POV ARTHUR

Resto ancora là.

Non riesco a muovermi.

E forse dovrei, perchè fa freddo. Sento il gelo penetrarmi spietatamente, come stilettate, colpi d'ascia sullo stomaco. E questo gelo mi trascina, mi trascina fra la vergogna, l'odio verso qualcuno e l'amore verso qualcun altro.

Grido.

Fa male.

Averlo visto fuggire, averlo sentito mentre diceva di odiarmi... fa male, troppo male.

Mi specchio in una pozzanghera. In questo momento vorrei solo strapparmi la pelle, vedere il mio sangue scendere dai graffi. Vorrei lasciare che qualcuno mi divori, mi uccida, perchè farebbe solamente solletico in confronto a quello che provo adesso.

E' stato solo un malinteso.

E'.

Tutta.

Colpa.

Mia.

E mi odio, mio odio terribilmente, perchè gli ho fatto del male...? Perchè l'ho fatto? La domanda sorge spontanea anche a me e alla mia mente oscurata dalla voglia del mio sangue. Rabbia, rabbia, rabbia cieca. Lui era venuto da me, cercando amore, cercando qualcosa che gli era stato promesso.

-Non fare promesse che non potrai mantenere.

La voce di Merlin mi risuona nella mente, martellando con furia il cuore, stringendolo fra le sue spire, fra i suoi sibili. Trapassandolo.

Allora gli avevo promesso me stesso, la mia vita... ma era una promessa che non ho mantenuto. E odio me stesso e odio quella promessa, che in quel momento alle orecchie di Merlin sarebbe suonata vuota.

E odio quella donna, che mi ha costretto.

L'ho fatto per noi, ma tu non lo sai. Non lo sai perchè non te l'ho detto.

Ci crederesti, Merlin, se ti dicessi che ricordo ogni nostro bacio, ogni abbraccio, ogni carezza. Ogni parola d'amore, pronunciata in notti come questa, come questa che mi sta inghiottendo.

Ma la mia ira è violenta, vendicativa. E più io cerco di reprimerla, più essa mi avvolge con finta gentilezza.

Torno nelle mie stanze, cacciando quella.

Mi guardo allo specchio.

Comincio veramente, come avevo immaginato prima, a tagliarmi la pelle, a grattuggiarla contro le lame dei coltelli e le unghie. Quanfo finisco, ormai sembro un morto che cammina.

Ma sto solo cancellando i baci di lei, quelli che prima annullavo con i tuoi. I tuoi che prima mi sembravano così scontati. Ma adesso so che non tornerai da me, so che non verrai la notte per elemosinare affetto, a dare tutto quello che puoi dire essere tuo.

Perchè tutto questo tu me l'hai già dato e so che non ne sono stato degno. Non ho fatto loro quello che meritavano.

Non ho fatto a te quello che meritavi.

Adesso voglio vederti solo qui con me. Ad aspettare ancora una volta insieme la mattina.

Ho visto le tue risate,

ho visto la tua gioia,

ma adesso sento solo

il tuo dolore:

gli artigli graffianti delle tue lacrime.

Note:

Ok, fatta durante l'ora di inglese *inchino*inchino* Spero che vi sia piaciuta =) Suppongo di avervi messo un po' di curiosità, perchè, come si può capire da un pezzo di questa cosa, Arthur non l'ha fatto di sua spontanea volontà =( Spero che vi abbia fatto un po' rattristare, almeno un po'. La rabbia descritta, come avete letto, è violenta. Penso che la rabbia di Arthur sia così: in questo mi ritrovo molto in lui u.u

Grazie mille a chi ha recensito Vita di un Re e Possiamo tenerlo? =) Siete fantastiche e vi voglio un mondo di bene ^^ (per rispondere a Murasaki: io, come avrai già capito dalle mie fanfiction piuttosto "povere", ho ben poca pazienza. Sono sempre in ansia, voglio finire tutto e subito =) )

Kiss

P.S. Cerco qualcuno esperto di informatica =)