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Autore: Robigna88    19/11/2010    3 recensioni
Allison è morta.. e Cass è disperato. Ma ha un buon motivo per andare avanti...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Castiel
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Tempo fa ho scritto in collaborazione con la mia amica e socia brokendream una bellissima storia su Cass che si innamora di un'umana con cui vive una vita felice dopo tante sofferenze.
Questa one shot.. è ispirata da un capitolo di quella storia.. è un What if di quel capitolo.. per chi non conosce la storia, questa one shot è comunque facile da comprendere.. per chi conosce la storia, il collegamento è ovvio.
Qui: In my time of dying trovate il capitolo che ha ispirato questa one shot se volete leggerlo.. Qui invece: Anywhere is paradise trovate tutta la storia.. la bellissima storia che io e la mia socia abbiamo scritto.
Che altro dire?
Grazie a tutti quelli che leggeranno, che commenteranno e apprezzeranno.. Grazie alla mia socia  brokendream in particolare e spero che vi piaccia questa mia nuova follia letteraria..

Baci, Roby <3

P.S. Canzone: Home di Michael Bublè. =)



Once upon a time


«Allora?» chiese Castiel sospirando profondamente e andando incontro a Sirahel «Quanto ci metterà a guarire?»
Sirahel fece un grosso respiro, gli occhi chiusi e il mento tremante.
Stava per dirgli qualcosa di veramente importante, pensò Castiel, se il suo corpo era così teso.
Quanto avrebbe voluto avere i suoi vecchi poteri intatti.
Per curarla e rimetterla in sesto in un battito di ciglia.
Ma per l'amore che li univa, aveva perso tutto, eccetto la possibilità di volare e qualche altra sciocchezza.
Aveva oramai, solo una piccola parte del sui potere.. e quella piccola parte, non poteva aiutare la donna che amava.
«Lei non...»
Sirahel si zittì prima di finire.
Forse troppo triste, visto che la voce gli tremava, forse incapace di dare una vera e propria risposta.
O forse...
«Lei non...» lo incoraggiò Castiel.
Sirahel finalmente aprì gli occhi.. il mento tremava di più e le lacrime avevano riempito il marrone dei suoi occhi di grossi lacrimoni..
Cos'era successo alla sua Allison?
Lo afferrò per la giacca e lo scosse per bene...
Nervoso, triste spaventato.
«Parla per l'amor del cielo..» gli disse «Come sta Allison?»
Sirahel si divincolò dalla presa con un gesto rapido ma delicato..
Si girò di spalle e iniziò a singhiozzare inginocchiandosi per terra..
Castiel sentì il sangue raggelarsi nelle vene.. salì i gradini correndo a perdifiato..
Su di uno cadde sbattendo col mento.
Si fece male, ma non gliene importava nulla.. Voleva solo correre nella loro camera. La camera in cui Allison era dolcemente adagiata sul letto e guardarla.
Vedere il suo sorriso dolce, le sue fossette spuntare di improvviso sul suo viso..
Voleva stringerla e baciarla..
Perchè lei era ancora viva..
Si, le lacrime di Sirahel erano lacrime di gioia..
Perchè si sarebbe ripresa e sarebbero stati per sempre insieme, felici come una grande speciale famiglia.
Raggiunse in fretta la porta della camera e la spalancò entrando dentro.
Lì, al capezzale della donna che amava più di ogni altra cosa, se ne stava Gabriel..
La osservava, quasi come se pregasse.
«Gabriel..» lo chiamò sussurrando «Quanto ci metterà Allison a guarire?»
L'arcangelo Gabriel lo guardò a lungo, poi diede un bacio sulla guancia di Allison e si avvicinò a suo fratello.
«Cass.. lei non guarirà.» gli disse a bruciapelo.
«Che cosa?» chiese Castiel di rimando «No.. ti sbagli,» aggiunse raggiungendo Allison e sedendosi accanto a lei sul letto.
«La ferita non era grave, l'ho vista coi miei occhi..» disse ancora accarezzando la fronte di sua moglie.
«Si!» confermò Gabriel «La ferita non era grave, ma il pugnale con cui Sebastian l'ha colpita, era avvelenato..»
«Avvelenato? Con cosa?»
«Qualcosa che sulla Terra non si è mai visto.. qualcosa che io stesso in Paradiso, non ho mai visto per secoli e secoli.»
Castiel scosse il capo e deglutì a vuoto. «C'è qualcosa che possiamo fare..»
«No,» disse l'arcangelo sospirando «non possiamo fare niente.. Eccetto dirle addio.»
«No Gabriel...» disse ancora Cass «ti prego fratello mio, non abbandonare la speranza, aiutami a trovare un modo per guarirla...»
«Non c'è un modo Cass.. e mi dispiace tantissimo, perchè le voglio bene.. ma.. non c'è un modo fratellino..»
Castiel sentì il cuore mancare un battito.
Si voltò verso Allison e la osservò.
