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Autore: Vereos    30/11/2010    3 recensioni
[Monster Hunter] Un Cacciatore, Red, deve abbattere il suo centesimo Rathalos. E' un cacciatore solitario, non ama andare in compagnia, ed esegue ogni caccia rigorosamente da solo. Ma qualcosa non va stavolta, e Red si accorge di non avere a che fare con un normale Rathalos, ma con un essere molto, molto peggiore, che lo porterà a fronteggiarsi con il suo orgoglio e la solitudine che lo ha sommerso durante gli anni. Sono presenti alcuni particolari con riferimenti espliciti alla violenza, pertanto se ne sconsiglia la lettura ad un pubblico troppo suscettibile.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Red si chinò sulle orme nel fango: quel Rathalos non doveva essere troppo lontano. Le orme sembravano fresche, fortuna che avesse smesso di piovere poco prima che iniziasse la sua caccia. Il cacciatore si rialzò da terra e scrutò l'orizzonte: nessuna creatura volante in vista. Non c'erano molti alberi lì intorno, e questo gli garantiva un'ottima visuale nel caso quel Rathalos fosse ripassato di lì. Non c'era più tempo da perdere, doveva trovarlo subito, e finire il lavoro. Non era certo questo il problema.
Red amava andare a caccia. Nessuno nella sua famiglia era un cacciatore, ed erano tutti stati dei mercanti erranti. Girando di villaggio in villaggio, si guadagnavano da vivere vendendo prodotti artigianali, oppure prodotti alchemici speciali per quei cacciatori che non sapevano procurarseli da soli. Sin dall'infanzia, però, Red non era mai stato interessato al commercio e al denaro: poteva avere due anni quando quella Rathian fece irruzione in quel piccolo villaggio dove lui e i suoi genitori si erano fermati, eppure la scena di quei due cacciatori che la affrontarono e la sconfissero in pochi minuti gli era rimasta impressa. Soprattutto, amava andare a caccia di Rathalos.
Quando era più inesperto, più giovane, si era stabilito in un villaggio non troppo grande, il villaggio di Jethan, dove iniziò la sua carriera di Hunter. Al primo incontro con un Rathalos, rimase così colpito dalla sua fierezza e dalla sua maestosità che per poco non ci rimise la pelle, e dovette più volte tornare al villaggio per finire il lavoro. Per lui, confrontarsi con un Rathalos era forse come confrontarsi con una parte di sé stesso: anche lui era fiero e orgoglioso (infatti cacciava sempre da solo, rifiutando l'aiuto degli altri cacciatori, anche a costo di fallire), e si era differenziato dagli altri della sua famiglia proprio per diventare un Hunter.
Tanto è l'amore per la caccia, che a volte non esige nemmeno un compenso, nemmeno il ritorno della tassa sul contratto, cacciando solo per il divertimento, l'adrenalina, e l'onore. Da quando ha completato la costruzione della sua armatura di Rathalos e della sua Rathalos FireSword, poi, non ha più voluto saperne di cambiare arma o armatura. Ha venduto tutti gli altri equipaggiamenti che aveva, infischiandosene dei consigli degli altri Hunter che gli consigliavano di tenere armi con altre caratteristiche o armature più potenti o strategicamente più utili.
Quello che stava per eliminare era il suo centesimo Rathalos, e lo avrebbe eliminato esattamente come gli altri novantanove: a colpi di spada.
Dove poteva essere volato quel Rathalos? Forse era dentro la sua tana, dopotutto lo aveva già indebolito abbastanza. Red aveva intravisto una caverna da quelle parti, ma non ricordava precisamente dove. Si guardò un attimo intorno, poi alzò lo sguardo al cielo. Il sole stava ormai tramontando, lasciando spazio alla notte stellata e alla luna. Chissà perché il sole e la luna fanno luce... Forse sono solo stelle più grandi. O forse no? La luna poi, sembra non brillare di luce propria, ma sembra riflettere qualcosa... Forse non è una stella, effettivamente. E il sole?
Red si battè una mano sull'elmo. Non era il momento di pensare a certe cose. Il suo sguardo volò rapidamente verso la mongolfiera, verso la quale fece un cenno. Quella non tardò a sparare un razzo verso la direzione ove si trovava la creatura che stava cacciando. Si accertò che lo Spadone fosse assicurato sulla sua schiena, prima di perderlo per strada e ritrovarsi a prendere il Rathalos a calci, e poi cominciò a correre verso la direzione indicata dalla mongolfiera.
Non ci mise molto a ritrovare la caverna che aveva visto mezz'ora prima, grazie all'aiuto della mongolfiera. Ciò confermava la sua teoria: il Rathalos era tornato alla sua tana. A passi lenti e controllati, provando a fare meno rumore possibile, Red cominciò ad avvicinarsi all'entrata della caverna. Attraverso l'armatura sentì un leggero tepore: la caverna non era per niente umida, ma assorbiva il calore del giorno per riscaldare poi durante la notte, rilasciandolo lentamente. Il rifugio perfetto per un Rathalos o una Rathian.
