Mattina. La sveglia suona,
agilissimo
mi alzo dal letto con uno scatto. Sono in forma, non c'è che
dire.
La verità è che sono agitato. Oggi è
il grande giorno: il giorno in cui io, Purple, riceverò il
mio primo
Pokemon.
Si, lo so cosa vi state chiedendo: “Che
diamine di nome sarebbe “Purple”??”. Ma
c'è un motivo per il
mio nome: tutti i più grandi allenatori si chiamano con dei
nomi di
colore.
Nella mia città, in particolare, ce ne
sono stati due: Red e Blue. Red è sempre stato un ragazzo
taciturno,
non aveva altro nella testa se non i Pokemon. Ogni giorno tentava di
andarsene nell'erba alta, con l'unico risultato di essere bloccato
dal professor Oak, un vecchio arteriosclerotico. Blue, invece, era lo
spaccone del villaggio. Sempre pieno di se, tentava di rimorchiare
ogni ragazza del paese esclusa sua sorella. I risultati non erano dei
migliori eh, però almeno ci provava. A pensarci bene diceva
spesso
di credere nella teoria dei grandi numeri, per quanto sia
matematicamente una vaccata.
Ma torniamo alla loro storia: partirono
all'età di 10 anni con il loro primo Pokemon. Immaginate un
po' cosa
scelsero? Esattamente, Red scelse Charmender e Blue Squirtle. Manco a
farlo apposta, eh? In breve tempo conquistarono le medaglie di tutte
le palestre di Kanto. Blue, in particolare, era in testa per
velocità, e così arrivò per primo ai
Superquattro. Ovviamente, i
Superquattro, non avevano nomi di colori, quindi persero miseramente
facendo diventare Blue il nuovo campione della Lega Pokemon. Il suo
regno durò ben poco, visto che qualche giorno dopo
arrivò Red che,
dopo aver ascoltato in silenzio le solite spacconate di Blue, lo
massacrò senza tanti complimenti.
Comunque, visto il successo di questi
due ragazzi e la discreta performance di Green (si, c'era pure una
ragazza che si chiamava in quella maniera, ma non la fecero entrare
alla Lega per questioni politiche...), i miei genitori, decisero di
chiamarmi con il nome che avete letto prima. Ora, non per lamentarmi
sempre, ma tra tutti i colori scelsero proprio il Viola, un colore
che io detesto... vabbe, il problema vero, però,
è il mio cognome.
Mio padre discende dalla famiglia
“Misfortune”, famosa nel nostro paesino per la
gestione del bar
di famiglia: il “Tavolo Cardo”, il cui nome deriva
dalla
grandiosa idea del fondatore, il mio bisnonno, di disporre sui
tavolini una serie di corone di spine in modo da non poterci
appoggiare i gomiti e quindi non lasciarci segni. Per qualche strano
motivo, comunque, l'idea piacque... Pensandoci bene, però,
in sto
paese si chiamano i figli come se fossero parte di una enorme
tavolozza di colori, quindi tanto normali non possono essere.
Tornando al cognome: il mio nome
completo diventa così “Purple
Misfortune”, tradotto come “Viola
Sfiga”. A parte che, tradotto, sembra un nome da donna, ma da
quando ho cominciato ad aggirarmi per il villaggio, le persone non mi
hanno mai salutato stringendomi la mano ma toccandosi le palle. Ho
visto anche un paio di gatti neri girare con dei cornetti antisfiga.
Comunque sia, oggi è il grande giorno.
Il giorno in cui, anche io, avrò un Pokemon. Sono in ritardo
rispetto a Red e Blue di 7 anni, ma non mi lascerò
scoraggiare.
“Allora, Purple, sei pronto??” La
voce di mia madre mi raggiunge dalle scale.
“Sì mamma, arrivo, arrivo...”.
Mia madre non è nata come Misfortune,
ovviamente. Si sposò con mio padre dopo averlo conosciuto al
bar
mentre dava una mano al nonno temperando le punte dei tavoli. Che
periodo smisuratamente lungo.
