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Autore: Sai Sama    11/11/2010    3 recensioni
What if scritta per il concorso Time of Dying indetto da Amimy. E se Spock non avesse potuto riteletrasportarsi sulla Enterprise dopo aver impostato la rotta contro la nave romulana? E se, sapendo di stare per morire, dicesse a Kirk tutto quello che prova? [Star Trek: Il Futuro ha Inizio]
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: James T. Kirk, Spock | Coppie: Kirk/Spock
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Last words

Autore: Nikeforos alias Lindael
Titolo: Last Words
Rating: Giallo
Genere: Triste, introspettivo
Avvertimenti: One Shot , light slash, what if
Fandom: Star Trek (2009)
Personaggi/Pairing: Spock/Kirk
Note dell'autore:Volevo specificare che il flashback inserito nella storia non è stato indicato da un diverso stile di scrittura e che comunque non è stato diversificato dal resto del testo in nessun modo, è inserito come ricordo, spero vada bene lo stesso. Inoltre volevo dire che io non sono una fan di Star Trek di vecchia data, ho solo visto il film del 2009 e quindi mi sono basata solo su quello per caratterizzare i personaggi.

 

Last words

 

Il comandante Spock guardò dietro le sue spalle, dove poteva vedere la materia rossa, contenuta nel grande cilindro trasparente.

Dopo aver impostato la rotta, consapevole che una volta entrato nel raggio d'azione della nave romulana non sarebbe potuto essere trasportato indietro sulla Enterprise, Spock aprì un canale di conversazione con la plancia.

 

140 Secondi all'impatto

 

-Capitano, chiedo il permesso di parlare.-

La sua voce era fredda e calma nonostante si stesse per schiantare contro la nave nemica, distruggendola e creando un buco nero.

Jim Kirk aveva gli occhi spalancati, umidi di lacrime, perché aveva capito il piano del suo comandante in seconda, e sapeva benissimo di non poterlo dissuadere in nessun modo.

Lui non credeva nelle situazioni senza via di uscita, e Spock in un certo senso si stava sacrificando per permettergli di continuare a crederci.

-Spock…-

Mormorò Jim, guardando negli occhi il mezzo vulcaniano.

-Non è indispensabile.-

Le parole gli venivano difficili alle labbra, riuscendo a malapena a passare il nodo che gli si era formato in gola.

 

110 Secondi all'impatto

 

-Capitano…-

Spock sospirò, sapendo che non avrebbe ottenuto quello che aveva chiesto all'inizio a Jim, e, che se avesse voluto dire quello che doveva, avrebbe dovuto farlo e basta.

Visualizzò ancora la scena dentro la sua mente, rivide se stesso lasciarsi andare alla furia ceca che era eruttata dal suo animo e prendere il suo comandante per la gola e stringere, stringere fino a che il viso di Jim non era diventato rosso e gli occhi erano quasi usciti dalle loro orbite.

Da allora, anche se aveva capito perché Jim lo avesse fatto, o forse ancora di più per questo motivo, non riusciva a non sentire il rimorso rodergli le viscere.

Da sempre aveva vissuto combattendo la sua doppia natura, nascondendo la parte umana, reprimendo le emozioni, cercando di essere degno degli sguardi di suo padre e degli anziani, cercando di dimostrare che un mezzosangue come lui poteva essere un vulcaniano al pari di tutti gli altri, che nel suo DNA non c'era nulla di errato.

Ma dalla morte di sua madre e dalla distruzione di Vulcano era arrivato alla conclusione che non era importante, se lui non gli dava importanza, se stava bene con se stesso, se era felice, tantomeno ora che stava per porre fine alla sua esistenza.

 

80 Secondi all'impatto

 

Doveva scusarsi con il suo capitano, doveva parlargli per l'ultima volta, perché il suo cuore umano lo ordinava, perché quelle parole lottavano per venire alla luce da tempo e la sua logica suggeriva che lasciare questo piano di esistenza con faccende in sospeso era da evitare.

Spock non aveva mai creduto nell'amore, tantomeno in quello a prima vista, eppure il suo capitano gli era entrato dentro, da quel primo giorno, quando aveva sabotato la Kobayashi Maru.

Il suo orgoglio, per quanto nascosto nel profondo di se stesso, aveva ruggito alla notizia che qualcuno era riuscito a passare il suo test, soprattutto perché, avendolo progettato lui stesso, sapeva benissimo che non c'era modo di farcela.

Non senza imbrogliare almeno.

