Capitolo 1
La mia vita prima era fantastica. Avevo tanti amici, dei genitori che mi adoravano,
una bella casa e un futuro già programmato. Infatti i miei genitori erano avvocati e
io avrei dovuto frequentare l'università di giurisprudenza; infatti AVREI perchè il mio
futuro dopo il liceo non fu come l'avevo proggettato: una bella casa, un lavoro appena
finiti gli studi, magari creare una famiglia... tutti questi sogni si erano infranti non
appena scoprii di aspettare un bambino
inizio flash-back
Ero spaventata a morte. A 18 anni si può rimanere incinta? Beh si a giudicare
dall'ecografia si, avevo un fagiolino dentro la pancia già da 3 settimane e avevo una
vaga idea di era il padre. Ma ora non era questo l'importante, l'importante era
cercare di spiegare ai miei la situazione; sicuramente mi avrebbero capito.
Attraversai con timore il corridoio che conduceva alla sala da pranzo dove i miei
erano soliti lavorare. Il mio cuore rischiava di uscirmi dal petto per quanto ero
agitata, il dottore mi aveva spiegato che dovevo mantenere la calma e non fare
sforzi soprattutto i primi mesi della gravidanza. Una lacrima a quella parola solcò
il mio viso, io non volevo un bambino a diciotto anni ma avevo paura di abortire,
la sola idea mi terrorizzava. È tutta colpa mia, avrei dovuto usare precauzioni
con lui. Il suo nome mi procurava solo dolore dopo quello che mi aveva detto. Amava
un'altra e mi aveva lasciata così; d'altronde io non gli avevo detto di essere incinta
e che il bambino era suo. Non ne avevo avuto il coraggio e lo avevo lasciato andare
per la sua strada, perchè era giusto così. Voleva diventare famoso e ci era riuscito,
con me era solo una sveltina, e io così stupida avevo creduto che gli piacessi. Lui
così bello e così ricercato, non avevo mai capito come avesse potuto scegliere una
ragazza anonima come me. Era semplice, non mi amava, o almeno non quanto io
amavo lui. Quando finalmente arrivai davanti la porta della sala una nuova
sensazione mi attanagliò lo stomaco: ansia. Una terribile ansia di non riuscire a dire
niente o peggio che i miei mi buttassero fuori di casa. Avevo dei risparmi ma non so
se sarebbero bastati. Ok basta brutti pensieri, vai da loro ed essi sincera. Varcai
con timidezza la soglia “- tesoro ciao! Com'è andata a scuola?”- trillò mia madre
evidentemente contenta di una causa vinta “- va ok mà, senti ti devo parlare anzi VI
devo parlare”- dissi lanciando un'occhiata eloquente a mio padre “- ma certo tesoro
dicci, è successo qualcosa, ti servono dei soldi?-” ecco sempre quello contava per
loro, che la loro unica figlia fosse riempita di soldi “- no mamma i soldi non
centrano è un mio problema personale...-” sputai con troppo veleno nella voce. Vidi
mia madre rimanere un po' spaesata dalla mia risposta, ero sempre stata una figlia
modello, invidiata da tutti i clienti dei miei “- scusa mamma, ma è una cosa
importante...”- presi un bel respiro profondo e lo dissi quasi urlando “- io...io sono
incinta...”- . Mia madre era scioccata e non riusciva a parlare, mio padre fece
cadere la tazzina con il caffè “- da quanto? E chi è il padre-” sussurrò mia madre
con voce rotta dal pianto “- NON CI INTERESSA!!!! TU ORA FAI LE VALIGIE E
TE NE VAI VIA DA CASA NOSTRA!!!SEI UN DISONORE, UNA DONNACCIA!!!”-
le parole di mio padre furono come uno schiaffo in pieno viso, mai si era arrabbiato
così con me. Le lacrime cominciarono a sgorgare dai miei occhi e con la testa bassa corsi fino in camera mia e cominciai subito a preparare un borsone dove misi tutti
i miei vestiti e ci lasciai dentro una parte del mio cuore oramai calpestato.
Vivo da sola da oramai quattro mesi e il mio piccolo brontolone cresce sempre di più.
Ma prima voglio presentarmi , mi chiamo Amy, e sono nata da due genitori avvocati
che non volevano figli. Quando sono nata però si sono accorti che ero una creatura
così splendida da meritare tutto l'amore del mondo (cit. mamma). Ho diciotto anni e
mi considero una ragazza anonima: occhi grigi (non da topo però), abbastanza snella
anche se in questo periodo ho preso un chiletto (colpa del mio brontolone), capelli
ricci e neri, alta. Null'altro da dire, se non per il fatto che sono stata cacciata di casa
e che ora mi ritrovo a vivere in uno squallido monolocale nella periferia di L.A e
che lavoro come cameriera in un bar. Per fortuna che il proprietario non mi licenzierà
appena partorirò, sarebbe stata una rovina per me. Ora mi ritrovo sul mio letto
a due piazze a contemplare una rivista con la SUA foto: eh già alla fine è diventato
famoso, così famoso che me lo ritrovo davanti agli occhi ogni santo giorno, o sulle
riviste del locale dove lavoro o su cartelloni che sponsorizzano il suo nuovo film:
la saga di Twilight, uno squallido filmetto per adolescenti che credono nell'amore
eterno. Se solo sapessero che il loro idolo ha messo incinta una ragazzina e che poi
se l'è svignata, oh si quella si che sarebbe una bella batosta. Ma io sono più furba
di lui, non denuncerò mai la mia situazione ai giornali, passerei per approfittatrice.
Tanto non lo saprà mai che diventerà padre e io potrò crescere mio figlio in un
mondo diverso dal suo: meno pacchiano e più reale.