Centro di allenamento federale

15 Luglio h 20.00

Tre ragazze si stavano godendo la serata accoccolate sul divano dell'ampia sala comune al piano terra del centro, ad un paio d'ore da Tokio, scelto per il ritiro di preparazione della nazionale giovanile giapponese in vista della prossima amichevole con la selezione europea.

“Ragazze c'è qualcosa d'interessante in tv?” Chiese Jenny e la prima a rispondere fu Amy

“Sì, stasera c'è la nuova puntata di Grey's Anatomy, non vedo l'ora!”

“Ma come?- si intromise Patty ridacchiando – Non ne hai avuto abbastanza di ospedali in passato?”

“Sinceramente sì, ma Grey's è sempre Grey's!”

“E poi non dimentichiamoci del dottor stranamore ragazze, già quello è un più che valido motivo per stare incollate allo schermo!” Chiosò Jenny

“Anche tu una fan Jen?”

“Perché tu no Pat?”

“Devo ammettere che non ne perdo una puntata.”

“Allora credo che sia deciso, stasera Grey's per tutte! - chiuse Amy – In fondo è stato facile metterci d'accordo.”

“Be in fin dei conti se abbiamo deciso tutte e tre tempo fa di fare le manager delle nostre squadre e per lo stesso motivo, in fondo in fondo siamo molto più simili di quanto potrebbe non sembrare a prima vista.” suggerì Jenny e tutte e tre le ragazze si lasciarono andare ad una risata. Appena si furono calmate Amy si stiracchiò e si rivolse all'amica “Jen, a proposito, il tuo “motivo” sa che sei stata convocata anche tu per il ritiro?”

“No, Philip crede che sia a New York, voglio fargli una sorpesa, anche se è stato duro trattenersi dal dirglielo. I vostri calciatori invece sanno di voi?”

Prima di rispondere Patty si alzò per prendere un bicchiere d'acqua “Sì ovviamente, ormai io e Amy siamo convocate fisse, quindi loro si aspettano di trovarci qui. In fondo siamo quelle che hanno più esperienza come manager, Amy addirittura ha cominciato alle elementari.”

“Mentre tu a quell'epoca guidavi il gruppo dei tifosi urlando come una pazza dalle tribune!” disse la ragazza dai capelli rossi “Ricordo ancora quando ci siamo conosciute, di la verità, per poco non mi ammazzavi perché ero venuta a tifare Holly.”

“Diciamo che l'inizio della nostra amicizia è stato un po' burrascoso.” E le due ragazze risero nuovamente, seguite poco dopo da Jenny che commentava “Questa non me l'avevate mai raccontata...”, poi facendosi seria “con loro, i ragazzi, la situazione com'è?”

Questa volta la prima a rispondere fu Amy “Sempre la stessa, almeno per me, Julian ha sempre il calcio per la testa, non che non abbia anche altri interessi, ma il suo grande amore è il pallone e così sarà ancora per un bel po' temo.”

“Vale anche per me, Holly non si stacca mai dal pallone, anzi credo che se potesse se lo sposerebbe! Eppure Amy non mi sembrava che Julian fosse irrecuperabilmente devoto al pallone, da non accorgersi di avere accanto una ragazza come te, con tutto quello che hai fatto per lui per risolvere i suoi problemi di salute.”

“Vedi Pat, non è che non si accorga di questo, lui mi considera una persona impostante nella sua vita, ma non una ragazza importante. A volte mi domando se sono io che non riesco a farmi considerare di più.”

“Fidati Amy non è così – si intromise Jenny – è che a volte i ragazzi sono un po' tardi a capire certe cose, anche Philip ci ha messo una vita, ha capito quello che provavamo l'uno per l'altra solo quando ha rischiato di perdere tutto perché partivo per l'America.”

“Vorrà dire che finito il ritirò anche io e Amy decideremo di trasferirci all'estero per dare una svegliata ai nostri ometti!” E su questa proposta di Patty tutte e tre scoppiarono di nuovo a ridere.

Nel frattempo entrò nella stanza Freddi Marshall per dare le ultime direttive alle ragazze. “Allora managers vi godete la calma prima dell'arrivo di quella banda di casinisti dei ragazzi?” IL trio annuì sistemandosi più compostamente sul divano e facendosi serio, in fin dei conti quell'uomo era sempre l'allenatore e a lui dovevano rendere conto di quello che facevano. “I ragazzi arriveranno domani coll'autobus delle 13.00 quindi direi che potreste preparare il pranzo per le 13.30?”

“Certamente – rispose Amy – nel pomeriggio avranno subito un allenamento?”

“ Sì, cominciamo subito a pieno regime secondo il calendario che vi ho dato stamattina. A proposito ragazze, grazie per essere venute un giorno in anticipo.”

Stavolta fu Patty a rispondere “Ma si figuri, anzi per noi è stato anche più comodo, abbiamo potuto preparare le stanze dei ragazzi ed organizzarci con la cucina in tutta tranquillità.”

“Soprattutto – le fece eco Jenny – abbiamo potuto portare tutte le cibarie senza che Harper o chi per esso tentasse di mangiarsene la metà prima ancora che entrassero dalla porta.” Al che anche Marshall abbozzò un sorriso divertito “Allora ragazze vi lascio godere le vostre ultime ore di libertà, buona serata.” Mentre l'allenatore se ne andava Amy si alzò per lasciare anch'essa la stanza “Signor Marshall, posso usare un attimo la connessione internet? Dovrei controllare la posta elettronica.” e dopo aver ricevuto risposta affermativa si allontanò definitivamente dalla stanza non prima di essersi girata verso le altre due per rassicurale che sarebbe tornata in tempo per l'inizio di Grey's.

Davanti al pc Amy fece scorrere la lista delle mail in arrivo cestinado le solite pubblicità indesiderate, finchè un messaggio non attirò la sua attenzione.

From: Allison Sutton <AllyS@mail.com>

To: Amanda Sutton <AmyS@mail.com>

Oggetto: SORPRESA SORPRESA SORPRESA

Cara sorellina,

siccome papà sarà impegnato in università fino a fine mese tra esami e lauree (ricordami di non mettere mai piede in un posto simile) e io qui mi sto veramente annoiando (il mio ultimo ragazzo mi ha lasciato per mettersi con una che non vale neanche la metà di me) ho pensato di fare un salto a trovare te e la mamma. Contenta vero?! Così ho comprato un biglietto aereo e arriverò a Narita alle 9.30 del 16 Luglio col volo da Vienna. Spero che tu venga a prendermi all'aeroporto!

Ciao!

La tua sorellina Ally.

Ps: sono un genio con le sorprese!

Dopo aver letto il messaggio della sorella Amy si lasciò andare ad un gemito disperato: “Non puoi farmi questo, proprio adesso!” Poi si tranquillizzò un attimo, in fondo la sorella andava a Tokyo e non c'era ragione perché non si potesse fermare con la madre anche se lei non c'era, non doveva per forza venire lì da lei in mezzo ai ragazzi e rovinare tutto come al solito, e poi Marshall non l'avrebbe mai permesso, non avrebbe mai permesso ad un'estranea di fermarsi al ritiro. Rincuorata da questi pensieri ritornò dalle altre per godersi Grey's Anatomy in santa pace.