Scendo in cucina mentre mi infilo una
t-shirt bianca, scarpe da skate e Jeans larghi. Passo in fretta
affianco a mia madre, che mi guarda sorridendo, e a mio padre, che mi
ignora grugnendo dietro al suo giornale.
“Sembra che il Team Rocket sia
tornato alla carica. Tse, che manica di imbecilli: un qualsiasi
allenatore con un Pokemon psico e uno di terra potrebbe mangiarseli
tutti.”
“Caro, stai tranquillo, lo sai che i
cattivi si fanno vivi solamente nel momento in cui c'è
qualche nuovo
eroe che può fermarli”
Deglutisco.
Si aspettano davvero che io sbaragli
un'intera organizzazione da solo con una manciata di Pokemon?
“E secondo te Purple potrebbe mettere
fine a questa tiritera di Rockets in giro per Kanto? Ma andiamo, non
ce l'ha fatta nemmeno Red a metterli totalmente fuori gioco, cosa
vuoi che riesca a fare nostro figlio?”
Proprio quello che mi ci
voleva, una bella iniezione di autostima. Chissà se si
è accorto
che sono in piedi dietro al suo giornale...
“Ma che hai capito? Io parlavo del
secondo nipote di Oak!”
Grazie mille, mamma. Quel minimo di
amor proprio che custodivo da tanto tempo è stato devastato
da
questa uscita innocente.
“Ciao figliolo, pronto per il grande
evento?” mia madre sorride. Probabilmente non si è
nemmeno
accorta di quello che ha detto pochi secondi fa.
“Beh, ero pronto fino a una decina di
secondi fa: ora come ora, invece, ho la sicurezza di un cieco che
cammina su una gru.” rispondo addentando una fetta di pane
rubata
dal tavolo.
“Sciocchezze, te la caverai benissimo! Ora vai dal
professore. Ah, e ti ho preso queste bellissime scarpe da corsa per
l'occasione!” e così dicendo tira fuori da dietro
la schiena un
paio di scarpette marroni e viola, coi tacchetti. “Ti saranno
d'aiuto: ti basterà premere il pulsante B per correre
più
velocemente!”
“Mamma, ma ce la fai? Dove lo vedi un
pulsante B? Queste poi sono palesemente scarpette da calcio, non da
corsa, e pure di dubbio gusto.” rispondo guardando l'orrore
tra le
mani di mia madre.
“Susu, non farti pregare, almeno
portale con te! Ti abbiamo comprato quello zaino a distorsione
spaziale proprio per farti portare con te ogni cosa. È
sponsorizzato
“Eta Beta”, è di
qualità.” mia mamma è sempre
più convinta.
A volte vorrei avere a sua visione del mondo per poter capire
com'è
vederlo sempre in rosa. Però, in effetti, questo zaino
è
portentoso: sono riuscito a farci stare tranquillamente buona parte
del mio armadio... Il problema è che la distorsione spaziale
di
questo zaino è un po difettosa, e mi è
già capitato di metterci
dentro una PokeBall e farla partire via a causa di ciò. Poco
male
per la PokeBall, era una riproduzione a basso potenziale da
collezione, ma partendo via son riuscito comunque a catturare per
errore il gatto dei vicini.
Mi metto lo zaino in spalla, saluto i
miei genitori e vado verso il laboratorio. Chissà che
Pokemon potrò
prendere: quali starter avrà quest'anno il professore?
Potrei prendere Charmender: un
Charizard sarebbe un sogno... oppure un bel Bulbasaur. E se ci
fossero gli starter venuti dal paese di Johto? Beh, Totodile sarebbe
un'ottima scelta. Spero solo che non ci siano gli starter di Hoenn:
purtroppo non sono molto ferrato su di loro... probabilmente
però
sceglierei Treecko. Non vedo l'ora!
