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Autore: Meryl Stryfe    01/12/2010    2 recensioni
"Fu così che, senza dire nulla, Dean Winchester appoggiò la bottiglia di birra sull'erba, si alzò dal cofano dell’auto e prese l'ex-angelo per mano. La strattonò gentilmente per convincerla a tirarsi in piedi. Non appena Castiel lo assecondò, il cacciatore la tirò contro il proprio corpo e passò le braccia attorno alla vita sottile di lei.Dean non seppe dire se fu più sorpreso dal suo stesso gesto oppure dalla consapevolezza che Castiel avesse una vaga idea di chi fossero i Velvet Revolver." (Versione femminile di Castiel e possibile spoiler della quinta stagione per i più pignoli!)
Genere: Fluff, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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gravedancer
N.b./ Per chiunque fosse interessato a sapere che aspetto ha il Tramite alternativo di Castiel prima di leggere, dia un'occhiata ad  Emily Didonato.
Inoltre vi consiglio di tenere la canzone come sottofondo, penso che renda davvero meglio! Buona lettura! :)

Gravedancer

A Dean venne spontaneo chiedersi come erano finiti in quella situazione, ma non si soffermò troppo a rifletterci, anche se probabilmente sarebbe morto dall'imbarazzo nel caso qualcuno li avesse visti. Qualcuno come il suo caro fratellino Sam, ad esempio.
Dean e Castiel erano nel cortile del Rifugio per ad ammirare le stelle e scambiarsi una bottiglia di birra, entrambi appoggiati al cofano scintillante dell'Impala; poi, per qualche motivo, Dean aveva acceso la radio dell'auto, sintonizzandola su un canale a caso.
Castiel gli aveva rivolto un'occhiata curiosa, alla quale il maggiore dei Winchester si era limitato a rispondere con uno dei suoi sorrisetti casuali.
Infine, qualche dee-jay con un minimo di orecchio per la buona musica, aveva mandato in onda Gravedancer dei Velvet Revolver.
Tra lui e Castiel era calato un confortevole silenzio che era durato alcuni lunghi minuti, mentre si godevano le prime note melodiose della canzone.
L'ex-angelo aveva sorriso fra sé sollevando gli occhi verso il cielo stellato sopra di loro.
Dean si era sorpreso nel constatare quanto gli occhi di lei fossero, se possibile, ancora più azzurri, illuminati dai raggi argentei della luna. Subito dopo si rese conto che quello era probabilmente il pensiero più melenso mai avuto in trent'anni di vita e aveva ringraziato tutto ciò che c'era di sacro che Castiel non lo potesse più intercettare come un tempo.
Sorprendentemente, era stata Castiel a parlare per prima dopo quella che era sembrata essere un'eternità.
- E' una bella canzone. - la sentì dire e Dean rimase abbastanza sorpreso dalle sue parole da tornare completamente alla realtà, mettendo da parte le sue diatribe mentali.
La guardò con occhi sgranati per alcuni secondi e Castiel sembrò notarlo, dal momento che si voltò verso di lui per ricambiare l'occhiata del cacciatore. Per una frazione di secondo, Dean giurò di leggere divertimento nello sguardo di lei.
- Sei ancora convinto che io sia una sprovveduta? - domandò, ma senza risentimento nella voce.
Fu così che, senza dire nulla, Dean Winchester appoggiò la bottiglia di birra sull'erba, si alzò dal cofano dell’auto e prese l'ex-angelo per mano. La strattonò gentilmente per convincerla a tirarsi in piedi. Non appena Castiel lo assecondò, il cacciatore la tirò contro il proprio corpo e passò le braccia attorno alla vita sottile di lei.
Dean non seppe dire se fu più sorpreso dal suo stesso gesto oppure dalla consapevolezza che Castiel avesse una vaga idea di chi fossero i Velvet Revolver.
Anche se con leggera riluttanza, Castiel appoggiò entrambe le mani sulle spalle di Dean e cercò gli occhi di lui con i propri, come a chiederli spiegazioni. Dean poté quasi delineare fisicamente il punto interrogativo che comparve allegato all'espressione di lei.
Castiel ricevette in risposta solo un nuovo sorriso da parte del cacciatore, uno di quei sorrisi ampi e birichini che Dean esibiva quando stava per combinarne una delle sue, ma che tuttavia la convinse a lasciarlo fare.
Contro ogni aspettativa del maggiore dei Winchester, Castiel ricambiò il sorriso, ma il suo fu molto più dolce, quasi accondiscendente. Castiel forse ancora non era in grado di agire del tutto in funzione delle emozioni che iniziava a provare, ma i suoi occhi compensavano questa lieve mancanza e Dean fu sicuro di leggere affetto nelle iridi incredibilmente azzurri di lei.
Successivamente l'angelo si rilassò contro il corpo tonico del cacciatore e socchiuse le palpebre, appoggiando la guancia destra alla spalla sinistra di lui. Dean lottò con tutto sé stesso per impedirsi di sospirare.

