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Autore: Burn    26/11/2005    4 recensioni
Sara si presenta a casa di Griss con il fascicolo di un caso. Grissom corre sul tapis roulant. Una doccia improvvisa... e... leggete!
Genere: Romantico, Commedia, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gilbert 'Gil' Grissom, Sara Sidle
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Sara parcheggiò davanti al palazzo dove abitava Grissom, Catherine le aveva detto di riportarli il fascicolo del caso che stavano seguendo.

L’ex supervisore della Swing Shift trovava sempre qualche subdola scusa per far avvicinare di più i due.

Sara percorse controvoglia il vialetto che conduceva alla porta d’ingresso, l’aprì ed entrò.

Fece i tre piani che dividevano il pianterreno dal loft di Grissom a corsa, senza pensare.

Arrivata davanti alla porta, sentì qualcuno cantare. Dopo pochi minuti capì che la voce era quella di Griss.

Rimase qualche istante ad ascoltare, conosceva la canzone perché Greg la cantava di tanto in tanto nel laboratorio.

Era “Wicked Games” di Chris Isaack.

Alla fine decise di bussare. Una volta, due volte, tre volte.. alla quarta provò direttamente a girare la maniglia.

Con sua sorpresa la porta si aprì, con il fascicolo in mano e le chiavi della macchina nell’altra, si fece strada nel soggiorno del suo supervisore.

Vide Grissom correre sul tapis roulant, aveva indosso una maglietta e pantaloncini corti del LVPD ma, la cosa che più colpì Sara era l’iPod (ahahahah.. il mio si è rotto!! ç__ç.. NdA) che penzolava dalla tasca sinistra dei pantaloni.

Grissom non era tipo da tecnologia innovativa era più il tipo da vecchie cassette registrabili o vinili.

Fatto sta che continuava a cantare quella dannata canzone.

Sara iniziò a chiamarlo.

- Griss.. -

Grissom sembrava non averla sentita. Sara riprovò.

- Griss. -

Ancora niente. Riprovò per la terza volta, usando il cognome intero e non il soprannome che gli aveva affibbiato anni prima.

- Grissom… -

Niente. Decise di alzare la voce.

- GRISSOM! -

Stavolta l’entomologo si voltò e si trovò faccia a faccia con una divertita Sara.

Si tolse le cuffie e le rivolse un sorriso imbarazzato.

- Sara. Cosa ti porta qui? -

Sara sventolò in aria il fascicolo datole da Catherine, mentre Grissom la guardava senza capire.

Lei li si avvicinò ulteriormente mettendoli il fascicolo sotto il naso.

Grissom si limitò ad alzare un sopracciglio.

- Catherine mi ha chiesto di portartelo. – Poi cambiando discorso aggiunse – Così ti sei dato alla ginnastica eh? -

Grissom sorrise.

- Beh, dopo ciò che è successo a Nick mi sono reso conto che la vita è troppo breve per passarla facendo una sola cosa. Quindi, mi sono trovato un hobby. .. Pensa che mi piace anche! -

Sara sorrise.

- .. Lo vedo! – sussurrò, ammirando i muscoli formati nelle gambe e nelle braccia di Griss.

- Come scusa? -

Sara sollevò lo sguardo nuovamente su Griss, scuotendo la testa.

- Bene. Allora me ne vado, ci vediamo stasera a lavoro. -

Fece per dirigersi verso la porta quando Grissom le afferrò un braccio.

Sara abbassò lo sguardo verso la mano di Griss che le stringeva dolcemente il braccio, Grissom se ne accorse e mollò la presa.

- Sara .. ehm.. io vado farmi una doccia. Puoi aspettare cinque minuti? Vorrei parlarti di una cosa.. -

Sara annuì e si sedette sul divano.

- Bene. Serviti pure con qualsiasi cosa ti serve dal frigo. Io torno subito.. -

Sara seguì con lo sguardo Griss che spariva dentro una stanza, di sicuro la camera da letto, poi si alzò e si diresse in cucina dove prese una Dr Pepper dal frigorifero.

