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Autore: Eiri Yuki    23/11/2010    2 recensioni
[JackxYusei]
"Sapete... Vi do un consiglio. Quando una persona ride e fa la vaga, NON affidatevi mai a lei, davvero, oppure vi troverete in situazioni decisamente spiacevoli come quella in cui mi ero ritrovato io e... posso assicurarvi che non è affatto divertente come cosa."
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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jackxyusei Quanti giorni erano passati da quando avevo vinto quella fantomatica Fortune Cup a cui ero stato costretto a partecipare? Non tantissimi, si e no due o tre giorni come minimo... Tre giorni passati a pensare a come potesse stare Jack...
Era stato portato via davanti ai miei occhi, mi avevano detto che sarebbe stato bene ed io ovviamente gli avevo dato ascolto. Che stupido! Forse era meglio se fossi andato con loro per verificare con i miei occhi le sue condizioni.
Sospirai, incrociando le braccia al petto mentre lo sguardo rimaneva fisso sulla grande entrata dell'ospedale, ora affollata da così tanti giornalisti in cerca dello scoop del secolo o più semplicemente assetati di intervistare Jack. Ovviamente me ne stavo nascosto dietro un albero lì vicino, se mi avessero visto sarebbe stata la mia fine... Cosa? Che ci facevo lì...? Ehm... beh... come dire... diciamo che Luna mi aveva quasi costretto a venire a trovarlo perchè mi vedeva sempre pensieroso e credeva che la mia fonte di preoccupazione fosse proprio Jack. E... si, aveva indovinato...
Volevo sapere come stava, se si era ristabilito dopo l'incidente della finale... Però mi sembrava abbastanza... difficile.
Mi sporsi un po' da dietro l'albero, per vedere quanti giornalisti vi erano, e dire che non c'era via di fuga era dire poco. Non sarei mai stato capace di entrare senza farmi vedere, era poco ma sicuro.

"Possibile che mi debba nascondere a questo modo...?" Pensai tra me e me, sospirando per una seconda volta.

Dovevo assolutamente trovare un modo di entrare senza farmi vedere, anzi, senza farmi scoprire. Potevano vedermi, l'importante era che non mi riconoscessero... ma come potevo fare...? Non c'era nessuno modo di...
Fu in quel momento che un'infermiera passò accanto a me, fissandomi sorpresa e sorridendo. Subito mi venne in contro, sgattaiolando fuori dallo sguardo di qualsiasi altra persona.

"Tu sei Yusei Fudo! Il nuovo campione che ha battuto Jack Atlas!" La fissai un secondo, un sopracciglio alzato per capire da dove venisse tutta questa sua euforia.

Mi avevano avvertito che sarebbe stato difficile girare per la città indisturbato, ma non pensavo che persino le infermiere mi avrebbero dato dei problemi!! Si può sapere Jack come faceva a sopportare tutto questo...?

"Ehm.. Vorrei andare a trovare Jack... ma..." Guardai l'entrata dell'ospedale, spostando poi di nuovo gli occhi sulla ragazza di fronte a me.
"Ah!" Pure lei guardò nella direzione dove poco prima avevo spostato il mio sguardo. "Capisco... Beh... Tutte le entrate, anche quelle secondarie e le uscite di emergenza, sono invase dai giornalisti. Non penso ti sarà facile entrare senza essere visto... A meno che.." Ridacchiò.

Non seppi bene che cosa significasse quella risatina, so solo che mi prese per un polso e mi trascinò con lei.

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Sapete... Vi do un consiglio. Quando una persona ride e fa la vaga, NON affidatevi mai a lei, davvero, oppure vi troverete in situazioni decisamente spiacevoli come quella in cui mi ero ritrovato io e... posso assicurarvi che non è affatto piacevole come cosa.