Ed
eccomi qui. Davanti alla porta del
laborario del prof Oak. Uhm, guardandolo da fuori si direbbe
più una
piccola cascina, ma non lamentiamoci: il professore è fiero
del suo
gioiellino e se lo contraddicessi sarebbe capace di non darmi nemmeno
un Pokemon.
Entro.
L'interno è molto più promettente: un
ambiente praticamente asettico, all'entrata mi accolgono due librerie
con due assistenti intenti a stare in piedi senza un vero motivo. Mi
avvicino a uno di loro, chissà se possono dirmi qualcosa di
utile.
Mi avvicino a uno dei due:
“Salve!”
“Sono l'assistente del Prof. Oak e anch'io studio i
Pokemon”
E 'sti cazzi?
“Piacere, io sono Purple: sono qui
per il mio primo Pokemon... sa darmi qualche dritta?”
Vediamo: se
studia i Pokemon ne saprà sicuramente più di me.
“Sono l'assistente del Prof. Oak e
anch'io studio i Pokemon”
No, non ci siamo...
“Ripeto, piacere, io sono purple.
Sono qui per il mio primo Pokemon... visto che sono un novellino e
lei invece ha l'aria di essere un dottorone, potrebbe cortesemente
darmi una mano a scegliere il mio primo Pokemon?”
Stavolta dovrebbe essere chiaro...
“Sono l'assistente del Prof. Oak e
anch'io studio i Pokemon”
Ok, qui c'è qualche problema di fondo.
Proviamo di nuovo in maniera più diretta.
“E l'ho capito. Io voglio solo una
mano a scegliere il mio primo Pokemon, non me ne frega nulla del
fatto che tu studi i Pokemon: io chiedo, tu rispondi, così
va il
mondo. Erba? Acqua? Fuoco? Allora? Che devo fare per farti parlare,
pigliarti a calci tipo Fonzie col JukeBox?”
Stavolta è chiarissimo, non può
sbagliare.
“Sono l'assistente del Prof. Oak e
anch'io studio i Pokemon”
Vabbe, proviamo con il secondo
assistente, sperando sia meno stordito.
“Salve, sono Purple: Oak mi ha
convocato per darmi il mio primo Pokemon: ha qualche dritta
dell'ultim'ora?”
Vediamo un po' cosa mi risponde questo.
“Sono l'assistente del Prof. Oak e
anch'io studio i Pokemon”
“Ma vaffanculo.” Possibile che 'sti
tizi debbano rispondere con frasi stupide quanto quelle di un
qualsiasi NPC di un qualsiasi GDR?
Bah, mi conviene incamminarmi verso il
professore. Vedo che anche lui se ne sta in piedi senza motivo
apparente. Toh, c'è anche un altro ragazzo,
chissà chi è...
“Salve professore, sono qui: puntuale
e pronto a cominciare la mia carriera di allenatore!”
Il ragazzo mi guarda. A guardarlo bene
è particolarmente strano... Ha dei capelli che sfiorano
l'assurdo
ed, evidentemente, non sono al corrente dell'esistenza della legge di
gravità, castani. Indossa una maglietta nera, con una
scritta bianca
sopra che, alla prima occhiata, sembra comprata in una di quelle
bancarelle di T-Shirt assurde dei mercatini di paese. Recita
testualmente: “Chi Cazz M'o Fa Fà”: che
sia un fan degli
Squallor? I pantaloni sono invece una normale parte di una tuta, di
colore marrone. Indossa pure un paio di scarpe da ginnastica, nere
anch'esse.
“Anche tu qui per un Pokemon?”
Sembra cordiale... Perlomeno non ripete
frasi preimpostate.
“Si, io sono Purple. Tu chi sei?”
“Uno che ti sfascerà nelle lotte di
Pokemon, mio caro amico perdente.”
Ecco, come al solito ho sbagliato a
giudicare le persone. Vuoi vedere che pure 'sto qui è un
gran
cacacazzo?