Red fece capolino da dietro una parete della caverna: eccolo lì, fiero anche mentre dorme, rannicchiato su un grande cuscino di foglie secche, attorniato da teschi e ossa varie. Era proprio il rifugio di un predatore. Le sue scaglie rosse rilucevano quasi di luce propria, soprattutto quelle della coda, da sempre famose per la loro rarità: era infatti difficile scalcarle in modo da poter essere utilizzate, essendo molto dure e resistenti. Molti cacciatori mirano a tagliare la coda per avere più libertà di scalcarle, anche se a volte durante il combattimento si danneggiano, e perdono così tanto potere che vale la pena di scalcare una normale scaglia intera piuttosto che una piastra così danneggiata.
Continuando a fare attenzione ai propri passi, Red cominciò ad avvicinarsi alla creatura. Il suo russare lo infastidiva leggermente, ma effettivamente lui stesso riconosceva che nessuno in passato era mai riuscito a dormire in camera con lui a causa dell'eccessivo russare di Red stesso. Decise di condonare questo piccolo difetto al povero Rathalos e si piazzò vicino la sua testa.
Mentre stava per sfoderare lo Spadone, una ciocca di capelli argentei si piazzò davanti al suo occhio destro. Dannazione, proprio adesso dovevano dargli fastidio i capelli? Alzò la visiera dell'elmo e sistemò la ciocca alla meno peggio, in modo che non gli desse fastidio, per poi riabbassare la visiera e portare un piede in avanti per effettuare un potente colpo in estrazione.
Non l'avesse mai fatto.
Aveva calpestato un teschio piuttosto fragile e alcune foglie secche con quel piede, e il secco rumore provocato fece svegliare di botto il Rathalos, che non tardò a rialzarsi e a mandare una grossa palla di fuoco all'indirizzo del cacciatore, che venne colpito in pieno e sbalzato a qualche metro di distanza, Spadone in mano.
Già, è una delle prime cose che insegnano quando fai pratica con le armi: in nessun caso, nemmeno in caso di morte, bisogna lasciare la propria arma quando si viene colpiti, perché se cade in un burrone si può cominciare a raccogliere pietre e a lanciarle. Se poi non ci sono burroni, e bisogna perdere tempo e rischiare di morire per raccogliere l'arma, tanto vale darsi alla raccolta di saponette.
Red non perse tempo a rialzarsi. C'era in gioco la sua vita e l'obiettivo dei cento Rathalos abbattuti... Mica male. Non fece in tempo a riportare lo sguardo sulla creatura che questa già gli correva incontro per travolgerlo, ma riuscì in tempo a schivarla grazie ad una rapida capriola laterale. Il Wyvern sembrava leggermente spaesato, non sembrava aver visto l'Hunter rotolare via, e Red ne approfittò per dare qualche colpo alla coda, per farla saltare via. La creatura però capì subito cosa stava cercando di fare il cacciatore, e con un rapido colpo di coda lo spazzò via per poi alzarsi in aria, in sospensione sul tetto della caverna.
Questo era un problema. Quello stupido coso rosso non sembrava avere intenzione di scendere, e aveva sentito dire che i Rathalos possono rimanere in sospensione per molto tempo. Giusto per complicare un po' le cose, il Wyvern aveva cominciato a sparargli addosso palle di fuoco dall'alto, che per fortuna non erano troppo difficili da schivare: il bestione non aveva una buona mira.
Red non amava portare Flash Bombs per abbattere i suoi nemici, perciò doveva cominciare a far lavorare il cervello per trovare un modo per farlo scendere, e doveva farlo anche in fretta. Cominciò a guardarsi intorno mentre correva in lungo e in largo per schivare le palle di fuoco del bestione rosso.
Un punto di estrazione minerali, ossa rotte, qualche pianta, uova di Wyvern...
Uova di Wyvern? Ma certo! Qualche Rathian doveva averle deposte e sicuramente a lui non avrebbe fatto piacere incenerire i suoi piccoli a palle di fuoco.
Red cominciò a correre a perdifiato verso le uova, e il Rathalos sembrò capire subito le sue intenzioni: quest'ultimo infatti scese a terra il più velocemente possibile, e cominciò a caricare nella sua direzione per placcarlo e fermarlo prima che raggiungesse le uova. Forse aveva paura che le rompesse o le rubasse.
Il cacciatore sorrise e si tuffò di lato poco prima che la creatura lo raggiungesse, col risultato che questa inciampò e ruppe buona parte delle uova col suo peso.
La cosa fece infuriare il Rathalos, che cominciò a ruggire, senza più controllare il fuoco che nutriva nel suo ventre: dalle sue narici e dalla sua bocca uscivano piccoli fuocherelli e sbuffi di fumo, che rendevano la sua figura ancora più inquietante. Red approfittò dei ruggiti del Wyvern per dare qualche colpo alle ali e alla testa, e qualche artiglio volò via. Sarebbe passato dopo a raccoglierli, se si fossero spezzati bene.
