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Autore: yori    07/11/2010    5 recensioni
Dopo l'avventura di Superior eccone il seguito, ambientato ben sedici anni dopo all'ultimo capitolo della precedente avventura. Ci troviamo davanti ad uno scenario più adulto dove Bulma e Vegeta sono alle prese con la loro vita, la loro storia d'amore e i loro figli.
"L'immagine di Vegeta avvinghiato a quella malefica segretaria le apparve davanti agli occhi.
Li spalancò di colpo, sollevandosi di scatto. E si disse di nuovo che Vegeta non era il tipo che faceva certe cose. Lui non poteva tradirla con la prima che passava, lui l'amava! Oddio non che l'avesse mai detto, però era sempre stata sicura ... Guardò l'oscurità.
Vegeta non le aveva mai detto che l'amava! Perché non aveva mai pensato fosse un problema?
Ora le sembrava di sì. Perché dopo tutti quegli anni, non si sentiva ancora libero di amarla in santa pace! "
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Bulma, Trunks, Vegeta
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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- Questa storia fa parte della serie 'Superbia'
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I dubbi e lo stress ...




I DUBBI E LO STRESS DI CHI DI AFFARI SI INTENDE, MA NON SI INTENDE DI CUORE


Mentre sfogliava le pratiche, che aveva sulla scrivania, si ritrovò a pensare a quanto successo la sera precedente, a quello che era accaduto in quella camera d'albergo. Ne era rimasto sconvolto e stupito, ma d'altra parte doveva affrontare la realtà. Che scelta avrebbe intrapreso? Quale strada avrebbe mai potuto scegliere? La prima via era certo quella del menefreghismo, farsi scorrere tutto addosso, far scivolare via il fatto e lasciarlo annegare senza tendergli la sua mano; nella seconda ipotesi avrebbe potuto mantenere le distante, ma occupandosene ugualmente, insomma, avrebbe potuto tenere il piede in due scarpe, dopotutto se lo poteva anche permettere; ma l'idea di una terza ipotesi premeva nel suo cervello: una nuova unione! Beh, non che fosse una cattiva idea, ma aveva in mente così tante cose, che forse non l'avrebbe fatto solo per orgoglio, solo per non sfigurare. Cosa ne sarebbe stato della sua meravigliosa reputazione?
"Signor Prince, le ho preparato i conti che mi aveva chiesto."
Zangya, la nuova segretaria di Vegeta era entrata nel suo ufficio in quel momento. Si guardò intorno,  quella stanza diceva molto del suo proprietario: piena e vuota nello stesso tempo, così scarna e fredda, anche se in alcuni tratti lasciava trasparire un pizzico di fuoco. La cosa che lo sconvolgeva ogni volta che entrava, ed era, nei fatti, accaduto solo quattro volte da quando lavorava lì, era la foto che ritraeva i suoi figli. Un'immagine posta sulla mensola che sembrava quasi poggiata lì a caso, ma che in realtà sembrava spiccare su tutto. Non aveva molte informazioni su di lui, quello che però sapeva era che: ne era terribilmente affascinata e lui non era di certo sposato, non portava la fede al dito. I figli potevano esser di una qualsiasi donna con la quale aveva avuto una storia, un uomo come lui doveva averne a bizzeffe.
"Mi sembra di averti già detto di bussare prima di entrare! Non è difficile da capire."
Zangya annuì, evidentemente era nervoso, forse lo era sempre, poiché aveva questo modo di parlare ogni volta che si rivolgeva a lei, e questo aumentava il suo fascino a dismisura.
"Mi scusi, Signor Prince."
Poggiò le carte sulla scrivania, continuando a fissarlo.
"Ha bisogno di qualcos'altro?"
"No."
"Allora ... Io vado, se dovesse voler qualcosa, non esiti a chiamarmi."
E gli sorrise, ma Vegeta non la degnò di uno sguardo. Troppe cose per la sua testa, i conti e tutto il resto. Poi, ci si metteva pure Bulma, con le sue paturnie.
Vegeta aveva decisamente bisogno di una vacanza.


Vegeta, Vegeta, Vegeta, Vegeta.
Solo lui nella sua testa, solo lui le permeava il corpo con la sua assillante presenza. Non che ci fosse, chiaro, ma era costantemente presente nella sua mente, come fosse un baco, che le mandava in tilt, immancabilmente, tutte le sue funzioni. Vegeta era sempre il suo Vegeta, dopotutto, oppure in quel periodo, forse era un po' cambiato. Si dimostrava sempre molto schivo, ma quello lo era sempre stato, ma diamine quella sera, dopo ben due giorni di astinenza non l'aveva neppure sfiorata. Che gli fosse successo qualcosa? Che quella strega bionda, nonostante il suo negare, l'avesse davvero sedotto? Vegeta che si faceva sedurre era una cosa alquanto surreale e improbabile, da quando lo conosceva non era mai accaduto, ma le persone posso poi cambiare, le persone possono sempre essere soggette a mutazioni. Oppure semplicemente si era innamorato di qualcuna che non fosse lei e per rispetto non l'aveva toccata. Quanta voglia aveva di dirgliene quattro, di farlo parlare, ma era sempre tutto così difficile con Vegeta.

