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Autore: Simphony    10/11/2010    6 recensioni
[Storia classificatasi III al contest "HanaRu Day Contest" indetto da Mistica Eos sul forum di EFP] Non lo avrebbe cambiato per nessun'altro al mondo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Simphony
Titolo della Storia: Piccole
Genere: Sentimentale, Romantico
Rating: Verde
Avvertimenti: Yaoi
Note dell'autore: Scritta per l'anniversario di Hanamichi e Rukawa.


Devo ringraziare con tutto il cuore Mistica Eos, che non solo ha indetto questo splendido contest su una delle coppie più belle nel fandom di Slam Dunk (e non solo) ma si è anche offerta di correggere una seconda volta la stessa fic, dopo che vi avevo apportato altre modifiche.


Spero possa piacere a voi, così come è piaciuta a lei.


Un kiss

Simphony


°*°

Piccole

°*°



Hanamichi si svegliò con un lieve tepore accanto a sé.


Sbatté leggermente gli occhi, senza voltarsi verso la fonte inaspettata di calore. Il calendario, appoggiato sul comodino segnava un giorno non identificato di marzo, domenica, forse, a giudicare dal silenzio che regnava fuori dal loro appartamento.

.

La sveglia, invece, lo informò che le dieci del mattino erano passate da troppi minuti.


Con le funzioni vitali ancora ridotte al minimo, si chiese perché la gelide kitsune fosse ancora nel letto.


Puntualmente infatti, ogni domenica Kaede usciva alle otto del mattino per il suo solitario allenamento di corsa, per tornare qualche ora dopo, solitamente intorno all'ora di pranzo.


Con calma si voltò verso il compagno.

Hanamichi adorava osservarlo quando dormiva. Aveva un'aria quasi angelica e ogni mattina sentiva che non poteva passare giorno senza stargli accanto.

Peccato che quella stessa “aria angelica” si spezzasse non appena l'altro apriva bocca.


Il giovane lo guardò, forse talmente a lungo che Kaede si doveva sentire osservato anche nel sogno. Il rookie serrò leggermente gli occhi.


Hana gli sorrise.


« Buongiorno. » mormorò.


Kaede si stiracchiò.


« 'Ao. » borbottò, rimanendo qualche secondo a fissare il soffitto.


Poi, improvvisamente, afferrò il proprio calendario e si alzò in piedi. Senza capire che cosa stesse passando per la testa della solitaria kitsune, Hana non si azzardò a fare domande, fino a quando Kaede non ritornò nel letto porgendogli una scatola impacchettata.


« E questo per che cos'è? » domandò il rosso piegando leggermente la testa da un lato e prendendo con delicatezza il pacco.


« Buon compleanno do'aho. » sbuffò Kaede incrociando le braccia al petto « Non dirmi che ti sei dimenticato del tuo compleanno. » commentò poi.


Imbarazzato, Hanamichi prese il calendario dal proprio comodino e poi avvilito piegò la testa al petto. Si era dimenticato di girare la pagina del mese di marzo.


Da qualche giorno. Vabbè, forse anche da qualche settimana.


Cercando di non pensarci, Hana riportò la sua attenzione alla scatola. Fremeva dalla voglia di aprirla e di vedere che cosa aveva comprato Kaede.


Stava per gettarsi letteralmente sul pacco, quando si bloccò e fissò intensamente l'altro.


Poi appoggiò il regalo vicino alle sue gambe e lo abbracciò, stringendolo a sé con forza.


« Ti amo. Grazie di tutto. »


Arrossendo, Kaede cercò di ricambiare l'abbraccio il più naturalmente possibile. Era sì abituato agli slanci di affetto di Hanamichi, ma gli ci voleva più tempo di quello che si sarebbe aspettato.


« Buon compleanno. » ripeté imbarazzato.


« Kitsune, che farei senza di te? » esclamò ridendo Hana, iniziando a baciarlo su ogni lembo libero di pelle.


Kaede non rispose.

La domanda esatta, da porre in quel momento era decisamente un'altra.


Come avrebbe fatto Kaede se quella continua energia e voglia di vivere non lo avesse travolto, quel lontano pomeriggio di parecchi anni prima?”


Quello si domandava Kaede ogni giorno, ogni minuto passato accanto a colui che lo aveva cambiato.


« Ti amo anche io. » sussurrò socchiudendo gli occhi « Ti amo anche io. »


Poi lentamente, mentre Hana lo lasciava e scartava il suo regalo, un'altra domanda si fece strada all'interno della testa di Rukawa.


Avrò preso il numero di scarpe giuste?”


Piccoli eventi quotidiani, piccole attenzioni, piccola felicità, accumulata giorno dopo giorno, fatica dopo fatica, sacrificio dopo sacrificio.


Quel giorno aveva saltato il suo allenamento.

Ma per farsi riscaldare dal sorriso di Hanamichi, avrebbe saltato qualunque allenamento.


Non lo avrebbe cambiato per nessun'altro al mondo.


*°*


Hanamichi socchiuse gli occhi, assaporando quel piccolo momento di intimità con Kaede.

Era difficile stillare da lui qualche emozione, qualche gesto affettuoso. Sapeva che era molto riservato, timido quasi.


Come se avesse continuamente paura di rimanere ferito, di rimanere irrimediabilmente scottato, di perdere quella persona a cui si era appoggiato e affidato troppo.


Hana amava quel lato quasi “insensibile”. Perché sapeva che non gli apparteneva davvero.

Sapeva che quando erano da soli a casa, quella maschera cadeva, scivolava via per lasciare spazio al vero Kaede.

Quel Kaede che aveva intravisto, che aveva avuto poi il piacere di conoscere, ora dopo ora, giorno dopo giorno, anno dopo anno.


A lui, e solo a lui, apparteneva un altro Kaede. Il Kaede vero. Quello che non mostrava a nessuno.


E quel paio di scarpe, che erano quelle che lui voleva a tutti i costi, ne erano la prova.

La prova che lo ascoltava, che lo capiva, che lo stimava.


Che era capace di provare un affetto più grande di quello che riusciva a dimostrare.


E davanti a quella dimostrazione, Hana si sentì stringere il cuore, mentre le lacrime spingevano per uscire.


Perciò sorrise. Sorrise all'uomo che amava, sorrise alla piccola e gelida volpe che dormiva troppo, sorrise a lui.


Solo e solamente lui.


« Ti amo. » sussurrò prima di baciarlo.


« Buon compleanno. » ripeté Kaede arrossendo leggermente.


Hanamichi sorrise ancora, fra i baci e le carezze.


Non lo avrebbe cambiato per nessun'altro al mondo.


Fine

   
 
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