Il dolore sembrò far tornare concentrato il Rathalos, che travolse letteralmente il cacciatore, che non si aspettava una reazione così repentina. La stanchezza cominciava a farsi sentire, le ferite a pulsare, ma di sicuro il suo avversario non stava molto meglio: erano rimasti alcuni artigli sull'ala destra, e la coda ormai strisciava per terra, il Wyvern non riusciva nemmeno ad alzarla. Quest'ultimo dovette fare un movimento spiacevole, perché si bloccò mentre si girava per caricare nuovamente il cacciatore ed emise un ruggito di dolore. Red non si lasciò scappare il momento.
Corse verso il Rathalos e diede un potente colpo in avanti sul suo muso, che si spaccò in due facendo fuoriuscire un grosso rivolo di sangue. La bestia cominciò a girare in tondo, provando a colpire il cacciatore con la propria coda: evidentemente il dolore l'aveva confusa e non si era resa conto che, non potendola alzare e imprimere forza, a Red bastava saltare un po' per schivare i suoi colpi, reinfoderato lo Spadone.
Quando il Wyvern si fermò un attimo, il cacciatore non perse tempo. Un poderoso colpo in estrazione fece saltar via la coda, e il Rathalos cadde in avanti, perdendo l'equilibrio. Quello era il momento di assestare il colpo di grazia. Con un veloce balzo, Red saltò tra l'ala e la zampa del bestione rosso che rantolava a terra, vibrò un violento colpo alla testa del mostro e, facendo uso del peso dello Spadone e della potenza del colpo precedente, riuscì ad infilare la punta dello Spadone nel collo del mostro, che emise un ruggito sordo e smise quasi immediatamente di muoversi.
Red si tolse l'elmo, gettandolo a terra, e si asciugò il sudore dalla fronte, per poi sistemarsi i capelli argentei dietro le orecchie. Cento Rathalos! Avrebbe festeggiato in grande, da solo ovviamente, poiché la sua spavalderia da Hunter solitario non gli permetteva di avere molti amici.
Scalcò il possibile dal mostro e dalla coda (nessuna piastra: lo strisciare della coda per terra aveva fatto un sacco di scintille evidentemente, e si erano rovinate tutte quelle facilmente estraibili), mise il tutto nello zaino e poi si incamminò verso il proprio elmo. Lo rimise in testa, sistemò bene la visiera e si reincamminò verso il villaggio.
Stava proprio per uscire dalla caverna quando un'immensa luce verde proveniente da fuori invase tutto. Il cacciatore urlò, accecato dal bagliore, e si gettò a terra con gli occhi in fiamme. Aspettò che il bruciore fosse passato, poi si rialzò e guardò fuori dalla caverna. Il cielo aveva preso un colore nero con sfumature verde scuro, e la luna era totalmente scomparsa. Che diavolo stava succedendo? Dov'era la mongolfiera? Cos'era quella luce verde?
Proprio mentre il cacciatore si faceva tutte queste domande, un violento e acutissimo ruggito si levò da dietro le spalle dell'Hunter. Ciò che vide lo fece rabbrividire.
Il Rathalos si era rialzato: le scaglie stavano cadendo dal suo corpo, sciogliendosi dopo aver toccato il suolo; Gli occhi rientravano nelle orbite, lasciando il posto ad un'inquietante luce azzurra; La carne della bestia andava velocemente in putrefazione, cadendo a brandelli tra le foglie secche, e le ossa, l'unica cosa ormai visibile del mostro, stavano diventando più grandi, gli artigli più appuntiti. Red non riusciva a muoversi, non aveva mai visto un orrore del genere. Era paralizzato dal terrore.
Quando il Wyvern terminò la trasformazione, era grande almeno del doppio rispetto all'inizio.
Quando Red riuscì finalmente a collegare gli arti al cervello, cominciando nuovamente a muoversi e provando ad arretrare, il mostro emise un urlo acutissimo, tanto che Red rabbrividì e si tappò le orecchie. Non sapeva cosa fare, ma ad ogni modo non avrebbe avuto tempo di fare nulla.
Subito dopo l'urlo, la bestia emise un sibilo e cominciò a soffiare verso il cacciatore. Il suo alito si trasformò in ghiaccio che, volando verso Red, lo colpì in pieno e lo inchiodò al muro più vicino, ancora con lo Spadone in mano. Red non riusciva a muoversi, era totalmente immobilizzato dal ghiaccio, inchiodato con le spalle al muro, solo la testa e mezza gamba sinistra erano fuori da questo, ma non poteva fare molto, visto che la gamba non toccava nemmeno terra. Il Wyvern emise una risata. Una risata umana. La sua voce grave e tetra risuonò per la caverna.
<< Dannazione a te! Che cosa vuoi? Chi sei?>> Urlò Red, più per disperazione che per altro. La risposta del Wyvern gli spalancò gli occhi e gli raggelò il sangue.
<< Io sono... La Fine.>>
  
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