Prima di tutto
viene la confusione.
Poi la paura.
Poi lo sconcerto.
Poi la
sofferenza e la rassegnazione.
E infine il
nulla assoluto.
Lasciarsi
sopraffare
completamente dal sangue demoniaco è una sensazione favolosa.
Gli artigli si
allungano a dismisura, taglienti come rasoi,
i canini
sporgono dalla bocca, appuntiti,
gli occhi si
tingono di rosso, rosso come il
sangue…
La parte
umana di questo insulso mezzo-demone ormai non può
più fare niente, adesso ho
preso io il soppravvento su questo debole corpo.
Io, la parte
demoniaca.
Sangue,
sangue e ancora sangue.
Amo da
impazzire l’odore del sangue.
Finalmente
posso desiderarlo e posso ottenerlo quando voglio.
Uccidere…
Sono dentro
il corpo di qualcuno, probabilmente di quell’altro
mezzo-demone che chiamano
Naraku, insieme a quella ragazza.
Quella
ragazza… mi sembra di
conoscerla…
Ha un odore
delizioso, chissà come
sarà gustoso il suo sangue…
Mi guarda
con terrore, con paura. Mi chiama, preoccupata.
Rido di
gusto, aspettando impazientemente il momento di squarciare il suo
fragile
corpicino e di coprirmi interamente del suo sangue.
Mi avvicino
lentamente, voglio spaventarla.
Le graffio
la spalla e la sento gemere dal dolore.
Lei
indietreggia, non distoglie il suo sguardo da me.
La seguo,
camminando lentamente.
Si ritrova,
per sua sfortuna, ben presto con le spalle al muro e io non posso fare
a meno
di sorridere eccitato.
Inizio a
ringhiare, desideroso.
Con un
movimento veloce la afferro e la spingo contro quel muro viscido,
bloccandola
anche con il mio corpo.
Dopo aver
inspirato, quasi con forza, il suo odore, mi avvicino al suo viso
leccandogli
una guancia.
La sua pelle
è morbida e calda…
La sento
tremare mentre continua a sussurrare il mio nome.
Ormai riesco
a stento a controllarmi, voglio solamente il suo sangue.
Sangue, sangue,
sangue…
Mi preparo a
colpirla ma qualcosa mi ferma.
Sento che
non dovrei farlo.
Non riesco
nemmeno a sfiorarla, il mio corpo è come bloccato davanti a
lei.
Perché
diavolo…?
Ma se non
potrò avere io il suo sangue non lo avrà nessuno!
Noto uno
strapiombo poco lontano da noi.
La afferro e
la trascino via da lì.
Lei mi segue
ubbidiente.
Non sa
quello che ora le succederà…
Quando
arriviamo inizio a ridere e la spingo verso il vuoto.
Urla
un’ultima volta il mio nome e io mi giro dalla parte opposta,
indifferente.
Subito dopo
sento qualcosa dentro spezzarsi, un dolore lancinante che pervade
interamente il
petto.
Gli occhi si
inumidiscono e scivola via una lacrima
Kagome…
È
così che
si chiamava quella ragazza.
Inizio a
ricordare, ora.
Tremo…
Cosa ho
combinato?
Continuano a
scendermi lacrime dagli occhi, senza che io possa fermarle.
Tutto questo
a causa della mia natura ibrida, non riesco nemmeno a controllare la
mia forma
demoniaca…
Non è
quello
che volevo!
Sono un
mostro, un mostro schifoso!
Forse non
è
troppo tardi!
Senza
pensarci due volte mi butto a velocità sovraumana nel dirupo.
Kagome…
sto arrivando!
Ti vedo,
piena di lividi e graffi, svenuta a terra.
Oh Kagome,
perdonami!
Mi
inginocchio e sento chiaramente il battito del tuo cuore.
Menomale,
è
ancora viva!
Sollevato,
ti accarezzo dolcemente una
guancia.
Se non mi
volessi più vedere, capirei.
Ti faccio
sempre del male Kagome, e tu finisci sempre col perdonarmi.
Come fai a
restare accanto ad un
mostro? Come fai a non avere paura?
Kagome…
Anche se non
ne sono in grado, desidero comunque proteggerti!
Anche da me
stesso.