Era pallida e sudata. Il respiro affannato e gli occhi chiusi.
Le baciò dolcemente la bocca e sentì la porta chiudersi...
Era solo col suo amore e il suo amore stava morendo..
Pensò di preparare una pistola.. se lei moriva, per lui vivere non aveva senso..
Per due volte, mentre la guardava inerme sul soffice letto, fu tentato di alzarsi e sistemare l'arma sul comodino, tenendola pronta per l'uso.
E per due volte, il volto del loro bambino, gli comparve davanti, frenandolo..
Prese una delle sue mani tra le sue e la baciò...
Scottava.. persino le sue labbra, bollenti per natura, potevano sentire il calore del suo corpo.
Pianse, disperato e poi lei aprì gli occhi.
«Cass..»
Lo invocò con voce debole, in un sussurro quasi impercettibile..
«Amore..» le disse lui accarezzandole il viso «Sono qui.. Come ti senti?»
Si sforzò di sorriderle, di sembrarle sereno..
Non c'era niente che potesse fare per aiutarla.. e se ne vergognava da morire..
Un uomo, diceva tra sé e sé, deve sempre essere in grado di proteggere la sua donna..
E lui non ci era riuscito.
Quel maledetto di Sebastian era entrato in casa loro e l'aveva pugnalata, avvelenandola a morte..
Per un attimo sperò che fosse ancora vivo..
Voleva prenderlo e infilzarlo fino a farlo morire, più e più volte.. Fin quando non si sarebbe sentito pieno di soddisfazione..
Ma questo non avrebbe cambiato le cose e se davvero quelli erano gli ultimi momenti con Allison, voleva pensare solo a lei e a loro.. e a nient'altro.
«Portami qui nostro figlio Cass..» disse Allison respirando a fatica «voglio salutarlo.»
«Allison...»
«Ti prego Cass.. portamelo qui.»
Castiel si asciugò gli occhi annuendo.. le baciò la bocca ed uscì dalla camera per andare in quella di Gabriel.
Il piccolo dormiva.
Lo prese in braccio attento a non svegliarlo e lo portò da Allison..
Lei aveva chiuso di nuovo gli occhi, affaticata com'era, era sorprendente che riuscisse a parlare..
«Allison..» le sussurrò «Ecco Gabriel.»
Allison aprì gli occhi e sorrise guardando il dolce fagottino tra le braccia del padre..
«Puoi avvicinarlo un po'..» chiese.
Castiel annuì e avvicinò il piccolo a lei per permetterle di toccarlo.
Allison allungò la mano lentamente e accarezzò i capelli del bambino. Poi la ritrasse e fece un grosso respiro..
Il più grosso che poteva.
«Ciao piccolo mio..» gli sussurrò «Ti ho messo al mondo con amore.. e con amore avrei voluto farti crescere. Ma il destino ha in mente cose diverse per noi, quindi dovrò dirti addio presto. Cresci sano, vivi e non aver paura.. E prenditi cura del tuo papà per me ok?» si fermò per reprimere un singhiozzo e poi riprese «Ricorda che la mamma ti vuole bene.. Per sempre.»
Si sforzò di sorridere e poi un lamento sfuggì al suo controllo.
Castiel strinse il piccolo a sé e volò fino alla sua camera.
Lo mise nella sua culletta e si fermò un attimo a raccogliere le forze.
Cosa poteva fare?
Amaramente tornò in camera da Allison e si sedette accanto a lei..
«Hey..» gli disse Ally dopo qualche secondo «Stai bene?»
Castiel scosse il capo e lo chinò fino a baciarle la guancia.
«Stai morendo... credi che stia bene?»
«Cass..» gli disse Allison «Promettimi che non proverai a riportarmi indietro.»
Cosa?
Non poteva chiederglielo..
Non poteva fare nulla per salvarla adesso, ma poteva almeno provare a riaverla dopo..
«Non chiedermelo..» le disse.
«Invece te lo sto chiedendo.. Abbiamo deciso di vivere da persone normali.. per il nostro bambino.. Ricordi? Le persone normali, muoiono e basta, senza possibilità di ritorno.. Devi lasciarmi andare.. ti prego.»
Castiel scoppiò in lacrime..
E le lacrime diventarono presto singhiozzi.
«Ma io non ce la faccio ad andare avanti senza di te..» le disse piangendo.
«Si che ce la fai amore mio..» disse lei tra le lacrime che oramai non riusciva più a trattenere «Perchè sei forte. L'uomo più forte, bello e generoso che abbia mai incontrato.. Ama nostro figlio per entrambi ok?»
Castiel singhiozzò più forte scuotendo il capo e lasciando che la linea dritta creata dalle lacrime, si interrompesse spargendosi per tutto il viso.
«Ora vieni qui amore mio...» gli chiese Allison tendendogli le braccia «Vieni qui e abbracciami fino all'ultimo respiro.»
Castiel sentì il cuore fargli male nel petto.
Si sdraiò accanto a lei, lasciando che le sue braccia lo avvolgessero.
Una mano, gli accarezzava i capelli, l'altra stava sul viso.
Piansero insieme per lunghi minuti, e poi, quando Castiel si calmò, intonò una canzoncina che spesso ascoltavano..

