Dedicata alla mia Piccola Stella Senza Cielo, ti voglio bene tesoro :)



Un altro caso è stato chiuso, la giornata terminata e con essa è giunta la notte ad immergere il mondo nell'oscurità più totale.
Lentamente ti avvicini  all'unica scrivania con la luce ancora accesa.
La sua.
La vedi piegata sulla scrivania, con il volto girato di lato che riposa.
Non vuoi svegliarla, si merita una buona dormita anche lei dopo tutto il pesante lavoro di oggi.
La sollevi e la appoggi delicatamente sul divano, quello in pelle marrone che lei adora e che tu hai sempre detestato.
La copri con l'unica coperta che trovi e la osservi.
Ha il viso rilassato, la bocca semi aperta e un ciuffo di capelli che le cade proprio sopra il naso, dandole un leggero fastidio.
Tu ovviamente te ne accorgi subito e con un veloce, ma delicato movimento della mano lo tiri indietro.
Rimani in piedi e ripensi alla giornata appena trascorsa.

-Castle stai attento!-
Un suono che ti giunge ovattato, le tue orecchie non percepiscono più alcun rumore, non dopo lo sparo.
Vieni colpito al petto, fortunatamente indossavi il giubbotto antiproiettile, ma cadi a terra a causa del colpo.
Sorridi ugualmente, ti sarai rotto una costola al limite, ma nulla di grave.
Però vedi il sorriso sparire dal suo volto e ti maledici per questo, sei stato stupido questa volta.

Lei non dovrebbe soffrire, ha già avuto troppi problemi, non dovresti aggiungergliene degli altri.
Continui a imprecare e maledirti da solo, Stupido e Irresponsabile ecco cosa sei Castle.
Credi di essere il migliore, che tutto ti sia dovuto, ma non avevi capito come girava il mondo.
Non hai più certezze, non sai più cosa devi fare, come devi agire per conquistarla.
Lei, la tua musa, la donna che ami dal primo momento che hai incrociato i suoi occhi.
Era diersa dalle altre, non era un'oca come Gina, ma nemmeno una delle tue tante fan che si picchiavano per un autografo.
Era semplicemente se stessa.
Ligia al dovere e distaccata, ma sotto sotto troppo sensibile e dolce.
Una ragazza che aveva visto com'era davvero il mondo e ne era rimasta scottata, forse era questo che ti attirava di lei.
Volevi ridarle quel sorriso che le era stato strappato troppo presto.
E ora sei li, le accarezzi il viso e pensi che forse questa volta ti puoi permettere qualcosa in più, tanto lei non lo scoprirà mai.
Ti chini e le dai un leggero bacio a fior di labbra, rapido, ma abbastanza lento da saggiare la morbidezza delle sue labbra e il vago restrogusto dolciastro che hanno.
Stai per andartene, ti sei già voltato, ma non ti sei accorto della sua mano che tiene stretta il tuo polso con delicatezza.
Allora capisci che non puoi svegliarla e fai l'unica cosa saggia, ti siedi sul pavimento, appoggi la testa sul cuscino del divano e porti il tuo braccio sul suo ventre, cosicchè lei possa stare più comoda.
Alle domande che ti farà troverai una risposta sensata domani.