"Signora Brief, allora, che gliene pare del progetto?"
Kamuy davanti a lei le mostrava insistentemente i fogli sui quali era disegnato un nuovo prototipo di motore. Bulma buttò l'occhio sui disegni e si morse le labbra. Gli occhi di tutti i presenti, in giacca e cravatta, erano puntati su di lei, l'unica donna della sala e l'unica che potesse stender il giudizio finale. Peccato che questa volta non avesse nulla da dire: non aveva sentito niente di quello che era stato detto!
"Ehm ... "
La gola le si era seccata e una vampata di aria calda colpì il suo corpo. Che razza di figura avrebbe fatto, anche con i nuovi acquirenti! Cercò di mantenere la calma, e far fede al suo proverbiale sangue freddo. Si sollevò.
"Mi vogliate scusare, Signori, ma ho bisogno di consultarmi con il mio assistente prima di darvi una risposta definitiva. Il progetto è buono, ma sono solita portar a termine tutto con scrupolo e avrei bisogno ancora di qualche accertamento."
Disse seria alzandosi e andando dritta nel suo studio, con al seguito Kamuy, il giovane ragazzo che la seguiva da un anno. Bulma lo riteneva intelligente, anche se il suo desiderio più grande era avere Trunks al suo fianco.
"Signora Brief, va tutto bene?"
Chiese il ragazzo, la donna, avvolta nel suo tailleur amaranto, affondò nella sedia girevole, guardando fuori dalla ampia vetrata della Capsule Corporation.  
"Sì."
Era poco convinta, in realtà era stufa di quel ritmo frenetico, aveva solo voglia di andare a casa, cucinar qualcosa per Vegeta e far l'amore con lui. Si alzò di scatto.
"Kamuy, fai sapere di là che la riunione è rimandata."
"Ma come Signora Brief."
"Niente ma! Ho bisogno di staccare, quindi me ne vado."
Prese la sua borsa e prima che potessero dirle alcun ché sparì dal grosso edificio giallo.

Controllò l'orologio e per l'ennesima volta maledì la sveglia. Perché non si era svegliata per tempo, perché doveva esser sempre così sbadatamente stupida. Bra Prince era una vera frana in tutto quello che faceva, e si era pure candidata a rappresentante d'istituto.
"Bene Bra, se continui così non ti voterà nessuno!"
Si disse, mentre l'autista di casa Prince/Brief l'accompagnava al liceo. Suo fratello probabilmente era già arrivato e sarebbe di certo rimasto lì a guardarla sbagliare! Era errato pensar quello di Trunks, ma ogni tanto aveva questa tendenza alla perfezione che la faceva imbestialire. Perché poi si doveva sentire in competizione con lei, quando lei pendeva solo dalle sue labbra e se faceva il tutto per il meglio era solo per somigliargli. Forse, era anche vero che si somigliavano un po' troppo. Finalmente dopo un tempo interminabile era arrivata a destinazione e, dopo aver salutato Oscar, l'autista, corse all'interno della scuola. Era ancora in tempo e la campanella stava per suonare proprio in quel momento, corse a perdifiato su per le scale fino ad arrivare alla sua aula. Il professor Jirobai era già all'interno. "Dannazione!"
Imprecò la ragazza ricomponendosi e facendo il suo regale ingresso.
"Signorina Prince, è un piacere averla tra di noi."
Bra lo guardò ghignando.
"Non sono poi così in ritardo professore, credo di non aver interrotto la sua lezione, poiché non l'aveva ancora cominciata."
"Si sieda Prince, e non faccia il suo solito monologo sulle sue ragioni, che non ne ho affatto voglia! Poi ho una bella sorpresa per lei: una verifica!"
Si alzò un vociare sommesso da tutta la classe.
"Lei non può farlo."
"Se ha seguito le mie lezioni non dovrebbe aver alcun problema!"
Bra si sedette a malincuore al suo banco, Marron le sorrise.
"Che palle! Io non aveva voglia."
Disse Bra lamentandosi con l'amica di sempre, con Marron si erano subito trovate, anche se non avevano molto in comune. Marron era decisamente una ragazza femminile, Bra tutto l'opposto. Forse una cosa amavano profondamente entrambe: Trunks. In maniera diversa, ma pur sempre di profondo affetto si trattava. La bionda aveva un bigliettino tra le mani e glielo passò velocemente, mentre il professore distribuiva i fogli.

Trunks si è candidato alla rappresentanza d'istituto! Sono rimasta molto stupita. Non lo sapevo!

