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Autore: Alexis_90    29/11/2010    0 recensioni
La storia di una ragazza che ha deciso di seguire il cuore... andando oltre i pregiudizi e le ostilità...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono incinta. Bastarono queste parole a scatenare la furia di mio padre. Edward era d’accordo con lui, un aborto era la cosa migliore,lui non si sentiva pronto a diventare padre a 20 anni, io la mia sicurezza me la stavo costruendo con i miei 18 anni. Lui era ripetente, frequentava il quinto anno nella mia stesa scuola. Quella scuola in cui lui mi accompagnava tutte le mattine, aprendomi lo sportello della macchina per farmi scendere creando scompiglio tra le ragazze della scuola. Ogni singola persona guardava la mia pancia, nonostante fossero già passati due mesi dalla notizia. Ma il punto era che ormai ero di cinque mesi e la mia pancia era quasi più grande del mio corpo. La gente parla. Spesso quello che dice non mi piace. Mi far stare male. Edward e io ci amiamo molto, stiamo insieme da due anni e stiamo affrontando una situazione molto difficile, Il fatto che lui non riesce ad accettare nostro figlio mi fa sentire molto triste e so che questa mia tristezza viene trasmessa anche a mio figlio. Io non voglio rinunciare alla vita del mio bambino. Non lo considero un errore ma una benedizione. Le mie amiche, mia madre mi sono molto vicine aiutandomi come possono. Un giorno siamo andate a vedere la partita di Edward e gli altri ragazzi della nostra comitiva. C’era molta gente come sempre e, spesso vedevo che mi fissavano. Mi sentivo a disagio come non mai, volevo accanto a me Edward,ma lui stava giocando una partita molto importante. Alla fine della partita insieme ad Elena e Sofia le mie amiche del cuore sono andata ad aspettare Edward fuori dagli spogliatoi. Quando uscì un suo compagno, lo vidi fissarmi e tornare indietro, lo sentii poi dire ad Edward, “accidenti che pancia che ha la tua donna!! Ahah”. Non sentii la sua risposta, vidi la sua faccia cupa venirmi incontro e non riuscii a trattenermi. Scoppiai in lacrime e me ne andai, cercando di sparire il più lontano possibile. Entrai in un parco, mi sedetti su una panchina con il sole che mi asciugava le lacrime ch correvano lungo le guance. Non sapevo se mi stava cercando avevo un senso di vuoto dentro me. All’improvviso sentii chiamarmi, alzai la testa e lo vidi di fronte a me. Gli parlai. “io non ci riesco a continuare così, se non riesco ad accettare lui allora tra noi non può continuare”. lui cercava di consolarmi. ”Io sono spaventato, molto spaventato, ma ti amo e non ti voglio perdere”. Poi all’improvviso un dolce dolore dentro me. Il mio bambino sentì per la prima volta la dolce voce di suo padre e si mosse. La mia espressione lo allarmò, tenevo la mia mano ferma su un punto preciso della mia pancia, “si è mosso”. Lui aveva l’aria sorpresa, come un bambino che vedeva un giocattolo nuovo. Era bello come non lo avevo mai visto. “posso toccarlo?”. Quelle parole furono capaci di mandarmi in paradiso. Lui appoggiò la sua mano vicino alla mia e sentì nostro figlio muoversi per la prima volta. Era bellissimo. Restammo li in silenzio ad ascoltare nostro figlio. Poi lui mi venne vicino e senza muovere la sua mano mi baciò. Un bacio morbido, bellissimo che sapeva di nuovo, di dolce. Era li che la nostra vita iniziava. Iniziava da li, insieme a quel bambino che presto sarebbe nato.
  
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