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Autore: Danya    01/11/2010    12 recensioni
-Gli umani non erano creature da distruggere, da cancellare?- disse, e sembrava divertita dalla sua affermazione.
“Mi ha riconosciuto”. Strinse i pugni e fu tentato di richiamare il suo ventaglio
-Non hai caldo sotto quel vestito, Pai?-
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Pai Ikisatashi, Retasu Midorikawa/Lory
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ieri sera sono tornata da una specie di festa di Halloween organizzata con gli scout (abbiamo battato Waka Waka, Chuchuwa, il giro della trottola, il coccodrillo come fa e cose del genere xD ed eravamo tutti dai 19 anni in su xD) e tornata a notte fonda, mi è venuta voglia di scrivere xD e questo è il risultato… poi ho aspettato questa sera per pubblicarla, con più lucidità l’ho riletta e corretta xD bene gente… prego, a voi!

Buona Lettura!

Halloween

Gli umani avevano tante feste, alcune carine, altre proprio stupide.

Pai riteneva che la festa più sciocca, dopo San Valentino, fosse Halloween, la vigilia della notte di Ognissanti, dove gli sciocchi, inutili e patetici umani, si vestivano da mostri o strani personaggi e giravano per la città dicendo trick-or-treating e se non davi loro quello che volevano, o insultavano oppure, i più educati, facevano sì che la tua macchina assomigliasse ad un bagno pubblico, grazie alla carta igienica buttata di sopra o per le uova sode spiaccicate sulle case o vetrine di negozi.

Pai non sopportava quell’atmosfera. E soprattutto, non sopportava di dover stare in mezzo alla gente con una maschera indosso perché Gish diceva di aver trovato dell’ Aqua Mew.

Tart, ridendo, gli aveva portato un lungo mantello nero con un ridicolo vestito nero elegante ma somigliante a quello che indossavano i morti dentro le bare, ed una mascherina per nascondere parzialmente il volto.

-Ma checcarino!- gli aveva urlato Gish con tono palesemente a “presa-per-il-culo” e Pai aveva avuto la tentazione di strozzarlo, mentre arrossiva dietro quel travestimento

-Perchè io?!- aveva urlato, in preda ad un nervosismo tale da farlo tremare tutto.

-Io e Tart prepariamo i Chimeri in caso di necessita, tu cerchi l’Aqua Mew, sei più bravo in queste cose- ed erano spariti, lasciandolo solo ad imprecare. Si era dovuto mettere il cappuccio sulla testa per nascondere le orecchie ed era partito, ed adesso si trovava in una strada affollata e piena di gente che lo urtava e che non chiedeva scusa. Si dovette fermare improvvisamente a causa di una piccola zucca, anzi, una bambina vestiva da zucca, che gli si avvicinò e lo scrutò –Sei un Vampiro?-

Sbuffò. “Che seccatura” –No, Alieno- rispose in malo modo, sperando che la mocciosa se ne andasse via.

-No, gli Alieni sono verdi e hanno due occhioni grandi così!- fece un segno intorno agli occhi per imitare lo sguardo degli Alieni della sua immaginazione, e in cuor suo, Pai rise per l’ingenuità. Credeva che le “altre forme di vita” fossero così diversi dalla sua razza? “Se solo sapesse la verità… scapperebbe urlando”.

Pai osservò la bimba, che aveva un’aria famigliare. Era piccola, non più di sei, sette anni e possedeva lunghi capelli verdi ed occhi di un bel blu scuro.

-Le bambine dovrebbero stare con la mamma e non girare da sole- fece irritato, cercando di andarsene, ma la piccola lo tirò per il mantello

-Non trovo la mia cuginetta- mormorò, con uno sguardo triste e ansioso –Mi puoi aiutare, signor Vampiro-Alieno?-

-Uh?- Pai osservò la bambina, che con i grandi occhi lo supplicava.

“A chi somiglia?” si chiese, abbassandosi al livello della bambina –Come ti chiami?-

-Iruka! Iruka la Zucca!- si presentò, inchinandosi e mettendo in mostra il suo bel vestitino, come a giustificare l’appellativo.

-Tua cugina come è?- Non che Pai avesse voglia di aiutare l’umana mocciosa, ma, infondo, aveva un cuore e lasciare una bambina da sola non gli sembrava così… cavalleresco. Poteva anche essere sua sorella.

“E dire che dovrei essere il cattivo… sigh”.

