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Autore: _aXeL_VIII_    23/11/2010    0 recensioni
allora, ho dovuto rimettere la storia perchè si erano presentati dei problemi con la prima.
Detto questo, la storia parla dell' amore tra un soldato e una soldatessa e di una guerra.
la protagonista della storia è il mio personaggio inventato, il Centro Italia.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                      Guerra su un mantello bianco a fiori rossi
Autunno…
<< Vedrai, andrà tutto bene! Appena sarà finita la Guerra torneremo a casa a bere una cioccolata calda.>>  Il ragazzo albino la guardò con un sorriso, ma la ragazza gli rivolse uno sguardo preoccupato.
<<  Cosa c’è Maria? >> Gli chiese lui.
<< …Ho paura…ho paura che qualcosa possa andare storto,  che possa accadere qualcosa ai miei due fratellini, che possa accadere qualcosa a te!! A Noi!! E io non voglio che succede Gilbert >> A Maria diventarono gli occhi lucidi.
<<  Devi stare tranquilla!! A proteggere Feliciano ci penserà Ludwig, e a proteggere Lovino ci  penserà Antonio. A te invece penserò io, perché ti proteggerò, a costo della mia vita! >>le accarezzò i capelli castani, e guardò quegli occhi color nocciola.
<< Ma questo è proprio quello che non voglio! Non voglio che tu muoia! Io…non vivrei senza te >> A quelle parole Gilbert baciò dolcemente Maria, per poi rivolgere un sorriso angelico alla ragazza che amava più della sua vita, e per cui avrebbe dato tutto pur di non perderela.
<<  Nessuno di noi morirà! Ne Feliciano ne Lovino ne Ludwig o Antonio!! Ne io o te!! Capito? >> Maria annui  timidamente per poi abbracciare e dare un bacio alla persona più importante della sua vita.
<< tieni, lascia almeno che ti dia questa!  >>Maria si slacciò la sua catenina preferita. Era un cuore che si apriva con una foto raffigurante loro due, Gilbert e Maria. Gliela porse e lui se la mise al collo.
La guerra era ormai cominciata, c’ erano molte Nazioni schierate in campo: Russia assieme alle sorelle Bielorussia e Ucraina; Inghilterra;  America; Francia; Cina assieme a Taiwan, Korea, Giappone e Hong Kong;  Spagna; e infine Germania/Prussia e i tre Italia ossia del Nord del Centro e del Sud.
Sembrava un enorme scacchiera. Una scacchiera in cui le regole non valevano. O mangiavi le pedine, o venivi mangiato…e quindi eliminato…realmente e per sempre.
 
Inizio Inverno
Spari di pistola…urla…gemiti di dolore…imprecazioni…pianti…sono alcuni dei suoni che si sentivano. Una melodia triste, disperata..forse l’ ultima che si sarebbe sentita.
<<  Sorellina!! Non mi piace questa Guerra!! >> Disse Feliciano piagnucolando.
<< Lo so Feli! Non  piace neanche a me credimi! >>
<< Maria che facciamo? >> Chiese Lovino guardandola negli occhi.
<< Voi rimanete qua nascosti! Io andrò fuori ad aiutare Gilbert e Ludwig! Lovino, fai calmare Feli!! >> Maria si alzò per andare, quando Lovino la blocco per il polso.
<< Non ti lascerò andare!! Non voglio che tu entri in quella carneficina! È pericoloso! >> Il fratello la guardò con uno sguardo disperato.
<<  é vero Maria!! Il fratellone Lovi ha ragione!! È troppo pericoloso >>Feliciano la guardò con dei lacrimoni che gli rigavano le guance rosee.
<< Lovino, Feliciano state tranquilli!! Non mi farò uccidere!! Non butto via così la mia vita!! Non mi farò eliminare dalla scacchiera!!e poi così potrò andare a dare una mano anche ad Antonio! >>
<< …o-ok… Però stai attenta!! Ti prego!! >>Disse Lovino
<<  Ve lo prometto. >> e con quelle parole Maria rivolse un sorriso ai suoi amati fratelli, per poi uscire allo scoperto, in quello che pareva l’ Inferno.
 
Era sempre stata sicura che l’ Inferno fosse fatto di fiamme e fuoco.
Ma in quel preciso istante in cui uscì dal nascondiglio, si ricredette.
L’ Inferno come se lo era sempre immaginato non era rosso e pieno di fiamme…
                    …Ma era un Mantello Bianco con dei Fiori Rossi…
 
 
                                             
Metà Inverno
<< West!! Spara a quello a destra!! A DESTRA!! >>gli urlò Gilbert
[che Guerra senza senso]
<< Bruder alla tua sinistra!! Attento!! >>Ludwig avvisò il fratello dell’ uomo che stava per sparargli.
[che Guerra senza senso.
Che Guerra senza  volontà di voler fermare questa atrocità.]
<< Gil sono troppi!! Non ce la faremo mai!! >>
<< No Maria!! Ce la faremo vedrai!! >>
[che Guerra senza senso.
Che Guerra Crudele, che si diverte per la Morte delle persone, e si nutre della loro Disperazione]
<< Maria ha ragione Gilbert!! Ormai abbiamo subito tutti troppe perdite! L’ esercito Russo-Asiatico è troppo forte!! E i nostri uomini sono ormai troppo deboli per  le ferite subite!! >>
[che Guerra senza senso.
Che Guerra Pazza, che sorride ai suoi nemici…e li guarda con quegli occhi Viola.]
<< Ti prego Gilbert ascoltaci!! Ritiriamoci finché siamo in tempo!! >>
<< No Maria!! Non lascerò che Ivan mi batta di nuovo!! Ti prego Maria, ascol-…. >> a Gilbert si ghiaccio il sangue nelle vene alla vista  di Ivan alle spalle di Maria.
<< Salve Maria >> Ivan guardò la ragazza irrigidirsi e voltarsi, ma prima che lei potesse dire qualsiasi cosa, lui le sparò nella spalla sinistra. Il dolore era talmente forte che perse i sensi, ma prima di chiudere gli occhi vide Gilbert che si lanciava furioso verso colui che aveva osato sparare alla persona che amava.
 
