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Autore: NobodyKH    05/11/2010    1 recensioni
Ciao a tutti!! xD, dopo aver ascoltato tutto quel rumor sull' uscita della Novel di Kingdom Hearts 358/2 Days, ho deciso io stesso di crearla. Qui sotto ecco la prima parte. le ambientazioni e le espressioni sono interamente descritte da me, mentre i dialoghi sono quelli originali del gioco. Ecco a Voi La Parte 1 !
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Roxas
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: KH 358/2 Days
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Kingdom Hearts
358/2 Days
 
 
 
 
«Poveri Heartless..» la sonora voce di Xemnas rimbombò lungo l’ intera sala delle riunioni… la stessa sala dove, da giorni, tutti i componenti dell’ Organizzazione XIII solevano recarsi….
In quel preciso istante altre dodici persone, vestite tutte con un lungo abito nero completo di cappuccio, erano sedute su alcuni troni arrangiati di marmo bianco…uno più alto dell’ altro a seconda dell’ ordine di entrata nell’ Organizzazione. Sopra tutti quanti, il loro Capo, Xemnas, il Fondatore dell’ Organizzazione, troneggiava su tutti e fissava ogni singola faccia con quei suoi penetranti occhi gialli. L’ ultimo arrivato nell’ Organizzazione era l’ unico a rimanere a testa china, immerso nei suoi pensieri.
  «Che raccolgono incuranti i cuori…» continuò Xemnas. Xigbar, il secondo membro entrato nell’ Organizzazione, sghignazzò facendo traballare la benda nera che portava sull’ occhio destro. « L’ ira del Keyblade… libererà quei cuori» disse il Capo, voltandosi verso il XIII membro, che sobbalzò sul proprio trono… il suo nome era Roxas. Xemnas proseguì
  « Essi si riuniranno nell’ oscurità… liberi…senza padrone.. finchè insieme non intesseranno Kingdom Hearts…e noi potremo finalmente esistere».
 Questa scena era stata più volte citata da quelle due persone che adesso stavano sedute sul cornicione del grande orologio di Crepuscopoli… sono due amici, i cui destini hanno inevitabilmente deciso di intrecciarsi tra loro…sono il numero VIII dell’ Organizzazione XIII: Axel e un ragazzo di appena 15 anni.. il numero XIII.. Roxas. Il primo, un ragazzo che dimostrava i 19 anni, alto e dai capelli rossi come il fuoco sparati in aria, stava parlando al biondino seduto vicino a lui ed intento a guardare il bellissimo tramonto « Roxas…» il ragazzo si voltò «.. Tu sei sicuro di non avere un cuore?»… «Non lo so..» rispose l’ amico incupendosi «…non riesco a guardarmi dentro… Ma forse.. se ci fosse davvero qualcosa dentro di noi ce ne accorgeremmo, non credi?»… « Eh…Hai ragione» rispose Axel, e si chinò per porgere un gelato salmastro(che a loro piaceva tanto mangiare)all’ amico Roxas, che lo afferrò ridendo..poi entrambi si sdraiarono ad ammirare il tramonto…
Oh, quei poveri fanciulli! Condannati per l’ eternità a non provare sentimenti… c’ è da sapere infatti che Roxas e Axel,… come tutti gli altri membri dell’ Organizzazione XIII, sono dei Nessuno.. ossia degli esseri senza cuore che rappresentano l’ involucro vuoto di una persona il cui cuore è sprofondato nell’ oscurità per sempre. Axel si voltò lentamente verso Roxas
  « Ricordi?.. quando ti hanno dato il nome siamo venuti insieme qui a mangiare un gelato ammirando il tramonto..». Roxas non rispose, ma si voltò di lato, pensando al suo primo giorno di “vita”.
