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Autore: _ether    29/11/2010    4 recensioni
Mi saluti e io ti sorrido. Mi riconoscerai senza più un filo di matita nera sugli occhi? Ci riconosceremo? Se solo sapessi quanto amo, come vivo, cosa diresti di me?
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fear Note dell'autrice: non mi ricordo se avevo già dato un nome alla mamma di Keira, in ogni caso dimenticatevi il precedente perché da oggi si chiamerà Rose u_u
Bene, questo capitolo è tosto. (che novità, eh?) Ma non so dirvi se più degli altri. Una cosa però posso dirla, da qui si apre un altro girone della storia! Buona lettura <3


Fear
-Undicesimo Capitolo-


«Ti ho già detto che mia figlia non è in casa!»
Mi svegliai di soprassalto, appena sentii mia madre urlare e subito dopo qualcuno ribattere con voce altrettanto alta.
Nella penombra della mia camera al secondo piano e ancora intontita dal sonno non riuscii bene a capire da chi provenisse l'altra voce, capii solo che si trattava di un ragazzo.
Rimasi ancora un poco rifugiata sotto le coperte per ascoltare meglio i rumori che provenivano dal piano inferiore.
«So che è casa, signora, la prego. Devo vederla.»
«Non insistere, ragazzo.»
«Rose, la prego..»
«Dirò comunque a mia figlia che sei passato così..»
«Io la devo vedere adesso!» urlò la voce e io sobbalzai, sgranando gli occhi.
Non era possibile.. quel tono io lo conoscevo.
Velocemente scostai il piumone e mi alzai dal letto. Non mi curai del mio aspetto o che ero semplicemente in pigiama; in quel momento era passato in secondo piano perché aveva unica importanza quella voce roca.
Aprii, senza fare rumore, la porta della mia camera, che si trovava socchiusa, e mi avvicinai alle rampe di scale.
Mi affacciai per vederlo, per vedere quel suo volto, per vedere se non era solo frutto della mia immaginazione. E lui c'era.
Era lì che urlava e sbracciava, fuori di sé, supplicando mia madre di vedermi.
Proprio mentre mia madre lo stava per buttare fuori di casa, io feci un passo in avanti e poi un altro ancora. Lentamente.
Subito non si accorsero della mia presenza e Robert continuò imperterrito a chiedere di potermi vedere.
«Rose, Rose.. lei deve farmela vedere», questa volta il suo tono fu pacato, basso, ma pieno di desiderio.
Scesi un altro scalino, fino a che non mi trovai a pochi metri da loro. Senza dire niente mi avvicinai, osservandoli mentre parlavano.
La luce entrava fioca dalle finestre del soggiorno e dalla porta semi-aperta, ma un fascio di luce più intenso illuminava quel viso liscio e quegli occhi chiari come due lapislazzuli, mettendoli ancora più in mostra.
«Mamma», pronunciai quelle parole con leggerezza e disinvoltura.
Appena aprii la bocca i due si zittirono, voltandosi nella mia direzione. Vidi immediatamente gli occhi di Robert sgranarsi e mia madre farsi da parte, scuotendo il capo e sospirando.
Senza darmi tempo di dire qualcos'altro, Robert si avvicinò con grande falcate a me e mi prese il volto tra le sue mani.
«Dillo», soffiò a poche spanne dalle mie labbra.
Il mio cuore sembrò improvvisamente ricucirsi da solo e il calore che sentivo sulla mia pelle era così reale e rigenerativo da dimenticare tutto il passato.
Ammirai il suo volto, illuminato dalla luce mattutina che entrava nell'ampio soggiorno pieno di finestre, infine puntai i miei occhi chiari nei suoi, distendendo il mio viso in un sorriso.
«Dimmi quelle due parole che hai pronunciato ieri sera al telefono», continuò lui.
Non dirlo. Devi ritrovare prima te stessa.
Ma io lo amo. Ho bisogno di lui.
Non hai bisogno di nessuno.
