E dopo tanto tempo… SONO
TORNATO!
Rieccomi Manga.it! E rieccomi a voi cari lettori! Speriamo non sia una risacca,
ma un’ondata di nuove storie! X3
Accidenti che assenza, se
si escludono le “poesie”, la mia ultima fic risale a giugno °__°
Il motivo di questo mio
ritorno alle pubblicazioni? Innanzitutto il fatto che da un po’ di tempo la
vita mi gira un po’ meglio; mi son capitate un paio di belle soddisfazioni (tra
cui la tanto agognata patente). In secondo luogo, ho trovato un nuovo manga a
cui appassionarmi e in grado di ispirarmi.
Ovviamente Fairy Tail, da cui questa fanfic proviene!
È una fic
comico-romantica: si, ho trovato delle coppie da sostenere anche nel nuovo
fandom! XD
Se non conoscete Fairy
Tail, vi consiglio di immergervi in una divertente e appassionante lettura! Mi
auguro diventi presto abbastanza conosciuto, sicché tutti possano goderselo… e
godersi le fic che conto di scriverci!
Senza ulteriori indugi, vi
auguro, ancora una volta, buona lettura! ^__^
PS: NARUTO X HINATA ORA E
SEMPRE! (Naruto mi sarà un po’ caduto, ma NaruXHina non cederà mai e poi mai
U__U)
PPS: GAZILLE X LEVI ORA E
SEMPRE! (Nuovo manga, nuova coppia!)
Magnolia.
Città tranquilla. Capitale
perfetta per un regno tranquillo come quello di Fiore.
A dispetto della sua
importanza, e rispetto ad altre grandi città, c’era ben poco di frenetico nei
suoi ritmi. Il posto perfetto per un breve soggiorno ristoratore, o per
sgranchirsi un po’ al ritorno dalle proprie fatiche.
Forse era appunto per
questo motivo che una gilda tanto frenetica e problematica l’aveva scelta come
propria sede.
Fairy Tail.
Un nome che evocava grandi
maghi e grandi casini.
Del resto, la vita è
noiosa quando scorre senza problemi, o senza qualcuno che faccia di tutto, e il
più delle volte anche troppo, per risolverli.
La gilda sorgeva in una
pizza al limitare della costa, nel quartiere, guarda caso, ritenuto il meno
silenzioso della città…
Un alto edificio
torreggiante, che accoglieva i passanti con un maestoso cancello, incastonato
in una cinta muraria addobbata da rampicanti in fiore, oltre il quale si
stendeva un ampio spiazzo riempito da piante, fiori, tavolini in legno dove
sostare all’ombra e piccoli stand di souvenir.
Decisamente rassicurante
la gilda Fairy Tail.
Nessuno, che non ne avesse
già sentito parlare, ed erano in pochi, avrebbe sospettato cosa poteva accadere
una volta valicato il grande portone di quel piccolo castello…
“GRAY, DANNATO IDIOTA!”
Quel giorno ad esempio
avrebbero visto un ragazzo dai capelli rosa e le mani in fiamme (e non in senso
figurato) scalpitare sui tavoli, rovesciando piatti, posate, bicchieri e
persone nel tentativo di vendicarsi.
“Mettermi dei cubetti di
ghiaccio dentro la maglietta mentre ero di spalle è stata una vigliaccata! Una
vigliaccata che ti costerà caro!”
Il suo obiettivo era un
ragazzo dai capelli scuri impegnato in una fuga non certo dettata dalla paura.
Anzi, il suo sorriso sprezzante lasciava intendere che il tizio che gli
ringhiava dietro non gli dava più preoccupazione di una zanzara.
“Evidentemente non è
bastato a raffreddarti i bollenti spiriti, eh?” disse Gray Fullbuster evitando
con un semplice passo il compagno mago, Natsu Dragonil, che gli si era gettato
addosso.
In tutto ciò, gli altri
maghi della gilda, seduti nelle varie fila di tavoli della grande sala non
cercavano certo di dividerli, anzi, facevano il tifo! Alcuni per l’uno, alcuni
per l’altro, altri auspicavano si mettessero ko a vicenda in modo da starsene tranquilli
cinque minuti.
“Forse hai bisogno di
un’altra rinfrescata!”
Così dicendo e
ridacchiando afferrò un boccale di birra ghiacciata, strappandolo di mano a una
prosperosa ragazza dai capelli castani la cui unica colpa era stata quella di
trovarsi a portata del suo braccio, e lo rovesciò tutto sulla testa dell’altro
mentre questi era ancora a terra che cercava di rialzarsi dopo la caduta.
“AAAAAAARGH! BRRRR!”
“Umpf! Ben ti sta, testa
di fiammifero!”
Nonostante l’ulteriore
smacco al nemico, avrebbe fatto meglio a guardarsi le spalle; la mora
prosperosa non aveva gradito…
“Nessuno ha mai osato
togliere di mano il boccale a me, Cana Alberona, miglior bevitrice di Fairy
Tail, e rovesciarlo sotto i suoi stessi occhi… VENDETTA!”
Una ginocchiata partì
pronta, abbattendosi sul sedere di Gray il quale, oltre ad una presunta
frattura del coccige, venne sbilanciato in avanti, inciampò su Natsu, ancora a
terra scioccato da quella doccia gelida, e capitombolò sul tavolo accanto,
travolgendo un battaglione di tifosi.
Natsu si rialzò: “Bella
mossa, Cana!”
Lei gli rispose con una
superba strizzata della sua sciarpa: “Chiudi il becco! Se la mia birra è sul
pavimento è anche colpa tua! Vammene a prendere un’altra!”