Si sentiva smarrito, davanti ad uno strano palazzo.. non ricordava niente di come avesse potuto arrivare fin lì e mentre rimurginava, era uscita dal nulla una figura incappucciata «Tu cerchi risposte…» aveva detto lo strano individuo…fulminandolo con i suoi occhi gialli «Io posso darti uno scopo...».. e dicendo questo aveva fatto passare la mano davanti al viso…facendo materealizzare alcune lettere in aria: SORA.. improvvisamente queste cominciarono a vorticare velocemente intorno al ragazzo, e lo strano personaggio aggiunse in quel vortice una X… ROXAS…il ragazzo alzò il viso.. era questo quello che risultava scritto in aria davanti a lui… il frutto della mescolanza di quella lettere,quello era il suo nuovo nome… «Roxas… la tua nuova identità» aveva detto infine il tizio incappucciato prima di svanire.
 Entrato quindi a far parte dell’ organizzazione XIII, il ragazzo era stato portato nella sua nuova camera all’ interno del castello che l’ Organizzazione possedeva. Tutto inizia da qualcosa. Per Roxas, tutto ha avuto inizio il settimo giorno di vita, quando ha incontrato lei. Appena sveglio, all’ alba del suo settimo giorno nell’ Organizzazione, il ragazzo raggiunse la sala comune. Un altro ragazzo dai capelli rossi sparati in aria gli fece cenno di avvicinarsi…
«Ehi, Roxas!»… il biondo non rispose «Ehi chiacchierone… ci aspettano nella sala circolare… vieni » «La sala….circolare?» bofonchiò il numero XIII «Certo, la nostra sala delle riunioni…Bleah… sempre riunioni… che seccatura… comunque pare che oggi il Capo abbia grosse novità…».
Roxas, benché si sentisse ancora smarrito, accettò di partecipare alla riunione senza obiezioni. Quando tutti i membri dell’ Organizzazione XIII si sedettero sui propri troni, il Capo cominciò a parlare «Grandi notizie, amici miei !... oggi è un gran giorno…sono lieto di annunciare che una nuova alleata è stata scelta per indossare la tunica…» dei flebili passi risuonarono nella sala, ed ogni componente dell’ Organizzazione potè notare un’ aggraziata figura procedere con il cappuccio calato sul viso verso il centro della sala «Numero XIV» annunciò Xemnas.
 La ragazza, della quale non si riusciva a distinguere nient’ altro che il sottile naso e la delicata bocca, si voltò lentamente verso Roxas, il quale la scrutava attentamente… e gli sorrise debolmente… quel sorriso il ragazzo non l’ avrebbe mai dimenticato in futuro.Dopo sette giorni aggrappato solo ad un nome ad ad un numero, non riusciva a pensare ad altro.
Inoltre non avrebbe saputo dire chi fossero quelle persone vestite di nero, né cosa volessero da lui. L’ ottavo giorno dalla sua affiliazione finalmente gli altri membri dell’ Organizzazione lo ritennero in grado di partecipare ai vari incarichi che dovevano essere portati a termine con successo per l’ Organizzazione.
 Per la sua prima missione fu posto in gruppo con un altro membro dell’ organizzazione..il numero VIII… Axel, lo stesso ragazzo dai capelli rossi che lo aveva invitato ad andare con lui alla riunione del giorno precedente. I due giunsero in una città chiamata Crepuscopoli, attraverso un varco di oscurità che Axel aveva creato dal nulla. Roxas si sentiva smarrito, essendosi oramai abituato all’ interno del castello.
  «Bene, iniziamo parlando di quel che facciamo in missione» cominciò a dire Axel « Allora..., le missioni,dunque,…ecco…sono,sai, uhm…» Roxas abbassò la testa, come scoraggiato.. Axel si passò la mano tra i capelli «Sai una cosa? » disse «Parlare è noioso. Andiamo avanti e diamoci da fare, Ok?»… e senza ricevere una risposta da Roxas, puntualizzò «Seguimi».
 I due camminarono un po’ lungo i cunicoli di uno strano sottopassaggio e quando il XIII membro raggiunse Axel, questo disse « Bravo! Ottimo lavoro!» « Sì» rispose Roxas, senza abbandonare quella sua aria di tristezza e smarrimento «Ehi..come sei umile!» Lo schernì Axel « Ma non pensare di affrontare le missioni con leggerezza!..devi sempre stare attento.».. Roxas lo fissò «In…In che senso?» balbettò «Nel senso che devi guardarti intorno. A volte ciò che cerchi è proprio sotto il tuo naso. L’ hai memorizzato?»… «Penso di sì». Axel si girò «Bene, è il momento di dare una prova sul campo…c’ è un forziere da qualche parte in questi paraggi. Voglio che tu lo trovi.» «tutto qui quello che devo fare?» chiese Roxas.