-E’ alta!- Iruka alzò le braccia al cielo, per sottolineare l’altezza della fantomatica cugina –Ha due trecce e mi somiglia taaaaanto! Sai che ogni volta pensano che siamo sorelle? Invece no! E meno male perché alle volte è un po’ rompi-

Pai la prese da sotto le ascelle e se la mise sulle spalle –Dimmi se la vedi e ti riconsegno a lei- e continuò a camminare con la piccola sulle spalle.

-Vedoooo tuuuutto da qui!-

-Non ti agitare, mocciosa- Pai si guardò in giro. “Dove può essere l’Aqua Mew? Speriamo che non sia l’ennesimo buco nell’acqua di Gish”.

La gente lo urtava e nessuno chiedeva scusa e la piccola si era attaccata al suo cappuccio ed iniziò a temere che scoprisse le orecchie. I bambini correvano da una parte all’altra vestiti in modi assurdi e nell’aria c’era l’odore invitante dei dolci che i negozi sfornavano.

-Eccola!- Iruka si sporse in avanti, rischiando di cadere, se non fosse stato per Pai che la teneva salda.

-Attenta!-

-Looooryyyy!- la piccola si sbracciò e costrinse Pai a metterla a terra e pochi secondi dopo, videro la ragazza, la Mew Mew con DNA della neofocena, correre verso di loro, con il volto rosso e preoccupato.

Pai si irrigidì e sperò nel suo travestimento. Non voleva ingaggiare una battaglia, non in quel momento, non con lei.

“Soprattutto con lei” si disse mentalmente, coprendosi di più il capo.

Quanto poteva odiare quella urtante, sciocca, stupida, e … “Maledizione. Ecco cosa succede a fare il buono. Promemoria per me… niente più buone azioni fino alla fine della missione”.

Lory si chinò sulla bambina, stringendola forte e la sentì trattenere un singhiozzo –Iruka!- la voce era stridula –Mi hai fatto prendere un colpo! Non ti devi allontanare da me! Quante volte te l’avrò detto?-

-Scusa, Lory-chan, ma…- Iruka provò a giustificarsi, ma lo sguardo di Lory era severo e Pai si sorprese.

-Niente ma!-.

E dire che non gli aveva mai dato l’impressione di severità…

Tentò di dileguarsi in quel momento, quando le due erano impregnate in quella conversazione, ma Lory si alzò e chinò il busto –La ringrazio tanto! L’ho persa di vista! Se non fosse stato per lei non l’avrei trovata!-

Si aggiustò il cappuccio –Di niente-

Lory socchiuse gli occhi –Ma io… la conosco?- domandò, scrutandolo in volto e  cercando di oltrepassare la maschera con i grandi e belli occhi blu.

-No, arrivederci- si voltò e con passo veloce se ne andò, sperando di allontanarsi il più possibile da lei, da quella sua nemica che tanto lo metteva a disagio.

Camminò per un paio di minuti e alla fine, irritato e stanco, entrò in un vicolo e si appoggiò al muro. Stava sudando un sacco sotto quel vestito e aveva la tentazione di spogliarsi completamente.

“E’ chiaro che Gish ha avuto un abbaglio”.

Quando capì di poter tornarsene alla base, sentì un passo entrare nel vicolo e si voltò, pronto a rispondere male al nuovo arrivato ma le parole gli morirono in bocca, vedendo Lory a pochi metri da lui.

Era lì, tranquilla, con una postura diritta, il volto leggermente piegato di lato e sulla bocca uno strano sorriso.

-Gli umani non erano creature da distruggere, da cancellare?- disse, e sembrava divertita dalla sua affermazione.

“Mi ha riconosciuto”. Strinse i pugni e fu tentato di richiamare il suo ventaglio

-Non hai caldo sotto quel vestito, Pai?-

-Cosa vuoi, umana? Sparisci e ringrazia che non ti elimini sul posto- bleffò con se stesso. Non sarebbe riuscito mai ad eliminarla, lo sapeva benissimo.

-Non dovremmo combattere qui- disse lei, scuotendo la testa –Anzi, sarebbe meglio non farlo mai-

-Ancora con queste assurde storie- involontariamente gli sfuggì un sorrisetto.

La sentì avvicinarsi e con la coda dell’occhio viola, la vide appoggiarsi al muro, accanto a lui, a meno di un palmo. Sentì il sangue pulsare nelle vene.