Bra storse il naso: non lo sapeva neppure lei! Perché Trunks lo aveva fatto? Sapeva bene che anche lei era uno dei candidati. Che volesse farle la guerra. Continuò poi la sua lettura.

p.s. Il biondo della terza C vuole uscire con te!

A quel punto Bra accartocciò il biglietto, rivolgendo un NO categorico all'amica. A lei i maschi non interessavano affatto. Non per ora almeno, non aveva trovato ancora quello ideale, il principe azzurro. Insomma, il modello c'era, il suo papà, doveva solo trovarne una copia esatta.
Lesse la verifica e cominciò a compilare il compito.
Chissà perché Trunks si era messo contro di lei ...

Zangya questa volta bussò alla porta e dopo che le fu dato il consenso entrò nello studio, per trovarlo di nuovo lì, concentrato nella sua lettura.
"Le ho portato il pranzo, Signor Prince."
Senza dir una parola lasciò che la ragazza si avvicinasse, posando sul suo tavolo il sacchetto con il cibo. Sapeva ormai i suoi gusti, l'aveva studiato bene.
"Non si prende mai una pausa, Signor Prince?"
Vegeta sollevò lo sguardo su di lei.
"No."
"Dovrebbe, fa male esser troppo concentrati."
"Non le ho chiesto un parere."
Zangya spostò la sedia e si sedette di fronte a lui, Vegeta perseverò nella sua lettura.
"Dovrebbe andare ad allenarsi, scaricare un po' il fisico, sviscerare la tensione. Sa', anche io ho una grande passione per le arti marziali, mi sono sempre allenata."
Vegeta finalmente sollevò lo sguardo su di lei.
"Io non sono teso."
"Oh, lo dicevo anche io, Signor Prince, ma alle volte fa bene scaricarsi un po', soprattutto quando non ci si rende conto di esser tesi come delle corde di violino, proprio come lei."
La bionda scartò il panino e le patatine contenute nel sacchetto porgendogliele.
"Questo è anche il mio panino preferito."
Sorrise all'uomo che la guardava inarcando il sopracciglio.
"Non mi interessa quello che piace a lei, signorina-non-so-come-si-chiama. Le ricordo che è qui per lavorare non per blaterare."
La ragazza sbatté i suoi grandi occhioni suadente.
"Penso che abbiamo molte cose in comune, Signor Prince."
E si avviò verso la porta, quando venne investita da una furia azzurra che capitolò nello studio facendola cadere a terra, tanto era stata l'irruenza con la quale si era presentata.
Gli occhi azzurri della donna si fissarono prepotenti su di lei. Zangya la fissò perplessa, ricordava di averla vista da qualche parte, ma non ricordava dove. Dopo averla scrutata per bene, Bulma, passò il suo sguardo su Vegeta, che la guardava come magnetizzato da lei.
"Che ci fai qui!"
Chiese severo, rassettando la scrivania e adagiando i fogli in un'unica pila ordinata.
Zangya uscì dalla studio salutando civettuola il capo, con un gesto della mano. Quella doveva esser una compagna di turno del signor Prince, se n'erano sentite di ogni tipo sul suo conto e quella poteva anche esser una di quelle che si portava a letto, o forse era la madre dei suoi figli. Di sicuro non era nessuno di importante, data la freddezza con cui lui l'aveva accolta. Si allontanò dalla porta. Pian piano avrebbe conquistato quell'uomo fascinoso, Zangya non manca mai la preda!
"Perché era qui dentro?"
Bulma dal canto suo era furiosa. Era andata da lui con le migliori intenzioni, ma evidentemente doveva cominciar a pensare veramente male.
"Bulma, sono stufo di queste tue insinuazioni. I casi sono due: o mi credi, o no! Diversamente non so che dirti fai un po' quello che ti pare."
Le lacrime puntavano sui suoi occhi azzurri, prese il contenitore del pranzo, che aveva tra le mani, e glielo lanciò addosso. Voleva pranzar con lui, ma la vista di quella cosa aveva fomentato i suoi dubbi e la sua gelosia. E poi lei ... come lo guardava! Possibile Vegeta non si rendesse conto?
"Se la decisione sta a me, allora ... non so se ti voglio ancora!"
Vegeta raccolse il pranzo che lei gli aveva portato, fissandola intensamente.
Dopo tutti quegli anni poteva davvero finir così la loro storia?
Bulma sembrava convinta, ora stava a lui scegliere...



Mi scuso per l'abominevole ritardo e spero che avrete pazienza con questa storia, che non avrà molti capitoli, ma che spero sia ugualmente intensa, anche se so già che i tempi saranno lunghi -__- Sigh... Spero che vi piaccia!!!^^  
Ringrazio: Cicacica, BulmaMiky, Enris, Luna_07, Maia74 per aver recensito e : BulmaMiky, Cicacica, Flyvy, Luna_07, Maia74, Pinklink per averla messa tra le seguite!^^
UN GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE LEGGONO!!!!!!!
   
 
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