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Autore: Saruwatari_Asuka    29/11/2010    4 recensioni
Si frequentavano già da due settimane, lui e Aaron, quando il più grande si decise a rivelargli l'esistenza di un esserino di cinque anni che lo aspettava a casa. Chris non l'aveva presa bene, inizialmente. Il biondo gli aveva tenuto nascosta una cosa importante come la presenza di un figlio, cosa che implicava essenzialmente la presenza di una donna, una moglie, una madre.
Lui era dunque il terzo in comodo? Lo sfogo di un uomo che stava cercando di reprimere la propria sessualità?
-"Non è così!"- gli aveva urlato Aaron -"Io...ho un figlio, è vero, ma non sono sposato! Ced è stato un errore, ma non ho mai cercato di reprimere la mia sessualità!"- quando lui gli aveva ribadito che gli aveva nascosto qualcosa di importantissimo, Aaron si era alzato furioso urlandogli che era proprio per paura di quella reazione che non l'aveva fatto.
Da allora, dopo che il biondo aveva deciso di dargli una seconda possibilità, portandolo a conoscere il bambino, lui aveva fatto di tutto per conquistarlo, così da poter avere anche la completa fiducia del suo papà.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Famiglia

 

 

Li fissava con il sorriso più dolce del suo repertorio.
Quei due angeli erano entrati nella sua vita come due uragani e la cosa davvero divertente era che non aveva la minima intenzioni di cacciarli. Gli avevano cambiato la vita, in meglio.
Il bambino si mosse nel sonno fra le braccia del padre e si stiracchiò come un gattino. Chris gli si fece vicino e gli sfiorò il nasino con l'indice, facendogli il solletico.
Cedric mosse la manina indispettito, scalciando e finendo per svegliare anche il genitore.
-"Mmh, Ced, sta fermo"- mugugnò l'uomo, senza aprire gli occhi. Fu la risatina di Chris a spingerlo a farlo, e si ritrovò davanti gli occhi tempesta del suo compagno che lo guardavano divertiti.
Cedric non era ancora deciso ad aprire gli occhietti, accucciandosi invece fra le braccia del padre, e i due ne approfittarono per scambiarsi un dolce bacio.
Non che il bambino non fosse abituato a vedere i suoi papà scambiarsi effusioni, ma i due adulti preferivano non farlo davanti al piccolo. Cedric, dopotutto, aveva solo sei anni, e non gli sembrava davvero il caso.
Aaron e Cedric erano sempre stati molto legati e per Chris riuscire ad ottenere la fiducia di un bambino così piccolo che ne aveva già viste tante non era stato facile. Lui sapeva poco della storia dei due, il tanto che gli bastava per amarli con tutto se stesso e cercare di riempire il vuoto che la mamma di Ced doveva aver lasciato almeno nel piccoletto.
-"Credevo avessi intenzione di dormire tutto il pomeriggio, sai?"- affermò Chris, sedendosi sul letto accanto ai suoi due uomini.
Aaron sorrise, alzandosi a sedere -"Scusami. Ero andato a prendere Ced alla scuola e abbiamo finito per addormentarci mentre gli facevo fare i compiti"-
Chris apparve interdetto solo per pochi istanti, poi ridacchiò-"Ma che bravo papà!"- disse, mentre il bambino gli saltava fra le braccia tirandogli i capelli. A Cedric erano sempre piaciuti i capelli di Chris. Erano neri, lunghi e morbidi, ed erano belli.
-"I miei papà sono tutti e due dei bravi papà!"- affermò con enfasi.
Il moro annuì, scompigliandogli gli arruffati capelli castano chiaro -"Vi va di andare a mangiare?"-
Il bambino, naturalmente, annuì con enfasi, attaccandosi maggiormente ai suoi capelli per posizionarsi meglio fra le sue braccia. Aaron, invece, lo guardò circospetto -"Ma perché, che ore sono?"-
Chris rise di gusto -"Ora di cena, mio dolce paparino"- rispose, alzandosi con Cedric in braccio ripetendogli di smetterla di tirargli i capelli. Aaron sorrise alzandosi, mentre il piccolo si lamentava.