“CHE COSA?! La tua birra,
gelida fra l’altro, è più su di me che sul pavimento!”
Non richiesto, un
nerboruto dai capelli bianchi e una divisa scura alquanto da teppista si gettò
in scena: “Tsk! Che razza di uomo sei se rispondi a una donna così? Un vero
uomo le prenderebbe la birra… e poi prenderebbe a pugni qualcuno!”
“Ottima idea!” fece Natsu,
rifilandogli un gancio.
“Ed ora prendo a pugni
anche Gray!”
“Provaci!”
Un sospiro di Lucy
Heartphilia che correva a mettersi al riparo dietro il bancone dichiarava
ufficialmente aperta la rissa. La terza di quella settimana.
Ed era mercoledì mattina.
Si vedeva proprio che ultimamente si era lavorato poco e c’era bisogno di
sfogarsi un po’.
Quando a Fairy Tail
partiva la rissa, chiunque si sarebbe domandato se effettivamente si trovasse
nel posto giusto.
Se effettivamente quella
fosse una gilda.
Ma chiedendolo a chiunque
lì dentro, anche a chi levava in alto un altro cazzotto o tirava un piatto in
faccia a un “compagno”, la risposta sarebbe stata un chiaro si.
Di conseguenza, colui che
aveva posto la domanda, non avrebbe che potuto dirsi fra sé e sé: questa gilda
è assurda.
<< Questa gilda è assurda. >>
Pensò Gazille Reitfox
guardando il parapiglia che si era scatenato giù in sala dalla balaustra del
piano superiore proprio sopra il bancone del bar, dove Lucy si era rintanata e
dove Mirajane come al solito osservava con un sorriso quel trionfo di urla,
stoviglie volanti e tavoli in frantumi.
Il drago di metallo
incrociò le braccia; le sue riflessioni avevano, per il momento, oscurato la
sua voglia di gettarsi anche lui nella mischia.
Quella era una gilda di
pazzi. Si prendevano a pugni tra compagni, gente che andava in missione insieme
si ritrovava a lanciarsi minacce e insulti, danneggiavano mobili, soprammobili
e immobili, senza apparente rispetto per le loro stesse proprietà…
Eppure, una volta stanchi
e di nuovo calmi, tra di loro nulla sarebbe cambiato di una virgola. Si
sarebbero fatti ammazzare per salvare la vita di persone che a momenti
avrebbero ammazzato loro stessi.
Una gilda in cui non ti è
chiesto nemmeno di andare d’accordo con tutti se non vuoi.
Una gilda in cui anche se
per ambizione tradisci e porti guerra ai tuoi stessi compagni, loro continuano
a considerarti uno di loro.
Una gilda in cui anche se
vieni espulso e cacciato, tutti ti saluteranno nella speranza di rivederti
presto.
Una gilda in cui nessuno è
fuori posto.
Una gilda per tutti.
Anche per uno come lui
insomma.
Certe volte non riusciva
proprio a capire come Fairy Tail potesse andare avanti in quel modo, anzi,
nemmeno a capire perché ci si fosse unito e ora ci si trovasse bene.
Osservò Erza Scarlet
strangolare Natsu che le aveva salvato la vita; Macao e Wakaba, che sapeva
essere amici di vecchia data, accapigliarsi per terra come cane e gatto nella
speranza di sopraffare l’altro; osservò Elfman che cercava di rendersi virile
lanciando Arzack fuori dalla finestra, e quest’ultimo farsi bello agli occhi
della sua adorata Bisca tirandogli sul naso la sua pistola prima di spiccare il
volo verso il giardino laterale.
Poi tornò ad osservare
lei, anche se, a dire la verità, era da quando tutto era iniziato che non le
toglieva un occhio di dosso.
E come poteva? Risaltava fin troppo.
L’unica capace, in quella
bolgia, di restarsene seduta al suo posto in tutta sicurezza, immersa nella
lettura di uno dei suoi adorati libri.
Levi Mc Garden.
Lei è quella che capisco
meno di tutti, pensò ancora il dragon slayer. E non si riferiva solo al fatto
che era talmente immersa nel suo più adorato diletto, quello della mente, da
non accorgersi che una scodella di zuppa o, alla peggio, qualche contendente,
poteva arrivarle addosso in qualsiasi momento.
Tra amici può anche
avvenire ci si perdoni facilmente.
Ma quando aveva attaccato
lei e quei suoi due compagni, lasciandoli lividi e sanguinanti appesi ad un
albero tutta la notte, amico loro non lo era di certo.
E non solo. Aveva demolito
la vecchia gilda (anche se questo aveva offerto al loro master, Makarov,
l’occasione di metterne su una nuova come da tempo gli ronzava in testa); aveva
malmenato la sua amica Lucy mentre era prigioniera della sua gilda di allora, i
Black Phantom; si era scontrato quasi all’ultimo sangue con Natsu, uno dei loro
migliori maghi, uscendone con un onorevole pareggio.
Eppure, quanto erano
allocchi quelli di Fairy Tail per ricambiarlo a quel modo?
Makarov lo aveva accolto a
braccia aperte, affidandogli addirittura incarichi degni del più fido dei suoi.
Aveva combattuto fianco a
fianco con Natsu contro quel bastardo di Laxus, e, nonostante ne fosse uscito
fasciato e ingessato, non ricordava l’ultima volta di essersela spassata tanto
in battaglia.
Aveva ottenuto un discreto
successo con la sua esibizione canora prima che la cosa degenerasse per
l’incapacità di qualche zotico di comprendere il suo talento…
Infine, come se non
bastasse, c’era quella ragazza dai capelli turchesi che si comportava come se
nulla fosse accaduto quella notte, quando ricevette la sua spiacevole visitina.