“Ehm... scusa?” Vediamo se ho
capito bene.
“Si, io so chi sei tu. Sei quel
ragazzo portatore sano di sfiga che si aggira sempre per questo
paesino. Il figlio del gestore del Tavolo Cardo. Non ti illudere di
poter seguire le orme di Blue e Red, perché sarò
io il nuovo
campione della Lega, non una nullità come te.”
Ok, effettivamente sprizza simpatia da
qualsiasi angolazione lo si guardi. Son solo una trentina di secondi
che lo conosco e già mi sta parcheggiato sui testicoli.
Chissà se
Blue era come lui.
“Mi faresti almeno la cortesia di
dirmi come ti chiami?” Speriamo mi risponda almeno a questo
in
maniera cordiale.
“Io mi chiamo Brown: tienilo bene a
mente, perché ti toccherà sentire questo nome
molto spesso,
soprattutto poi lo dovrai ripetere alle infermiere dei centri Pokemon
quando ti chiederanno chi ha conciato in quella maniera le tue
bestie.”
Si, era una speranza un po'
pretenziosa.
Un colpo di tosse. Ci giriamo verso il
professore che sta evidentemente tentando di attirare l'attenzione.
“Ciao a tutti! Benvenuti nel mondo
dei Pokemon. Mi chiamo Oak! Però la gente mi chiama
“Professore
dei Pokemon”!”
Cos'è questo inizio tanto pomposo? Ci
vivo da 17 anni in questo paese, è ovvio che lo conosca...
“Questo mondo è abitato da creature
chiamate Pokemon!”.
Incredibile, può esistere una persona
più scontata di quest'uomo? Diamine, lo so che esistono i
Pokemon,
sennò non sarei qui ad ascoltarlo. E poi da dove diavolo
è saltato
fuori quel Nidorino? “Per
alcuni
i Pokemon sono piccoli amici, altri li usano per lottare. In quanto a
me...”
Io e Brown lo
guardiamo. Oak si è zittito, sembra stia pensando...
“ZZZZZZZ”
No, si è solo
addormentato.
“Ehm,
professore?” Chissà se ha i pulsanti Ctrl, Alt e
Canc...
Sento
distintamente Brown che sbuffa dietro di me. Probabilmente gli
è
pure scappato un “vecchio bacucco...”, ma non ne
son sicuro. Gli
do un colpettino sulla spalla tentando di risvegliarlo.
“…lo studio
dei Pokemon è il mio lavoro.” è
ripartito come se non fosse
successo nulla, incredibile.
“Però prima
dimmi come ti chiami”
Ah,
messi bene. Non si ricorda nemmeno il mio nome.
“Mi chiamo
Purple, professore. Mi conosce ormai da 17 anni, proprio non se lo
ricordava?” L'alzheimer è una brutta bestia.
“Bene, il tuo
nome è Purple!”
Non lo dica
come se lo avesse deciso lei in questo momento!
“Questo è mio
nipote” Oh, qualcosa che si ricorda. Quindi questo fastidioso
ragazzo è il fratello di Blue?
“è stato tuo
rivale da quando eri bimbo.”
No, aspetta: io
l'ho conosciuto pochi attimi fa!
“...mmm,
potresti ricordarmi come si chiama?”
Oh, si è
dimenticato pure il nome di suo nipote.
“Ma sono tuo
nipote, nonno! Com'è ppossibile che non ti ricordi nemmeno
il mio
nome? Brown! Mi chiamo Brown!”
Oak non pare
sentirlo mentre continua a fissarmi. Che occasione! Mi giro verso
Brown con stampato sul viso un ghigno malefico. Lui capisce.
“Non ci provare
sai??”
“Certo che posso
ricordarglielo, prof: si chiama “Stronzo”.
Pigliati
questo, rompiballe.
“Ah si! Ora
ricordo! Si chiama Stronzo!”
Sento
distintamente lo sciocco della mano di Brown a contatto con la sua
fronte: “Non ci posso credere...”
