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Autore: Lupoz91    08/11/2010    1 recensioni
Ok non so se questa storia sia venuta bene o male...l'unica cosa che ho messo dentro era l'emozione di ogni parola...in questa storia trovaremo un Roy che cerca rifugio e una Riza confusa da un Roy che la stupisce ogni giorno...ma cosa potrebbe succedere se...vengono assegnate missioni che li dividono??
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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-COLONNELLO TORNI SUBITO QUI!!!COLONNELLOOO!!-
Roy correva per il corridoio. Doveva seminarla. Girò a sinistra e continuò a correre. Girò la testa per vedere se il Tenente lo stesse ancora inseguendo ma di lei nessuna traccia. Si fermò. Finalmente poteva riprendere fiato. Appoggiò la mano desta al muro e piegò leggermente le ginocchia piegando la testa verso il basso. Il suo respiro era molto affannato. Ormai il sangue era arrivato al cervello. Si sentì quasi svenire. Finalmente, dopo qualche minuto, riprese fiato. Alzò la testa per capire dove fosse e si accorse che aveva girato nell’unico corridoio senza uscita. Era un corridoio lungo più o meno cinque metri, era buio e non c’era assolutamente niente.
“Forse il Tenente non mi ha visto più dopo che ho girato l’angolo e quindi avrà pensato che abbia preso la traversa dopo...che sollievo...ora devo solamente sgattaiolare fuori dal quartier generale e potrò godermi un po’ di riposo”
Roy avanzò fino alla fine del corridoio e fece capolino con la testa per vedere chi passava in quel momento.
-Avevo ragione...io miei sospetti erano fondati...si era infilato qui dentro-
Roy sobbalzo. Il Tenente lo stava aspettando all’angolo del corridoio e quando lui aveva fatto capolino con la testa lo aveva colto in fragrante.
-E’ pronto a rientrare in ufficio adesso?-
-Tenente non è che vorrebbe qualcosa da bere...sa com’è mi ha rincorso per tutto il Quartier Generale...-
-Andiamo-
Il Tenente gli aveva puntato la sua rivoltella sulla tempia. Roy sudava freddo e acconsentì all’instante.
 
-Uffa...ma perché devo controllare le scartoffie di quel vecchio di Hakuro...-
-Le ricordo Colonnello che se non fosse per le “scartoffie” che ci arrivano dall’ufficio del Signor Hakuro noi non avremo da lavorare e lei non potrebbe mai diventare Comandante Supremo-
I due camminavano per il corridoio, ormai erano quasi arrivati. Il loro ufficio era proprio in fondo al corridoio. Il Colonnello aveva le mani dietro la nuca. La testa inclinata verso l’alto. La giacca dell’uniforme sbottonata e la camicia un po’ fuori dai pantaloni. Il Tenente invece camminava composta, le braccia lungo i fianchi, la testa dritta e l’uniforme perfettamente in ordine.
-Tenente avanti non c’è nessuno...non c’è bisogno di camminare con tutta questa compostezza-
Roy si era girato verso Riza. Di solito gli faceva la predica finche non arrivavano davanti la porta dell’ufficio ma non questa volta; era stranamente silenziosa e come assorta nei suoi pensieri cosa che non si permetteva di fare a lavoro.
-Riza...-
Il Tenente tornò in se come se cadesse dalle nuvole.
-Colonnello...lo sa che non deve chiamarmi per nome quando siamo in ufficio...-
-Ma Tenente lei stava sognando ad occhi aperti così ho provato a chiamarla ma lei non mi ha sentito così ho provato a chiamarla per nome, non vorrà entrare in ufficio con quell’aria pensierosa...-
-Oh...mi scusi Colonnello...le porgo le mie più sentite scuse per non essere stata attenta-
-Non si preoccupi Tenente è stato divertente guardarla senza che lei se ne accorgesse-
E senza che Riza potesse aggiungere qualcosa Roy si sistemò in fretta l’uniforme aprendo poi la porta dell’ufficio. Cambiò in un attimo la sua espressione soddisfatta in annoiata per non far sorgere sospetti inutili. Riza si era accorta di tutto. Si diede una rapida scrollata ed entrò in ufficio come se non fosse successo nulla.
La giornata passò tranquilla e finalmente arrivò l’ora di tornare ognuno a casa propria.
-Colonnello arrivederci-
 -Arrivederci Havoc-
-Colonnello io vado a casa arrivederci-
-Arrivederci Fuery-
-Colonnello noi andiamo arrivederci-
-Arrivederci Breda e Falman-
-Arrivederci Tenente Hawkeye-
-Colonnello...ma io non sto andando via-
Finalmente Roy alzò la testa per valutare la situazione. Havoc, Breda, Falman e Fuery erano rimasti alla porta con aria interdetta. Guardò poi il Tenente. Erano tutti là che guardavano il Colonnello che per tutto il giorno non aveva proferito parola. Nella stanza era calato il silenzio e fu il Tenente a romperlo.
-Colonnello qualcosa non va?-
-...No no tutto apposto-
-Sicuro? Guardi che se c’è qualcosa che non va può parlarne con noi...-aveva detto Havoc.
Il Colonnello guardò le facce di tutti i presenti. La loro preoccupazione era palpabile. Fece un lungo sospiro. Si alzò dalla sedia e sfoderò il suo miglior sorriso.
-Ragazzi lo so che posso contare su di voi e ve ne sono immensamente grato...ma vedete...oggi non è giornata-
Detto questo si incamminò verso l’attaccapanni, prese il cappotto color beige e uscì dalla stanza.
 