-"Ma perché?"-
-"Perché mi fai male, vuoi che mi cadano i capelli?"-
-"No! Però...Uffa!"- gonfiò le guance, incrociando le braccia al petto.
Chris lo appoggiò sulla sedia e si mise ad armeggiare ai fornelli. Ovviamente, Cedric mostrò di non avere la minima intenzione di star fermo e, scendendo dalla sedia con un goffo salto che gli costò quasi una rovinosa caduta, lo raggiunse saltellante.
Il moro sapeva quando a Cedric piacesse guardarlo. Era stato proprio grazie alla sua bravura ai fornelli -che gli aveva fatto avere un ottimo posto da cuoco in un ottimo ristorante della zona- che era riuscito a conquistare per la prima volta l'attenzione del piccoletto accanto a lui.
Si frequentavano già da due settimane, lui e Aaron, quando il più grande si decise a rivelargli l'esistenza di un esserino di cinque anni che lo aspettava a casa. Chris non l'aveva presa bene, inizialmente. Il biondo gli aveva tenuto nascosta una cosa importante come la presenza di un figlio, cosa che implicava essenzialmente la presenza di una donna, una moglie, una madre.
Lui era dunque il terzo in comodo? Lo sfogo di un uomo che stava cercando di reprimere la propria sessualità?
-"Non è così!"- gli aveva urlato Aaron -"Io...ho un figlio, è vero, ma non sono sposato! Ced è stato un errore, ma non ho mai cercato di reprimere la mia sessualità!"- quando lui gli aveva ribadito che gli aveva nascosto qualcosa di importantissimo, Aaron si era alzato furioso urlandogli che era proprio per paura di quella reazione che non l'aveva fatto.
Da allora, dopo che il biondo aveva deciso di dargli una seconda possibilità, portandolo a conoscere il bambino, lui aveva fatto di tutto per conquistarlo, così da poter avere anche la completa fiducia del suo papà.
Non sapeva come fosse nato Ced, chi fosse la sua mamma, che fine avesse fatto. Ogni volta Aaron sembrava sempre troppo triste e lui aveva deciso che poteva reprimere la sua curiosità per il bene di quel ragazzo che l'aveva conquistato.
Fra due giorni avrebbero fatto un anno insieme. Chris si sentiva euforico.
-"Papà! Papà Chris!"- abbassò lo sguardo radioso su quello del bambino che lo stava chiamando e fissando fra il divertito e il perplesso.
-"Cosa c'è, campione?"- gli chiese sorridente.
-"Me la fai? Me la fai la torta di mele? Dai! Dai, me la fai?"- Ced adorava la torta di mele, lui lo sapeva più che bene. E sapeva anche che era uno dei pochi modi per farlo stare buono.
-"Ced, non chiedergli cose impossibili, questa sera non credo che potrà..."-
-"Ma lascialo fare!"- rise Chris -"Dammi il tempo di prepararla, ometto, e ne avrai una tutta per te"-
-"Evviva!"- squittì.
-"Ma solo se fai il bravo e ti metti lì seduto"- lo riprese subito.
-"Sissignore!"- esclamò, prima di correre a tutta velocità e buttarsi sul divano. Si mise sdraiato e accese la tivù, mentre aspettava la cena.
-"Tu lo vizi troppo, Chris!"- lo sgridò bonariamente Aaron, andandogli incontro e cingendogli la vita con le braccia.
-"Ma se non lo vizio io, quel povero angioletto, chi lo fa?"-
Fu la volta di Aaron di ridere -"Cedric è tutto fuorché un angioletto. E tu lo vizi troppo!"- ripeté, mentre gli baciava il collo con dolcezza.
-"Ma se non l'avresti fatto, tu mi coccoleresti così?"- gli fece notare, assaggiando il sugo per la pasta e decidendo che andava bene.
-"Mmh, forse no"- borbottò. Chris lo guardò di sbieco, sorpreso. Aaron non si lasciava andare mai a smancerie col bambino in casa, anche se nella stanza accanto come in quel momento. Quando l'aveva trovato addormentato, così stretto al bambino, non ci aveva fatto caso, ma adesso si rendeva conto che probabilmente c'era qualcosa che non andava. In più lo sguardo di Aaron era fisso su Cedric, che ancora sgambettava sul divano.