“Purple! La tua
leggenda nel mondo dei Pokemon sta per iniziare! Vivrai un mondo di
sogni e avventure con i Pokemon! Andiamo!”
Sì, ok, ma sto
Pokemon me lo da o no?
“Prof, io la leggenda la comincerei anche subito, ma senza un
Pokemon mi viene abbastanza difficile.” Oak mi guarda come se
gli
avessi appena svelato un mistero irrisolvibile. Dio, quanto
può
essere svampita una persona.
“Hai ragione! Beh, ecco qui le vostre Pokeball” e
così dicendo
tira fuori un contenitore pieno zeppo di Pokemon. Mamma mia, non
pensavo di poter avere tutta questa scelta! Le cose si fano
interessanti.
“Che Pokemon ci sono?” Chiedo curioso.
“Qualsiasi Pokemon tu immagini. In questa scatola ci sono
praticamente tutti i tipi di Pokemon non leggendari, le
possibilità
sono veramente tante.”
Evvai! Che botta di culo, potrò scegliere un Pokemon
qualsiasi e non
solo tra gli Starter! Chissà chi dovrei scegliere...
“Ma viavverto: il sistema di scelta è totalmente a
random. Dovrete
mettere la mano nella scatola, prendere una Pokeball e avrete il
vostro Pokemon. I metodi di scelta degli ultimi anni erano
restrittivi, però con questo ogni allenatore ha la stessa
possibilità di pescare un Pokemon raro o non. Su, chi pesca
per
primo?” Ecco la fregatura. L'unica cosa che abbia mai vinto a
una
pesca era un Silk Epil, e son stato preso per il culo dal villaggio
per tutto l'anno a seguire. Se mi andrà bene
beccherò un Sunkern...
“Pesco io, nonno!” Brown ha subito preso la palla
al balzo.
“Perfetto, Stronzo: pesca pure!” Brown mi scocca
un'occhiata
d'odio. Son sicuro che abbia tetato di incenerirmi con quello
sguardo, ma son troppo occupato a ridacchiare per curarmene.
Ed ecco la prima estrazione. Dio, fa che sia un rattata così
che
possa piglliarlo per il culo a vita.
“Questo sarà il mio Pokemon!” dice
tirando fuori dalla scatola
una ball: “Vai, fatti vedere!”
Lancia la ball. Fa che sia un Rattata, fa che sia un Rattata.
La
piccola sfera si apre, in un attimo si forma qualcosa di luminoso. La
sagoma non mi pare proprio quella di un Rattata.
“Evvai! È un Larvitar!” Ma che cazzo di
culo. Ho paura che
quello che ha detto prima sul suo nome si avvererà.
Dovrò
segnarmelo, sia mai che le infermiere chiedano sul serio.
“Ti è andata bene, Stronzo!”
“Mi chiamo Brown, vecchio rimbambito!” Brown sta
fumando dalle
orecchie. Dio, che soddisfazione!
“Ora tocca a te Purple!” dice il professore
tendendomi la
scatola.
Bene. Qui mi gioco tutto. So già che posso puntare al
massimo a un
Pidgey con l'artrosi, probabilmente farei meglio a usare come primo
Pokemon il gatto dei vicini. Bah, stare qui a guardare questa scatola
non mi porterà a nulla. Ficchiamo sta mano dentro e
prendiamo la
prima che capita, tanto peggio di un Kricketot non può
capitarmi.
Ecco, la mia mano è dentro la scatola. So già che
state pensando a
una orrenda battuta riguardante Mondo Marcio, ma non vi darò
la
soddisfazione di vederla su queste pagine. Nossignore: qui le cose
sono serie. Il mio cuore batte a mille, afferro una Pokeball e la
tiro fuori.