Nessuna paura, nessun
timore di rivolgergli la parola, almeno non più. Gli altri due continuavano a
guardarlo con diffidenza, e non gli dava torto; lei aveva dimostrato
apertamente di averlo accettato come uno di loro.
Gli aveva persino augurato
buona fortuna quando era riuscito a farlo uscire dalla barriera di Fried
insieme all’altro dragon slayer durante la battaglia di Fairy Tail.
<< Quella barriera doveva essere proprio
suonata per prendermi per un ultra-ottantenne… >>
La scrutò. Nella serenità
con cui teneva gli occhi sul libro in un lento incedere sul quel sentiero di
lettere e parole gli sembrava emanasse come un aura in grado di tenere lontana
la colluttazione onnipresente intorno a lei.
O forse era solo fortuna
sfacciata?
Ecco un’altra cosa che non
riusciva a spiegarsi! Ne trovava di nuove più passava il tempo lì.
Ed ora ne aggiungeva una
nuova alla lista: il vecchio Gazille Reitfox, lo spietato braccio corazzato
dell’ormai defunta gilda Black Phantom non avrebbe mai trascorso tanto tempo a
fissare una “mocciosa”. Non si sarebbe mai chiesto cosa ci trovasse di tanto
coinvolgente in un mattone di pagine e inchiostro, né si sarebbe incantato ad
osservare quell’abbozzo di sorriso che spuntavo ogni volta calava lo sguardo su
di un nuovo interessante tomo, o quel suo onnipresente nastro di seta tra i
capelli.
“Eccolo lì.”
Avendoli sentiti arrivare,
non si sorprese né si mosse di un millimetro. Roteò appena le pupille
abbastanza da intravedere quei tre avvicinarsi coi piccoli passi che le loro
zampette pelose permettevano loro.
“Come dicevo io: provate a
indovinare cosa o “chi” sta guardando.” fece Pantherlily lanciando
un’occhiatina a lui e poi agli altri due.
Happy saltò sulla
balaustra e si sporse un poco: “Wow! Natsu, quello è un colpo da mille punti!
Sei fortissimo!”
Charle scosse il capo con
fare di superiorità: “Non credo si stesse riferendo a quello.”
In un attimo saltò insieme
al terzo gatto sul legno dove Gazille stava appoggiato.
Exsheed. Ma lui preferiva
continuare a chiamarli gatti: era più semplice e in fondo appunto di gatti che
si trattava, salvo per il fatto che parlavano e potevano farsi spuntare le ali.
“Ehi, Charle, perché non
fai partecipare anche Wendy? Si divertirebbe un sacco!”
“Non dire idiozie! Wendy
non è un incosciente. E comunque se solo prova a mettere il naso fuori da
dietro il bancone non le risparmierò una tirata d’orecchi!
Nello stesso istante,
sotto di loro, Mirajane, con la stessa placidia con cui Levi leggeva, lustrava
solerte i boccali di vetro in compagnia delle due rifugiate.
“Ma… fanno sempre così?”
domandò la piccola Wendy.
“Pensa che è così che io
li ho trovati il mio primo giorno.” commentò Lucy buttandola sullo spirito.
“No, tranquilla.” –la
rassicurò Mirajane- “Baruffe di questo genere capitano solo di tanto in tanto e
poi c’è sempre di peggio.”
“Addirittura?!” gridò la
dragon slayer incredula.
“Beh, anni fa Macao
divorziò da sua moglie e per festeggiare (o per dimenticare) offrì da bere a
tutti… Da allora abbiamo vietato certe manifestazioni di “generosità”…”
“Allora Gazille, che hai
da dire?” domandò il gattino nero al suo dragon slayer.
“Ma di che parli?” rispose
seccato l’umano.
“Stavo giusto dicendo a
Happy e Charle che ho notato che laggiù c’è un certo qualcuno che riscuote il
tuo interesse. E non fare il finto tonto!”
Lily era un tipo fiero e
diretto, ma soprattutto sveglio, perfetto per lui come compagno. Purtroppo,
quando sei una persona chiusa, o che tiene alla propria immagine, o
semplicemente alla propria privacy, compagni così possono essere un’arma a
doppio taglio.
“Sei qui per farti bello
con le tue deduzioni davanti i tuoi amichetti pelosi? O semplicemente volete
farvi quattro risate su di me?”
Happy gli piombò a un
palmo dal naso: “Non siamo qui per prenderti in giro! Anzi, a me piacciono
queste cose! E così ti piace Levi, eh? Eh? Eh? Eh? Eh?”
“No.”
“Aye: gli piace.”
“Ma tu ascolti quando uno
ti parla?”
Gazille pensò che anche
Happy fosse il gatto perfetto per Natsu: erano entrambi stupidi oltremisura!
“Umpf! Lascialo in pace.”
–fece la gattina, col tono di chi è più che abituato a rimproverare- “Queste
sono faccende private. Così dimostri solo un bel po’ di immaturità.”
Gazille esibì il suo
sorriso, più simile però a un minaccioso ringhio: “Beh, mi fa piacere vedere
che tra voi almeno qualcuno serio c’è.”
“Del resto… osservare di
nascosto la donna di cui si è infatuati senza dichiararsi… Si dimostra di
essere un tantino maniaci…”
“Aye!”
Abbastanza da fargli saltare la mosca al naso: “RITIRO QUELLO CHE HO DETTO!”
Lily gli balzò sulla
spalla: “Avanti amico, falle rimangiare ciò che ha detto e invita quella Levi
ad uscire… EHI!”