Aprì la bocca, ma la richiuse subito. Non sapeva se fosse un bene chiederglielo, ben conoscendo il carattere chiuso dell'amante...però certamente non poteva far finta di non accorgersi che qualcosa non andava.
-"Aaron, va tutto bene?"-
Aaron si irrigidì appena a quelle parole, ma subito cercò nuova calma.
-"Va tutto bene"- rispose.
-"Sei sicuro? Puoi parlarmi di tutto, lo sai"-
-"Lo so, Chris, va tutto bene"- il moro annuì, pur non molto convinto, condendo la pasta. Aaron non ne voleva parlare, e lui non poteva certamente insistere.
Lo guardò sedersi con un sospiro sulla sedia del tavolo sempre continuando a far finta di niente.
Mangiarono tutti e tre in fretta, sorridendo tutte le volte che Cedric mostrava la sua impazienza per l'arrivo della torta, o si sporcava di sugo fino alla fronte.
-"Com'è andata oggi a scuola, Ced?"- chiese d'un tratto Chris, come faceva tutte le sere, aspettandosi la solita sfilza di elenchi  di tutte le attività svolte durante la giornata.
-"Tutto bene"- rispose il bambino, con un sorriso un po' strano -"Lo sai, la maestra ha detto che domani ci saranno i...i...i cosi fra genitori e maestra"- disse infine, non trovando la parola giusta -"Io ho detto alla maestra che papà Chris non poteva venire perché era a cucinare per lavoro, e gli ho detto che sarebbe venuto papà"-
Chris perse immediatamente il suo sorriso e fissò Aaron a bocca aperta. Ced aveva inconsciamente detto di avere due papà.
-"E...E cosa ti ha detto la tua maestra?"-
-"Che era impossibile"- esclamò indignato, gonfiando le guance -"Papà, perché la maestra ha detto che non posso avere due papà?"-
Chris fissò allarmato Aaron. Ecco perché era strano, perché avevano iniziato a fare i compiti così presto, per evitare qualsiasi domanda.
-"Ecco...Perché...E' difficile da spiegare, piccoletto. Vedi, non è una cosa che si vede e sente spesso, che un bambino ha due...Papà, o due mamme"-
-"E perché no? Che male c'è? Voi siete dei papà bellissimi e io vi voglio tanto bene"- Chris sorrise della spontaneità del piccolo e del suo musetto rattristito.
La maestra non aveva alcun diritto di dire nulla del genere, non aveva diritto di giudicarlo solo perché era accudito da due uomini. Cedric era un bambino normalissimo, e...
-"E poi, papà, dov'è la mamma?"- continuò con la voce un po' inclinata. A lui piaceva stare con Chris e il padre, ma la madre ogni tanto gli mancava.
-"Adesso basta"- la voce di Aaron rimbombò in tutta la stanza, zittendoli entrambi. Cedric lo guardò perplesso. Il suo papà era arrabbiato? L'aveva fatto arrabbiare lui? Forse non doveva chiedergli della madre, ogni volta diventava tanto triste quando lo faceva.
-"Vai a letto Cedric, domani ci dobbiamo svegliare presto"- gli disse, freddo.
Chris rabbrividì, ma il piccolo non parve farci caso -"Ma papà, io volevo la torta di mele!"- s'imbronciò.
-"Per oggi non se ne fa niente. Quando sarà pronta sarà troppo tardi. Finisci i compiti e vai a letto!"-
-"Ma..."-
-"Campione"- lo interruppe Chris -"Fa come dice Aaron, okay? Io e papà dobbiamo parlare. Ti prometto che domani appena torni da scuola ti faccio trovare la torta pronta anche per farmi perdonare di non venire alla riunione, va bene?"-
Il bambino non parve convinto, ma annuì guardando il suo papà che sembrava molto arrabbiato. Forse Chris sarebbe riuscito a calmarlo e poi sarebbero venuti a fargli le coccole. Annuì, scendendo dalla sedia.
-"Buonanotte papà Chris"- disse, baciandolo su una guancia -"Buonanotte papà"- ripeté, avvicinandosi al suo vero papà e, tirandolo per la manica per farlo abbassare alla sua altezza, gli diede un sonoro bacio sulla guancia, poi camminò mogio verso la sua stanza.