 
 
Fine Inverno
Aprì piano gli occhi…vide il soffitto verde…ma non era un soffitto di un ospedale, era il tetto della tenda verde in cui era situato l’ ospedale e l’ infermeria. Questo doveva significare che si trovava ancora sul campo di battaglia.
Sentì delle voci che dicevano qualcosa.
<< Fratellone!! Fratellone!! Si è svegliata >> era Feli che parlava con Lovino.
A quel punto si ritrovò Feliciano e Lovino che la guardavano felici.
<< Che ci faccio in infermeria? >>chiese Maria hai fratelli. Intanto si stavano avvicinando anche Antonio Francis Arthur e  Alfred.
<<  Ivan ti ha sparato in una spalla e sei svenuta, quindi ti abbiamo portato via prima che la situazione degenerasse. >>le aveva risposto Arthur
<< Degenerasse? >>
<< Si. Vedi, dopo che Ivan ti ha sparato Gilbert non ha resistito e lo ha attaccato. >>ora le aveva risposto Francis.
<<  Capisco. Ma ora Gil come sta? È in infermeria anche lui vero?  >>
A quella domanda i sei ragazzi  tacquero e abbassarono lo sguardo. La ragazza gli guardò uno alla volta con gli occhi lucidi.
<< è in infermeria anche lui non è vero? >>
Uno di loro, Alfred, ebbe il coraggio di risponderle.
<< Be vedi Maria…Prussia aveva la sua spada…ma…Russia…Russia aveva un fucile e quindi gli ha sparato… >> il ragazzo la guardò con uno sguardo addolorato.
<< N-non può essere vero…non è la verità…non gli è successo niente vero Antonio? fratellini? Arthur? >> i ragazzi la guardarono con lo stesso sguardo con cui l’ aveva guardata Alfred; Feliciano si mise a piangere forte. Arthur a quel punto disse le parole che Maria non avrebbe mai voluto sentire nella sua vita.
<< Abbiamo fatto il possibile… >>
Nell’ udire quelle parole tanto amare Maria non poté trattenere le lacrime che cominciarono a rigarle il viso.
A quel punto Maria si alzò dal letto e senti una fitta di dolore alla spalla sinistra, fasciata e macchiata di rosso.
<< Dove..dove vai? >> Le chiese Lovino preoccupato.
<< Da Gilbert! Lui non può essere morto! Me lo ha promesso!! >>
<< Aspetta Maria!! >> Francis cercò di fermarla, ma inutilmente perché Maria lo spostò con uno strattone.
Appena fu fuori la tenda, davanti agli occhi le si insinuarono delle immagini orribili.
Sulla neve c’ erano corpi di soldati morti, ognuno di loro aveva il proprio fiore rosso che era sbocciato sotto di loro; c’ erano soldati assieme a dottori  e infermiere che recuperavano i feriti, soldati che piangevano per la perdita di un amico…A quelle visioni Maria non poté che riconfermare l’ inutilità di quell’ assurda Guerra, che aveva strappato via la vita a molti soldati, a molte famiglie.
A un certo punto in lontananza vide Ludwig a terra che reggeva il corpo di un soldato, a quella visione a Maria si fermo il cuore.
<< no…non può essere… >> disse sottovoce.
A quel punto cominciò a correre. Non le importava dei fratelli che le urlavano da dietro qualcosa, non le importava del freddo gelido della neve che le pungeva le gambe e i piedi nudi, non le importava delle schegge dei rami spezzati che le si conficcavano nei piedi nudi, non le importava neanche dell’ essere caduta almeno due volte per essere inciampata, perché tanto si rialzava e continuava a correre.
Perché l’ unica cosa, l’ UNICA PERSONA, che le poteva importare in quel momento, era lui, la persona che aveva sempre amato e che amava tuttora…Gilbert Weillschmidt.
Appena arrivò da Ludwig si mise a piangere vedendo il corpo del suo amato più pallido e freddo. Le cedettero le gambe e crollò a terra vicino a Ludwig.
<< è morto per salvarti. È stato un eroe ed è quindi morto da eroe. >>
Maria non rispose, si limitò a dei singhiozzi muti.
<< Gilbert ti amava Maria. Per lui eri la persona più importante della sua vita. >>
Ancora nessuna risposta. Solo lacrime.
Finché vicino al corpo del suo amato non notò il loro ciondolo a forma di cuore e lo prese. C’ era ancora la loro foto, e dietro c’ erano scritte le parole che le rivolgeva sempre Gilbert, e che lei adorava…Ich Liebe Dich… 
<< lo ha stretto al cuore prima di morire >> le disse Ludwig.
Le diede un bacio in fronte e se ne andò cercando di  trattenere le lacrime per il suo adorato Bruder.
A quel punto Maria prese tra le braccia il corpo di Gilbert, e non potè far altro che piangere disperata per la perdita del suo amato…per la perdita del suo cuore…perché era questo che significava Gilbert per lei, lui era il suo cuore, la cosa che dava calore al suo corpo, e con la perdita di quel pezzo del suo corpo così importante per lei, non era altro che un freddo corpo vuoto e senza sentimenti.
In quel momento incominciò a nevicare e si formo una coperta attorno a loro, e lei non fece altro che dirgli quelle tre semplici parole…
<<  Ich Liebe Dich  >> 
   
 
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