Cinque minuti dopo, come promesso, tornò Grissom.

- Allora Sara… -

Sara, sempre seduta sul divano, dava le spalle a Griss ma quando sentì la sua voce si alzò e si girò per guardarlo.

Non l’avesse mai fatto. La visione fu scioccante.

Grissom si era infilato un paio di Jeans un po’ consumati sulle ginocchia, una polo blu con i primi bottoni sganciati che metteva in risalto i suoi bellissimi occhi.

Era scalzo e intorno al collo aveva un asciugamano bianco per raccogliere le goccioline d’acqua che ancora scendevano dalla testa bagnata. (O___O :drool:)

Sara prese diversi respiri profondo prima di parlare.

- Ehm.. di-di cosa volevi parlami Griss? -

Grissom sorrise al vecchio soprannome che Sara gli aveva dato anni fa e le fece cenno di sedersi nuovamente sul divano.

- Sara ti ricordi, prima ti ho detto dei cambiamenti che volevo attuare nella mia vita..beh, uno di questi è che, c’è una persona che mi piace a lavoro e vorrei chiederle di uscire con me qualche volta.. tu che consigli mi daresti? -

Sara si sentì sprofondare. Come osava chiedere a lei consigli su come rimorchiare un’altra donna? Una donna che per giunta non era lei ma di sicuro era Sofia.

Decise comunque di fare la parte dell’amica, visto che poi le rimaneva almeno l’amicizia, e di dare qualche dritta al povero Grissom.

- Beh Griss, intanto devi essere molto sicuro della tua decisione.. perché sei sicuro vero? -

Sara tentò in qualche maniera (manieeeeera.. NdA) di depistarlo dall’uscire con Sofia ma, tutto quello che fece Griss fu annuire.

- Se sei sicuro allora dovresti andare da Sofia e chiederle di uscire.. -

Grissom sorrise però poi si rese conto di una cosa.

- Sofia? Che c’entra Sofia? -

Sara alzò un sopracciglio.

- Come che c’entra? Non volevi invitarla ad uscire? -

Per tutta risposta il supervisore iniziò a ridere. Sara, che non ci trovava niente di divertente, si limitò a fissarlo fino a che non smise.

- Scusa Griss ma io non ci trovo niente di divertente.. -

Grissom fece un’altra risatina.

- Io si invece! Tesoro, volevo chiedere a te di uscire no a Sofia.. -

Sara non aveva registrato l’ultima affermazione di Griss ed iniziò a parlare a vanvera.

- Divertente che tu lo trovi divertente Griss ma vedi io.. – Poi, a scoppio ritardato realizzò - .. come hai detto scusa? -

Grissom annuì. Sapeva benissimo che Sara aveva capito e non voleva ripetersi.

Sara sorrise e lo abbracciò.

Grissom odorava di bosco.

- Odori di bosco.. -

Grissom sorrise e baciò Sara sul collo. Lei profumava di pesca.

- Tu sai di pesca.. -

Si staccarono e iniziarono a ridere.

- Ora che ci siamo annusati a vicenda, come fanno gli animali, che ne dici di andare a questa famosa cena? -

Sara iniziò ad annuire ma subito si fermò.

- Grissom.. non posso venire vestita così.. -

Grissom la squadrò da capo a piedi.

- Tesoro, intanto stai benissimo con quei jeans neri attillati e poi, chi ti dice che ci spostiamo da qui? Intendo cucinare io la cena.. -

- Non dobbiamo lavorare stasera? -

Lui alzò le spalle.

- Il tuo capo ti ha appena dato la notte libera.. -

Sara li diede un veloce bacio sulla bocca e, prima che lui avesse la chance di approfondirlo, si alzò.

- Ok grande Chef! Mentre te cucini, posso farmi una giro sul tuo tapis roulant? -

+End+

  
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