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Autore: Without_Loved    29/11/2010    1 recensioni
Kevin si è ritrasformato di nuovo, purtroppo ha lasciato perdere Gwen per tornare nel vuoto, ma qualcosa va storto... L'amore riuscirà a trionfare?
Attenzione SPOILER della serie Ben 10 Ultimate Alien...
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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When I lost you?



Sono tornata con una nuova storia di Gwen e Kevin... lo so cosa state dicendo... inizia una storia e non le continua mai, state tranquilli ogni giorno cercherò di aggiornarle... se ci riesco, tra la scuola e la scuola guida non ho molto tempo... per cui abbiate pietà di me, cerco di fare il più possibile... ora, sposto questa nuova storia... attenzione è uno spoiler della serie BEN 10 ULTIMATE ALIEN e riguarda i due episodi "The Forge of Creation" e "...Nor Iron Bars a Cage", sono stupendi questi episodi... povero Kevin... gli succede tutto a lui. Beh... ora vi lascio alla storia commentate, please... Ah, spero che vi piaccia.




Capitolo 1: Kevin Ethan Levin

“Da quanto tempo ti ho perso? Da quanto non riusciamo a stare insieme?” si chiese tra se e se un giovane di appena diciassette anni, in quel momento non era un umano, anzi, era un miscuglio di alieni assorbiti per propria scelta; stava scavando, con le sue mani trasformate, nella nuda roccia bluastra.
-Tu, prigioniero… non devi pensare a niente, qui non si pensa… si lavora solamente…- finita la frase ricevette una forte scossa dal collare che gli avevano messo appena entrato.
La cosa non gli piaceva tanto, ma era abituato ad essere trattato male, tutti lo prendevano a botte e nessuno lo consolava, tutti tranne lei, la donna che gli aveva rubato il cuore, quel piccolo pezzo di umanità in mezzo a quel corpo che non era neanche più il suo, o forse non lo era mai stato.
-Pausa pranzo- urlò uno dei soldati robot che sorvegliavano la zona e i loro detenuti evitando, solo a volte, risse rischiose tra di loro; ognuno dei detenuti mangiava la sua piccola razione di cibo, parlando, di tanto in tanto, con i vicini di postazione. Uno di loro, si stava avvicinando al giocane, sedendosi poi accanto a lui, lo conosceva molto bene, infatti si erano incontrati quasi sei anni prima e sapeva capirlo.
-Dimmi che cos’hai… a chi pensavi prima? Ai tuoi amici, alla tua famiglia o alla tua ragazza che ora non puoi vedere?- alla parola “tua ragazza” il giovane sussultò, aveva colpito nel segno, ma non ci voleva pensare, anzi, voleva accantonare quella figura della ragazza che lo abbracciava, lo consolava e con cui a volte litigava, ma che lo faceva sentire speciale e amato; il suo pensiero, in punto in bianco finì sul loro primo bacio, poi sul secondo.
-Ma va… io non ho una ragazza, né tanto meno famiglia e amici. Non credi che se avessi anche una sola di queste sarebbero venuti a salvarmi?- riuscì solo a sbiascicare, infondo sapeva che era per causa sua se era lì in quei panni, ma non lo faceva per se, anzi, aveva preso questa decisione solo per lei, per non farla soffrire ogni volta che lo vedeva, purtroppo non sapeva che lei era disperata e che piangeva appena il sole calava all’orizzonte e lasciava spazio alle stelle e alla luna.
-Hai ragione Kevin… beh, è ora di tornare al lavoro, si no ci daranno la scossa- si rialzarono velocemente e ripresero il lavoro.
“Gwen… quando ti ho perso?” continuò a pensare, prendendo nella sua mano, che ormai aveva assunto la forma di una pinza, una grossa pietra blu, per poi posarla nel grosso recipiente posto sopra ad un carellino, ma la sua mente stava pensando al suo passato, ma quello di quando aveva undici anni e quello appena trascorso, insieme a Gwen e al suo ex nemico Ben Tennyson.
