Ti aspetterò
 
Due occhi gialli che la fissavano.
Esaminandola dalla testa ai piedi.
<< C-cosa c’è? >> chiese infine Flaky, un po’ spaventata dalla risposta che poteva ricevere .
<< Mmh…stavo pensando… . Sai, non saresti male da mangiare. >> rispose a sua volta il ragazzo dai capelli verdi come l’ uniforme militare.
<< S-s-stai  scherzando spero..!! i-io non sono buona da mangiare! >> ecco la risposta decisamente spaventata della ragazza.
Guardandola così nel panico il ragazzo scoppiò in una fragorosa risata.
<< Ma si che scherzo Flaky!! O forse no?! >>
<< Sai che non mi piace quando dici queste cose Flippy! >> borbottò la ragazza come risposta.
La ragazza lo guardò con uno sguardo triste, gli occhi lucidi.
Una lacrima scese silenziosa sulla candida guancia.
A quel punto lei fece la domanda che aveva rivolto tante volte nell’ ultimo mese a Flippy.
<< Davvero tornerai in guerra? Non puoi rimanere qui…con noi? >>
“ e con me ” pensò Flaky nella sua testa.
Il ragazzo sbuffò.
<< Ne abbiamo già parlato Flaky. Devo andare e lo sai pure tu. >>
A quel punto nella stanza calò il silenzio.
Da parte di Flaky solo lacrime, ammutolite da quella fredda risposta.
Lei piangeva non perché Flippy se ne sarebbe andato via, ma perchè in guerra sarebbe potuto morire e lei non voleva che succedesse.
Non voleva che la persona che amava morisse.
Già, lei amava Flippy e Flippy amava lei, il punto è che nessuno dei due conosceva i sentimenti dell’ altro.
A quel punto Flippy notò le lacrime della ragazza davanti a lui.
Allora, piano, le alzò il viso in modo che i loro occhi s’ incrociassero.
<< Ehi, perché piangi? >> le chiese asciugandole le lacrime.
<< Perché non voglio che tu vada via… >>
La strinse a se, piano, e la cullò tra le sue braccia.
<< Vedrai che tornerò! >>
 
La partenza
<< Ecco il bus! >> disse Cuddles
<< Bene, è ora che io vada! >> disse Flippy rivolgendosi agli amici.
Erano venuti quasi tutti : Petunia assieme ad Handy, Giggles e Cuddles, Splendid, Nutty, Toothy, Lumpy, Russel, Lifty e Shifty e Lammy.
Era venuta anche Flaky.
La ragazza lo guardò in silenzio.
<< Arrivederci Flaky! Al mio ritorno voglio che mi prepari una torta al cioccolato! promettimelo! >> Disse Flippy ridendo, sperava di tirare su il morale alla sua dolce ragazza, al suo amore.
<< …. Va bene, te lo prometto. Ma tu..promettimi che tornerai! >>
<< Te lo prometto! >>
Con quelle parole il ragazzo salutò  tutti e partì per la sua guerra.
 
Due mesi dopo
<< Vuoi dell’ altro caffè Flaky? >> Chiese Petunia con in mano la caffettiera fumante
<< Si, grazie Petunia. >>
Dopo aver versato nella tazza dell’ altro caffè accese la televisione e poi si sedette sulla poltrona.
<< Vediamo che fanno in TV >>
Il canale sul quale si accese l’ apparecchio stava trasmettendo le riprese di una guerra.
Non una semplice guerra.
Flaky guardò meglio e dopo aver visto le immagine passare sullo schermo le si ghiacciò il cuore nel petto.
La guerra di cui la televisione stava parlando era la stessa guerra in cui stava combattendo Flippy.
Le notizie erano allarmanti, il bilancio dei morti era su un migliaio circa.
Dopo aver appoggiato la tazzina del caffè sul tavolino, Flaky si precipitò fuori la porta e cominciò a correre verso casa.
Voleva sapere se Flippy era vivo, se gli era successo qualcosa e voleva convincerlo a tornare da lei.
Dopo che arrivò a casa prese subito la cornetta del telefono e compose il numero di cellulare di Flippy.
Squillò a vuoto per un po’, poi qualcuno rispose. Era una voce maschile, ma non quella di Flippy.
<< Pronto chi parla? >> chiese la voce dall’ altra parte della cornetta.
<< S-sono Flaky, voglio parlare con Flippy. >>
<< Al momento non può parlare.. >>
<< Ho detto che voglio parlare con lui! >>
<< …. E va bene… >> l’ uomo si decise a passare il telefono a Flippy.
<< Pronto? Chi è? >> si potevano udire spari di pistole in sottofondo.
Flaky non rispose…. Il suo corpo era bloccato, non sapeva che dirgli.
<< Pronto? Se non c’è nessuno riattacco! >>
<< N-no! A-aspetta.. >> riuscì finalmente a dire la ragazza.
<<  Flaky? Sei tu? >> nella voce del ragazzo si poteva avvertire un lieve tono di felicità.
<< s-si…sono io.. >>
<< Che bello! Perché mi chiami? >>
<< ecco….i-io….io volevo dirti che…. >> non riuscì a concludere la frase. Non riusciva a trovare le parole adatte da dire a Flippy.
<< tu cosa? >>
Lacrime caddero dal viso della ragazza, singhiozzi muti che però il ragazzo dall’ altra parte del telefono avvertì.
<< Flaky…stai bene? >>
<< …i-io……io voglio che tu torni qui!! Con noi….con me… >> disse piano la ragazza.
Silenzio dall’ altra parte.
<< …io voglio che torni qui…perché… >> “ non ci riuscirò mai! “ pensò la ragazza.
<< … perché? >> la incitò il ragazzo.
<< ….perché io… >> “ Forza Flaky! Puoi farcela! “
<< Perché io ti amo! >> la ragazza riuscì a dire le parole che aveva tenuto nascoste per molto tempo. Ora aveva paura della reazione del ragazzo.
Che le avrebbe risposto? Forse l’ avrebbe rifiutata, o non le avrebbe proprio risposto…
<< Ti amo anche io! >> Quella fu la risposta di Flippy nei confronti della ragazza.
<< D-davvero? >> ecco che la ragazza tornò a piangere, ma questa volta non di tristezza, bensì di Felicità!
<< Si! Ti amo da sempre.
Ho deciso che lascerò questa guerra per tornare.
Per tornare da te. >>
<< Ti aspetterò. >>
Queste furono le parole della ragazza.
A quel punto riattaccò il telefono.
Sulle sue labbra rosee si formò un sorriso, ora che finalmente sapeva che i suoi sentimenti erano contraccambiati era più serena.
Il suo unico amore le aveva detto che sarebbe tornato da quell’ orribile guerra e questo era per lei una fonte di felicità.
L’ unica cosa che le rimaneva da fare ora era aspettarlo preparandogli una torta al cioccolato.
Perché lui aveva mantenuto la sua promessa ed ora era il turno che la mantenesse anche  lei.