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Autore: LyndaWeasley    25/11/2010    13 recensioni
Scritta per il compleanno di Ichi, che è oggi.
Merlin ormai è diventato il bersaglio del nostro adorato principe. Non solo negli allenamenti, ma in camera da letto, in sala da pranzo, in giro per la città.
Insomma, rendiamo giustizia al giovane mago e sopprimiamo dalle mani di Arthur qualunque oggetto possa accidentalmente andare a cozzargli in testa!
Buona (si fa per dire) lettura,
Lin.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
- Questa storia fa parte della serie 'Camelot ♥'
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~ Vorrei ritagliare un piccolo spazietto per
dedicare questa storia
ad Ichigo perché
oggi compie gli anni!
Auguri tesoro ♥ ~

Haaappy biiirthdaaay tooo yooou, Haaappy biiirthdaaay tooo yooou, haaappy biirthdaaay tooo ICHIII, haaappy biiirthdaaay tooo youuu!!!

 

 

 

 

Hidden Fears

 

 

 

 

Spesso si era domandato come mai avesse mal di testa ogni qualvolta trascorreva delle ore assieme ad Arthur: iniziava tutto nella normalità, qualche battutina, qualche risata, qualche rimprovero, qualche bisticcio e poi – boom – ecco che il mal di testa andava spiacevolmente a fargli visita.

La risposta inattesa arrivò quel tardo pomeriggio di primavera.

Arthur, quella mattina, si era svegliato con una voglia irrefrenabile di andare a caccia, così se l’era trascinato dietro e lui, controvoglia, lo aveva seguito; Merlin avrebbe di gran lunga preferito starsene a Camelot a fare i suoi doveri piuttosto che passare l’intera giornata a correre dietro alle prede per tutta la foresta.

D’un tratto una mela lo colpì in testa, procurandogli un forte dolore: istintivamente si mise una mano laddove il frutto lo aveva colpito, tastandosi e mugugnando dal dolore.

Possibile che quell’Asino non avesse un briciolo di cervello?

Merlin, ti sei risposto da solo... disse una vocina nella sua mente, è un Asino!

Pum.

Un’altra mela andò a cozzargli addosso, questa volta colpendogli anche l’orecchio destro.

Merlin alzò lo sguardo e lo posò sull’albero che lo sovrastava: appollaiato su di un ramo stava seduto Arthur, intento a gettare frutti di sotto; infatti, si era arrampicato proprio per procurare uno spuntino ad entrambi prima di tornare al castello.

In un primo momento Merlin aveva pensato a quanto fosse stranamente gentile, ma poi si era ricreduto.

«Potete magari portarle giù con le vostre regali manine?» irruppe il giovane mago, inviperito dal comportamento del principe. «Sapete, non vorrei dovermi dimettere dal mio lavoro da servo solo perché il mio padrone mi ha spaccato la testa con due mele!».

Arthur, in tutta risposta, alzò un sopracciglio e, con un’eleganza naturale, scese dall’albero proprio di fronte a Merlin.

«Suvvia, Merlin, come sei irascibile» lo rimproverò il biondo, raccogliendo la mela da terra e porgendola al servo. «Per due mele... che vuoi che sia!».

Merlin sbuffò, accettando il piccolo frutto con un gesto secco.

«Certo, oggi sono due mele, ma tutti gli altri giorni!?» inveì. «E una mattina l’acqua, e l’altra il vaso, poi ancora il libro, poi... mmh, vediamo... ah, sì! L’intera collezione di statuette che avete sul comodino!».

Ecco svelato il motivo del suo continuo dolore: Arthur. O meglio, gli oggetti di Arthur.

Sembrava una cosa assurda ma, per una cosa o l’altra, si ritrovava sempre a doversi massaggiare la nuca per qualcosa che magicamente lo aveva colpito.

Perché non ci aveva mai pensato prima...

«Ti sei dimenticato del calice, quella volta a cena» disse il biondo, dando un morso alla sua mela.

Almeno lo ammette.

«Beh, sì, non fa molta differenza» rispose Merlin, imitando Arthur e cominciando a mangiare il succoso frutto: era davvero delizioso.

«Forse sei solo un po’ deboluccio» lo informò il biondo, allargando le braccia e gettando il torsolo di mela tra i cespugli, senza tante cerimonie. «Magari un po’ di allenamento con me ti farebbe bene!».

Merlin sussultò.

«Parlate... di scudi e spade? E Cavalieri veri?».

Arthur sbuffò. «Certo! Di cosa se no?».

«Ehm... non credo sia una buona idea. Insomma, non c’entra niente con la mia testa! Siete voi che dovreste allenarvi per sbagliare mira!».

Arthur scoppiò a ridere e poggiò pesantemente una mano sulla spalla del servo, che barcollò.

Beh, per quanto gli piacesse – non sempre, però – trascorrere il tempo con Arthur, doveva ammettere che quello era il suo punto debole: tutti gli oggetti a portata di mano del principe.

Li temeva. Li odiava.

E poteva anche sembrare una cosa stupida, ma delle volte pensava seriamente di avere quei stupidi mal di testa dovuti a quel fatto.

«Per quanto io possa allenarmi non sbaglierò mai mira, con niente, Merlin» disse tranquillamente Arthur con una punta di orgoglio nella voce.

«Però» si affrettò ad aggiungere il moro, «potrete allenarvi quanto vi pare, ma un Asino lo rimarrete sempre! E-e-e...».

«Merlin, chiudi la bocca» intervenne il giovane principe posandogli una mano davanti alla bocca per impedirgli di parlare. «Ah, comunque, dato che sono uno stupido asino e maleducato nei tuoi confronti e qualsiasi altra subdola cosa... buon compleanno Merlin».

 

 

♥♥♥

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Me.

 

L’ennesimo salve a voi fandomiani di Merlin :)

Questa storia vuole essere una sorta di regalo, come ho già detto prima, per Ichi, che oggi diventa vecchia, praticamente una NONNA u_ù

Prima o poi qualcuno doveva rendere giustizia a Merlin per quanto riguarda i suoi frequenti colpi in testa, così ci ho pensato io! Perdonate se trovate errori grammaticali o lessicali, ma non ho avuto tempo per ricorreggerla e spero non sia uscito un piccolo aborto :(

Concludo qui perché non ho altro da aggiungere xD

Salutiii <3


Ps: Non ho la minima idea di cosa siano quei simbolo venuti fuori dopo la scritta "Merlin" o_ò ma sono fighi e li lascio!
   
 
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