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Autore: Red Leaves    06/11/2010    1 recensioni
Due agenti della guardia costiera che si odiano, uno squalo che miete vittime (in modo elegante), un'indagine avventurosa, tutto ha ovviamente luogo in California, vari punti di vista... e spero anche faccia ridere. "L’acqua che era blu come uno zaffiro divenne rossa come un rubino"
Genere: Azione, Comico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4

Torniamo adesso al piccolo pesce arancione.
Si era riunito al suo branco e stava nuotando con gli altri pesci colorati vicino alla scogliera.

Giocando e facendo acrobazie era riuscito a rimanere indietro ancora una volta. Una corrente fredda lo spinse lontano dalla scogliera. Il pesce vide il suo branco fermarsi, poteva ancora riunirsi a loro se faceva in fretta. La corrente diventò meno forte e il pesciolino ne approfittò per nuotare più velocemente verso le rocce. All’improvviso un’enorme creatura gli passò di fronte salendo verso la superficie dell’acqua. Lo squalo non notò nemmeno una cosa così minuscola e continuò la sua ascesa.

Sopra l’acqua stava svolazzando un gabbiano. Era molto affamato. Vide il bagliore di un pesce argentato e si tuffò velocemente per mangiarlo. Ci riuscì e si fermò nell’acqua per gustarsi la sua preda.
Il mare era calmo tutto intorno. Nessun suono.

Una sola eccezione: uno squalo nero che usciva dall’acqua inghiottendo il gabbiano.

*

Acqua, acqua ovunque.
La costa era scomparsa qualche minuto prima. I due agenti della guardia costiera erano in religioso silenzio. La barca scivolava lentamente nell’oceano. Evelyn fermò il motore nel punto (più o meno) dove i due avevano incontrato lo squalo la prima volta.
Gli squali bianchi sono territoriali ha detto quel fan degli squali che è Donegal…” pensò Evelyn “Dunque dovremmo trovarlo ancora qui.”
“Posso chiederti qualcosa?” disse Gary all’improvviso.
“Sì…”
“Che ora è?”

Evelyn si aspettava qualcosa del tipo Evelyn, se qualcosa di brutto accadesse io… e invece aveva solo chiesto che ora era!

“Le due e un quarto, se proprio vuoi saperlo! Perché me lo chiedi?”
“Perché ho fame…”
Infantile pensò Evelyn.
“Usa una canna da pesca allora! Adesso prendi l’ancora e buttala per favore.”
Gary obbedì. L’ancora affondò nell’acqua blu con uno “splash” che echeggiò nel silenzio.
Evelyn portò un’altra esca insanguinata e la buttò in mare legata ad una corda come la volta precedente.

“E adesso si aspetta…”
“Ho un’altra domanda…”
“No, non è passato tanto tempo, Gary…”
“No, riguarda lo squalo. Com’è che possiamo…ucciderlo?”
“Non ucciderete quello squalo!” disse una voce dall’interno della barca.

Donegal uscì dal suo nascondiglio puntando una pistola verso Evelyn.

“Donegal?”
“Perché hai una pistola in mano?” chiese Gary con una voce ingenua.
“Siediti e sta’ zitto!” ordinò Donegal avvicinando l’arma alla testa di Evelyn.
Evelyn era pietrificata, non era mai stata così vicina ad una pistola (e anche alla morte).
“Vi starete sicuramente domandando perché ci sono anch’io qui…” la sua voce era tagliente.
“Beh…sì.”
“Non ucciderete quello squalo.”
“Questo l’hai già detto…” mormorò Evelyn.
“Non ucciderete il mio squalo!” gridò Donegal.
“Come?”
“L’uomo all’Acquario…eri tu, vero?” disse Evelyn.
“Ma che ragazza perspicace! Quegli incompetenti degli studiosi! Hanno osato rinchiudere la più bella e potente creatura del mare in una gabbia di vetro! Dovevo liberarlo…stava soffrednp! Rompere i sigilli è stato difficile, ma sono riuscito a liberlo!”
“Non t’importa nulla delle persone che sono morte?”
“Persone? Uno stupido sub e un vecchio nuotatore che è pure sopravvissuto! Non mi pare siano tante persone!”
“Ma comunque…”
“Chiudi quella bocca! Dopo tutto quello che ho fatto per proteggerlo dovrei lasciarvi ucciderlo?”

Donegal afferrò il braccio di Evelyn e la trascinò vicino alla pistola.

“Sapevo che avremmo dovuto informarci sugli squali su Internet e non affidarci ad un esperto di squali pazzo!” esclamò Gary.
Evelyn guardò l’esca che stava galleggiando con difficoltà. Qualcosa di grigio era visibile vicino.
Sia Gary che Evelyn sapevano cosa stava per succedere.
“Cosa pensi di fare con noi, Donegal?” chiese Gary per prendere tempo.
“Io? Credo che il vostro capo vi vedrà presto…all’obitorio.”
“Beh, un bel posto…”

Lo squalo addentò l’esca saltando fuori dall’acqua. Donegal si distrasse, Wave Slasher (anche se era una grossa barca) oscillò e velocemente Evelyn tirò un calcio al ginocchio di Donegal liberandosi così dalla sua presa.

“Ma che…”
Gary capì la situazione e si lanciò addosso al corpo di Donegal buttandolo sul ponte della barca. La pistola scivolò via.
“Siate maledetti! Vi…” urlò Donegal lottando con Gary.
Evelyn stava cercando di prendere la pistola quando lo squalo colpì la barca e fece cadere anche lei.
“Sta attaccando la barca!”
“Ma perché? Questa barca è più grande!”
“Non lo so!”
“È lo squalo più stupido che abbia mai incontrato! (Dopo tutto è anche il primo squalo che abbia mai incontrato!)”
“Gli squali non sono stupidi!” urlò Donegal dimenandosi.

Gary non era quello che si può definire un uomo forte e muscoloso di conseguenza non poteva resistere a lungo.
Lo squalo smise di colpire la barca e si immerse.
“Evelyn, il fucile!”
Evelyn andò sottocoperta alla ricerca del fucile…o di qualcosa contro gli squali e gli uomini.

Donegal colpì il ventre di Gary, riuscì ad alzarsi e colpì col ginocchio la faccia dell’avversario facendogli perdere coscienza per poco. Donegal era completamente uscito di senno: afferrò il corpo di Gary dicendo “Adesso ti farai un piccolo bagno rinfrescante!”

Gary sentì il proprio corpo venir tirato via.
“No…” pronunciò mentre Donegal lo rovesciava in acqua.

  
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