Gazille aveva afferrato
Lily per la coda e lo stava tenendo capovolto a mezz’aria.
“Che modi sono questi di
trattare un ex-generale di Edolas?! Mollami avanti!”
“Ok.”
Gli bastò aprire le dita
e…
CONK!
“Aye! Che botta!”
“Me l’ha detto lui!” si
“scusò” Gazille con la sua risata affilata, simile al rumore di metallo che
stride, di certo adatta al dragon slayer di metallo.
“Vergognati Gazille! Non
solo non ammetti la verità, dimostri di essere pure permaloso!”
Gazille si sgranchì il
collo con nonchalance: “Ma per favore Lily.” –fece aiutandolo a rialzarsi,
perché in fondo era il suo gatto e aveva sudato per guadagnarselo- “Sei tu che
corri troppo. Non ho alcun interesse di quel tipo per Levi.”
“Non so.” –fece Charle,
ormai coinvolta suo malgrado pur non essendo un’appassionata di pettegolezzi-
“Ho notato anch’io il modo in cui la guardavi.”
In quell’istante Nab si
schiantò contro le colonne in legno della balaustra proprio accanto a loro, ma
nessuno diede grande importanza alla cosa…
Il dragon slayer scosse il
capo e squadrò in cagnesco i tre mici allineati sulla ringhiera che lo
fissavano, chi con lo sguardo saccente, chi con quello da ebete.
“Aprite bene le orecchie
voi tre. Io sono Gazille Reitfox, un temuto e potente mago che ha fatto cose
non molto piacevoli a molta gente e che continuerà a farne, anche se per conto
di una diversa gilda. Pensate sul serio che IO possa sprecare il mio tempo e le
mie energie per banalità quali una ragazzina con dei begli occhioni
intelligenti e i capelli azzurri?” disse con tutta la sicurezza di sé di cui
disponeva.
“Aye! Le hai fatto bel
complimento sui suoi occhi mentre parlavi, non te ne sei accorto?”
Gazille si accigliò “Era
tanto per dire!”
Ma intanto Lily e Charle avevano
già preso a guardarlo con l’aria da “Dillo
che abbiamo ragione noi”!
“Ma cosa avete nel
cervello?! Devo strapparvi i baffi ad uno ad uno per ricordarvi chi sono? Io
sono fatto per combattere! Se fossi fatto per l’amore le ragazze le attirerei:
io tutt’al più le farei fuggire.”
Sghignazzò ancora: “Magari
se anche Levi avesse la faccia bullonata e l’aria di chi non vorresti mai e poi
mai incontrare da solo di notte in un vicolo potrei anche provarci sapete?”
Si incamminò, credendo di
averli dissuasi, ma non riuscì a lasciarseli alle spalle: i tre, in fila
indiana, presero a seguirlo approfittando della balaustra.
“Andiamo, non sei poi così
brutto… credo…” fece Happy, che l’occhiataccia che seguì a momenti fece cadere
di sotto.
“Gazille, tu sei un tipo
affascinante! Con un fisico d’acciaio (letteralmente)!” rincalzò Lily.
“Effettivamente, credo che
un mago potente come te sarebbe un ottimo partito, sai?” confermò Charle.
<< Ma chi li ha chiamati questi tre? >>
borbottò lui tra sé e sé, continuando a sentire le loro vocine punzecchiarlo
nelle orecchie.
“Io non sono un buon
partito per nessuno! Io sono un duro: l’amore non fa per me.”
“Tutti hanno bisogno
d’amore in questo mondo!” protestò Happy.
Lily annuì: “Cosa c’è di
male se ti sei innamorato? E poi Levi è una gran brava ragazza.”
Piantò i piedi e si voltò:
volevano lo scontro? L’avrebbero avuto.
“Io no! E per la cronaca: non sono innamorato di Levi!”
“Ancora no… però un
pochino pochino ti piace, ammettilo.”
Gazille lasciò trascorrere
un po’ di tempo prima della sua risposta. I tre gattini tesero per bene le
orecchie.
“Forse… mi incuriosisce…”
“AH AH!” fecero i tre in coro!
“INUTILE CHE FACCIATE
<< AH AH! >>! Se la
guardo è solo perché non capisco perché mi tratti così bene, e per nessun altro
motivo! Anzi, se volete saperlo credo sia una scema!”
“E perché mai?”
“Perché bisognerebbe
essere scemi per socializzare con chi ti ha appeso ad un albero dopo averti
picchiata insieme ai tuoi amici.”
Lily incrociò le braccia:
“Oh, suvvia, non essere così severo con… Ehi, un momento… L’HAI APPESA A UN
ALBERO DOPO AVERLA COSA?!?!?!?!? QUESTO NON LO SAPEVO MICA!”
“E pensa che ce l’ho
lasciata tutta la notte.”
L’exsheed nero gli saltò
addosso, afferrandosi al suo bavero: “Ma sei fuori?! Non sai che agli avversari
si porta rispetto, figuriamoci alle donne! Sei un mostro!”
Gazille gli rise in
faccia: gli aveva consegnato la vittoria su un piatto d’argento.
“Umpf! Allora pensi ancora
che io e lei faremmo della bella musica insieme?”
“……”
Zittito, Lily lo lasciò andare, cadendo in piedi sul pavimento.
Con un gesto della mano
spazzò via quella conversazione e tornò sui suoi passi, augurandosi che stavolta
non lo seguissero. Invece quei tre si fecero spuntare le ali e tornarono a
tormentarlo! Certo che erano peggio delle zanzare!
“Noi ti conosciamo: non
sei poi così cattivo.”
“Happy ha ragione: non
tormentarti.”
