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Autore: blackpearl_    02/12/2010    6 recensioni
-- dal chap: '-Finiscila-
-E dai, dai, dai, dai..-
-Beatrice!-
Una bella ragazza sui diciannove anni, con lunghi e ondulati capelli di un nero tanto scuro da parere oblio, rise di cuore, appoggiata al cornicione della finestra nella sua stanza.
Di fronte a lei stava appollaiato un soggetto assai curioso. Incappucciato, coperto da capo a piedi tranne che per la parte inferiore del viso, visibile alle luci oblique del sole, completamente vestito di bianco e qualche traccia di rosso. Una strana fascia a cingergli la vita, sormontata da un grosso simbolo d’argento significante chissà cosa.
La bocca piena e visibile, tracciata da una leggera cicatrice storta, era arricciata in un’espressione di palese fastidio.
Fastidio che Beatrice sembrava godersi.'
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ezio Auditore, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Venezia, 1482




-Finiscila-


-E dai, dai, dai, dai..-

-Beatrice!-

Una bella ragazza sui diciannove anni, con lunghi e ondulati capelli di un nero tanto scuro da parere oblio, rise di cuore, appoggiata al cornicione della finestra nella sua stanza.
Di fronte a lei stava appollaiato un soggetto assai curioso. Incappucciato, coperto da capo a piedi tranne che per la parte inferiore del viso, visibile alle luci oblique del sole, completamente vestito di bianco e qualche traccia di rosso. Una strana fascia a cingergli la vita, sormontata da un grosso simbolo d’argento significante chissà cosa.
La bocca piena e visibile, tracciata da una leggera cicatrice storta, era arricciata in un’espressione di palese fastidio.
Fastidio che Beatrice sembrava godersi.

-Sei troppo rigido!- lo prese in giro lei con voce argentina, assestandogli una leggera spallata che quasi gli fece perdere l’equilibrio.

Il giovane barcollò all’indietro, mulinando le braccia, e reggendosi miracolosamente grazie alle gambe. Afferrò nuovamente il cornicione della finestra in ottone con il respiro leggermente accelerato dalla sorpresa.

-Tu un giorno di questi mi ucciderai sul serio- proclamò scuotendo il capo divertito, più per cambiare discorso che per altro.

Beatrice si fece seria d’un colpo –Come hai fatto a scoprirlo?-

Il tono di voce cupo riscosse l’uomo vestito di bianco, che la fissò per lunghi attimi come assorto. La fanciulla reggeva il suo sguardo con naturalezza, senza abbandonare la sua messinscena. Infine, il ragazzo sorrise con malizia.
Beatrice parve spiazzata per un attimo.

-Ezio..?-

Poi dovette trattenere un urlo, visto lo slancio con cui il ragazzo le era saltato contro, l’aveva afferrata per la vita, e l’aveva trascinata sul pavimento della stanza. Rotolarono avvinghiati con i corpi scossi da leggere risatine allegre, i lunghi capelli color inchiostro di Beatrice che si posavano sull’immacolata divisa di Ezio.
La loro avanzata si fermò ai piedi del letto, dove la vestaglia color pesca della ragazza giaceva abbandonata e spiegazzata. Ezio la fissò per un attimo, dalla sua postazione sopra Beatrice.
La suddetta alzò gli occhi al cielo.

-Rosa e pesca sono colori per donnicciole- fece con un profondo tono infastidito nella voce.

Ezio sorrise, cogliendo al volo l’ennesimo pretesto per farla uscire dai cosiddetti ‘gangheri’.

-Tu cosa saresti scusa?-

Beatrice, assai suscettibile da quel punto di vista, gli assestò un sonoro schiaffo sul braccio destro, strappando un lamento ad Ezio, che provvide subito a massaggiarsi con espressione indispettita.
La ragazza percorse a ritroso, con le dita, la linea del braccio, della spalla e del collo del giovane.
Ezio rimase immobile come una statua, fissando gli occhi inespressivi nei suoi, di un verde chiarissimo e luminoso. Beatrice infilò le dita sotto il cappuccio bianco e lo trasse indietro con un solo, secco, gesto.
Il volto di Ezio Auditore comparve subito alla luce chiara del sole, illuminandolo quasi come volesse rendergli omaggio. Beatrice si sentì come la prima volta in cui l’aveva visto in viso, piena di stupore e reverenziale meraviglia. Perché niente suggeriva che in lui ci fosse tale bellezza nascosta, niente.
Il pollice della ragazza salì ad accarezzare la linea della mascella, il naso pronunciato, e le labbra. Stupende, meravigliose labbra di una morbidezza unica e assoluta.
La mano di Ezio salì decisa a stringere la sua, posandosela sulla guancia destra, e abbandonandosi al suo tocco con gli occhi chiusi.