"Sai... ti sta davvero bene! Non sembrerebbe ma ti donano davvero questi ab..." La fissai in silenzio per qualche secondo, quel che bastò per farla stare zitta. Odiavo assumere questo atteggiamento ma non potevo fare altro vista la situazione.
"Ehm... scusami! Non volevo dirlo! Comunque ti conviene metterti questa..." Si avvicinò a me con quella strana cosa rosa in mano e me la mise in testa, nascondendomi qualche ciuffo di capelli dietro. "...così almeno non dovresti essere riconosciuto facilmente!" Sorrise felice, annuendo soddisfatta.
"Bene, adesso direi che è meglio se vado oppure mi licenziano! Spero di esserti stata utile!!" Subito la ragazza uscì dal magazzino in cui mi aveva portato, poco lontano dall'ospedale, e mi lasciò solo, in preda al panico pre-uccisione della mia virilità.
"Davvero devo uscire così...?" Non ne avevo alcuna intenzione, ne avrei fatto volentieri a meno!

Non c'era bisogno di arrivare a vestirmi da infermiera per introdurmi all'interno dell'ospedale, sarei potuto venire a trovarlo un altro giorno!! Mica era obbligatorio QUEL giorno! Ma a quel punto... non vi era alcun motivo per rinunciare. Ero arrivato a tanto, che senso aveva tornare indietro? Tanto valeva andare avanti e finire di mettermi in ridicolo. Non volevo neanche immaginare quale potesse essere la faccia di Jack una volta che mi avrebbe visto conciato così, avrebbe riso di me per anni e anni, avrebbe pure trovato il modo di ricattarmi!

"I vestiti li lascio qua...?" Beh, ovvio, mica potevo portarmeli in giro... Una volta finito di fare quel che mi ero prefissato, sarei riuscito e mi sarei cambiato, scappando poi da quel posto per non metterci mai più piede, ecco cosa avrei fatto.

Deglutii, sperando che nessuno mi riconoscesse, dopodichè uscii dal magazzino e mi diressi verso l'entrata.

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Strano ma vero, nessuno mi aveva riconosciuto. Ok, avevo sentito un vociferare immenso quando ero passato, una delle quali era quella di una ragazza che mi prendeva in giro dicendo quanto una donna potesse essere tanto muscolosa... Beh, semplice, ero un uomo... Semplice, no?
In ogni caso, la parte più facile era passata.. Si, avete capito bene, FACILE. Cosa? Quale era la più difficile? Affrontare Jack, mi sembra ovvio. Sentivo già la sua risatina di scherno invadere la stanza, era come se fossi già con lui. Perchè mi ero cacciato in un guaio simile??
Scoperto il numero di stanza, subito mi precipitai da lui, speranzoso di non trovare altre persone lungo i corridoi, cosa che fortunatamente non accadde.
Dire che rimasi fermo per circa dieci minuti, era dire poco. Penso che fissai il numero della stanza anche per oltre un quarto d'ora, perchè nel mentre avevo visto passare tantissime persone. Era davvero giunto il momento? Così pareva... Feci un bel respiro, dopodichè bussai alla porta.

"Per... messo..." Speravo di cuore non ci fosse nessuno con lui. Ed effettivamente così fu...

L'unico problema era che, si potrebbe dire, neanche Jack era totalmente presente. Stava beatamente dormendo. Non so per quale motivo ma tirai un sospiro di sollievo, forse perchè così non mi avrebbe visto, forse perchè avevo visto che stava bene e quindi ero in pace con me stesso. Resta il fatto che non avevo più niente di cui preoccuparmi. Non c'era alcun bisogno di disturbarlo, contando il fatto che così sarei riuscito anche a salvarmi dalla vergogna... Sì, era sicuramente meglio andare v...
Fu in quel momento che inciampai nel mobiletto accanto a me, facendo cadere il vaso con i fiori che erano stati portati da poco a giudicare dallo stato in cui erano.

