Erano
secoli che tentavo di buttare giù qualcosa su Helena. Che
fosse una nuova persona, o la Helena propriamente Helena.
Ispirato
a questo
video. Helena è LA canzone, per quanto mi riguarda.
(Sing
it!) For Helena
[Prompt:
#30 – “E se … ?”]
Ancora,
dopo tutto quel tempo, Gerard si ostinava.
Frank,
dal suo angolino di chitarrista con felpe e maglioni anche quando c’è
un caldo incredibile, osserva il tutto. Tra l’esausto e il
nervoso.
Osserva
come Gerard enfatizzi sempre le stesse note, come Gerard abbia gli
occhi lucidi e cosa la sua voce trasmetta.
… Gerard
e le sue mosse, la sua totale assenza più evidente che mai.
Ha
sempre creduto che una parte di Gee, e non poco importante, fosse
morta assieme a sua nonna.
Ci
sono delle persone, nell’esistenza umana, in grado di
modificare completamente qualsiasi aspetto della vita,
indipendentemente dal ruolo ufficiale che dovrebbero indossare,
dall’etichetta a loro imposta.
Per
Gerard sua nonna era stata la
metà. Gli aveva
insegnato quali erano le sue passioni e ciò che poi sarebbe
diventato, aveva trascorso una gran parte del tempo del bambino che
aveva cresciuto assieme a lui.
Affinché
gli sforzi della donna fossero ricompensati – forse – lui
le dedicò un album dei My Chemical Romance, e tutte le
esibizioni di “Helena”.
È
distrutto. Quasi cadesse a pezzi (in quel caso sarebbe meno
dolorante).
Le
iridi da bambino che rispuntano dai recessi più profondi della
sua anima per domandare se potrebbe rincontrarsi con lei.
Perché,
si chiede allora Frank, non viene esaudito quel desiderio se è
così tanto indispensabile? Perché una fottutissima
canzone è in grado di far male e i morti non possono uscire
dalle loro tombe, almeno una volta all’anno, per lasciarsi
spiegare com’è difficile senza di loro e se pure si
cammina avanti – un passo indietro al giorno – una parte
di sé è costantemente indietro a struggersi.
Ma
lui deve cantarla comunque. Con la sua bocca storta e pure ora che ha
i capelli rossi.
Lui
la canta, indicando il cielo, gettando baci al vento, ringraziando
chi ha permesso ai My Chemical Romance di essere dove sono.
Frank
osserva, e suona nascondendosi il volto: non ha mai incontrato
nessuno che fosse l’esatto opposto di un empatico.
Gerard,
sul palco, è la scarica di felicità infelice più
potente del mondo. E chiunque, intorno, si sente in dovere di morire
assieme a lui.
“E
se … ?” e se la felicità non fosse altro che una
sfumatura agrodolce della depressione?
Spero
vi sia piaciuta – e che qualcuno abbia letto.