-"Mi raccomando, papà Chri, fa tornare il sorrisone a papà"- gli sussurrò passandogli accanto, e Chris non poté che sorridere e scompigliargli i capelli, mentre gli augurava la buonanotte.
Quando il bambino si chiuse la porta alle spalle, come gli avevano insegnato a fare -era più che altro un modo per essere certi di avere un po' di privacy- il silenzio scese nella stanza. Aaron stringeva i pugni e fissava il nulla sul pavimento, quasi fosse la cosa più interessante che avesse a portata d'occhi. Chris fissava il biondo torturandosi le mani senza sapere che parole usare.
-"E' per questo che sei così nervoso oggi?"- si decise a chiedergli infine, stando ben attento ad ogni sua mossa, ad ogni suo gesto, ad ogni sua più piccola reazione.
Aaron strinse ancor più forte i pugni, fino a far diventare le nocche bianche.
Era difficile sentire il giudizio degli altri e non poter dire niente. A lui non era mai importato nulla dei pregiudizi. Potevano etichettarlo come gay, frocio, piaga sociale, come volevano, finché si riferivano a lui non era un problema. Non lo era mai stato. Era vissuto bene fino a quel momento. Non era mai stato un segreto la sua omosessualità, ma lui ne era sempre andato più che fiero.
Tutto cambiava però quando era qualcuno a lui caro a subirne le conseguenze, come se essere gay, se amare qualcuno che, purtroppo -e avrebbe avuto qualcosa da ridire su questo- aveva il tuo stesso sesso, fosse un peccato capitale.
Li aveva visti quei bambini, mentre prendevano in giro Cedric per quello che aveva detto in classe. I bambini sono cattivi, lo sapeva, ma quello che più lo aveva stupito era stato il comportamento delle maestre, che se ne erano rimaste ferme a fumare accanto alla porta d'uscita delle elementari come se nulla fosse, come se non sentissero nulla.
Aaron aveva detto tante volte a Cedric di non dire mai a nessuno della sua...Strana situazione. Di continuare a ragionare come se avesse ancora una mamma.
Ma come far capire ad un bambino di sei anni che va fiero di come vive che il mondo intero non capirebbe quella loro situazione? Non si poteva.
-"Che cos'è successo Aaron?"- la voce di Chris lo riportò alla realtà. Alzò gli occhi su di lui, che lo fissava fra il preoccupato, il curioso e il serio. Gli occhi tempesta di Chris erano in grado di mostrare ogni sfumatura delle emozioni che il ragazzo aveva nel cuore, come se fossero lo specchio della sua anima, e lui li amava.
-"Non è successo nulla"-
-"Almeno fammi il favore di non mentirmi!"- sbottò il moro, battendo le mani sul tavolo.
-"Non urlare. Ced dorme. E non è successo nulla"- ripeté, cercando di mantenere una calma che quel giorno non voleva arrivare.
-"Pensi davvero che Cedric dorma di già? Dimmi la verità, Aaron"- continuò, con tono più calmo -"Cos'è che ti ha scombussolato tanto, oggi? Quello che ha detto Cedric?"-
-"Chris, io non sono scombussolato, né nervoso o altro. Sto bene, sei tu che stai..."-
-"Oggi sono tornato da lavoro e tu dormivi sul letto con tuo figlio. Sui quaderni. Tu, che non gli permetti di fare il pisolino di pomeriggio finché non sei sicuro che li abbia finiti tutti. Tu, che non dormi mai di pomeriggio, a meno che non stai male"-
Aaron sorrise appena. Era vero, lui non permetteva mai a Cedric di andare a dormire finché non finiva i compiti, salvo in casi eccezionali, né mai si era addormentato durante il pomeriggio, sempre troppo indaffarato e preso dal suo lavoro di avvocato per fare altro. Aaron sapeva di essere il cosiddetto "perfettino" almeno quanto sapeva che Chris lo conosceva meglio di chiunque altro, per questo non si sorprese di quelle parole.
