Capitolo 4
Torniamo
adesso al piccolo pesce
arancione.
Si era riunito al suo branco e stava
nuotando con gli altri
pesci colorati vicino alla scogliera.
Giocando e facendo acrobazie era riuscito a rimanere indietro ancora una volta. Una corrente fredda lo spinse lontano dalla scogliera. Il pesce vide il suo branco fermarsi, poteva ancora riunirsi a loro se faceva in fretta. La corrente diventò meno forte e il pesciolino ne approfittò per nuotare più velocemente verso le rocce. All’improvviso un’enorme creatura gli passò di fronte salendo verso la superficie dell’acqua. Lo squalo non notò nemmeno una cosa così minuscola e continuò la sua ascesa.
Sopra
l’acqua stava
svolazzando un gabbiano. Era molto
affamato. Vide il bagliore di un pesce argentato e si tuffò
velocemente per
mangiarlo. Ci riuscì e si fermò
nell’acqua per gustarsi la sua preda.
Il mare era calmo tutto intorno. Nessun suono.
Una
sola eccezione: uno squalo nero
che usciva dall’acqua
inghiottendo il gabbiano.
*
La costa era scomparsa qualche minuto
prima. I due agenti della guardia costiera erano in religioso silenzio.
La
barca scivolava lentamente nell’oceano. Evelyn
fermò il motore nel punto (più o
meno) dove i due avevano incontrato lo squalo la prima volta.
“Gli squali bianchi sono territoriali ha
detto quel fan degli squali che
è Donegal…” pensò Evelyn
“Dunque dovremmo trovarlo ancora qui.”
“Posso chiederti
qualcosa?” disse Gary all’improvviso.
“Sì…”
“Che ora
è?”
Evelyn si aspettava qualcosa del tipo Evelyn, se qualcosa di brutto accadesse io… e invece aveva solo chiesto che ora era!
“Le
due e un quarto, se
proprio vuoi saperlo! Perché me lo
chiedi?”
“Perché ho
fame…”
Infantile pensò
Evelyn.
“Usa una canna da pesca
allora! Adesso prendi l’ancora e
buttala per favore.”
Gary obbedì.
L’ancora affondò nell’acqua blu con uno
“splash” che echeggiò nel silenzio.
Evelyn portò
un’altra esca insanguinata e la buttò in mare
legata ad una corda come la volta precedente.
“E
adesso si
aspetta…”
“Ho un’altra
domanda…”
“No, non è
passato tanto tempo, Gary…”
“No, riguarda lo squalo. Com’è che
possiamo…ucciderlo?”
“Non ucciderete quello
squalo!” disse una voce dall’interno
della barca.
Donegal uscì dal suo nascondiglio puntando una pistola verso Evelyn.
“Donegal?”
“Perché hai una
pistola in mano?” chiese Gary con una voce
ingenua.
“Siediti e sta’
zitto!” ordinò Donegal avvicinando
l’arma
alla testa di Evelyn.
Evelyn era pietrificata, non era mai
stata così vicina ad
una pistola (e anche alla morte).
“Vi starete sicuramente domandando perché ci sono
anch’io qui…” la sua voce era
tagliente.
“Beh…sì.”
“Non ucciderete quello
squalo.”
“Questo l’hai
già detto…” mormorò Evelyn.
“Non ucciderete il mio
squalo!” gridò Donegal.
“Come?”
“L’uomo
all’Acquario…eri tu, vero?” disse
Evelyn.
“Ma che ragazza perspicace!
Quegli incompetenti degli
studiosi! Hanno osato rinchiudere la più bella e potente
creatura del mare in
una gabbia di vetro! Dovevo liberarlo…stava soffrednp!
Rompere i sigilli è
stato difficile, ma sono riuscito a liberlo!”
“Non t’importa
nulla delle persone che sono morte?”
“Persone? Uno stupido sub e
un vecchio nuotatore che è pure
sopravvissuto! Non mi pare siano tante persone!”
“Ma
comunque…”
“Chiudi quella bocca! Dopo
tutto quello che ho fatto per
proteggerlo dovrei lasciarvi ucciderlo?”
Donegal afferrò il braccio di Evelyn e la trascinò vicino alla pistola.
“Sapevo
che avremmo dovuto
informarci sugli squali su
Internet e non affidarci ad un esperto di squali pazzo!”
esclamò Gary.
Evelyn guardò
l’esca che stava galleggiando con difficoltà.
Qualcosa di grigio era visibile vicino.
Sia Gary che Evelyn sapevano cosa stava per succedere.
“Cosa pensi di fare con
noi, Donegal?” chiese Gary per
prendere tempo.
“Io? Credo che il vostro
capo vi vedrà
presto…all’obitorio.”
“Beh, un bel
posto…”
Lo squalo addentò l’esca saltando fuori dall’acqua. Donegal si distrasse, Wave Slasher (anche se era una grossa barca) oscillò e velocemente Evelyn tirò un calcio al ginocchio di Donegal liberandosi così dalla sua presa.
“Ma
che…”
Gary capì la situazione e
si lanciò addosso al corpo di
Donegal buttandolo sul ponte della barca. La pistola scivolò
via.
“Siate maledetti!
Vi…” urlò Donegal lottando con Gary.
Evelyn stava cercando di prendere la
pistola quando lo
squalo colpì la barca e fece cadere anche lei.
“Sta attaccando la barca!”
“Ma perché? Questa barca è
più grande!”
“Non lo so!”
“È lo squalo più stupido che abbia mai
incontrato! (Dopo tutto è anche il primo
squalo che abbia mai incontrato!)”
“Gli squali non sono stupidi!” urlò
Donegal dimenandosi.
Gary
non era quello che si
può definire un uomo forte e
muscoloso di conseguenza non poteva resistere a lungo.
Lo squalo smise di colpire la barca e si immerse.
“Evelyn, il fucile!”
Evelyn andò sottocoperta alla ricerca del
fucile…o di qualcosa contro gli
squali e gli uomini.
Donegal colpì il ventre di Gary, riuscì ad alzarsi e colpì col ginocchio la faccia dell’avversario facendogli perdere coscienza per poco. Donegal era completamente uscito di senno: afferrò il corpo di Gary dicendo “Adesso ti farai un piccolo bagno rinfrescante!”
Gary
sentì il proprio
corpo venir tirato via.
“No…” pronunciò mentre
Donegal lo rovesciava in acqua.