Brown mi fissa sorridendo. Sa bene che difficilmente troverò
un
Pokemon migliore del suo Larvitar. Che rabbia! Non può
averla già
vinta al primo colpo. Deve esserci un gran Pokemon! Un Riolu, per
esempio! Una volta evoluto in Lucario potrei asfaltare il suo
Tyranitar! Si, deve esserci quel Pokemon.
Stringo con forza la sfera nella mano destra prima di lanciarla:
“Vai!!”
La luce di prima, la sagoma e...
No... no, porcatroia, no! Tutto ma non questo Pokemon! Voglio
riprovare, non è possibile partire con una cosa del genere!
Davanti a me si dimena pateticamente il mio primo Pokemon. Brown
ride, e ride di gusto. Bastardo, ti farei ingoiare la tua stupida
Pokeball se potessi.
“Un Magikarp! Mi avevano detto che eri uno sfigatone, ma
cavolo: un
Magikarp come primo Pokemon è veramente il colmo!”
ora si sta
tenendo la pancia mentre continua a ridere. Maledizione,
perché deve
sempre finire in questa maniera? Questo Pokemon, fino a che non si
evolverà, rimarrà un Pokemon inutile.
“Mi spiace, Purple: la fortuna non è al tuo fianco
oggi, eh?”
Oak tenta di rincuorarmi. In maniera pessima, però almeno ci
prova.
Poi tira fuori dalla tasca due oggetti rossi.
“Ragazzi, ora vorrei che prendeste questi: sono i vostri
Pokedex.
Il Pokedex è uno strumento essenziale per un allenatore: vi
può
dare utili informazioni sui Pokemon che incontrerete lungo il vostro
cammino, vi fa da carta d'identità, tiene il conto di tutti
i
Pokemon che catturate e si attiva a caso ogni volta che ne ha voglia,
il più delle volte senza motivo. Inoltre, i Pokedex, si sono
evoluti
sempre più mano mano che si scoprivano nuove specie di
Pokemon:
dalla semplice enciclopedia dei tempi di Red e Blue ha fatto
veramente passi da gigante. Ora è un database completo su
tutti gli
oggetti, i dati sui Pokemon e su tutti gli allenatori che
incontrate.”
Guardo il professore un po' di sbieco mentre
richiamo nella sfera il mio patetico Pokemon: “Scusi prof: ma
non è
una violazione delle leggi sulla privacy quella di raccogliere
informazioni sulle persone se non danno il loro consenso all'uso dei
loro dati?”
Sento che Brown sta per mandarmi a cagare, ma lo ignoro.
“Sì, infatti è così. La
funzione sugli allenatori è una balla
che mi sono inventato per vendere più nuovi modelli di
Pokedex. Se
però non lo dite a nessuno questi due Pokedex ve li
regalo... e
fatemi pubblicità, mi raccomando.”
E sì che sembrava un vecchietto così innocente...
“Affare fatto,
nonno: ce ne staremo zitti. Vero Purple?”
Brown mi guarda convinto. Vedo che ha ancora i lacrimoni per le
risate di prima. “E sia, staremo zitti.”
“Bravi ragazzi, ecco qui le vostre copie gratuite del
Pokedex.
Fatene buon uso.”
Vecchio truffatore.
“Ehy,
Purple: perché non testiamo i nostri nuovi
Pokemon?” Lo vedo, sta
ghignando l'infame. Sa benissimo che a lvl 5 il mio Magikarp non
avrà
altro che l'attacco Splash.
“Immagino di non potermi tirare indietro, vero?”
“Ovviamente.
Dovrai pur abituarti a prenderle dai miei Pokemon, no?” e
così
dicendo tira fuori la sua sfera.
“Vai, Larvitar!”
Lancia. Il Pokemon compare sul pavimento del laboratorio e mi guarda.
Mi guarda decisamente male.
“Prof, sicuro che possiamo combattere dentro al
laboratorio?”
Chiedo speranzoso.
“Certo che si, tanto è tutto assicurato.”
Merda. E vabbe, facciamolo. Vediamo di usare l'astuzia.