"Ma che diavolo...!" Feci leva sulle gambe e mi abbassai per raccogliere i pezzi che si erano sparsi per il pavimento. Un rumore sordo e la porta della stanza si aprì, mostrando un'infermiera che puntualmente era accorsa appena sentito il rumore.
"Che sta succedendo qua!?" Gridò, cercando di tenere comunque bassa la voce per non disturbare Jack.
"Ehm... Ecco.." Mi schiarii la voce, cercando di farla il più femminile possibile. Non avete idea di quanto ringraziai il cielo che Jack stesse dormendo! "Metto subito in ordine, mi dispiace molto!" Feci un leggero inchino per porre le mie scuse. La donna, una signora abbastanza anziana, mi fissò in malo modo, sgridandomi poi di sistemare tutto e di lasciare la stanza perchè il paziente aveva bisogno di riposo, dopodichè richiuse la porta dalla quale era entrata.
"Che guaio..." Mi portai una mano tra i capelli, sospirando rassegnato.
"Ma che diav..." Mi voltai di scatto verso di lui, fissandolo negli occhi in silenzio. Ecco... Iniziavano i miei incubi. Stette fisso su di me qualche secondo, finchè finalmente non si rese conto, sgranando gli occhi in un'espressione di tremendo stupore.
"C... Ciao Jack..."
"Non..." Non sapeva davvero cosa pensare, si vedeva dalla sua faccia. La sua mente probabilmente era divisa dal cercare una spiegazione logica a quel che stava vedendo o semplicemente pensare che fosse uno scherzo. Cosa che effettivamente credetti dopo la sua risata trattenuta a stento. "Sto ancora dormendo, vero?"
"Certo... Continua a dormire che così posso uscire da questo incubo." Mi tolsi quella stupida cuffietta dalla testa, andandomi a sedere sulla sedia accanto al letto di Jack. Fosse stato un sogno, mi sarei seriamente preoccupato delle mie perversioni mentali, perchè, se quella di vestirmi da donna era un mio desiderio nascosto, il mio io uomo ne stava risentendo...
"Allora Jack, come va?" Cercai di fare finta di niente, distogliendo lo sguardo da lui per non vedere quel suo ghigno divertito.
"Fammi capire..." A stento tratteneva le risate. "Vieni qua vestito a quella maniera per chiedermi come va?"
"In realtà sono stato pagato per venire a ballare vestito da infermiera, sai?" La mia espressione poteva far intuire a chiunque quali erano i miei pensieri. "Seriamente... Non fare domande..."
"E come dovrei fare scus... mphf..." Si voltò dall'altra parte, ricominciando a ridere. Se non altro non nascondeva il fatto che lo trovava ridicolo.
"Ok, fai come vuoi... Ed io che mi sono intrufolato qua nonostante la folla di giornalisti solo per vedere come stavi, bel ringraziamento..." Almeno questa esperienza mi aveva insegnato che non dovevo assolutamente preoccuparmi per Jack, ma che anzi, proprio non dovevo pensarci a lui!
"Beh, non è che tu sembri molto serio, sai com'è... Mi piacerebbe vedere la faccia dei giornalisti se ti riconoscessero, davvero! Sai che storia!"
"Guarda che ci vai di mezzo anche tu... Pensa allo scandalo: Yusei Fudo si traveste da infermiera e viene scoperto nella stanza di Jack Atlas! Che relazione han..." Mi bloccai, portandomi una mano alla fronte e fissando il pavimento shockato, che tremenda visione... No, non volevo immaginare se fosse successa una cosa del genere!! Assolutamente! La mia dignità sarebbe morta totalmente...
"Beh, vista la fantasia dei giornalisti... sarebbe il minimo, credo." Quello che dissi bastò a farlo smettere di ridere. Forse aveva davvero paura che entrasse qualcuno da un momento all'altro, tanto che il suo sguardo ricadde sulla porta della stanza per un attimo. "E così eri così preoccupato per me, eh?"