-"Quando sono andato a prendere Cedric alle elementari, come faccio sempre, ho sentito delle mamme parlare...Sparlare, di noi. Le voci girano in fretta, sarà per i bambini"-
-"Ed è questo? Aaron, tu non ti sei mai fregato di quello che dice la gente. Che ti prende?"-
Aaron abbassò di nuovo gli occhi, torcendosi le mani. Già, lui non si era mai fregato della gente e delle loro opinioni, ma...
-"Aaron!"-
...Ma quando sentiva che era suo figlio ad andarci di mezzo, poteva ancora pensarlo?
-"Aaron?"-
Poteva essere così egoista nei confronti del suo bambino?
-"Aaron!?"-
Poteva davvero essere così pessimo da mettere da parte la felicità di Cedric per il suo amore per Chris?
-"Che succede?"-
Poteva...Ma così non avrebbe fatto del male anche a Chris?
-"Dio Mio, Aaron! così mi fai preoccupare!"-
Per lui che non voleva fare del male a nessuno, c'era una soluzione?
-"Aaron!"- Chris lo scosse con forza per le spalle, facendolo tornare alla realtà. Solo in quel momento si accorse di star piangendo, seppur in silenzio, a testa basta, e di star facendo preoccupare inutilmente il suo compagno. Il suo amante.
Loro due potevano anche considerarsi...Una coppia?
-"Sto sbagliando"- mormorò, tanto a bassa voce che persino a lui parve inudibile.
-"Cosa stai sbagliando? Aaron, amore, che succede?"-
-"Quando...Quando sono andata a prendere Cedric, lui...Alcuni bambini lo stavano prendendo in giro e le maestre...E' sbagliato. E' sbagliato Chris, per Cedric"-
-"Ma che cosa?"- sbottò. Aveva capito cosa stava dicendo e...No, non gli piaceva affatto. Quei bambini e il comportamento della maestra era stato sbagliato, è vero, ma Cedric gli era parso così tranquillo. Allora perché, invece, Aaron sembrava così sconvolto?
-"E' sbagliato che un bambino cresca con due uomini. Non possiamo essere una famiglia"-
Chris sgranò gli occhi. Cosa stava dicendo? Non ci poteva credere, perché si metteva a fare simili discorsi omofobi in momenti come quelli?
-"Perché non potremmo? Cosa ce lo vieta?"- alzò la voce,ma cercò comunque di non sembrare troppo arrabbiato.
-"Siamo due uomini. Due maschi. Non possiamo essere una famiglia"-
Chris strinse la presa che ancora aveva sulle spalle del ragazzo -"Famiglia significa volersi bene, Aaron. Significa riuscire a stare insieme ed amarsi, saper crescere un bambino nel migliore dei modo insegnandogli i giusti valori. Uomini, donne, omosessuali, tutti possiamo farlo. Non c'è un sesso specifico per essere una famiglia. Io, te e Cedric lo siamo, perché ci vogliamo bene, perché stiamo bene insieme. Credi che Cedric stia crescendo male con noi?"- finì per abbassare la voce. Sapeva che il compagno era sconvolto, che aveva bisogno di sentirselo dire. Lui si infervorava sempre su queste cose, lo aveva sempre fatto. Non sopportava di sentirsi dire che due uomini non potevano essere una famiglia perché...Perché erano due uomini. Che motivo era?
-"No. Ced stravede per te"- rispose flebilmente -"Però...Però ha anche bisogno di una mamma, di una figura femminile, di una famiglia vera"-
-"Possiamo esserlo anche noi, Aaron, nessuno può vietarcelo. Ced è tuo figlio, nessuno può. Noi siamo una famiglia, amore, non lo credi?"- gli asciugò le lacrime con il gesto più dolce che gli riuscì, poggiando poi le labbra sulle sue guance. Prima una, poi l'altra, asciugandogli la scia umida lasciata dalle lacrime.
-"Ma..."- si bloccò. No, nemmeno lui era convinto di quello che stava per dire -"Ma quelle donne avevano ragione. Un bambino così piccolo, solo con due uomini che..."-
-"E dimmi, in tutto questo, dov'è la madre di Cedric? Perché mi pare che nessuno l'abbia cacciate, lei è semplicemente sparita. E' questo che significa essere una famiglia? Un uomo e una donna che non sanno nemmeno dove sono e con chi sono, che non si amano e non si possono vedere, solo perché sono un uomo e una donna? Perdonami, ma mi sembra una stronzata"-
Sorprendendolo, Aaron annuì. Lo era, era una cazzata, lo credeva anche lui. Lo aveva sempre creduto. Solo che, in quel momento, si sentiva stranamente confuso e...E non riusciva a trovare una soluzione.