-Tenente ma cos’ha oggi il Colonnello?-
Il tenente si alzò dalla scrivania, prese il calendario posto sulla scrivania del Colonnello, guardò la data del giorno e fece a sua volta un lungo sospiro.
-Siamo stati stupidi tutti quanti noi-
-E perché mai Tenente?- aveva detto Falman incuriosito e interdetto.
Il Tenente rimase immobile, doveva fare qualcosa. Strinse forte la presa sul calendario. Poi si decise. Al diavolo i ruoli, erano degli esseri umani e lei doveva aiutare il Colonnello. Posò il calendario e senza proferir parola corse all’attaccapanni, prese il giaccone e sparì dalla stanza.
-Ragazzi...-
Fuery riportò gli altri tre alla realtà. Non ci stavano capendo niente.
-...Ora ho capito tutto, venite qua-
I tre si avvicinarono e lessero quello che c’era scritto sul calendario.
-“Lui è morto per colpa mia”...ma che vuol dire?-
Breda non stava capendo niente a differenza di Havoc e Falman che, leggendo quell’incisione, avevano capito.
-Non ci arrivi Breda?- tagliò corto Havoc.-Oggi è l’anniversario della scomparsa di Maes Hughus e sappiamo entrambi quanto il Colonnello si senta in colpa di questo-
-Dobbiamo raggiungerlo...al diavolo i ruoli che abbiamo...lui è nostro amico prima di essere nostro superiore...e scommetto che il Tenente sta andando da lui...-
-Hai ragione Havoc...è per questo che noi...-
-...Noi non ci immischieremo fra loro due-
-COSAA!!!-
Gridarono all’unisono Havoc, Fuery e Breda contro Falman.
-Pensateci...questa è un occasione d’oro per loro...capito cosa intendo?-
Ad Havoc brillarono gli occhi.
-Falman sei un genio...li spieremo...e non interverremo finche non sarà opportuno farlo-
 
Roy camminava per un marciapiede del centro con lo sguardo rivolto verso l’alto. Nella sua mente passavano tutti i ricordi che aveva sul suo migliore amico. In un momento di lucidità decise di tornare a casa per lo meno là non avrebbe dato l’ennesima botta a qualcuno. Arrivò a casa senza nemmeno accorgersi di nulla. Mise la mano in tasca, prese le chiavi e aprì la porta. Il suo appartamento era sempre disordinato, Maes gli aveva detto molte volte di metterlo apposto. A quel pensiero fece un sorriso malinconico. Si tolse il cappotto e lo lanciò sul divano con noncuranza, si sbottonò i primi bottoni della camicia e si buttò sul letto. Provò a chiudere gli occhi per dormire ma fu tutto inutile. Si alzò dal letto ed andò verso la vetrina dei suoi liquori, l’aprì e prese la sua bottiglia di liquore preferita: il whisky. Se ne versò un po’ e iniziò a studiarlo girando e rigirando il bicchiere. Poi ne bevve un sorso, poi un altro e un altro ancora finché non finì il bicchiere. Se ne verso un altro po’e andò avanti così per tutta la sera.
  
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