-Non capisco perché non vuoi portarmi con te- mormorò Beatrice, continuando ad accarezzarlo come si fa con un gatto.

La fronte del ragazzo venne solcato da un’unica ruga. Una ruga di preoccupazione.
Con un sospiro, si trasse indietro e si alzò, spezzando il loro legame.

-No- rispose seccamente.

Gli attimi magici erano già sfumati in un’aria di gelido risentimento. Beatrice lo seguì con espressione battagliera.
Non poteva andarsene senza aspettarsi che lei volesse seguirlo! E lo avrebbe fatto, eccome se lo avrebbe fatto.
Ezio si era diretto in fretta verso la finestra, pronto a spiccare il volo come suo solito, per poi sparire fra le vie della Serenissima.

-Ezio!- chiamò a tono di voce ragionevolmente alto, ma non troppo per non allarmare i familiari.

Il giovane non si voltò, dandosi il necessario slancio per atterrare sul muretto di fronte. La sua mano destra, priva di guanto, si aggrappò al cornicione superiore, mentre il piede sinistro dava leva perché potesse sollevarsi e spostarsi sul palazzo accanto.
Beatrice, pur ammirando i suoi movimenti così sciolti, si sporse più per chiamarlo.

-Torna indietro!-

Non lo fece.

-Io ti seguirò, Ezio Auditore!- urlò allora la diciannovenne, seguendo con lo sguardo la schiena muscolosa di Ezio che se ne andava –Lo sai che lo farò!-

Ma non era rimasto più nessuno con lei, che potesse udire quelle parole.
L’espressione decisa di Beatrice rivelava tutto ciò che racchiudeva in animo e, mentre stringeva i pugni conficcandosi le unghie nei palmi dalla rabbia, si promise di raggiungere il proprio obiettivo con o senza il consenso di Ezio.

-Tesoro? Tutto bene? Ti ho sentita urlare-

Beatrice Contarini* alzò il viso verso il sole nato da poco, lasciando che i raggi le attraversassero il volto, dando ai suoi occhi un aspetto quasi alieno.

-Tutto bene- rispose, volgendo lo sguardo al Palazzo della Seta, tanto lontano.

-Tutto bene..-























*Beatrice Contarini: Per chi volesse saperlo, i Contarini erano una delle famiglie di maggior spicco di quell'epoca,
appartenente alle venticinque famiglie fondatrici.














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*dalla regia urlano* E.. vai con la presentazione!
Salve a tutti *sorriso a 123 denti* questo è un mio piccolo pezzettino di un progetto..
*ma come parli? ricomincia.. e.. azione!*
..
In poche parole u.u I mio cervelletto ha analizzato tutta una storia mentre cercavo, dopo 123045 tentativi, di ammazzare quel cavolo di Banchiere (in Assassin's Creed Brotherhood) senza farmi vedere. Solo dopo avergli lanciato un anonimo coltellino ho capito la mia cretinaggine. E solo dopo aver saputo che il gioco mi avrà ripetuto venti volte di ammazzarlo come aveva fatto Ezio, ovvero comodamente seduto.
..vabeh.
In pratica sapevo già la fine senza aver buttato giù una riga xD
Diciamo che.. sto a due pagine e cinque righi u.u includendo il prologo.
Eh già.
Quiindi, volevo, ecco, un po' di rassicurazioni çç so che da questo misero estratto non si capisce una minchia, però spero davvero che qualcuno mi dica 'Ma si, va. Continua', così posso mettermi di santa lena u.u
Vi dico da ora una cosa che ripeterò quando e se posterò la fiction: gli anni del racconto sono quasi del tutto stravolti, perchè mi serve un Ezio bello, giovane e in carne per ciò che ho in mente di fargli attraversare per mezzo di Beatrice, che è la protagonista u.u
Comprendes?
Inizialmente avevo immaginato questo racconto ambientato pochi giorni prima il suo viaggio per Roma, nel tentativo di uccidere Rodrigo Borgia. Questo per farvi capire: ci saranno almeno 4 o 5 anni di differenza con la realtà del gioco!
Spero mi perdoniate <3
E quindi.. niente.
Cià
*dalla regina si sgolano* Bello. Ci piace. Vai così bambola.
Lo so, lo so.

Baci
Gin
   
 
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