- Storia di uno zerbino -

La figura di un uomo, alto e ben piazzato dai capelli biondi scompigliati, sembrava diretta verso una piccola casa con aria minacciosa e questo non prometteva niente di buono; arrivato di fronte alla porta l’uomo bussò deciso come se cercasse di abbatterla.

- Apri!- urlava, vedendo che la porta non accennava ad aprirsi – Ho detto apri, dobbiamo parlare!-

La porta venne socchiusa e dall’interno della casa comparve un occhio azzurro sormontato da degli occhiali.

-Si può sapere che vuoi?- chiese Svezia con voce annoiata

-Che cosa voglio? Piuttosto dimmi tu cos’è questo. - rispose di rimando Danimarca mostrandogli il giornale che aveva portato con sé.

La rivista era in realtà un catalogo dell’Ikea e Svezia, piuttosto confuso, osservò attentamente il giornale ma non notò niente di strano così guardò con aria interrogativa colui che gli stava davanti.

-Ah, non capisci giusto?- disse ancora più adirato il danese – Guarda più attentamente.- avvicinandogli la rivista alla porta visto che l’altro non si decideva ad aprirla.

Il catalogo però era perfettamente normale e tutto era al suo posto, non c’era niente di strano, o così gli sembrava.

-Che cosa vuoi esattamente?- chiese infine Svezia stanco di quel gioco.

Danimarca sembrava ora ancora più arrabbiato, divenne di un colorito rossastro a causa della collera e quando parlò cercò di farlo nel tono più calmo possibile.

-So che usi nomi svedesi, norvegesi, danesi e finlandesi per i tuoi arredamenti.-

-Si. E allora quale sarebbe il problema?- chiese lo svedese.

-Il problema è che usi parole norvegesi e finlandesi per alcuni dei tuoi articoli migliori, mentre dai nomi danesi a degli stupidi zerbini, come se noi danesi fossimo inferiori agli altri! Guarda- disse indicandogli la fotografia di un tappetino per bagno ed poi di altri ancora-  tappeti, solo ed esclusivamente tappeti. Mi consideri forse inferiore a te?- chiese alterato aumentando il volume della voce – solo perché sei più grande non vuol dire che tu sia migliore di me. -

La sfuriata di Danimarca sembra finita ma la sua rabbia sembrava più che giustificata: appena aveva saputo di quella storia non poteva certo credere che uno come Svezia gli avesse fatto un simile affronto, e invece, guardando più attentamente i nomi dei vari prodotti, aveva notato che in effetti era vero, nomi di città danesi affibbiati a degli stupidissimi tappetini! Era stato un insulto al suo orgoglio e come tale era venuto fin lì per avere dei chiarimenti .

-Allora? Mi vuoi spiegare perché hai scelto proprio quei nomi?-

Svezia non sembra spaventato o preoccupato da tutta la situazione, anzi, sembrava piuttosto annoiato da quella storia, era tipico di Danimarca esagerare per ogni minima cosa e attaccare senza prima ragionare seguendo l’istinto, ma una spiegazione gliela doveva pur dare.

-L’ho fatto perché hai intenzione di mettere in commercio una birra poco alcolica.- risposte Svezia in tono piatto.

-Come scusa? - Danimarca sembra piuttosto confuso, non si aspettava certo una risposta del genere.

-Germania mi ha detto che tra non molto venderai birre poco alcoliche con nomi svedesi. Ed io,- diventando improvvisamente freddo e puntandogli una sguardo pieno di ira- odio le birre poco alcoliche.-  detto questo richiuse la porta con un tonfo in faccia all'altro nordico.

Danimarca era rimasto solo, il vento soffia impetuoso e non si sarebbe stupito se in quel momento fosse passata una balla di fieno a completare la scena.
Era rimasto così, aveva voluto una risposta da Svezia e l’aveva ottenuta, solo che non aveva capito niente di cos’era successo.    





   Angolo Autrice

Questo è il risutato di un intero pomeriggio a far niente e di un mini articolo letto su internet.
La storia non me la sono certa inventata, anzi! E' realmente accaduto ed è un episodio di un paio di anni fa di cui però ne sono venuta a conoscenza solo ora (meglio tardi che mai)!
Spero vi sia piaciuta!
Critiche, suggerimenti e commenti vari sono sempre ben accetti! ^,^

A presto!