Cedric, che adesso dormiva pacifico, come aveva preso il comportamento dei suoi compagni e delle sue maestre?
-"Papà"- sobbalzò quando sentì la vocina lieve del figlio chiamarlo. Cosa faceva lì? Non stava dormendo? Quanto aveva sentito?
-"Ced...Ced, tesoro, non dormivi?"-
Il bambino scosse la testa, avvicinandosi e afferrando con la manina i pantaloni del primo che gli capitò sotto mano: Chris.
-"Ho fatto un incubo"- spiegò con voce candida impastata di sonno. Aaron alzò gli occhi all'orologio a muro appeso sopra la porta della cucina: erano già due ore e più che lui e Chris stavano parlando, senza nemmeno accorgersene.
Chris lo prese in braccio con fare paterno, improvvisamente e completamente calmo -"Era solo un incubo, campione, solo un brutto sogno. Va tutto bene, giusto?"-
Cedric lo fissò per un po', poi annuì.
-"I sogni sono solo sogni, stai sicuro che non ti faranno del male!"- avrebbe voluto aggiungere che le persone reali te ne sapevano fare molto di più e più doloroso, ma se lo tenne per sé.
Cedric annuì per la seconda volta -"Papà Chris, dormiamo insieme?"-
Chris sorrise dolcemente a quella richiesta prima di annuire. Si chiese vagamente se magari, con quell'incubo, c'entrasse quello che era successo quel pomeriggio, ma poi si rese conto che lui, così come probabilmente gli altri bambini, non si rendevano nemmeno conto della gravità che quel fatto aveva per loro adulti.
Cedric lo colse di sorpresa scendendo velocemente dalle sue gambe ed avvicinandosi al biondo -"Tutti e tre insieme?"- chiese ancora, prendendo con la mano quanto più poteva di quella del padre, tanto più grande della sua.
Aaron si sforzò di sorridere, carezzando il visino del figlio con una dolcezza indicibile, fissandolo con i suoi stupendi occhi verdi, ancora lucidi, che sembravano voler sfociare in un altro pianto da un momento all'altro.
Cedric ebbe un tuffo al cuore. Perché il suo papà era così triste? Che succedeva?
-"Papà"- lo richiamò, con voce incrinata.
Non voleva che il suo papà fosse triste, non era giusto. Perché, poi, era triste? E lui che poteva fare? Il suo papà non doveva piangere, o avrebbe pianto anche lui. Cos'aveva chiesto di così terribile da farlo piangere?
Non voleva farlo piangere, gli dispiaceva da morire.
-"Papà, scusa"- ora anche lui aveva gli occhi lucidi, se ne rese conto dalla voce del piccolo di casa. Ma che cos'era quel giorno? Basta lacrime, non ce n'era motivo.
Aaron lo abbracciò stretto, coccolandolo.
-"Certo, Ced, tutti insieme"- gli sussurrò -"Scusa se papà è triste stasera, ma non è colpa tua. Dormiamo tutti insieme, così staremo tutti bene, vuoi?"-
Cedric annuì, di nuovo rasserenato. Per fortuna il suo papà stava bene, era solo un po' triste anche se non capiva perché. Ma almeno non era colpa sua.
-"Come una famiglia, vero papà?"- farfugliò, ancora stretto nell'abbraccio del padre.
Aaron sgranò gli occhi, fissandoli in quel del compagno che sembrava estremamente compiaciuto da quando detto dal bambino.
Certo, Chris si rese conto, da quella frase, che le parole dei bambini che Aaron non aveva avuto la forza di ripetergli avevano sortito in Cedric più effetto di quando non avesse previsto. Cedric c'era rimasto male, e aveva bisogno di rassicurazioni anche lui, adesso.
