Anime & Manga > Soul Eater
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Autore: Lugichan    13/11/2010    0 recensioni
Sera. :3 Scusate se inizio una FF così tardi, ma la scuola impegna, e parecchio.
La trama? Eccola!
Una piccola infatuazione può davvero cambiare tutto? Lo sanno bene Black Star e Maka, che si dovranno unire per tentare di... e questo lo scoprirete leggendo. ;3
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Maka Albarn, Soul Eater Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Notte, notte fonda.
Era una notta scura, con le stelle che brillavano nell'immenso cielo nero, senza nuvole scure a coprire la luna, che brillava serenamente, illuminando Death City.
Dormivano tutti. Si poteva sentire il silenzio denso come la melassa di cui la città era pregna.
C'erano solo due persone ancora sveglie, a quell'ora.
Una ragazza alta e magra camminava per strada, quasi saltellando.
Aveva capelli color grano, gli occhi brillanti, verdi, che fendevano l'oscurita della notta in cui erano annegate le strade: indossava un soprabito nero, aperto sul davanti, dove si intravedeva una camicia con una cravatta, tipica di una divisa.
Indossava anche una gonna, color rosso-nero-verde, che ondeggiava seguendo il ritmo della camminata della ragazza.
L'espressione del viso era raggiante, come se avesse appena vinto un premio, o chissà che altro.
In spalla, teneva una falce: col manico grigio, lunga, la lama era rossa, con sfregiature nere. Nella congiunzione fra lama ed inizio del manico, c'era un'occhio, dall'espressione alquanto incazzata, che entrava in contrasto con l'allegria di lei.
«Il corso extrascolastico è completato, vero, Soul?» Chiese, la ragazza, appoggiando la falce per terra.
Lentamente, l'arma prese le sembianze umane di un ragazzo: capelli bianchi, tenuti a malapena sù da una fascia, occhi cremisi con tanto  di ghigno formato da denti appuntini stampato in faccia. felpa gialla-nera, e pantaloni rossastri, e scarpe in tinta col capo d'abbigliamento superiore.
«Direi di si... ora abbiamo 99 anime di Kishin. Però cancellati quel sorriso dalla faccia, mi irriti.»
La ragazza sogghignò, socchiudendo gli occhi con aria beffarda.
«Ma davveroooooooo?» Prolungando la o, accrebbe l'irritazione di Soul, che s'incamminò verso la loro casa senza di lei.
La ragazza gonfiò le guance imbronciata ed allungò il passo per seguirlo.

Nel mentre, a ovest di Death City...

Magari erano anche più di due le persone sveglie.
Un ragazzo dai capelli azzurri sparati in varie direzioni saltellava sui tetti di varie case, dirigendosi chissà dove senza una metà precisa, e producendo un fracasso paragonabile a quello di vasi che si schiantavano a terra ogni qualvolta calpestata le tegole.
In mano teneva una Kusarigama, due piccole falci affilate tenute insieme da una catena: dalle armi, usciva una voce agitata, di ragazza.
«Fai piano, ti prego, Black Star! Finiremo per svegliare tutti!»
Il ragazzo si fermò in una posizione buffa, a metà di un salto, proprio sull'orlo di un tetto.
Alzò un falcetto davanti al suo viso e fissò con un ghigno strafottente l'arma.
«E' giusto che si sveglino, Tsubaki! Devono ammirare la mia grandezza, non dormire! GYAHAHAHAHAHA!»
La risata fù seguita da vari rumori di finestre aperte misti ad imprecazioni.
La Buki sospirò.
«Black Star... dobbiamo essere seri... oggi non abbiamo preso neanche un'anima, mentre Maka-chan e SOul-Kun ne avranno prese un infinità.»
Il Meister continuò imperterrito a saltare sui tetti, fin quando si fermo davanti alla loro casa.
«Non conta quando anime raccogliamo: conta come le raccogliamo! Ed io devo farmi notare, se devo superare Dio!»
Tsubaki si ritrasformò e rientrò in casa: aveva perso le speranze di far ragionare il suo artigiano da molto tempo, ormai.
   
 
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