I’m just too far
From where you are
I wanna come home

And I feel just like I'm living
someone else's life
It's like I just stepped outside
when everything was going right
And I know just why you could not come along with me
This was not your dream
but you always believed in me...


Canticchiarono insieme, dolcemente e piano e quando la mano di Allison smise di accarezzargli i capelli, lui ebbe la certezza che lei non c'era più...
«Apri gli occhi ti prego..» la implorò piangendo.
Si mise seduto e la prese tra le braccia, cullandola e baciandole i capelli.
«Ti amo tanto piccola.. hai visto? Ora non ho più paura..» le sussurrò.
La cullò per ore ed ore e poi, la lasciò dolcemente a Sirahel e Gabriel senior appena arrivati nella stanza.
Si alzò ed uscì dalla camera..
Andò in quella del loro bambino, entrò e chiuse la porta alle sue spalle.

5 ANNI DOPO

«Papà.. ma tu sei sicuro che questi fiori piaceranno alla mamma?»
Castiel sorrise e prese Gabriel tra le braccia..
«Certo che si.. sono i suoi preferiti.» gli disse.
«Ma tu sei sicuro sicuro?»
«Si..»
Gabriel fece una strana smorfia e poi annuì..
«Va bene allora..» disse «Ma se le parlo mi sente?»
Castiel gli baciò la guancia e lo fece scendere prendendolo per mano..
Era decisamente da Allison che aveva preso quella parlantina.. Non da lui che da sempre era un taciturno.
«Si, certo che ti sente..»
«Bene!»
Gabriel lasciò la mano del padre e corse verso la lapide della mamma.
Posizionò i fiori in un angolo per terra e poi mandò un bacio alla foto.
«Ciao mamma... Io e papà ti abbiamo portato dei fiori.. Lui ha detto che sono i tuoi preferiti.. Se non ti piacciono è colpa sua. Li ha scelti lui.» guardò dietro di sé, il padre a pochi passi, e si avvicinò di più alla foto «Però non dirgli che te l'ho detto.»
Sospirò e quando Cass arrivò, si spostò un po' per permettergli di baciare la foto e guardarla ben bene.
Poi lo prese per mano e insieme a lui rimase in silenzio per un po'.
«La mamma era bella..» disse infine.
«Si,» disse Castiel sorridendo «era bellissima.»
Gabriel annuì e rispettò il silenzio del padre per qualche altro minuto..
Poi, accorgendosi che era diventato troppo triste, gli lasciò la mano e tornò vicino alla lapide.
La baciò e la “avvolse” simulando un abbraccio, poi tornò da Castiel.
«Andiamo a casa papà? Sono stanco..» gli disse.
Castiel lo guardò e annuì sorridendo.
Gli accarezzò i capelli e salutò la sua dolce Allison..
Poi lo prese in braccio e se lo sistemò sulle spalle..
«Pronto?» gli chiese.
«Prontissimo papà..»
Castiel sorrise e si spostò in un punto più spazioso.. prese l'oggetto che aveva poggiato per terra e lo lanciò in aria, come per farlo volare...
Corse con Gabriel sulle spalle per un po' e poi si fermò e gli diede la corda in mano..
«Oggi è il giorno perfetto,» gli disse «c'è il vento giusto.»
Gabriel annuì, quasi fosse esperto e alzò gli occhi al cielo per guardare il suo aquilone colorato..
«Sono d'accordo!» asserì convinto.
Castiel rise e iniziò a camminare..
Era pesante oramai, ma era un peso dolce per lui..
«Papà» gli disse d'un tratto il piccolo «alla mamma piacevano gli aquiloni?»
Le piacevano?
Non lo sapeva, perchè non glielo aveva mai chiesto..
«Alla mamma piaceva tutto quello che è allegro e colorato.. quindi penso di si..» rispose sincero.
«E la pizza?» chiese ancora il piccolo «Le piaceva la pizza?»
Questo lo sapeva..
«Si!» disse ridendo «Lei adorava la pizza..»
«E il cielo? Le piaceva il cielo?» chiese ancora Gabriel.
Cass rimase un attimo in silenzio e poi lo sentì parlare ancora.
«Io spero che il cielo le piaccia.. visto che ora è la sua casa.»
Castiel sentì il groppo alla gola..
Deglutì a vuoto, ingoiando il suo dolore e poi lo fece scendere attento a non far precipitare l'aquilone..
Se la stava cavando bene come padre?
Sperava di si..
«Papà!» urlò entusiasta d'improvviso Gabriel «L'uomo dei gelati.. Ne voglio uno con cinque gusti..» disse.
Diede l'aquilone al padre, e poi corse lungo il marciapiede fino al piccolo carretto dei gelati.
Castiel camminò lentamente, osservandolo dolcemente.
Poi alzò gli occhi al cielo e fissò l'aquilone colorato.
E in una nuvola, gli parve di scorgere un viso dal dolce sorriso e con quelle deliziose ed improvvise fossette.
Fece un grosso respiro e rise con gli occhi rivolti al sole..
«Ti amo tanto piccola.. E ora non ho più paura!»
Diede un po' più di corda all'aquilone e raggiunse la sua piccola peste.
   
 
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