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Autore: asyouwishmilady    21/11/2010    6 recensioni
Amore e sesso non vanno confusi. E Nicholas sarà alle prese con questa sottigliezza.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco la tanto sospirata shot "a luci rosse". Non ce l'ho fatta ad esagerare: traspare sempre il mio stile romantico/drammatico e i contenuti non sono esagerati. Spero che vi piaccia! :)


Nick Jonas non mi appartiene e questa storia non è stata scritta a fini di lucro.



Non sapevo per quale maledettissimo motivo fossi in quell’hotel. Qualche inutile parola, giunta a me tramite un telefonino, era bastata a farmi attraversare l’intera città per vederlo.
È dura interpretare questo genere di ruolo, quello della amica di letto, soprattutto se si è innamorati persi del proprio, per così dire, amante. E io lo ero. Ma lui no. Ero il suo giocattolino che, quando gli serviva, non si faceva scrupoli a sfregiare e che, una volta finito di usare, non faceva altro che gettare via.
Ma mi stava bene: meglio che niente, no?
 
«Eccoti» mi sussurrò da dietro, con voce persuadente, facendo aderire i nostri corpi «Non sai quanto ne ho voglia» finsi un sorriso, lui mi baciò, per poi sbattere svariate volte le palpebre «Cherry, c’è forse qualcosa che non va?» sorrisi, questa volta sinceramente: mi piaceva illudermi che gli importasse di quello che sentivo «No, Nicholas, davvero».
 
 
Mi strinse a se «Bene». Appoggiò le mani sul mio sedere e appoggiò le sue labbra alle mie, per poi aprirmi la bocca, con un gesto lento delle labbra e far incontrare la sua lingua con la mia. Gli strinsi le braccia muscolose.
 
Si staccò piano da me «Vieni» mi prese per mano ed aprì la porta della sua stanza, invitandomi ad entrare: io ubbidì, quasi ipnotizzata.
 
Si tolse il cappotto nero, con un gesto lento. Io stavo per fare lo stesso, quando lui mi bloccò «Prima regola: questa sera tu non ti spogli» in me si accese un lume di speranza «Ti spoglio io» sospirai, senza che lui mi vedesse.
 
Mi tolse il cappotto e, dopo averlo lanciato sul letto, mi strinse di nuovo a se, baciandomi la spalla, coperta solo da una sottile spallina dell’abito.
 
Le sue labbra salirono, fino a raggiungere il mio collo, impregnato di un costosissimo profumo che avevo messo solo per lui.
 
«Sei sexy» mi sussurrò, sforando le sue labbra al mio orecchio. Mi venne la pelle d’oca.
 
Cercai le sue labbra e gli posai un’innocente bacio, da fidanzati, forse fuori luogo, ma perfetto secondo me.
 
Mi guardò negli occhi, accennando un lieve sorriso. Si avvicino alla mia bocca, insinuandoci la sua lingua, che prese subito a giocare con la mia, per poi stringermi a se con foga.
 
Iniziò ad ansimare, mentre io sentivo la sua erezione crescere.
 
Iniziò a slacciarmi il vestito, mentre si divertiva a soffiarmi sul collo.
 
Rimasi con indosso solo l’intimo e decisi che anche a lui sarebbe toccata la stessa sorte. Gli sfilai lentamente la camicia e la maglietta bianca che indossava.
 
Mi strinse, slacciandomi il reggiseno che buttò da qualche parte nella stanza. Prese a baciarmi il seno, facendomi andare completamente fuori di testa. Ansimai e mi abbassai, all’altezza del suo inguine, slacciando la cerniera dei suoi pantaloni. Sospirò, forse un sospiro di sollievo: glielo dicevo sempre di non mettersi i pantaloni troppo stretti.
 
Abbassai i suoi pantaloni fino a farli cadere a terra. Diedi un bacio al suo sesso, attraverso i boxer, facendo sussultare Nicholas. Preso dall’eccitazione, mi spinse la testa verso il suo corpo. Io sorrisi «No» risalì fino al suo viso e gli baciai appassionatamente il collo. Lui mi strinse i fianchi.
 
Mi piaceva da matti quella sensazione “Pelle contro pelle”, per non parlare poi di quella di essere l’oggetto del suo desiderio.
 
Iniziò a darmi sensuali baci, praticamente ovunque’ quando improvvisamente si bloccò «Cherry» mi fissava bramoso. Si aggrappò letteralmente alle mie mutandine, siflandomele con foga.
 
Mi squadrò da testa a piedi con quello sguardo sexy e voglioso che avevo incontrato mille volte e di cui probabilmente non mi stancherò mai.
 
Appoggiai la mano sul suo sesso, massaggiandolo, per poi sfilare i boxer a Nicholas, che emise qualche lungo respiro pesante. Infine lo presi tra le mani e decisi di sferrare il colpo decisivo.
 
«Nick?» lo chiamai sottovoce, con un tono estremamente innocente «Sì?» rispose con noncuranza, mentre, ansimante, appoggiò la sua mano sulla mia, cercando di farmela muovere, come più gli avrebbe dato piacere.     
 
Io, con i muscoli tesi, mi sforzavo di tenerla ferma, pur non scostando la sua mano «Niente» sussurrai talmente a bassa voce che Nicholas faticò a sentire.
 
Mi accarezzò il seno e si fece sdraiare sul letto, freddo. Mi venne la pelle d’oca, lui ridacchio malizioso, iniziando a salire sopra di me.
 
Mi aggrappai alle sue spalle. I nostri sguardi si incontrarono. Si avvicinò ulteriormente al mio viso e mi bacio «Sei bellissima» sorrisi abbassando lo sguardo «Anche… Anche tu» - e ti amo, ma non so me dirtelo –
 
Si allontanò e io rimasi sdraiata da sola su quel letto per qualche secondo, quando improvvisamente sentì la sua lingua insinuarsi nel mio intimo. Sussultai ed iniziai a biasciare il suo nome.
 
Si bloccò improvvisamente e si sdraiò accanto a me, accarezzandomi «Vuoi?» annuì. È strano: me lo chiedeva ogni volta; come se ignorasse che mi aveva fatta andare da lui esclusivamente per quello.
 
 
Si sedette, con la schiena appoggiata alla testata del letto, facendomi segno di salirgli in braccio: ubbidì, lentamente, fingendo di essere un po’ titubante, perché sapevo quanto a Nicholas piacesse essere il dominatore della situazione.
 
Appoggiò le mani sui miei fianchi, mentre io mi sedevo adagio su di lui. Finalmente lo sentì entrare in me ed un piacere esagerato mi sovrastò.
 
Mentre mi muovevo, per un secondo smisi di badare al mio piacere per concentrarmi sul suo: mi piaceva troppo vederlo, sudato, ansimante, mentre farfugliava il mio nome, seguito da espressioni che, se non fossero state in questo contesto, mi avrebbero fatta sentire in paradiso.
 
Il piacere aumentava da entrambe le parti. Le sue frasi si facevano sempre più suggestive, sono quasi sicura di avere sentito un “Ti amo” uscire dalle sue morbide labbra.
Mi spinse ulteriormente verso di sé, raggiungendo e facendomi raggiungere il culmine del piacere.
 
Entrambi sussultammo, per poi perderci in un lungo sospiro.
 
Rimanemmo per qualche minuto in quella posizione, a fissarci, con dolcezza. Non ci eravamo mai scambiati uno sguardo così.
 
Mi sedetti accanto a lui, che mi circondò le spalle con un braccio, stringendomi a lui. Io gli presi l’altra mano.
 
Sorrise e mi accarezzò la mano «Vuoi sposarmi?».
   
 
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