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Autore: Astrea    27/06/2003    3 recensioni
Ci sono momenti nella vita in cui vorrei fermare solo per un attimo il tempo, impedendo a miei occhi di vedere tutto quello che sta accadendo e tornare indietro quando tu ed io stavamo per ore ad osservare un campo di calcio deserto e tu con occhi sognati mi ripetevi all’infinito che saresti partito.. ora sono io ad essere partita e tu Amore mio mi manchi...
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tsubasa Ozora/Holly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vorrei precisare solo una cosa questa fanfict è nata vivendo attraverso i media questa orribile ed ingiustificata guerra.. non voglio fare nessun riferimento ne ideologico ne politico.. semplicemente permettetemi di asserire che alle soglie del terzo secolo l’uomo resta un animale che se pur ha il dono del pensiero non esita un attimo ad afferrare la clava, come un uomo primitivo, ed uccidere un proprio simile..
Spero vi piaccia!
Baci
Terry
Personaggi

Sanae Nakazawa, 24 anni, giornalista
Tsubasa Ozora, 25 anni, giocatore professionista
Serafh Kuliz, 29 anni, medico appartenente all’organizzazione medici senza frontiere
Willy Kuliz, 31 anni, medico e marito di Serafh
George Hiustun, giornalista americano

Ken Hizuki, 35 anni, reporter collega ti Sanae
Istants

Capitolo 1

Ci sono momenti nella vita in cui vorrei fermare solo per un attimo il tempo, impedendo a miei occhi di vedere tutto quello che sta accadendo e tornare indietro quando tu ed io stavamo per ore ad osservare un campo di calcio deserto e tu con occhi sognati mi ripetevi all’infinito che saresti partito.. ora sono io ad essere partita e tu Amore mio mi manchi...



“Sanae muoviti non puoi stare li!”

Mi volto, la gente corre come non mai cercando di raggiungere il prima e possibile i rifuggi più vicini.. Ken il mio telecameran sta riprendendo tutto, solo ora noto che ha indossato la maschera antigas, mi sento scuotere .. è George il mio collega, giornalista, americano.. mi sta porgendo una maschera .. l’afferro e con l’aiuto di Serafh indosso ...

George: “Dobbiamo scappare, non possiamo più stare qui!”
Ken: “Per me va bene!”
Sanae: “Si, però passami la borsa come puoi scappare riprendendo con tutto questa roba!”
Serafh: “Si ha ragione.. passami qualcosa anche a me!”
La guardo.. Sanae.. “No tu non puoi, nel tuo stato non è tanto salutare!”
George: “Non vi preoccupate porto io tutto.. ora andiamo!”

George prende la borsa e la macchina fotografica ed iniziamo a scappare... quello che vedo è qualcosa di assolutamente irreale .. missili che volano a pochi metri dal mio capo.. corpi per terra.. prendo per mano Serafh.. ed insieme entriamo nel rifugio subito seguite da George e Ken.. mi appoggio alla parete e sfinita scivolo per terra.. Serafh si siede a fianco a me mentre George e Ken iniziano a riprendere le persone che occupano questo rifugio.. ci sono tanti piccoli bambini che tremano, tante mamma che hanno nei propri occhi dipinta tanta tristezza .. eppure questa guerra è cosi stupida nata più per motivi esterni a questa povera nazione .. Tsubasa ho tanta paura ma devo essere forte, so benissimo che quando non ti alleni e non disputi partite sei davanti al televisore cercando di capire come sto..

“Sany?”
Mollemente mi volto.. “Che cosa c’è?”
Serafh poggia una mano sul ventre.. “Credi che il mio bambino possa nascere traumatizzato!”
Alzo un sopracciglio.. “o bhè! Se ha preso dalla mamma e dal papà non credo proprio!”
Sul viso di Serafh si delinea un dolce sorriso.. “Tu dici! "
Speriamo!”
“Certo!”
Serafh si rilassa e chiude gli occhi.. per me lei è una donna coraggiosissima, è un medico appartenete all’organizzazione “Medici senza frontiere”.. insieme a suo marito Willy si è sempre presa cura delle persone più deboli e quando è iniziato questo conflitto sono venuti qui e solo lo scorso mese si è resa conto di aspettare un bambino.. all’inizio tutti quanti noi abbiamo cercato di convincerla a tornare a casa, ma lei non ha voluto.. sorrido.. se tu fossi qui Tsuby mi foresti notare che assomiglia tanto ad una persona di tua conoscenza.. sorrido.. puo darsi.. ma questa era la mia occasione, voglio dimostrare a me stessa di essere capace di essere anche qualcosa di diverso da una semplice moglie che ti aspetta sull’uscio della nostra casa..vorrei che per una volta tu fossi realmente fiero di me, lo so che avresti preferito che restassi a casa e continuassi a fare la corrispondente dalla Spagna per la rete nazionale nipponica, ma non mi bastava.. mi sentivo insoddisfatta.. chiudo gli occhi.. cosi cerco inconsciamente di isolarmi sia dal mondo esterno .. ma anche dai miei tormenti, dalla mia profonda solitudine.. di scatto apro gli occhi .. no.. non devo scappare ..