“Vai, Magikarp!” Lancio con violenza inaudita la
Pokeball verso
Larvitar centrandolo in piena fronte. Il mio Magikarp esce dalla Ball
e sguazza davanti a un Larvitar dolorante.
“Ehy, non è valido, maledetto!” Brown si
incazza.
Insomma, lo so che non è valido, ma che vuoi che possa
combinare
contro un qualsiasi Pokemon un Magikarp? Più che sguazzare e
aspettare di essere addentato non fa. Diamine, perderebbe pure contro
un Togepi appena nato...
“Larvitar, usa l'attacco Terrempesta, forza!” E via
che si
comincia. In men che non si dica, dentro al laboratorio, si scatena
una vera e propria tempesta di sabbia.
“E ma 'sti cazzi...” Non vedo chi abbia parlato, ma
non sembra la
voce di Oak o Brown. Che sia uno degli assistenti che ha ricordato
altre parti del dizionario?
Magikarp se ne sta fermo a sguazzare, la tempesta lo sta
bersagliando. Fortuna che ha almeno delle scaglie molto dure...
“Magikarp, usa l'attacco Azione!” Io ci provo. Sia
mai che lo
abbia già imparato.
“L'attacco cosa? Io mica lo conosco!” Eh? Ma chi
diamine è
quello che risponde?
Guardo bene dentro alla piccola tempesta di sabbia e vedo che
Magikarp mi sta fissando.
“Hai capito? Io non lo conosco 'sto attacco! Pensa a
qualcos'altro
e in fretta! Se mi attacca con qualcosa di più potente quel
coso mi
ribalta!”
Oddio. Sto parlando con un Magikarp. Cioè, no: non
è possibile!
Come fa un Magikarp a parlare?? Fino ad ora, a parte i Pokemon Psico
che parlano con la telepatia e uno strano Meowth, non ci sono stati
altri casi di Pokemon parlanti... e poi, proprio un Magikarp??
“Ma mi stai parlando tu, Magikarp??” Chiedo. Non si
sa mai.
“Sì, e chi ti deve parlare?? Ci sono altri Pokemon
che stai
comandando nei dintorni? Perché se è
così muoviti a cambiarmi con
uno di quelli e levami da sta sabbiera!” Ok, è
Magikarp...
“Ma che fai? Parli con un Magikarp? Certo che tu devi essere
proprio tocco oltre che sfigato, Purple!” Brown mi
sbeffeggia...
Ehy, un momento: forse c'è un modo...
“Magikarp sguazza verso la libreria!” gli urlo.
“La fai facile tu! Sono un pesce, come diavolo mi posso
muovere??”
Quanti problemi...
“Ma chennesò, se respiri nell'aria allora
devi pure riuscire a muoverti! Non serve che tu ti ci avvicini
troppo, basta che ti metti nella sua direzione!”
Eccheccavolo,
prima mi dici di pensare a qualcosa, poi non ti fidi. Siamo Mr.
Coerenza, eh?
“Ok,
ci proverò. Se non funziona però non pigliartela
con me e portami
in fretta in un centro Pokemon!” Malfidato.
Ed ecco che Magikarp arranca verso la libreria. È veramente
uno
spettacolo patetico, però ce l'ha fatta.
“Tse, non ha senso scappare: Larvitar, usa l'attacco
Morso!!”
Brown è convinto di avere la vittoria in pugno. Direi che
non posso
dargli torto.
Larvitar si lancia verso lo sguazzante Pokemon.
“Magikarp presto! Fingiti morto!”
“Non sono mica un opossum!” Ribatte il pesce. Ma
perché deve
farsi tutti questi problemi?
“E
chissenefrega, ti basta buttarti a terra!” Svegliati,
dannazione.
“Evvai, quello lo so fare!” Esiste un Pokemon
più triste?