-Grazie, per mia cugina- la sentì mormorare e notò, quasi con piacere, che era arrossiva e teneva il capo chinato –Non avrei saputo trovarla-

-Non dovresti essere con lei?- domandò Pai. Avrebbe tanto voluto sfiorarle il braccio, così vicino…

-L’ho lasciata con Strawberry e le altre- vide Pai irrigidirsi e si sentì in dovere di aggiungere –Non ho detto loro che ti ho incontrato, non volevo che decidessero di venire ad attaccarti-

Pai si stupì per la seconda volta in quella serata –Perché?-

-Perché non voglio combattere contro di te- gli sorrise e Pai pensò che neanche il sole potesse essere così abbagliante –Questo è per te- Lory prese dalla borsetta un piccolo sacchetto di carta –Dolcetti-

-Non li voglio ed ora vattene prima che ti uccida-

Lory sospirò e si intristì –Dovremmo sempre essere nemici? Trovo che scambiarsi dolci sia più bello e più produttivo-

Prendendosi di coraggio, Lory gli prese una mano e notò, con piacere, che era calda e molto più grande della sua. In meno di un secondo gli mise in pacchetto sulla mano –Grazie tante, Pai- si alzò sulle punte e gli baciò la guancia velocemente e con estrema leggerezza e corse via, rossa come un peperone

In quei pochi secondi, Pai era stato immobile senza poter reagire poiché non ne aveva avuto molto tempo e forse, non voleva proprio reagire contro quella ragazza così singolare.

Si sfiorò la guancia e sospirò prima di scomparire.

“Lory, Lory Lory… quando capirai che sono un tuo nemico?”.

Sospirando prese una piccola ricetrasmittente –Gish, Tart…. Non c’è Mew Aqua-

La comunicazione era ostacolata e si sentivano solo le voci dei fratelli

-fzzzz quante… buone!!! Fzzzz-

-Paifffzzzzviafzzz-

-Hallofffffzzzzz belloffffz-

Pai chiuse la comunicazione. Lo avevano preso in giro.

Senza batter ciglio si teletrasportò nella dimensione e vide i due fratelli abbuffarsi di dolci.

-Mew Aqua, vero?- disse semplicemente, ironico.

-Oh!- Tart guardò Gish e Gish guardò i dolci, una montagna di dolci che avevano recuperato in poche ore –Ecco, noi…-

-Lasciamo stare- sbuffando fece per ritirarsi nei suoi alloggi, ma Gish ridendo gli chiese –Anche tu hai fatto “dolcetto o scherzetto?”?- indicò il suo pacchetto.

Pai l’osservò un attimo –Più o meno. Vado a cambiarmi che sto morendo di caldo sotto questo vestito-

Quando arrivò nel suo alloggio, un posto spartano con solo un letto e un cassettone, buttò i dolocetti sul letto e si cambiò (prego, lascio Pai nudo per qualche secondo solo per voi nda XD).

Si mise a sedere, asciugandosi il sudore dalla fronte –Che serata schifosa-.

Prese il pacchetto dei dolci e ne mise uno in bocca. Era buono.

Beh, gli umani avevano dette feste terribili e insensate ma almeno i loro dolci erano buoni.

E dolci, come quel bacetto sulla guancia…

Sorrise pensando alla Mew Mew. Ripensò anche alla bambina. Somigliava veramente tanto alla cugina. Una bambina attiva e decisamente irritante ma nel complesso molto carina.

“Sarà di famiglia”. Ne prese un altro. Erano veramente buoni.

Quando fece per prendere il terzo, la mano sfiorò un pezzetto di carta piegato e lo estrasse.

Era una calligrafia veloce ma ordinata, naturalmente, in caratteri giapponesi.

Iniziò a leggere

“Spero che tu conosca la nostra scrittura, ingenuamente sto scrivendo così e non saprei come altro fare! E spero vivamente che tu non lo butti via insieme a questi dolcetti, 1) sarebbe uno spreco per il dolci, 2) mi dispiacerebbe molto.

Caro Pai, quando finiremo di combattere? Non sarebbe meglio … far la pace? Trovo che sia più divertente! Ma non è proprio questo l’argomento che voglio trattare… vorrei dirti che questi dolci te li manda Iruka. È il suo piccolo modo di ringraziarti e mi ha chiesto di portarteli e ho pensato che esaudire il suo desiderio fosse una cosa carina. Spera (e spero!), ti piacciano! Grazie ancora per aver ritrovato la mia Iruka e soprattutto, per non averla considerata una  nullità.

Ciao ciao,

Lory”

Gocciolone.

-Ma questa è fuori di testa!-.

Scuotendo la testa mangiò un altro dolce –Proprio fuori-

Sorrise amaro “Neanche io vorrei combattere contro di te, Lory… purtroppo siamo capitati in un’epoca sbagliata”.

Si ritrovò a pensare alla festa di Halloween.

-No- si disse -infondo non è così brutta, come festa-

 

 

 

THE END

   
 
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