“Ma chi si tormenta? Stavo
solo eseguendo gli ordini, facendo il mio mestiere.” disse con l’aria di chi se
ne frega.
Quell’atteggiamento però
non piacque per nulla a Charle: perché se c’era qualcosa che lei non sopportava
era nascondere la verità, a sé stessi come agli altri che di te si fidano, e
chi meglio di lei ne sapeva qualcosa?
In un battito d’ali, la
exsheed gli si parò davanti e gli diede anche un leggero schiaffo con una delle
alucce piumate: “Senti un po’, bellimbusto, vorresti farci credere che non sei
pentito nemmeno un po’?”
Gazille si ritrovò a un
tratto come sopraffatto da quegli occhietti accusatori che fluttuavano a un
palmo dal suo naso; occhi giudiziosi ai quali non si scampava!
“Beh, invece qui sembra ci
sia qualcuno convinto che tu non sia più un cattivo ragazzo, e non sto parlando
di Lily e Happy.”
Gli afferrò il mento e lo
girò bruscamente dal lato che si affacciava sulla sala.
Levi era ancora lì: quel
libro di certo non le stava facendo rimpiangere la spesa. Con una mano
appoggiava la testa e con l’indice dell’altra stava pronta a cambiare pagina
con un movimento leggero, di tutto rispetto verso la pagina.
“Tu potrai anche essere un
duro e aver fatto cose non belle. Ma qui c’è qualcuno che è riuscito a passare
sopra a tutto ciò e ad accettarti prima di chiunque altro.”
Il suo tono di voce e lo
sguardo cambiarono radicalmente; addirittura arrivò a sorridergli: “E tu te ne
sei accorto. È per questo che non riesci a staccarle gli occhi di dosso, vero?”
“……”
“Andiamo, lo so che lo
sai!” lo punzecchiò lei, furbetta. Costringendolo ad un seccato, ma affermativo
sbuffo.
“Wow! Certo che Charle ci
sa fare!” bisbigliò Happy all’orecchio di Lily.
“Indubbiamente!”
Gazille si ritrovò
circondato dagli sguardi dei tre exsheed che gli svolazzavano intorno. Gli
sembrava di essere sotto torchio, e loro in attesa che si decidesse a cantare.
“……” –sospirò- “Ma
perché a me? Sentite… anche ammesso che io possa provare
interesse non sono affatto il suo tipo, va bene?”
“Non fare il prevenuto!”
risposero i tre exsheed all’unisono a quel suo nuovo tentativo di scrollarseli
di dosso.
“Ma è la verità! Io spacco
i muri con i pugni.”
CRASH!
E per dimostrarlo
decorando con una crepa la parete alle sue spalle.
“Che bisogno ce n’era? Il
master non si arrabbierà se rovini la gilda?” chiese Lily.
“E loro allora?”
I tre exsheed buttarono un
occhio di sotto. Era come se un gigante avesse afferrato l’edifico e avesse
preso a giocarci scuotendolo come un sonaglio.
Alla fine della battaglia
né vincitori né vinti: sono un mucchio di idioti esausti tra tavoli in rovina
e, ovviamente, piccole crepe nei tuttavia solidissimi muri.
<< Peccato >>
pensò Gazille << Almeno un cazzotto mi sarebbe piaciuto tirarlo. >>
“Mentre lei?” chiese Happy
affinché riprendesse il discorso.
“Mentre lei… beh,
guardatela: legge notte e giorno con quel suo sorrisetto… io di libri non credo
di averne mai letto uno per intero… E il mio sorriso ha fatto squagliare di
paura più di una persona.” –confermò la cosa mostrando un set di zanne in
perfetto stato di affilatura- “Voglio dire, se anche mi ci metto d’impegno, che
speranze potrei mai avere?”
“E quindi sarebbe meglio
non provarci? Tsk, mi deludi.” borbottò Lily.
“Ci vuole perseveranza!”
gli strillò Gazille nell’orecchio.
“Ma per favore!” grugnì
sturandosi i timpani.
“Pensaci: adesso Charle
rifiuta sempre i pesciolini che le offro, però continuo a farlo! Un giorno lei
accetterà, poi usciremo insieme, ci sposeremo, avremo un ovetto e poi…”
Gli artigli di Charle
fendettero l’aria davanti i suoi baffi incitandolo ad una rapida fuga!
“MA DA DOVE LE TIRI FUORI
CERTE STUPIDAGGINI?!?!?!”
“AAAAAAAAAHH!!!”
“… Tornando a noi
Gazille…” riprese Lily dopo averli visti percorrere tutto il piano e scendere
giù per le scale,
“Si?”
“In fondo che cosa ti
costa provarci? Voglio dire, duro come sei, non ti spaventa mica un no,
giusto?” disse facendo partire un’amichevole gomitata.
“Certo che no, è solo… Non
saprei da dove cominciare…”
“Chiedile di uscire, no?”
L’umano fece spallucce:
“Oh, certo: << Ehi, ti ricordi?
Sono il tipo che ti ha quasi ammazzata! Che ne diresti di uscire insieme? >>
… Bah! Ma per favore!”
“Beh, dai, se ora ti
tratta bene si vede che ormai è acqua passata. Ad ogni modo Gazille, mi fa
piacere alla fine tu abbia ammesso,
diciamo, qualcosina. Insomma, nemmeno tu puoi essere tanto coriaceo da non
sopportare una piacevole compagnia di tanto in tanto.”
“Meglio di quella di un
gatto nero rompiscatole almeno.”
I due risero.
“Dì la verità, da quanto
tempo è non hai una piccioncina?”
“Potrei farti la stessa
domanda.”