Magikarp smette di dimenarsi rimanendo al suolo immobile proprio un
secondo prima che Larvitar passi lanciato a denti sguainati li dove
prima stava il corpo del Pokemon marino. Il risultato è una
sonora
craniata alla libreria che lo lascia steso a terra. KO.
Non ci credo, e non ci crede nemmeno Brown, a giudicare
dall'espressione che mostra una volta diradata la sabbia. Il suo
Pokemon è esausto, e Magikarp ha ricominciato a dimenarsi
tornando
sulle sue pinne.
“Larvitar non è più in grado di
combattere, Magikarp vince
l'incontro” Dichiara Oak spezzando il silenzio calato sulla
scena.
“Sono stato bravo eh? Sono stato bravo??” Chiede
felice il
Pokemon.
“Si, sei stato bravissimo. Per festeggiare ti darò
dei Poffin
freschi freschi!” Abbraccio il pesce che continua ad
agitarsi.
Forse, con un po' di cervello, posso riuscire a cavarmela comunque
anche con questo Pokemon.
“I
Poffin mi fanno schifo, voglio una birra.”
Si, ma ora esageri, caro mio.
“Ci pensiamo dopo, torna nella sfera ora.” dico
allungando il
braccio con in mano la Pokeball.
“Va bene, ma poi mi dai una mano a levarmi la sabbia dalle
scaglie:
mi da un fastidio allucinante.”
“D'accordo.” dico ritirando Magikarp nella sua
sfera. Sarà un
luuungo, luungo viaggio...
“Non è possibile, non è regolare!
Larvitar Non è stato battuto
da Magikarp ma si è messo KO da solo per uno sporco
trucchetto e la
Pokeball lanciata all'inizio!” Brown è irritato.
Visibilmente
irritato.
“Non c'è nulla di irregolare nell'usare il terreno
di lotta
strategicamente. Inoltre non capisco di che PokeBall tu stia
parlando.”
Sia lodato l'Alzheimer.
Il ragazzo ritira il suo Pokemon stizzito: “Come non capisci?
Ma
sei un vecchio rincitrullito! Oltre a non ricordarti il mio nome ti
dimentichi pure le cose successe poco tempo fa!” Brown
è veramente
irritato. Voglio proprio vedere come va a finire.
“Ma certo che mi ricordo il tuo nome, Stronzo!”
“MI CHIAMO BROWN, NON STRONZO!!” e detto questo se
ne va
sbattendo la porta.
La prima soddisfazione in 17 anni di vita... ah, sento che la vita
dell'allenatore sarà una pacchia.
“Che ragazzo strano mio nipote... non è mica colpa
mia se i suoi
genitori lo han chiamato così, scusa...” Dice Oak
grattandosi la
testa e guardando verso la porta: “Allora, Purple, la tua
prima
vittoria, eh? Per festeggiare offrirei un bel Poffin al tuo
Magikarp.”
“Veramente preferirebbe una birra.”
Chissà se il prof sa perché
sento Magikarp parlare...
“E come lo sai?”
“Me lo ha detto lui.” Su, dimmi qualcosa in merito.
Possibilmente
senza tirare in ballo abilità speciali, essere il prescelto
o
cazzate del genere.
“Oh, capisco. Beh, meglio per te: devi sapere che alcuni
umani
hanno l'abilità di poter comunicare con i Pokemon e sentirli
parlare
chiaramente. È una cosa rara, dovresti esserne
felice!” Lo sapevo,
la solita storia dell'abilità innata. Perché
più passa il tempo
più mi pare di far parte di uno stupido romanzo di fantasia
per
bimbi imbecilli?
Ed eccomi qui. Sono uscito finalmente da quel laboratorio per dirigermi insieme a Magikarp (a cui ho offerto una bella media bionda al bar di famiglia) verso Smeraldopoli. Chissà come andrà a finire tutta questa assurda faccenda... Non mi resta che mettere i piedi nell'erba alta e lo saprò. Ma prima un salto a casa: mi son dimenticato di fare un giro in bagno prima di partire.