-Trasformandomi ho fatto una sciocchezza… sono riuscito a distruggere i rapporti appena creati, dopo anni di sofferenza… poi… non so più chi sono… nessuno riesce a capirmi, tutti- dicendo questo alzò la voce e dette un pugno così forte che il suo pezzo di buco cedette, lasciando detriti sparsi lungo il pavimento roccioso; immediatamente gli arrivò la scossa, che lo spinse a terra facendolo dimenare come mai prima d’ora, sapeva che avevano aumentato il voltaggio, però non disse niente, tornò in piedi, si sistemò e continuò a lavorare imperterrito con i suoi pensieri e il suo lavoro.
“Odio questo posto… odio questo posto” continuò a pensare Kevin, continuando il suo lavoro, se si fosse fermato, quasi sicuramente, gli sarebbe arrivata una forte scossa e lui non voleva.
Il pomeriggio trascorse molto lentamente per i detenuti, purtroppo la loro giornata lavorativa non era ancora finita, infatti alcuni dovevano servire la cena al capo della prigione e ai suoi ospiti, che erano diversi Risolutori provenienti da tutte le parti delle galassie e purtroppo era anche il turno del giovane Osmosiano.
-Prego a voi la vostra cena- dissero all’unisono tutti i reclusi in servizio, poggiando davanti agli invitati il proprio piatto da portata stracolmo di leccornie e cibi differenti, il profumo che proveniva dai piatti era squisito, ognuno di loro aveva l’acquolina in bocca, che peccato che nessuno poteva assaggiarne neanche un pezzo, infatti sarebbero rimasti senza cena per tutto la serata.
-Grazie mille…- rispose schifato l’ospite che Kevin stava servendo, era un uomo sulla quarantina, o anche di più; subito agli occhi del “cameriere” sembrò molto antipatico, la voce era riecheggiata come un martello pneumatico nei padiglioni auricolari del giovane.
-Se non le piacciono potrebbe anche dirlo molto più educatamente… non fare quelle facce schifate, o sono io il problema…- stava quasi per alzare le mani, ma una voce interiore lo fece bloccare improvvisamente, non era la sua coscienza, o poteva esserlo, a lui ricordò solo la voce di Gwen, ogni volta che gli ripeteva che sarebbe passato dalla parte del torto ogni volta che avesse usato tutti i suoi poteri e la sua forza per far del male a qualcuno senza che lui gli abbia ancora fatto niente; tirò indietro il pugno e si ritirò nella cucina, dove tutti i suoi compagni di disavventura lo stavano guardando sbigottiti, nessuno prima d’ora si era mai azzardato ad andare contro a quel signore, era troppo pericoloso per tutti, sia per i più deboli che i migliori combattenti del mondo, e quei pochi che erano riusciti a battersi erano caduti al tappeto dopo neanche un minuto, spesso lasciandoci anche la vita.
-Levin, ti vogliono di là in sala dei ricevimenti- disse esasperato una robot-guardia, l’aveva cercato in ogni angolo e aveva lasciato in disparte la cucina, pensando che fosse l’unico luogo in cui un rifugiato potesse nascondersi; Kevin, si tirò su dalla posizione accovacciata che aveva assunto non molto tempo prima, seguì il soldato, che lo portò di fronte all’uomo di prima, che, nel mentre, aveva impugnando un coltellino, puntandolo contro il rivale non appena entrò nella sala.
“Questa è la tua fine Kevin” pensò l’amico di Kevin, cercando di coprirsi gli occhi, per non vedere la scena che si stava per mostrare davanti agli occhi di tutti.
-Caro Kevin Ethan Levin, tu sei morto- sogghignò l’uomo incominciando a leccare la lama del coltellino, ripuntandolo di seguito verso il rivale, con un sorriso di vittoria già stampato sulla faccia.
“Gwen… perdonami tanto… non so che cosa sto facendo” pensò chiudendo gli occhi, rivedendo tutti i bei momenti passati con la sua amata, stava per essere colpito, ma qualcosa di strano successe…




Come vi sembra? l'ho tenuta in suspance... perchè il prossimo capitolo sarà dedicato ad un'altra persona... però non vi dico niente, domani cerco di aggiornare una delle due storie di Ben 10. Grazie mille a chiunque recinserà questa storia e le altre.

Gwen_Kevin.

   
 
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