Spagna

“Sono a casa!”
Apro la porta e mi guardo in giro.. scuoto la testa.. che stupido che sono.. ancora non mi sono abituato all’idea che lei non c’è .. mi sfilo velocemente la giacca ed entro in salotto … “Accidenti! Ma perché sono disordinato! Dove ho messo il telecomando?”.. come un pazzo rovisto tra i divani, sulla libreria ed infine trovo quel malefico aggeggio sul televisore.. l’accendo..

“Edizione straordinaria.. la città di Hulj è da circa 20 minuti sottoposta ad un bombardamento estremamente cruento!”

Sbarro gli occhi e quasi con un fare avvilito mi passo una mano tra i capelli.. poi mi siedo.. osservo le pochissime immagini che in questo momento sono a disposizione della televisione Spagnola.. mi sento male ho bisogno di sapere lei dov’è, se sta bene!.. cambio canale e mi collego alla rete nipponica dove vengono trasmessi i servizi fatti da lei.. il giornalista afferra il telefono posto sulla sua scrivania e dopo pochi secondi..

“Dovremmo aver ricevuto le immagini girate dal nostro operatore Ken Hizuki, mentre in collegamento satellitare abbiamo la giornalista Sanae Nakazawa!”

sospiro.. e mi rilasso.. poi.. la Sua voce

“Buona sera a tutti!”

“Buona sera Sanae! Come state?”

“Tutto bene.. siamo nel rifugio numero tre del settore nord ovest della città.. l’attacco e stato improvviso le sirene non sono suonate, ed i missili scud sono stati lanciati per intercettare il fuoco nemico.. all’inizio c’è stato gran panico, la gente scappava in tutte le direzioni e qua e la c’erano per terra corpi di persone, soprattutto di uomini..un missile è caduto a pochi isolati da dove ci trovavamo noi.. non so se vi sono arrivate le immagini!”

“Si.. le stiamo trasmettendo proprio in questo momento!”

“bene, è stato qualcosa d’impressionante all’improvviso la terra è stata scossa da un tremito innaturale e i vetri dei palazzi si sono rotti diventando una pioggia pericolosa.. molte presone sono state trafitte da schegge di vetro!”

“Capisco! Ora ti lasciamo se ci sono novità contataci e soprattutto state attenti!”

“Si!”


La comunicazione con Sany si conclude, scatto all’in piedi e come un pazzo cammino avanti ed indietro poi afferro il cellulare e compongo il suo numero.. so che è in servizio e che in questo momento non la potrei chiamare .. ma non c’è la faccio più.. il telefono squilla per qualche minuto.. poi..

“Tsubasa!”

“Amore come stai?”

“Bene!”

“Stanno ancora bombardando!”

“Si”

Sento la sua voce scossa dalla paura.. è diversa da quella che ho ascoltato pochi minuti fa attraverso la televisione..

“Amore mio, mi manchi da morire!”

“Anche tu, Tsubasa sono già finiti gli allenamenti?”

“Si, dopo domani abbiamo la finale di Champions Leage”

“Sono sicura che la vincerai!”

“io no!”

“e perché?”

“perché non c’è la faccio più!”

Silenzio

la mia stretta intorno al telefono aumenta

Sany.. “Anch’io non c’è la faccio più, ma il nostro amore mi sta dando tanta forza e sai perché?”

“No”

“perché devo tornare da te!”

Mi siedo spossato.. “Sany mi manchi!”

“Anche tu!”

“Ora ti lascio tu devi lavorare!”

“Si, Amore ti chiamo io appena posso!”

“Certo!”

“Tsubasa?”

“Si!”

“mi prometti che non scoppi a ridere?”

“perché?”

“mi mandi un bacio!”

sorrido.. “Certo ma una sola condizione!”

“Quale?”

“Che tu faccia lo stesso!”

“e no! Tu sei da solo a casa.. mentre io mi ritrovo in un rifugio con tantissime persone!”

“ma anch’io ho bisogno di sentire un tuo bacio!”

“ e va bene! Pero me lo dai prima tu!”

Scuoto la testa.. “no! Ti conosco mi chiuderesti la telefonata!”

sospiro.. poi mi guardo un po in torno.. e quasi di nascosto gli mando un SMAK..

sorrido.. “Certo non ti sei proprio impegnata.. cmq.. SMAK.. Ti amo Sany!”

“Anch’io ora ti devo lasciare.. a dopo!”

la telefonata termina ma io non riattacco e per alcuni istanti ascolto il tuc, tuc del telefono.. poi mi alzo poso il telefono e spossato mi distendo sul divano e mi addormento.. ... .. .. ..

  
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