Leap in
the dark.
Ancora
un cuore in
fondo al pozzo.
La crudeltà non arricchisce nessuno.
Eppure ostenta,si fa cercare
È davvero così facile morire.
E’
iniziato
così.
Senza alcun
preavviso.
Tu varcasti
quella soglia ed i nostri occhi si incrociarono per la prima volta.
Il mio
cuore parve subito risentire della tua presenza.
Poi
sorridesti e mi privasti completamente della capacità di ragionare.
Di quella
ragione a cui avrei dovuto fare appello con più costanza.
Il tempo
passava e il nostro rapporto diventava sempre più forte. Sempre più
stretto.
E mi resi
conto di starmi innamorando di te.
Quando
scoprii che anche tu mi amavi,sentii che la mia vita finalmente era
completa.
Non
m’importava se stavo tradendo Susan.
Non
m’importava che tu fossi un uomo.
L’importante
era che tu stessi con me. Nient’altro.
Ma non
sempre le cose sono come appaiono.
Non sempre
le cose sono come noi vorremmo.
Non diedi
subito il giusto peso alla situazione.
Pensavo che
la tua gelosia fosse delle più genuine.
Di quelle
che s’impossessa anche dell’uomo più ligio della Terra quando
s’innamora.
Ma per te tutto
era dovuto.
Tu potevi
avere tutte le donne che volevi.
Io non
potevo avere nemmeno mia moglie.
Mi lascia
persuadere,nonostante in molti cercarono di dissuadermi,e lasciai Susan.
Lasciai
Quanto
sbagliavo.
Il tuo
egoismo si faceva via via sempre più grande.
Il tuo egocentrismo.
Non
esisteva nessun’altro al di fuori di te.
E
nonostante questo,non riuscivo a lasciarti. Ad impedirti di
distruggermi.
Le volte in
cui mi allontanavo,per una tua cazzata,tornavi immancabilmente in
ginocchio a
chiedere perdono,dicendo che mi amavi.
Ed
immancabilmente ci credevo.
Ti ho
perdonato tante di quelle volte che ormai ho perso il conto.
Le cose non
sono mai cambiate.
Tu,in giro
con altre donne – e uomini.
Io,a casa
ad aspettarti.
Solo. Col
mio dolore.
Fino a che
non sono più riuscito a sostenerlo senza un aiuto.
I miei
compagni di giornata ritornarono l’alcol e la droga.
Mi stavo
consumando lentamente,come una candela d’inverno.
Ed era
solamente colpa tua.
Ma non
riuscivo comunque ad odiarti…
Riuscivi
sempre a farti perdonare,maledetto!
Con i tuoi
baci,i tuoi sorrisi,i tuoi sguardi…
Poi il
tracollo.
Le liti
divennero sempre più frequenti.
Accompagnate
da lanci di oggetti indistinti e percussioni fisiche e morali.
Sparivi per
giorni interi per poi ritornare senza dare spiegazioni.
Tutto
andava sgretolandosi…
Tutto
andava dissolvendosi…
Poi il
nulla.
Dov’è,Jude?
Che ne è
stato delle frasi dolci e i baci rubati.
Le carezze
date all’ombra di un copione.
Dove
sono,Jude?! E dov’è l’uomo di cui mi sono innamorato?!
Adesso,che
sei li,riverso sul pavimento,non posso fare a meno di chiedermelo.
Il freddo
del metallo fa quasi male a contatto con la pelle che brucia.
Il sangue
pulsa velocemente nelle tempie ed il cuore minaccia di esplodere.
Stringo l’impugnatura
con foga,tanto da far sbiancare le nocche.
Mordo il
labbro inferiore con disperazione ed il sangue si mischia alle
lacrime,che non
sembrano intenzionate a darmi tregua.
Chiudo gli
occhi e vedo ancora una volta il tuo sorriso. I tuoi occhi.
Quel
giorno,feci un salto nel buio per stare con te.
E farò un
salto nel buio anche questa volta.
Basta
puntare.
E premere.
Quello che
ho fatto,è perché ti amavo troppo.
Sì.
Nonostante
tutto,non ho mai smesso di amarti.
E non
smetterò neanche adesso.
Aspettami,Jude…
Questa
one-shot è nata ieri notte,dopo aver visto questo video http://www.youtube.com/watch?v=8IxDdDQZ_jQ
Non è
venuta proprio come l’avevo pensata,ma spero che l’apprezziate
ugualmente xD
Più che altro spero di aver reso
il senso di quello che volevo esprimere..
Ma non a
quella che c’è stata presentata da Brian Gilbert,bensì da quella che ci
presenta
Wilde stesso nel De profundis. Vi assicuro che Alfred Douglas nel film
non è
neanche lontanamente egocentrico,bastardo e opportunista come quello di
cui
parla lo scrittore nella sua lettera,rivolta a Bosie stesso… E’ un
libro molto
bello e ve ne consiglio la lettura.
E Kiss kiss,bang bang… beh,c’è bisogno di
dirlo?
Robert
Downey Jr. e Jude Law non mi appartengono ©
Questa storia è frutto di fantasia.