She's all that I see
And all that I breathe
Take a breath and hold her in
As her shadow's whispering
I can hear the laughter
Knowing what they're after
While she flies beside me
On many broken wings

Take, take a look around
She's a pretty good dancer
She dances on my grave
Everytime it goes down
Everytime she comes down
Everytime we fall down
She dances all over me

Dean ammirò per qualche istante le ombre proiettate sulle guance levigate di lei dalle sue lunghe ciglia nere, ma subito dopo distolse lo sguardo, rendendosi conto di aver appena formulato l'ennesimo pensiero zuccheroso della serata.
Castiel gli faceva quell'effetto. Con la sua sola presenza riusciva a infondergli una calma che raramente ricordava di aver provato da quando era tornato dall'inferno e, evidentemente, era anche un'ottima musa ispiratrice per i pensieri melensi.
Il maggiore dei Winchester emise un lieve sbuffo divertito e appoggiò a sua volta una guancia contro la tempia della ragazza.
Dean non era famoso per le sue doti di ballerino e di certo nemmeno Castiel era un'esperta sotto quel punto di vista; normalmente ciò avrebbe portato inesorabilmente ad una situazione imbarazzante, ma da quando in qua Dean Winchester viveva situazioni normali?
Con le braccia strette attorno al corpo sottile di Castiel, calda e morbida contro di lui, quello era un momento tanto perfetto da far passare in secondo piano tutto il resto. Nessun bisogno di parole, nessun secondo fine. Solo loro, Dean e Castiel; il cacciatore ed il suo angelo testardo che, indipendentemente dalle prediche del primo, si ostinava a mettere ripetutamente a repentaglio la propria incolumità per proteggerlo sia da un destino troppo grande, sia da sé stesso.
Fu così che si ritrovarono ad ondeggiare dolcemente sulle note melodiche di quella canzone proveniente dall'abitacolo dell'Impala, esattamente come due adolescenti al ballo del liceo. Dean sorrise fra sé al pensiero mentre stringeva inconsciamente le braccia attorno al corpo di Castiel; lei parve apprezzare dal momento che gli dedicò una carezza lieve all'altezza delle clavicole.
Dean inalò a fondo il suo profumo. Castiel sapeva di ozono, misto al profumo fresco portato dal vento tiepido che rinfrescava la limpida serata estiva assieme ad un qualcosa tipico di lei che Dean non riuscì a riconoscere.

She's the world at my feet
The sun that gives heat
Take a rest and hold her near
Or she'll float away from here
Cause I'm knowing what you fearing
And a sentimental jury
And every mile that guides you
I'll watch over everything

And everytime that we feel it
It's just another long wasted night
And the dance that we tear
Is just another way for you to roll over me
And the bed that we're sharing
Is the home that I wanna bring you
Want to feel you
I don't want to hear you