Il giorno dell'udienza non avrebbe voluto altro che rimetterlo al suo posto, per mettere a tacere la rabbia che gli faceva tirare le labbra in una linea ancora più serrata del solito, ma Jim, nonostante la sua logica perfetta, non si abbatteva, forte delle sue convinzioni idealiste.

E lui, per un attimo, si era chiesto come sarebbe stato avere una persona del genere, così piena di sentimenti, di vitalità, accanto a se.

 

60 Secondi all'impatto

 

-Capitano vi chiedo scusa.-

Disse, il rimorso finalmente percepibile nel tono naturalmente neutro.

-Non ho mai desiderato farvi del male.-

Continuò, vedendo la confusione negli occhi di Jim, e il suo tentativo di parlare.

-Per troppo tempo avevo represso la mia parte umana, le mie emozioni, e alla fine non sono più riuscito a contenerle. Sono contento di non averle causato danni permanenti.-

Finalmente una luce si accese negli occhi di Kirk, che aprì la bocca per ribattere, ma venne zittito da un cenno della mano di Spock.

 

30 Secondi all'impatto

 

-Non interrompetemi capitano, perché c'è altro che devo dirvi, e il tempo non è a nostro favore.-

Doveva dirglielo, non poteva morire senza avergli confessato i suoi sentimenti.

-Sono stato sempre sicuro di quale parte della mia natura scegliere, capitano, fino a quando non ho incontrato lei. Lei che è il simbolo dell'essere umano, così impetuoso e pieno di sentimenti. Avremmo dovuto essere troppo diversi per essere qualcosa più che rivali, eppure mi ha catturato, mi è entrato nella mente e nel cuore di soppiatto, senza che me ne accorgessi e ora non posso riesco in nessun modo a togliervi di lì.-

Jim sembrava quasi un pesce rosso le labbra spalancate in quel modo, incredulo.

Non stentava a crederlo, era oltremodo sorpreso anche lui.

Di certo non si sarebbe mai aspettato una scena del genere, il suo lato vulcaniano gliel'aveva impedito, ma doveva confessare che tirare fuori quella massa semiconfusa di sentimenti che gli ribolliva nel petto aveva in se uno straordinario effetto calmante, quasi quanto la più profonda meditazione e purificazione dell'animo.

 

 

10 Secondi all'impatto

 

-Non rimpiango la mia scelta di sacrificarmi capitano, non ora che sono riuscito a dirvi quello che dovevo.-

La nave cominciò a tremare, mentre sfondava gli scudi della nave romulana, e la materia rossa si cominciava ad accendere, preparandosi all'esplosione.

-Ho perso mia madre capitano, non potrei mai permettere che la seconda persona più importante della mia vita sia anch'essa perduta, per cui addio…Jim. Lunga vita e prosperità.-

La mano si alzò nel tipico saluto vulcaniano.

Un mezzo sorriso disegnato sulle labbra, quasi a scusarsi del suo gesto, anche se così avrebbe salvato la vita non solo a Jim e all'equipaggio, ma, probabilmente, all'intero universo.

Sarebbe stato ricordato come un eroe, come il salvatore della federazione, ma, soprattutto, Jim l'avrebbe sempre ricordato come l'uomo che lo amava.

 

Impatto

 

-SPOOOOCK!!!!-

L'urlo di Jim Kirk andò perduto nel vuoto, poiché la trasmissione si era interrotta all'inizio dell'impatto.

Restò a guardare l'esplosione gigante che mangiava pian piano tutta la gigantesca nave nemica, le fiamme rosse e amaranto che coloravano uno sfondo nero.

Non gli aveva detto ti amo…quello stupido, snervante, testardo, bastardo con le orecchie a punta fino alla fine aveva dovuto comportarsi da logico vulcaniano senza emozioni.

Gli sarebbero bastate due parole, due stupidissime parole!

E lui avrebbe avuto il tempo di dirgli che lo ricambiava, che l'aveva visto nella mente dell'altro Spock, e invece no, aveva dovuto fare il saccente, non lasciandogli tempo.

Bastardo!

Stupido, adorabile, bastardo con le orecchie a punta.

Lo avrebbe preso a calci nel culo per l'eternità una volta che lo avesse rivisto, questo era sicuro.

Sentì la mano calda e rassicurante di Bones sulla spalla.

Annuì, se non avesse dato l'ordine di andarsene lì da subito sarebbero stati risucchiati dal buco nero.

-Signor Sulu, ci riporti a casa, adesso.-

Mormorò, andando a sedersi sulla sua sedia.

Gli occhi azzurri erano aperti e attenti, ma da allora il fuoco che li aveva animati, simbolo della passione di Jim Tiberius Kirk, non fu mai più visto da anima viva.

 

 

 

   
 
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