Lui è così bello, così splendente e..
Non farti di nuovo del male.
«Forza, Keira, dillo.»
«Io..»
«Non sei costretta», si intromise la voce di mia madre.
Spostai il mio sguardo dagli occhi sinceri e limpidi di Robert a quelli preoccupati e scuri di mia madre.
«Non capisco», bisbigliai.
Appena pronunciai quelle parole qualcuno iniziò a suonare ininterrottamente il campanello.
Liberai il volto dalla presa di Rob e mi sporsi verso mia madre per vedere chi fosse.
Quando la figura alta di Will si mostrò di fronte a me indietreggiai.
«Keira, non dire quella parola», disse appena entrato.
Aveva il fiatone come dopo una lunga corsa e sembrava preoccupato. Lessi nei suoi occhi lo stesso sguardo di mia madre.
Riportai l'attenzione su Rob che invece quasi risplendeva e mi sembrò impossibile che fosse sbagliato dirgli che lo amavo.
«Dimmelo», disse porgendomi una mano.
«Ci tengo a te, Keira, per questo ti dico di non farlo», ribatté subito Will.
Il mio sguardo vagò da Robert a Will e da Will a Robert. Che diamine stava succedendo?
Indietreggiai ancora, fino ad arrivare all'inizio dell'ampia scala.
«Mamma», e la mia parola uscì quasi come una supplica.
«Tesoro, tu non sei fatta per l'amore, ti faresti solo del male.»
Aggrottai le sopracciglia.
«Ma che stai dicendo?»
«Ti renderebbe fragile cedervi.»
Iniziai a scuotere il capo convulsamente.
«Non è vero, non è assolutamente vero.»
«Credi nell'amore, Keira?» mi chiese Robert e la sua voce risuonò cristallina nel caos della mia mente.
Credo in te, pensai, ma non riuscii a dirlo così rimasi muta.
«Ti sei mai innamorata?» chiese ora Will.
Di Robert, ma anche in quel momento non riuscii a pronunciare nulla.
«Tesoro, tu non sei fatta per l'amore», ripeté mia madre.
Improvvisamente mi piegai a terra senza fiato. Una stretta violenta al cuore mi aveva fatto tremare le gambe che cedettero sotto il mio peso.
Non riuscivo a respirare e affannosamente cercai in tutti i modi di farlo. Purtroppo invano.
Chiusi le mani in due pugni, sentendo le unghie affondare sulla carne dei miei palmi e il cuore stretto una morsa sempre più forte.
«Non riesco a respirare», riuscii a dire poco dopo, con le lacrime agli occhi.
Stavo cercando un aiuto che però sembrava non arrivare. Quando alzai il volto riuscii solo a vedere mia madre e Will fermi mentre mi fissavano con sguardo impenetrabile e le braccia incrociate al petto.
«Aiuto», e altre lacrime scesero dai miei occhi, disperate.
«Ci sono io, qui» e sobbalzai notando il tono di voce di Robert così vicino. Non mi ero neanche accorta del suo avvicinamento.
«Non respiro», riuscii a dire prima di mettermi ad urlare per il dolore tremendo al petto.
Le braccia di Rob mi cinsero forti, stringendomi al suo petto, ma il dolore non sembrò alleviarsi, anzi stava peggiorando.
«Keira, tranquilla», e sembrava anche lui entrato nel panico.
Mi accarezzava piano i capelli mentre con l'altro braccio mi stringeva sempre di più a lui.
Mi aggrappai al suo maglione, piangendo e singhiozzando alla ricerca di aria. Non era un dolore reale quello, era troppo violento e forte, da essere quasi soprannaturale.
E poi il sapore ferroso in bocca. Iniziai a tossire sempre più prepotentemente finché non fui costretta a sputare sangue a terra.
«E' l'amore questo, Kei», dissero in coro Will e mia madre.
Mi accasciai lentamente a terra, priva ormai di ogni energia. Il dolore era troppo martellante, dovevo cedervi.
«Keira, no, ti prego, non lasciarmi. Keira, respira», fu le ultime parole che sentii pronunciare dal mio Robert, prima di lasciarmi definitivamente andare e chiudere gli occhi.