-"Certo che si"- rispose quindi -"Come una famiglia. Perché ci vogliamo bene, vero campione?"-
-"Si"- rispose subito il bambino -"Si, vi voglio bene"- allungò la manina alla ricerca di quella dell'altro suo papà per quando gli era possibile dalla stretta in cui Aaron lo avvolgeva. Chris la prese e l'accarezzò con un sorriso.
-"Vi voglio bene anche io, i miei due uomini di casa"- baciò la testa del più grande e accarezzò il braccino del piccolo.
-"Papà, mi soffochi"- si lamentò Cedric, ridacchiando.
-"Vi amo...vi amo tutti e due"- mormorò con voce rotta, alzando gli occhi e sorridendo.
-"Muoio"- scherzò il bambino, interrompendo l'idilliaco momento e scambio di sguardi.
Aaron rise -"Scusami piccolo"-
-"Hey, campione"- lo richiamò Chris, facendogli l'occhiolino -"Vai nel lettone, mentre io e il tuo papà ci prepariamo per la notte, ne?"-
Il bambino annuì con impeto -"SI!"- esclamò raggiante, correndo, stavolta, nella stanza dei suoi papà.
Ancora una volta Chris si rivolse verso Aaron. Stavolta, però, sul suo viso era stampato un sorriso dolce e caloroso, come un invito a smettere con quella triste conversazione e a rilassarsi un po'. Voleva che il suo compagno si svagasse, che vedesse con i suoi occhi quanto fossero una famiglia.
-"Ti prego"- esclamò all'improvviso Aaron, attirando nuovamente la sua attenzione -"Ti prego di non dire quelle cose sulla madre di Cedric, né pensarle"-
Chris lo guardò perplesso. Che stava dicendo? Che senso aveva difendere in quel modo la madre di Cedric dopo che, dopotutto, li aveva davvero abbandonati?
-"Lei non ci ha abbandonati. Non ha abbandonato Cedric"- Chris continuò a fissarlo, in silenzio, in attesa che lui continuasse, che spiegasse cosa intendesse. Perché lui davvero non capiva. Al suo posto l'avrebbe odiata, per averlo abbandonato con un bambino così piccolo, invece lui la difendeva.
Sapeva che Aaron era essenzialmente gentile e tendeva a non giudicare facilmente le altre persone almeno quanto sapeva essere preciso e sempre perfetto. Ma stavolta, davvero, non capiva...
-"Deborah è sempre stata una brava madre e anche quando mi ha lasciato, dopo aver scoperto che ero gay, non mi ha mai impedito di vedere Cedric"-
Chris ebbe l'istinto di chiedergli come erano finiti ad avere un figlio, due così, ma se lo tenne per sé. Fin quando almeno, come leggendogli nella mente, Aaron non gli rispose.
-"Ero ubriaco quella sera, alla festa di un mio compagno d'università che festeggiava la laurea. Probabilmente sono finito a letto con lei senza nemmeno accorgermene, annebbiato dall'alcool. Poi mi ha incastrato dicendomi che era rimasta incinta. Però si è sempre comportata bene con me"-
Interessato, Chris si limitò ad annuire -"Quando l'ha scoperto, se n'è andata e ha portato Cedric con se, ma non mi ha mai impedito di vederlo quando volevo"- ripeté -"Poi, due anni fa, Deborah ha avuto un incidente. Un pirata della strada. E' morta sotto i ferri. E allora la custodia di Cedric è passata a me di diritto. Ma Deborah non l'ha mai abbandonato, mai, non l'avrebbe mai fatto. Lei amava Ced, era suo figlio"-
Chris, sbalordito, annuì. Lui non conosceva tutta la storia. Aaron gli aveva sempre detto che Ced stava con lui e che era suo figlio, ma non aveva mai accennato a Deborah. Ora sapeva perché. Quella cosa doveva fare male anche a lui.
Forse, dopotutto, non c'era da odiare tanto quella donna.
