Titolo raccolta:
Atmosphere
Titolo flashfic:
Schnee
Fandom:
Axis Powers Hetalia
Personaggi:
Svizzera, Austria, Liechtenstein.
Avvertimenti:
Flashfic, AU, idiozia random e uno Svizzera dispettoso.
Argomento:
4° [Eventi Atmosferici]
Prompt:
18° - Neve
Note: la prima di una serie di flashfic cortissime e senza senso che ruotano soprattutto intorno al gruppetto dei tedeschi più qualche aggiunta <3 Sì, è una cosa senza troppe pretese, scritta per il gusto di far soffrire il primo personaggio che capita xD Il titolo della raccolta è ispirato a una canzone dei Lostprophets che ho trovato per caso.
1. Schnee~
Se c’era una cosa che Vash Zwingli non sopportava, era il suo vicino di casa : lui, il maledetto Roderich Edelstein, un misero austriaco fissato con il pianoforte. In poche parole, un’idiota.
E una cosa che a Vash piaceva molto, invece, era la neve.
La neve era bianca, candida, ricopriva ogni cosa trovasse nel suo cammino. Ma di questo allo svizzero non fregava un emerito tubo, a lui la neve piaceva per un motivo diverso e a partire da quel giorno.
Durante la notte precedente aveva nevicato parecchio, e le strade erano ormai coperte da uno spesso manto bianco. Vash aveva provato a uscire di casa per andare a far la spesa, ma si era ritrovato la via sbarrata da tutta quella schifezza gelata. Con una smorfia, fece per ritornare dentro in cerca di una pala, e si bloccò solo quando sentì un’esclamazione sorpresa a pochi metri da lui.
Voltò abbastanza il capo da vedere Roderich che scivolava con molta poco grazia sul ghiaccio, finendo a gambe all’aria in meno di un secondo e picchiando il fondoschiena sulla superficie dura del terreno. Vash fu sicuro di avvistare l’austriaco mordersi un labbro per impedirsi di lasciarsi sfuggire un’imprecazione.
Quando Roderich si alzò in piedi e gli diede le spalle, non avendolo notato, lo svizzero si accorse che il retro dei pantaloni del suo vicino era completamente fradici e non riuscì a trattenere un ghigno sommesso, che si trasformò in una risata soffocata quando l’altro cadde nuovamente per via delle sue bizzarre scarpe da nobile.
Gli sta bene . Pensò con crudeltà. Fece per richiamare l’altro, ma venne interrotto da una voce che giunse alle sue spalle.
« Fratellone, tutto bene?» Domandò Lili, preoccupata. Vash lanciò un ultimo sguardo a Roderich, divertito. Poi rivolse le proprie attenzioni alla sorellina, la quale lo fissava con curiosità. « Cos’è successo?»
« Oh, niente.» Poi gli venne un’idea. « Credo che andremo a trovare Roderich, oggi.»
« Che strano.» Commentò Lili, un po’ sorpresa, ma sorrise comunque, imitata dal più grande dei due.
« Già. E gli porteremo un po’ di gelato. Ah, Lili, abbiamo ancora i pantaloni che il Vargas ha lasciato qui ieri sera? Potrebbero servirgli.»