«Tesoro, tranquilla, tesoro. Respira!»
Stavo urlando e non riuscivo a fermarmi. Non importava se mia madre mi stesse abbracciando preoccupata, cercando di rincuorarmi. Non riuscivo a smettere di urlare.
Solo quando sentii la gola secca e infiammata riuscii a chiudere la bocca, ma appena capii di trovarmi tra le braccia di mia madre, le diedi una spinta allontanandomi da lei.
Indietreggiai sul letto, andandomi a rifugiare nell'angolo più lontano. Mi chiusi a riccio, nascondendo il volto tra le gambe.
Perché mia madre mi stava abbracciando, perché ora si stava preoccupando, mentre prima mi aveva lasciato perdere conoscenza sul pavimento del salone?
«Keira, ma che ti sta succedendo?» chiese mia madre ancora più preoccupata.
«Tu, stammi lontana», riuscii a pronunciare tra i tremiti.
«Calmati, amore.»
«Dov'è Will?» urlai.
«Will?»
«Sì, lui. Secondo te non mi ricordo?»
«Ricordarti cosa? Stai delirando..» e si sporse per sentire se avevo la febbre.
Le diedi uno schiaffo sulla mano e mi allontanai ancora di più.
«E Robert? Dove l'hai mandato?»
«Non c'è stato nessuno qui.»
«Stai mentendo», rifugiai il volto di nuovo tra le gambe, abbracciandomi e iniziando a singhiozzare sommessamente. Potevo sentire ancora il sapore di sangue in bocca.
«Amore, ti prego calmati.»
Non le risposi, ma continuai a dondolarmi nascosta nell'angolo.
«Ora io me ne vado e ti lascio sola a riposare ancora. Quando sarai pronta, scendi, ok?»
Annuii e appena lei chiuse la porta lasciandomi sola nella stanza buia mi rilassai un poco, stendendomi sul letto.
Avevo il corpo mosso dai brividi e le lacrime scendevano copiose, senza che io potessi fare niente. Ero sconvolta e terrorizzata dal dolore fisico che avevo provato. In quel momento di ansia e smarrimento non riuscii neanche a capire che si era trattato solamente di un sogno, tanto mi aveva colpito.
Era sembrato tutto reale; dagli occhi così azzurri e limpidi di Robert, al sapore di sangue in bocca.
Presi il cuscino e lo strinsi forte al mio petto, aggrappandomi con le unghie alla stoffa.
Che mi stava succedendo?

Bene, bene, bene. Vi avverto che sarà l'ultimo capitolo così intenso; ovvero, questa storia avrà sempre quella tematica malinconica di sottofondo, ma dal prossimo cercherò di approfondire il rapporto con la madre ad esempio, ma anche con tutta la famiglia.
Questo capitolo l'ho scritto di getto, così. Ho iniziato a scrivere e non mi fermavo più! Spero vi piaccia; per la prima volta a me non fa poi così schifo xD
E poi cosa starà a significare tutto ciò? Tanananàà. dovrebbe essere una canzoncina alla Conan, quando trovava nuove impronte – oggi sono deficiente, lo so -
e ora, RINGRAZIAMENTI:
_Miss_: come ho detto questo capitolo mi è venuto così; ho iniziato a scrivere e viaaa, non mi fermavo più! Perciò Rob c'è, ma non come immaginavo e sinceramente non so come proseguirà. Ovvero, il prossimo capitolo è già scritto, ma non ho una meta precisa e non so dirti quando ci sarà Rob, so solo che Kei ha bisogno di tempo, di apprensione, di un attimo di riposo :) Grazie mille, il prima possibile poi posterò Just Hold Me.
Rorò: RORO' *-* oddio, che bellezza la tua recensione; mi sono emozionata! Mi ripeti sempre che miglioro e mi rendi più che felicissima, seriamente. (anche se questo miglioramento io ancora lo devo vedere) Spero di non averti delusa qui, anche se un pezzettino già l'avevi letto. Grazie, rò, non finirò mai di ringraziarti. Ti voglio bene!
Ire: bene, qui si apre una luuuuunga discussione su chi è più brava, ma poiché io ora ho paura che tu mi faccia mangiare una scarpa (tra l'altro ci incontriamo l'8 e vorrei rimanere con lo stomaco libero per la estenuante serata xD) dirò così: grazie mille, anche se IO penso che ANCHE TU sia eccezionale *__* - sotto inteso; sbrigati a postare la ff di Shannon e Remy u_u – in ogni caso non c'è complimento migliore di chi ti dice che arrivi, che emozioni! Perciò io ti ringrazio infinitamente e ti voglio bene, mia echelon <3
  
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