  «Sì» rispose Axel «E cerca di non farti male. Ricorda di guardarti intorno con estrema attenzione». Mentre correva per quei cunicoli, Roxas si fermò di scatto, voltandosi verso una presunta uscita, che però era bloccata da due linee nere e bianche che si muovevano attorcigliandosi, mantenendo sempre la forma ad X. « Axel… questo cos è?». Il numero VIII lo raggiunse «E' una barricata. Significa che non possiamo andare da quella parte… possiamo vederle soltanto noi.. se vuoi puoi anche passare oltre, ma Xemnas, Il nostro Capo le ha messe per farci concentrare solo sulla missione… o per star lontani dai guai, vedi come è minacciosa la X? Preferisco la strada più sicura.»… Roxas annuì «Ho capito».
Infine, dopo poco tempo Roxas raggiunse una specie di scatola in fondo ad un corridoio « E’ questo il forziere?» chiese «Certo! Ottimo lavoro!» e vedendo che Roxas rimaneva impassibile «Uh.. che aspetti?» chiese Axel. Roxas lo fissò «La missione era trovare il forziere…devo fare altro?»… Axel lo guardò allibito «Uh… Roxas… i forzieri hanno una particolarità: contengono qualcosa.» disse ironicamente «Quindi devo aprirlo?» chiese Roxas serio «In genere noi facciamo così…»rispose Axel. Aperto i forziere il compagno di Roxas disse « Ben fatto!... tieni pure quello che hai trovato. Ora possiamo rientrare» «Rientrare?» «Sì, rientrare al castello.
 Forza, torniamo al corridoio oscuro che ci ha condotti qui». Appena Roxas si ritrovò davanti al portale, Axel battè le mani  «Uh-Uh» «Scusa, non ho capito, ripeti parlando più forte» «Ho detto» disse Roxas « Avrei potuto farlo con gli occhi bendati». Axel scoppiò a ridere « Ah Ah! Nono so se vorrei avere uno zombie bendato a piede libero!.. Ok simpaticone, sei andato bene. Ma nessuna missione di successo termina senza una piccola ricompensa. Vieni.»e cominciò a correre
« Ma non dobbiamo tornare al castello?» gli urlò Roxas «Più tardi… ricordi il nostro posto, vero?» disse Axel. I due si incamminarono verso la piazza della Stazione, dove troneggiava l’ altissima torre dell’ orologio, alta una trentina di metri.
 Axel accompagnò Roxas fin quasi sulla cima e si sedettero insieme su un ampio cornicione che sporgeva dalla torre, sul quale salivano i tecnici una volta ogni due anni per controllare la funzione dell’ orologio principale di Crepuscopoli.
Axel, che aveva preso poco prima due gelati, ne porse uno Roxas «Prendi. È la tua ricompensa» gli disse. Roxas lo afferrò ringraziando a cominciò a fissarlo mentre il rosso cominciava a mangiare. « Ricordi come si chiama questo gelato?» gli chiese Axel «Uhm…» «Gelato salmastro. Dai, te l’ avevo già detto. Memorizzalo amico.». Roxas lo addentò «E' molto salato…ma anche dolce.» «Ah Ah! Roxas…la scorsa volta hai detto la stessa identica cosa» «Davvero? Non lo ricordo…» Axel lo guardò
« Ehi, ormai è passata una settimana dal tuo arrivo.»… «Può darsi…» disse Roxas «”Può Darsi”? Non ti ricordi nemmeno questo?... Beh, fa lo stesso, oggi sei sceso in campo, si inizia a fare sul serio…» «Davvero?» «Certo! Da oggi se uno di noi! Fai parte dell’ Organizzazione!»
 Roxas si voltò a fissare il tramonto « E' il mio inizio…».
 
  
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