La mia prima storia su “the vampire diaries”, fatemi sapere cosa ne pensate, e soprattutto se
ci sono errori e cose da correggere. Sara
Tutte le strade portano a te
E’ da stamattina alle otto che sono in viaggio in macchina,
la radio sta passando la canzone dei Lifehouse “It Is What It Is” e intanto i miei pensieri vagano e mi rendo conto che ormai sono passati due anni da quando Stefan e Damon sono arrivati in città, insieme abbiamo dovuto combattere e superare mille pericoli e avversità: ex ragazze psicopatiche, rapimenti, vampiri originari, ci mancava la quasi distruzione del pianeta e avremmo completato il quadro. Ora è un periodo tranquillo, la mia vita procede abbastanza tranquillamente non è cambiato molto in questo periodo, tranne dentro di me, dove è cambiato tutto,
sento un vuoto enorme che non riesco a colmare da quando Damon se n’è andato.
Oggi sono quattro mesi che ha lasciato la città, mi sembra trascorso solo un giorno da quando Stefan venne a casa mia con un aria solenne , uno sguardo basso ed un piccolo foglietto stretto tra le mani. C’erano solo poche righe, come se tutto quello che avesse passato qui e tutte le cose che c’erano state fossero talmente di poco conto da doversene andare via senza salutare nessuno, senza un minima spiegazione lasciando solo tre misere righe dietro il suo passaggio.
Fratellino,
questa città non è più il posto per me
me ne vado un po’in giro per il mondo,
ci rivedremo presto.
Damon.
Da quel giorno non abbiamo avuto nessuna notizia di lui, tutti gli altri sembrano sollevati, quasi felici che Damon non sia più in città, dopotutto come biasimarli, la maggior parte dei casini li ha combinati lui, è sempre stato sprezzante maleducato e pungente. Non ha fatto altro che offendere tutti fregandosene dei loro sentimenti. Nessuno sente le sua mancanza, neanche Stefan, nessuno che pensi al lui più del necessario, nessuno tranne me….
Il primo periodo senza Damon è stato strano, non riuscivo a capire perché ogni giorno che passava senza vederlo mi facesse sentire strana, provavo come una fitta al cuore che non riuscivo a spiegarmi, perché ogni volta che pensavo a lui e ai suoi occhi mi mancava il respiro, e soprattutto non riuscivo a spiegarmi perché ero così arrabbiata per il fatto che se ne fosse andato senza salutare dopotutto io non ero forse importante per lui?
Poi un giorno ho capito, era un sabato mattina, avevo dormito da Stefan e avevo bisogno di bere un bicchiere d’acqua, quindi scesi giù e mi diressi verso il salone. Non so neanche io perché lo feci ma quando mi resi conto di dove fossi mi guardai intorno e mi resi conto di quanto quel posto fosse vuoto senza di lui, di quanto io fossi vuota senza di lui e di quanto lo amassi.
Già, io amavo Damon e mi odiavo per il fatto di essermene accorta troppo tardi.
Sto guidando ormai da quattro ore di fila, sto andando a cercare Damon. Voglio dirgli che lo amo.
Perché questa non può essere la fine.