-"Scusami, Aaron, non sapevo di tutto questo"-
Aaron scosse la testa -"Non te ne ho mai parlato"-
-"Però, ecco...Nonostante questo"- si interruppe un attimo, soppesando le parole -"Ecco, mi dispiace per lei, ma sono comunque convinto che non ci serva una figura femminile per essere una famiglia come si deve"-
Aaron addolcì lo sguardo, prendendogli la mano fra le sue -"Si, possiamo. Vorrei solo che tu non pensassi più male di Deborah, anche per Cedric"-
Chris, per tutta risposta, gli sollevò il viso e lo baciò con tenerezza -"Solo se tu mi prometti di smetterla con queste paranoie"-
-"Non sono paranoie"- borbottò -"Stavo solo cercando di trovare una soluzione per Cedric"-
-"Te la do io la soluzione per Cedric"- esclamò con enfasi -"Domani andiamo a parlare con la maestra. Insieme. E poi vedrai che gli altri bambini non troveranno altro di divertente con cui prendersela con Cedric. Non è una cosa divertente, se ne saranno già dimenticati"-
-"E le altre mamme? Magari loro..."-
-"Sono solo gelose perché scommetto vorrebbero un bel papà come te al loro fianco"-
-"Chris"- lo riprese, pur non riuscendo a trattenere un sorriso.
-"Lascia che ci parli io, va bene?"- chiese, ammiccando. Aaron si limitò ad annuire. Per quella sera, non voleva davvero più pensarci.
-"Papà!"- sobbalzarono e si zittirono, voltandosi entrambi verso il bambino -"Papà, visto che ci siamo, mangiamo la torta di mele?"- Cedric sorrideva a trentadue denti...Beh, non proprio, vista la finestella che spiccava lì dove dovevano esserci gli incisivi superiori. 
-"Ced! Hai visto che ore sono?"- lo sgridò bonariamente Aaron -"tu dovresti già essere nel mondo dei sogni. E poi è troppo tardi per la torta, finiresti per sentirti male. Fila a letto e aspettaci"-
Cedric gonfiò le guance, contrariato, ma poi decise che andava bene, visto che il suo papà era tornato normale e sorrideva di nuovo.
-"Va bene! Però voi sbrigatevi! Ah, Chris?"- il moro si abbassò alla sua altezza, curioso -"Bravo papà!"- squittì il bambino, accarezzandogli i capelli come avrebbe fatto l'adulto con lui poi, impedendogli di dire niente, corse via, sotto lo sguardo perplesso del moro.
-"Che c'è? Che ti ha detto?"- gli chiese Aaron, scuotendolo curioso.
Chris lo fissò un attimo, senza capire nemmeno lui. Poi si accorse del sorriso sul volto del biondo e non poté trattenere una risata.
-"Beh?"-
-"Oh, niente!"- disse, circondandogli le spalle con un braccio -"Andiamo?"-
-"Voi due non me la contate giusta"- bofonchiò perplesso, ma lo seguì col sorriso sulle labbra, salendo sul letto e venendo travolto dal figlio ancora prima di riuscire a rimboccarsi le coperte.
Poteva pensare che fosse sbagliato, mentre guardava il visetto del figlio dormire così felice e rilassato? No, era sbagliato pensarlo.


 

Angolo dell'Autrice:

Ciao! ^O^
Questa è la prima originale che scrivo.
E' una shot nata un po' per caso, per bisogno di dolcezza, coccole e bambini xD
Era partita per essere qualcosa di non troppo spessore, ma alla fine ho affrontato un argomento che credo ancora oggi sia di difficile dialogo. C'è chi non accetta che gli omosessuali abbiano una famiglia -con figlio compreso, intendo. Certo, è vero, è giusto che un bambino abbia figure femminili e maschili, ma a mio parere, come dice anche Chris, una famiglia è una famiglia se i componenti si vogliono bene, se i bambini riescono ad imparare qualcosa di giusto, se c'è amore. Che ti importa del resto? -io, almeno, la penso così.
Dunque, parlando dei personaggi...Adoro Cedric, quel piccoletto mi è uscito praticamente da solo è devo dire che mi piace.
In Chris c'è un po' di me, dei miei pensieri.
Aaron..Aaron è venuto fuori pian piano, passetto dopo passetto, e devo dire che mi piace.
Tutta la shot mi piace, il che, per chi mi conosce, è un evento epico xD
Spero che possa piacere anche a voi ^^
Mi raccomando, aspetto vostri commenti/critiche/consigli, che son sempre bene accetti ^^
Un bacio,
Asuka

 
     

 

   
 
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