Fa freddo, piove, tira vento e c’è nebbia. Di solito con questo tempo sei intrattabile. Al contrario di quello che pensano in molti, sei lunatico molto più di me.
Finalmente arrivo a casa tua. Parcheggio, miracolosamente senza sbattere contro uno dei tuoi tanti vasi (non so cosa ci trovi di tanto bello nel giardinaggio). Meglio, non so come avresti reagito se ti avessi detto di aver rotto l’ennesimo “Gioiellino di botanica” (che c’entri poi la botanica non lo so, mica sei uno scienziato) come chiami tu quei brutti cocci. Almeno fossero di un bel colore, dico io. Facendo queste profonde riflessioni filosofiche arrivo alla tua porta. Suono il campanello e mi preparo ad aspettare una buona mezz’ora prima che tu venga ad aprire. Stavi giocando con i videogiochi quando ti ho chiamato, circa un’ora fa. Solo in pochi sappiamo cosa significhi questo: non ti scolli  dalla tv manco se sganciano una bomba atomica, se qualcuno si mette davanti o te la spegne piangi (e piangi davvero, con lacrime vere) e inizi a sbraitare come un pazzo, anzi, come un bambino piccolo. Neonato, per meglio dire ancora. E questo significa che verrai ad aprirmi tra tipo mezz’ora appunto. Sempre ammesso che tu abbia sentito il campanello. Mentre penso che morirò congelato, la porta si spalanca. Impossibile. Mi fissi già pronto per uscire. Non ci credo.
“Ciao Dom”
”Ciao Matt, entra. Due minuti e sono da te. Ho finito, devo solamente prendere le chiavi di casa e trovare il telefono e andiamo”
Tu non parli mai così. Quelle rare volte che lo fai, qualcosa non va’. E’ un tono troppo 'ufficiale" 
“Dom, dove vuoi andare?”
”A fare shopping, no? E’ da parecchio che non compro qualcosa per me”
”Già una settimana è proprio tanto tempo…”
“Eh lo so…”
”Dom..io scherzavo”
”Io no”
D’accordo. Ha qualcosa che non va’.
“Dom però non andiamo a quel negozio del centro… non mi piace quella zona”
“Ma io non volevo andarci”
”Ma se ci vai sempre! Ti conosco”
”Mi conosci Matt? Cosa ti fa pensare di conoscermi?”
Non usare questo tono. Mi mette ansia, lo sai.
“Beh per esempio che ci conosciamo da più di dieci anni ormai e..”
”E secondo te il tempo determina la conoscenza, Matt?”
”Non  è questo quel…”
”E se io non ho parlato, non ho chiesto e non ho deciso come fai tu a dire che era quello che volevo davvero fare e non quello che tu pensi io avrei voluto fare?”
”Dom…dai…alla fine è solo un modo di dire…”
”E io mi sono rotto il cazzo dei modi di dire” urli buttando a terra la giacca che ti sei tolto. Dall’ingrasso torni con passo deciso in salotto e ti siedi sul divano bianco, quello che ti ho comprato per lo scorso Natale. Punti i gomiti sulle cosce e metti la testa fra le mani.
Dovrei avvicinarmi? O peggiorerei la situazione, come faccio di solito?
Io..non ti posso lasciare così.
“Dom…” ti chiamo raggiungendo il divano. Restando dietro di te, mi appoggio allo schienale e ti metto le mani sulle spalle. Stai tremando. Tu stai piangendo.
”Cosa c’è?”
“Matt…tu non…non mi conosci!”
“Ma si…so come la pensi generalmente e riesco a prevedere anche le tue reazioni… io ti conosco”
”No! C’è una parte di me che non sai…  e che probabilmente non saprai mai quindi…non insistere”
”E allora dimmela”
”Ma ti ho appena..”
”Tu di me conosci tutto. Le pie peggiori crisi, quanto sono isterico e quello che odio e le piccole cose che adoro e mi fanno impazzire. Se c’è un lato di te che non mostri mai io…non saprei come scoprirlo! E forse, se tu mi dicessi quello che intendi con ‘lato nascosto che non conosco’, potrei capirti meglio e nel caso aiutarti. Lo sai che per me sei importante, Dominic.”
Perché piangi più di prima!! Cos’ho detto adesso!
“Tu mi odierai per questo”
“Non potre..”
”Si. Potresti. Per quanto dici di volermi bene, e non lo metto in dubbio lo hai dimostrato tante volte, questo sarà un colpo duro”
”Dillo”
”Matt tu non vorresti mai che lo dicessi!”
”Dillo ti ho detto!” ti urlo di rimando, stringendoti le spalle e tirandoti con forza verso lo schienale del divano, dove sbatti senza opporre resistenza.
“Scusami” mormoro mentre mi siedo accanto a te, sul bordo del divano.
Abbassi gli occhi, prendi un respiro profondo, ti giri verso di me e mi metti una mano sugli occhi.
“Ti fidi di me?”
Annuisco
Sento che ti sei alzato, ma continui a tenere la tua mani sui miei occhi
Sento il tuo respiro sul collo, poi la tua voce sussurrarmi all’orecchio
“Grosso errore”
Poi sento qualcosa di morbido e delicato sulle mie labbra. E poi sento la tua lingua percorrerle.
In un gesto rapido, afferro la tua mano che mi copre gli occhi e con forza, per vincere la tua resistenza, riesco a toglierla.
Ti stacchi anche tu. Abbassi gli occhi per guardare la mia mano che stringe il tuo polso, poi torni a fissarmi. Nei tuoi occhi, che ora sono grigi, c’è solo rimpianto. Rimpianto per aver fatto quello che, dalle sensazioni che ho provato, volevi fare da tanto, tanto tempo.
Cerchi di alzarti, ma con una mano ti blocco il collo e ti tiro verso di me, mente con l’altra mano mollo il tuo polso e intreccio le dita con le tue.
“Quella mano sugli occhi mi dava fastidio” ti sussurro sorridendo.
Faccio combaciare di nuovo le nostre labbra e le nostre lingue si incontrano subito.
Forse, questo bacio che per te è la realizzazione di un sogno, un traguardo raggiunto, non sarà che l’inizio.
Sento che sorridi. Non c’è bisogno che lo veda. Ti conosco. Ora, ti conosco per davvero.
 
 
 
 
 
 
Hola everybody! :) Si lo so forse le mie shot si somigliano un po’, ma mi sembrava giusto dare spazio anche alla voce di Matt, per una volta.
Beh, non so che altro aggiungere xD
Ah si i personaggi non mi appartengono, non fanno queste cose non mi pagano e bla bla vari.
 
See you soon
XxX