L’exsheed fece subito retromarcia: “Va bene, allora lasciamo perdere…”
Un battito d’ali
preannunciò il ritorno di uno dei suoi simili.
“Ehi, guarda che cos’ho!”
“Direi un bel tris
d’artigli sulla faccia. Charle ti ha raggiunto vero?”
Il gatto azzurro annuì con
amarezza: “Ahi… cioè, Aye!”
Charle sopraggiunse
anch’essa, ancora imbronciata ma con gli artigli di nuovo in fodera: “Umpf!”
“Intendevo questo.”
Inconfondibile: il nastro
di Levi, di un rosso scuro rallegrato di tanti puntini bianchi.
“Da dove salta fuori?” disse prendendolo tra le dita più delicatamente di
quanto avesse fatto con qualunque altro oggetto.
“Diciamo che mentre
fuggivo volando a bassa quota mi è rimasto impigliato addosso, ih ih!”
“Piuttosto che star lì a
ridacchiare dovresti sbrigarti a restituirglielo.” lo ammonì la gattina
volante.
“Aspetta! L’ho portato
quassù perché mi è venuta una buona idea! Sarà Gazille a riportarglielo!”
“Io?”
“Certo! Pensa: lei è
affezionata ai suoi nastri, di sicuro lo starà cercando: << Dov’è il mio nastro? >>, << Oh, devo ritrovarlo! >> , <<
E se si fosse rovinato? Se si fosse
sgualcito? >> , << Spero
tanto che qualcuno sia così gentile da ritrovarlo e riportarmi il mio adorato
nastro! >> …”
Gazille sbuffando fermò
quell’impropria imitazione: “Si, si, ho capito dove vuoi arrivare.”
Lily si grattò il mento:
“Mhmm… Potrebbe essere una buona idea! Almeno una scusa per attaccare bottone!”
“Devo dire Happy che a
volte sai dimostrarti furbo.” ammise Charle.
“Aye! Anche tu mi piaci!”
“NON HO DETTO CHE MI
PIACI!!!”
“Vuoi un pesciolino?”
“NO!” gridò esasperata!
“Tu che ne pensi Gazille?”
Gazille osservò il nastro.
Tra i capelli color del cielo di Levi ci faceva la sua bella figura, anche se
non bella quanto tutto l’insieme… Lo sfregò un attimo per paura di rovinarlo,
rimuginandoci su.
“Si potrebbe anche fare… però…”
Alzò gli occhi sui tre e li trovò a guardarlo
mentre ridevano sotto i baffetti!
“Guarda come si coccola il
nastrino di Levi!” gongolò l’azzurro.
“Secondo me è anche
arrossito!” sussurrò la bianca.
“Sarà anche un dragone, ma
è un gran timidone!” disse il nero squadrandolo.
“CHIUDETE IL BECCO VOI
TRE!” urlò scacciandoli con una mano come si fa con i piccioni sul davanzale.
“Timido io? TIMIDO IO?
Tsk! Io di nastri come questo gliene riporto a centinaia!”
Si avviò a grandi passi
verso le scale: nessuno andava a dire che Gazille Reitfox era un timido, mai e
poi mai!
“Partenza risoluta!”
commentò Happy.
“Si, ma stiamo a vedere.”
I problemi infatti cominciarono agli ultimi gradini.
<< Stupido cuore! Non hai motivo di accelerare!
Mi hai preso per una mammoletta? Io sono d’acciaio! Su, trovala, riportale il
nastro e facciamola finita… Accidenti, perché a me? >>
Quella gilda era assurda.
Lì persone che litigavano si perdonavano tutto, vecchi nemici entravano e
venivano accolti quasi senza problemi, draghi d’acciaio mai scalfiti da niente
e nessuno iniziavano a fondere…
<< Certe volte Fairy Tail non la sopporto
proprio… >>
Eppure, come Charle non
aveva mancato di fargli notare, poteva fare il duro quanto voleva, ma la realtà
era che il comportamento “assurdo” di Levi aveva riscosso il suo interesse.
Si aggirò quindi senza guardarsi
indietro e senza ulteriori esitazioni tra le cicatrici della battaglia,
scansando con indifferenza le cianfrusaglie e gli imbecilli sparsi sul
pavimento, col suo fine nastro alla mano.
A grandi passi, verso di
lei.
“Sei sicura di non
essertelo tolto?” chiese Jet guardando sotto il tavolo dove la sua amica prima
stava leggendo, uno dei pochi rimasti verticali.
“Sicurissima! È sparito
nel nulla!”
Droy intanto, a quattro
zampe per terra, provava a sollevare i tappeti o i corpi dei rissosi compagni nel
caso fosse finito sotto di loro: “Qui non c’è nulla.”
Levi non la prese bene:
cominciò a grattarsi il capo e a guardarsi velocemente intorno: “È uno dei più
belli che ho…”
“Non è successo nulla di
strano?”
“No… a parte uno strano
spostamento d’aria sopra la mia testa… Però stavo leggendo quindi non ci ho
fatto molto caso.” ammise lei arrossendo.
“Accidenti Levi, quando un
libro ti piace ti estranei fin troppo dalla realtà.”
Si grattò la guancia in
modo colpevole: “Hai ragione Droy…”
“Tranquilla, sarà di
sicuro qui intorno: ci penserò io!”
“Eh, no, ci penserò io!”
“Tu non sapresti trovare
nemmeno il tuo naso!”
Si preannunciava l’ennesimo
scontro di occhiatacce su chi dei due dovesse far bella figura con la dolce
Levi… Quando entrambi notarono qualcosa con la coda dell’occhio…
“EH?!”
“Fermo lì Gazille!”