Mi alzai dalla sedia, avvicinandomi al bordo del letto sul quale mi andai a sedere per stare più comodo ma soprattutto per parlare faccia a faccia con Jack. Ora che avevo detto quella cosa, mi dava leggermente fastidio quella situazione, avevo pure paura che sarebbe potuto entrare qualcuno da un momento all'altro, ma non ci feci caso, anzi, cercai di non pensarci.

"Ovviamente, sei il mio migliore amico, è normale che mi preoccupi per la tua situaz..."

E come se avessi previsto la cosa, qualcuno bussò alla porta. Non so quante maledizioni mandai, so solo che in un secondo mi sentii prendere per un polso e poi una mano mi andò a coprire la bocca. Mi ci volle qualche secondo per realizzare che Jack mi aveva tirato sotto le coperte e cercava di farmi stare zitto. Possibile avere una puntualità del genere? Non me ne capacitavo...

"Signor Atlas, è permesso?" Riconobbi immediatamente la voce, era la manager di Jack.
"Che c'è, Mina? Avevo detto che non volevo visite di alcun tipo..." La sua voce era calma, impassibile, sembrava che non si preoccupasse assolutamente della situazione. Ma non si rendeva conto di quello che stavamo rischiando? Almeno, quello che IO stavo rischiando!
"Certo, ma pensavo volesse cambiarsi visto che questa mattina aveva qualche linea di febbr..." Sentii i suoi passi avvicinarsi ed, esattamente in quel momento, Jack si mosse di scatto, come se volesse evitare che succedesse qualcosa.
"NON E' NECES...sario..." Abbassò subito la voce, facendo ancora più presa sulla mia bocca. Non c'era bisogno che facesse così, era ovvio che non avrei parlato! Piuttosto, mi ricredo su quello che avevo detto in precedenza, non era per niente calmo Jack, anzi!

Mi calmai, avrei fatto fare tutto a lui, non c'era bisogno che io mi disperassi o mi preoccupassi, bastava che la mandasse via, io avevo ben altro a cui pensare. Con la coda dell'occhio fissai la gonna che lentamente si era alzata, insieme alla camicia che si era quasi aperta completamente. Delle scarpe non se ne parla, le avevo già perse ed infatti avevo paura potessero cadere da sotto le lenzuola, altro motivo per cui non muovevo un muscolo.
Passò qualche minuto e poi sentii l'arrivederci della ragazza e la porta chiudersi. In un secondo mi feci cadere sul pavimento, sgusciando da un lato del letto. Avevo paura di vedere in che condizioni ero...

"Proprio adesso doveva venire... cavolo." Lo vidi guardare la porta e subito dopo si voltò verso di me, rimanendo ancora una volta con la sua espressione stupita. Fece correre lo sguardo di nuovo sul letto, parlando senza guardarmi. "Forse... dovresti ricomporti... Sei indecente."

Passai uno sguardo veloce su di me, notando che effettivamente aveva ragione. Era una cosa inguardabile... Mi sistemai come meglio potevo, non sapevo neanche come si sistemavano quei vestiti visto che in precedenza mi aveva aiutato quella ragazza, dopodichè sospirai e mi rimise seduto sul bordo del letto, ai piedi di esso, in silenzio. Stava iniziando a darmi seriamente fastidio quella situazione e il problema era che non ne sapevo il motivo.

"Qualcosa mi dice che questo incontro andrà a finire male..." Si mise seduto, sospirando e scuotendo la testa.
"E' colpa tua che sei stato ricoverato..." Fissai un punto non ben definito della stanza. A qualcuno dovevo pur dare la colpa di quello che stava succedendo.
"Non sono io quello che si intrufola in camera di altri vestito in maniera indecente e rimane mezzo nudo!" Rimase qualche secondo in un silenzio imbarazzante, forse anche lui si rese conto di aver detto qualcosa di equivoco ad orecchie indiscrete. Si rivoltò di nuovo verso la porta, per paura che qualcuno avesse sentito.
"Non è colpa mia se è pieno di giornalisti e l'unico modo che avevo per entrare era quello di travestirmi!!" Stavolta mi voltai verso di lui, appoggiato con un ginocchio al letto. Senza rendermene conto mi ero decisamente avvicinato a lui.
"Vuoi parlare più piano? Altrimenti ci tocca fare come prima!" Ok, l'idea non mi piaceva per niente, non volevo trovarmi di nuovo in quella situazione.

