10/11/2010
1 recensioniShe has everything, i have
nothing.
Kairi sorride, io piango.
Kairi possiede qualcuno a lei caro, io non ho niente.
Kairi ha ritrovato l'amore della sua vita, io l'ho perso per sempre.
Sora la ama ed il sorriso di Kairi ha trovato rifugio presso il suo cuore, di me, invece, non vi è neanche l'ombra di un ricordo.
Mille luci spente sembrano accendersi quando scorgo in lontananza la sua forma sfocata, quando cerco di parlare con te, di toccarti, anche solo sfiorarti.
Sei un sogno irraggiungibile, un sogno che si è impadronito con violenza della mia anima, se un Nessuno l'avesse mai posseduta.
Mille fogli sono sparsi sopra questa coltre di Oscurità mentre fra le mie mani stringo con forza un blocchetto quasi del tutto vuoto e, accanto a me, gli unici colori che ricordo sono quelli contenuti nella scatola dove risiedono i miei pastelli.
Ogni volta cerco di riguardare quei disegni, cercando di non piangere, tentando con tutta me stessa di rassegnarmi al destino assegnato a noi esseri incompleti, senza cuore o alcun tipo di emozioni, qualcosa di elusivo e sfuggente che lascia soltanto un indefinito pensiero su ciò che eravamo, siamo e saremo.
Chino costantemente il capo dinnanzi quel frammento di memoria che perennemente imprigiono contro il mio petto, inutili ricordi disegnati per giorni di angosce totali, di depressioni che mi uccidevano dentro come una lama affilata, osservo titubante le pagine e la mia mano trema, come quella di una vecchia ottantenne.
Studio le mie mani sfiorare le sfumature dei colori impressi sulla carta bianca, dita sciupate da una vita vissuta male, con la sguardo incupito da pensieri assillanti.
Le mie mani non vogliono più toccare il buio, desidero rivederle vivere e non voglio stringere mai più quei colori fra le dita, la mia mano non è più quella di un tempo, è bagnata di lacrime.
Brandelli di tristi e dolorosi pensieri si accalcano disordinatamente nella mia mente come stormi in fuga dal cielo, con il tempo ho imparato ad apprezzare l'Oscurità, perchè in essa non vedo quanto sia malinconico il mio mondo ma, se potessi, amerei di più la Luce, perchè mi fa capire che in raltà tutto non è perduto. Ciò a me non è concesso.
Sognavo un mondo diverso, sognavo un posto nel quale le emozioni potessero trottare su un bianco destriero e giungere laddove le prime luci del tramonto fiaccano e si mescolano creando colori indefiniti, un luogo dove raggiungere la pace interiore, senza lasciare spazio alla tristezza.
Illusioni, soltanto inutili illusioni, persa nel buio, nessuna luce può raggiungermi. Voglio fuggire, ma non mi è possibile, la solitudine mi priva di ogni forza.
Non riuscirò mai ad ucire da questo vicolo cieco, sono debole come il mio coraggio, abbandonata come i miei sentimenti, e impalpabile come la tua presenza al mio fianco, Roxas.
Non riesco a vedere niente davanti a me.
Non riesco a vedere niente dentro di me.
Mi faccio strada attraverso l'Oscurità, riesco a sentire solo questa catena che mi tiene legata all'interno di un baratro oscuro, e quando le tenebre scendono su di te la voglia di piangere è sempre più potente.
Non riesco ad incolpare la malinconia che mi scorre nelle vene, essa è semplicemente l'unica arma che ho, l'unica arma che mi rimane. I ricordi sono peggio dei calci, ti uccidono, ingoio umiliazioni in silenzio e non riesco a reagire, non urlo, e aspetto solo di morire.
Mi illudo di poterti ancora raggiungere, e a volte immagino la tua presenza qui, al mio fianco.
Vorrei amarti proprio perchè sei così distante, perchè vorrei che tu mi portassi via da questa mia tristezza, ormai l'unica certezza della mia vita.
Sei andato via e mi hai lasciato sola in questo mondo di ipocrisia, dove ad ogni sorriso segue la tristezza infinita.
La sento ridere, ascolto le sue parole, scorgo il sorriso di Sora, di quella persona che aveva promesso di non dimenticarmi mai, e come tutti gli altri, l'ha fatto.
Non è colpa sua, gli errori sono destinati ad essere dimenticati, continueremo a vivere dietro l'ombra di qualcun'altro.
Il mio sorriso è perso con lui, il mio corpo è smarrito nell'oblio, proverei invidia se potessi, ma non mi è concesso.
Davanti a me c'è solo la mia stessa ombra, che assomiglia maledettamente e orribilmente alla mia desolante vita.
Ed ora non mi resta altro che sfilare dalla scatola l'azzurro e tracciare il contorno delle tue iridi, sfumare il color grano dei tuoi capelli ed il rosa delle tue labbra perchè, dentro questo inferno, l'unica consolazione è la tua immagine, Roxas.
Ancora una volta una lacrima cozza al suolo come uno specchio rotto in mille pezzi, non posso fare niente, perchè in questa vita sono stata solo di passaggio, come semplici nuvole nell'aria.
Il vuoto mi ha prosciugato, chiuso da illusioni, promesse mai mantenute e di inganni. Cosa resta di me?
Kairi sorride, io piango.
Kairi possiede qualcuno a lei caro, io non ho niente.
Kairi ha ritrovato l'amore della sua vita, io l'ho perso per sempre.
Kairi ha una vita felice, io non ho mai conosciuto il significato di quella parola.
Kairi ha tutto, e Naminè? Naminè è soltanto l'ombra di un ricordo mai esistito.
Note dell'Autrice:
Ok, ammetto che da un po' di tempo avevo voglia di scrivere qualcosa su Naminè, nonostante non rientri nella mia lista dei preferiti provo tristezza per lei e la sua vita e questa breve storia racconta i suoi pensieri nei confronti di Kairi, Sora e Roxas.
Specialmente di Roxas, anche perchè non disprezzo il paring xD
Spero che a qualcuno piaccia :3 Alla prossima! ^^ Sayonara!
Mikhi.