Il dragon slayer si vide
arrivare il team Shadow Gear al gran completo. E purtroppo i più ansiosi di
raggiungerlo erano Jet e Droy.
“Quello lì che hai in mano
è il nastro di Levi!”
“Ecco il colpevole!”
proclamò Jet unendo il suo indice a quello dell’amico, già puntato su di lui.
“Il cosa?”
Ironicamente Jet, ansioso
di riportare il nastrino alla proprietaria, lo tirò via dalla mano di Gazille
in malo modo, rischiando di rovinarlo, in barba a tutte le attenzioni che ci
aveva messo il bullonato.
“Restituisci il maltolto!”
“Ehi, un momento! Io…”
“Ma non ti vergogni alla tua età fare ancora di questi stupidi scherzi?”
La vocina di Levi provò a
bussare alla porta di quell’equivoco: “Ehm, non credo sia stato…”
Non finì la frase che Jet
e Droy erano tornati da lei coi sorrisi in bella vista!
“Hai visto Levi! Alla fine
te l’ho ritrovato per primo!”
“Come sarebbe a dire? Se
l’hai ottenuto è grazie a me!” –protestò Droy- “Hai visto Levi che coraggio ho
avuto a fronteggiare quel bruto? L’ho rimesso al suo posto!”
“Ecco, torna anche tu al
tuo posto, eroe dei miei stivali: l’ho recuperato io!”
Levi aveva abbandonato
quella sciocca discussione sul nascere.
Un grazie, non sentito
dagli altri due, troppo impegnati a litigare, e non aveva perso tempo ad adornare
i suoi capelli color del cielo col nastro perduto.
Poi Gazille trapassò il
filo dei suoi pensieri, ma sporgendosi oltre quei due buffoni, non vide
nessuno.
“Non è andata molto bene
vero?” domandò Charle conoscendo già la risposta.
“No, e tra poco andrà
anche peggio.” fece Lily indicando le scale, che Gazille stava già percorrendo
a gran velocità!
Tempo qualche secondo ed
era tornato al piano superiore.
I tre exsheed proferirono
un giustificatissimo << Oh oh!
>>: Gazille forse non era così cattivo, ma ora ne aveva tutto l’aspetto!
Senza contare il rumore metallico delle sue nocche mentre se le sgranchiva…
Terrorizzante!
“VOI TRE!”
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHH!!!”
Cercò di agguantarli, ma i
tre si lanciarono giù dalla balaustra in legno e volarono via!
“PER CAUSA VOSTRA HO FATTO
UNA BRUTTA FIGURA! ACCIDENTI A VOI E ALLE VOSTRE ASSURDE IDEE!”
Ali o non ali, si gettò
anch’egli dal parapetto, individuando Happy come suo bersaglio: era stato lui a
farsi venire quell’idea malsana del nastro!
“VIENI QUI TU!”
“AAAAAAAAHHH! NATSU, SALVAMI!”
“GRRRRR!”
SBAM!
La corsa del Gazille
furioso si concluse sonoramente contro la suola del sandalo del dragon slayer
di fuoco!
“Dì un po’, che cosa vorresti fare tu ad Happy, eh?” disse guardandolo storto.
Gazille non si attardò a
preoccuparsi della sua faccia spiaccicata: “Quel tuo stupido gatto e le sue
stupide idee! Si merita una lezione!”
Happy uscì allo scoperto
come una vocina tutta tremolante proveniente dalla sciarpa di Natsu: “Io l’ho
fatto con delle buone intenzioni! Sigh!”
“Sentito? Qualunque cosa
abbia fatto aveva delle buone intenzioni, quindi ha fatto bene!”
Gazille sollevò il destro: “Oh, allora ti mollerò un pugno con tutte le buone
intenzioni di questo mondo, che ne pensi?”
“Fatti sotto!”
I due dragoni lanciarono il loro grido di battaglia… il quale si spense quando
i loro piedi persero il contatto col pavimento!
La “gru” che li aveva
agguantati non era che il master Makarov, ingranditosi il tanto che bastava:
“Datevi una calmata voi due!”
“Master! Gazille stava
minacciando il mio gatto!”
“Master! Il suo gatto mi ha fatto coprire di ridicolo!”
Non aveva potuto far altro
che ritirarsi con la coda fra le gambe: ridurre in poltiglia quei due pagliacci
avrebbe solo peggiorato le cose purtroppo!
“Non mi interessa! Non so
se ve ne rendete conto ma è appena finita una rissa generalizzata… e sapete
bene che da regolamento dopo una rissa non può partirne un’altra se non sono
passate almeno ventiquattro ore!”
Natsu incrociò le braccia:
“Bah… lo so…”
Makarov si rimpicciolì e
chiamò Mirajane, la quale si presentò armata di scope di saggina e paletta.
“Su, datevi da fare!
Aiutate gli altri a rimettere a posto.”
Mirajane: “Ih ih!”
Da un lato la dolce
gentilezza di Mirajane, dall’altro l’autorità di quel coriaceo tappo di
sughero… Ai due non restò che mordersi la lingua e cominciare a spazzare.
Visto il pericolo
terminato, Charle e Lily atterrarono vicino Happy, saltato fuori dalla sciarpa
bianca dell’amico.
Charle tentò di
consolarlo: “Non te la prendere Happy, non potevi prevedere andasse così.”
“SEI CATTIVA!”
“E TU SEI SCEMO! MA TI SEMBRA IL MODO DI RISPONDERE?! NON SOLO TI VENGO
INCONTRO!”
L’exsheed scuro era forse il più deluso di tutti: “Accidenti. Era un buon
piano.”
