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Autore: Feel Good Inc    24/11/2010    0 recensioni
Quindici brevi momenti per un fantoccio di paglia che desidera solo un cervello. O forse no.
S: Soltanto gli uccelli neri gli facevano compagnia nel campo di grano.
P: Probabilmente qualcuno con un po’ di buonsenso avrebbe imparato dall’esperienza.
A: Aveva sentito parlare dei ‘pranzi’ dal contadino.
V: Vi era un che di triste nel viso di Dorothy, quando finalmente si addormentò.
E: Era bizzarro, persino più di lui: un altro essere sintetico cui mancava un pezzo che lo facesse sentire umano.
N: Non aveva ragione di essere così preoccupata; sapeva che quegli artigli non avrebbero potuto fargli alcun danno.
T: Tanto valeva rassegnarsi a restare lì, nuovamente aggrappato a un palo.
A: Aveva intuito che qualcosa non andava quando l’aveva vista chiudere gli occhi.
P: Più inutile di adesso non si era sentito mai, il che era tutto dire.
A: Applausi e festeggiamenti avevano salutato il loro ritorno.
S: "Sono così felice per te."
S: "Se solo Dorothy accettasse di vivere per sempre alla Città di Smeraldo..."
E: Era l’ultima notte che passavano insieme nel Regno di Oz.
R: Rosse come fragole, le sue guance morbide erano solcate di lacrime.
I: In realtà, si sentiva perfettamente uguale a com’era prima.
{ Spaventapasseri x Dorothy }
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Spaventapasseri
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Rosse come fragole, le sue guance morbide erano solcate di lacrime. L’aveva vista piangere già mentre baciava il Boscaiolo e il Leone, ma adesso che piangeva guardando lui era ancor più insopportabile. Le passò i guanti sul viso: poteva quasi sentirne il calore.

« Va tutto bene. Non mi dimenticherò di te. Non ho più la testa vuota. »

Dorothy sorrise triste, annuì e strinse le sue mani. « So che non lo farai. »

Lo abbracciò soltanto, perché non voleva rovinargli i colori del volto baciandolo – si stava già voltando quando ci ripensò.

Mentre la bocca di lei sfiorava la sua, lo Spaventapasseri rimpianse di non poter piangere a sua volta.

 

[ 108 parole ]

 

 

 

 

 

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Ambientazione: dopo il colloquio con Glinda, prima che Dorothy batta insieme i tacchi delle scarpette d’argento e torni nel Kansas.

Nel romanzo Dorothy abbraccia lo Spaventapasseri senza baciarlo, perché il suo viso è dipinto e lei non vuole rischiare di sciuparlo. Nel film invece lo bacia con una dolcezza infinita e gli sussurra la famosa frase Tu mi mancherai più di tutti. Ho battuto e ribattuto sul tema del loro addio, ci ho scritto storie in tutte le salse, e qui per la prima volta ho tentato una via di mezzo tra le due versioni. Sì, magari non è molto originale, ma cercate di capire – non potevo non inserire una drabble sul loro ultimo momento insieme. <3

Il prossimo sarà l’ultimo capitolo. A presto!

Aya ~

   
 
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