Nonostante tutto, Castiel riuscì cogliere quasi immediatamente il ritmo lento della canzone e seguì docilmente i movimenti di Dean, lasciandosi, per una volta, guidare del tutto da lui.
Era come se attorno a loro si fosse formata una bolla di tranquillità; erano completamente isolati da tutto il resto del mondo ed in quel momento, a parere di Dean, anche l'Apocalisse, Lucifero e pure il Paradiso intero poteva aspettare.
Non si resero conto subito che la canzone era terminata e anche quando realizzarono, continuarono ad indugiare in quell'abbraccio caldo, colmo di troppi significati perché Dean o Castiel potessero interpretarli tutti.
Solo alcuni minuti dopo si allontanarono, come di comune accordo, ma senza interrompere del tutto il contatto formato dai loro corpi.
Castiel guardò Dean con quei suoi occhi grandi, innocenti e così tremendamente azzurri che per un momento il cacciatore si ritrovò costretto a reprimere un brivido. Successivamente egli accennò a un leggero sorriso, prontamente imitato per induzione dall'angelo e fu come guardarsi allo specchio.
Dean si abbassò sul viso di Castiel, rendendosi conto solo in quell'istante di quanto fossero realmente vicini. Solo all'ultimo momento deviò dalle labbra di lei, per poi posare un lungo bacio all'angolo della bocca soffice di Castiel. Era molto più intimo proprio perché innocente e, paradossalmente Dean trovò che esprimesse molto meglio ciò che stava tentando di trasmettere all'angelo tra le sue braccia. Ali o meno, Castiel rimaneva sempre tale per lui.
Indugiò per qualche istante in quel punto, godendo della sensazione generata dal respiro caldo di lei contro la guancia.
Non appena si ritrasse e ritrovò gli occhi chiari di lei, lesse confusione nel suo sguardo ed un'altra emozione a cui Dean preferì non dare un nome per il momento. Era l'Apocalisse e probabilmente non sarebbero riusciti a sopravvivere abbastanza a lungo da poterne vedere la fine, quindi perché illudersi coltivando qualcosa che non aveva speranza di crescere?
Forse spinto da questa amara consapevolezza, Dean si piegò nuovamente su di lei, ma questa volta le posò un bacio gentile sulla fronte, costringendola a chiudere gli occhi per i pochi istanti che durò.
- Grazie. - sussurrò semplicemente il cacciatore, allontanandosi di qualche millimetro dalla pelle tiepida di Castiel. I capelli castani di lei gli solleticavano morbidamente la punta del naso.
La stava ringraziando per tutto e niente, ma Castiel non pretese spiegazioni e si limitò a sorridere, questa volta più convinta e per un breve istante lo fecero anche i suoi occhi, mentre lei rinsaldava dolcemente la presa sulle sue spalle.
Fu così che Dean Winchester si ritrovò, dopo anni, a pregare. A pregare affinché l'Apocalisse potesse essere scongiurata con il minor numero di perdite possibili, affinché al termine dell'incubo gli potesse essere concessa una fugace occasione di felicità e magari anche l'occasione di esplorare tutte le sfumature di quel sentimento prematuro che aveva scorto negli occhi cristallini del suo angelo.

She dances all over me
She dances all over me
She's a pretty good dancer
Take, take, take a look around
She's a pretty good dancer
Everytime she comes down...

End
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(1355 parole)
Note finali: Sono secoli che non scrivo più nulla, in effetti e di certo non mi aspettavo di tornare alla carica con una cosa del genere.
Premetto subito, per evitare di essere linciata, che sono assolutamente una fan del pairing canon Dean/Castiel, ma questo vuole essere una sorta di esperimento, un goffo tentativo di esplorare in minima parte come sarebbe il rapporto tra i due se Castiel avesse abitato fin dall'inizio un Tramite femmina. Personalmente penso che  sarebbe qualcosa di esponenzialmente intenso, poi ad ognuno il suo parere, naturalmente. u.u
Ci tengo a dire una cosa; prendete questo testo con le molle e soprattutto per ciò che è, ovvero una oneshot scritta di getto ascoltando Gravedancer dei Velvet Revolver in un momento di delirio post-studio.
Spero che sia gradita almeno un pochino dai lettori più avventurosi e mi piacerebbe ricevere qualche parere/critica/commento così da poter capire dove migliorare dal momento che sono passati anni dalle mie ultime pubblicazioni. :)
Ai posteri l'ardua sentenza!
Un bacione,
Meryl
  
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