“Voi
tre…”
Happy, Charle e Lily
scattarono sull’attenti al richiamo del master!
“So che cosa avete
combinato di sopra con Gazille.” disse squadrandoli torvo.
Tre goccioloni di sudore
scesero all’unisono sulle loro testoline pelose!
“…… Bella prova!”
Le orecchie dei tre si
drizzarono!
“Ma se posso darvi un
consiglio, non impicciatevi troppo: se le cose seguiranno il loro corso non
potranno che finire nel migliore dei modi!”
E ridendo si accomiatò con un occhiolino.
I tre exsheed si
guardarono tra loro: in fondo poteva andare peggio.
“Ehi, voi tre!” –ringhiò
Gazille dietro di loro!- “Non credete che sia finita: dopo faremo i conti! Tu
incluso Lily!”
“Accidentaccio…”
<< Stupidi gattacci! Stupida Charle coi suoi
bei discorsi, stupido Happy con le sue idee, stupido Lily che non si fa gli
affari propri! >>
Così pensava, ramazzando
con vigorosa rabbia, tanto che sulla sua paletta non ci finirono solo cocci e
spazzatura, ma anche Gray, Macao e qualche altro che non si era alzato in
tempo!
<< Bah… lo sapevo io che era meglio non
provarci. Io un ladro… Bah, che me ne faccio io di un nastro? Anche se di Levi…
>>
Sbuffò.
In fondo lui era un
dragone, un duro, aveva fatto cose non piacevoli e stava per farne prima a quei
tre micetti impiccioni. Non era tagliato per certe cose.
Meglio non farsi strane
idee e restare il sé stesso di sempre con lei.
Tanto, tra loro due, cosa
mai sarebbe potuto accadere?
Quella gilda era assurda;
poteva accadervi di tutto; ma di certo non fino a quel punto.
Era arrivata a poche
decine di pagine dalla fine. Il momento chiave della storia!
Eppure non si sentiva così
immersa come prima.
Si tolse il nastro e lo
osservò: pulito, senza una piega… chiaramente, mentre era stato a spasso si era
ritrovato in buone mani.
Gazille era poco più in
là, a ramazzare e brontolare.
Sorrise e tornò a posare
lo sguardo sul libro; un occhietto però continuò a tenere d’occhio l’ignaro autore
del “furto”.
E badò di farlo fintanto
si trattenne lì!
E così eccoci qui!
Gazille X Levi è
decisamente la mia coppia favorita in Fairy Tail, al punto che avevo in mente
già tre storie su di loro e non sapevo decidermi su quale scrivere per prima!
Alla fine ho optato per questa one-shot, giusto per riprendere un po’ la mano
con la scrittura.
L’università è ancora lì,
quindi, per quanto ispirato io sia, trovare il tempo per udire i cari battiti
dei tasti del computer è cosa ardua. Tuttavia, sono determinato a fare in modo
che lo studio non assorba la mia vita, e a continuare ad esprimermi nonostante
tutto.
Mi auguro anche voi
facciate lo stesso, sia che siate già all’università o ancora al liceo ^__^
Ed ora lascio la parola ai
vostri commenti! Vi siete divertiti? Avete gongolato anche voi con Lily, Happy
e Charle davanti il dragone innamorato? Fatevi sentire!
Alla prossima!
PS: NARUTO X HINATA
ORA E SEMPRE!
BONUS TRACK!
Un’ultima cosa ragazzi!
^__^
Originariamente questa fic
doveva essere una song-fic. L’ispirazione base mi è infatti venuta ascoltando
la canzone “I won’t say I’m in love”, in italiano “Ti vada o no”, del film
Disney Hercules.
Ho così scritto una
versione del testo riadattata per l’occasione e per i personaggi, anche se alla
fine ho optato per una one-shot semplice perché mi sarebbe sembrato troppo
irrealistico (nei film Disney ci sta pur bene che cantino all’improvviso
improvvisando, ma qui meglio di no XD).
Ad ogni modo, avendola
buttata giù e trovandola carina, mi dispiaceva non pubblicarla! Perciò ecco a
voi “I won’t say I’m a dragon in love”!
Per chi non conoscesse
l’originale: http://www.youtube.com/watch?v=nIhUfnhhv_E
Se fossi fatto per amare
Non mi farei questi problemi!
Ma cosa mai potrei ottenere?
Io tutt’al più la farei fuggire!
Coro (Happy, Lily, Charle)
(Non esser così duro)
(Con te stesso, in fondo tu sei)
(Un tipo affascinante)
(Con un fisico d’acciaio!)
(Un mago potente)
(Come te)
(È un ottimo partito, sai?)
Silenzio! Che ne sapete voi?
(Ammettilo, tu sei cotto, oh oh!)
Un duro io son!
L’amor non fa per me!
Lei legge libri notte e giorno
Io spacco i muri con un pugno
Forse potrei anche provarci…
Se non l’avessi quasi ammazzata!
(Perché ti tormenti?)
(Quella ormai è acqua passata)
(Noi ti conosciamo)
(Non sei poi tanto cattivo)
(In fondo pure lei)
(Ti vuol bene!)
(Che ti costa?)
(Pro-pro-provaciiiii!!!)
Non sono affatto il suo tipo…
(Non fare il prevenuto!)
È vero, io son un brutale dragon!
(Ma che dragone, sei solo un timidone!)
Esser così non dovrebbe…
(Du du! Du du!)
Ero d’acciaio! Che mi prende?
(Acciaio o no, lei ha fuso il tuo cuor!)
Acciaio o no…
Anche un drago ha un cuor…
PS: GAZILLE X LEVI ORA E
SEMPRE!