Jack mi fissò per un attimo, poi di nuovo sospirò.

"Vieni qui un secondo."
"Che vuoi fare, maniaco?" Lo guardai, in silenzio.
"Ma che st..." Arrossì di poco, prendendomi per un polso e facendomi avvicinare. "Al posto di dire cose senza senso, impara almeno ad abbottonarti una camicia! Sei irrecuperabile."

Ridacchiai di istinto, non avevo mai visto Jack imbarazzarsi per una stupidaggine del genere. Era così ovvio che lo stessi prendendo in giro, mica doveva arrabbiarsi a quel modo! "Non è colpa mia se sono strani questi abiti! Piuttosto, com'è che sai come si mettono? Non è che hai qualche perversione e in realtà sei tu quello che si veste da donna, vero?" Oddio, l'idea di Jack in abiti femminili mi faceva abbastanza senso.

"Vuoi che ti uccida ora o adesso? Ovvio che non ho di queste perversioni, stupido!" Mi riabbottonò la camicia, fissandomi in seguito sovrappensiero.
"Preferibilmente dopo..."
"Come scusa?" Sembrava che non mi avesse minimamente ascoltato.
"Ma mi ascolti quando ti parlo? Perchè non sembra... Non farmi delle domande se poi non vuoi sentire la risposta!" Incrociai le braccia al petto, guardandolo poi come lui aveva fissato me qualche secondo prima. "E perchè mi fissi...? Sei strano sai? So che sono attraente vestito così, ma rimanerne incantato a quel modo... non è un po' troppo?" Mi divertivo a prenderlo in giro a questo modo, soprattutto era divertente vedere la sua reazione!
"Yusei... la gonna... almeno quella sistematela da solo."
"Oh..." Mi tirai giù la gonna. "Non me ne ero accorto." Sospirai.

Jack si portò una mano al viso, sospirando di nuovo.

"Sei indecente. No, sul serio... non posso guardarti."
"Questi vestiti iniziano ad infastidirmi, soprattutto questa stupida gonna..." Mi stava facendo arrabbiare non poco, perchè non rimaneva giù?? Ma le ragazze come facevano ad indossare una cosa tanto stupida?
"Ok, ok! Smettila con quella gonna, va bene così!" Mise per sbaglio la mano libera sul mio fianco, al solo scopo di fermare la tortura su quell'indumento.

Diciamo che rimasi in silenzio per qualche secondo... o forse minuto, non ne ho idea... prima di realizzare ciò che stava succedendo e mettere a fuoco l'immagine della situazione.

"Jack..." Lo fissai. "...Se qualcuno entra adesso siamo morti..."
"Perc..." Forse davvero se ne rese conto solo in quel momento. Subitò avvampò, togliendo la mano dal fianco. "La smetti di farmi imbarazzare?!"

Si stava davvero imbarazzando? Cioè, non era quella la domanda che dovevo pormi, bensì... Perchè quale motivo si imbarazzava? Cioè, era ovvio che stavamo scherzando, almeno io, non vi era motivo di essere a disagio. Mica stavo facendo sul serio!

"Io non ti sto facendo imbarazzare!" Ed era la verità, non era certo quello il mio scopo. Se davvero lo volevo fare, mi ci sarei messo di impegno e sicuramente mi sarebbe riuscito beniss...
Mi bloccai, gli occhi fermi su un punto non ben definito del letto. Ok, adesso ero io che mi preoccupavo di certi miei pensieri.

"E invece ci stai riuscendo benissimo, stai tranquillo!"
"Ma non c'è motivo di esserlo!" Quella frase mi uscì dalla bocca senza pensare, sembrava quasi un'offerta indecente.
"Non c'è... motivo..." Abbassò lo sguardo, completamente paonazzo. Le mie parole avevano fatto l'effetto contrario.

Avrei pagato per sapere cosa passava in testa a quello stupido, in quel preciso momento...

"Pervertito." Ridacchiai, sussurrando a bassa voce.
"Idiota!" Mi guardò dritto negli occhi. "Non sono un pervertito! Pensa a come sei vestito piuttosto!"

Lo fissai anche io, ricambiando il suo sguardo.

"Proprio per questo sei un pervertito." Stavolta non potei non ridere, era più forte di me. La sua espressione era qualcosa di magnifico!
"Sarei io il pervertito?!" Era in piena crisi di imbarazzo.
"Oh si..." Accavallai le gambe, sorridendo maliziosamente. "Io avevo un motivo per vestirmi così, tu non lo hai per imbarazzarti..."
"Sei tu che continui a dire e fare cose ambigue! Non negarlo!"
"Hm..." Non sapevo come controbattere. Effettivamente ero io quello che continuava a stuzzicarlo, quindi non potevo dargli torto. "Lo ammetto..." Tornai serio, gli occhi puntati alla finestra di quella stanza.

Il sole aveva già iniziato a calare e di lì a poco sarebbero terminati gli orari di visita e quindi sarei dovuto per forza tornare a casa. Non so per quale motivo, ma mi dispiaceva lasciare Jack lì. Stava bene, quindi non vi era motivo di preoccuparsi tanto, eppure...

"Almeno l'hai ammesso... e che cavolo..."
"Resta il fatto che sei un maniaco."
"La vuoi smettere una buona volta di chiamarmi così? Solo perchè mi imbarazzo a vederti in quello stato e perchè ti ho trascinato sot..." Si fermò subito, impedendo la figuraccia imminente. "Volevo dire. Perchè ho evitato che ci scoprissero, anche se in quella maniera brusca."

In un secondo mi ripassò davanti agli occhi la scena precedente, l'entrata della manager, lo scatto fatto per nascondermi... il calore del suo cor... Scossì la testa. Stavolta fui io ad arrossire, come se non bastasse in maniera abbastanza evidente rispetto a come aveva fatto precedentemente Jack. Ma che diavolo stavo a pensare!? Colpa di quell'idiota che stava a ricordarmi certe cose!!!
Mi alzai di scatto, sistemandomi il vestito.

"Ok, adesso è meglio se vado davvero." Non mi voltai neanche a guardarlo, sentivo le guance calde e quindi pensavo che questa cosa sarebbe potuta andare contro di me.
"Vai davvero conciato così?" Mi indicò, stupefatto. "Ti fai vedere vestito così?"
"Guarda che mi hanno già visto così... E poi non posso fare altro visto che gli abiti li ho lasciati dove mi sono cambiato." E lo ammetto, me ne pentivo amaramente!
"Vuoi rimanere qui?" Un sorrisetto comparve sul suo volto.
"I... Idiota! Ma che stai dicendo!?"

Rimasi a guardarlo per qualche secondo, il viso ancora accaldato per prima, dopodichè mi incamminai a passo spedito verso la porta. Non sapevo cosa pensare, quella sua frase mi aveva lasciato completamente spaesato.
Fu in quel momento, quando stavo per uscire, che sentii la risata di Jack.

"E poi sarei io il pervertito?" Un sussurro il suo.



***
Oddio, la prima fanfiction che scriviamo su questo fandom! ** E ovviamente non poteva che essere una JackxYusei u.u
Spero sia stata una piacevole lettura!!!~
Alla prossima!
   
 
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