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Autore: naccho    02/12/2010    4 recensioni
{AU} Arthur Kirkland è l'erede, insieme ai suoi quattro fratelli, dell'impresa commerciale Kirkland, dedita al commercio di spezie e seta dall'India sin dal 1800. A causa dell'imminente matrimonio di una sua cugina con il rampollo di una importante famiglia americana, i Jones, Arthur viene costretto dalla propria zia a rieducare uno dei fratelli minori di quest'ultimo, Alfred, per farlo diventare un perfetto gentiluomo entro la data delle nozze. Ha tempo solo due mesi e nessun aiuto, ce la farà?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Inghilterra/Arthur Kirkland, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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5.

La camera di Sky si trovava in cima alle scale, nel corridoio opposto a quella dov'erano le stanze di Arthur e di Ray. Appena aperta la porta, Alfred pensò di essere entrato in un mondo totalmente diverso, neanche fosse l'armadio che portava a Narnia. I corridoi di marmo, le pareti rosse, i lampadari di cristallo e ogni decorazione tardo-gotica lasciavano spazio ad una camera degna di un giovane ragazzo della sua età. Bianco, verde e arancione erano i colori che dominavano la stanza, che quasi sembrava più piccola di quella dove avrebbe dovuto alloggiare lui per i prossimi due mesi.
Il parquet di legno chiaro dominava la parte centrale della stanza, dove al muro era appesa una televisione sicuramente full hd, mentre per terra erano disposte in ordine varie console. Di fronte alla tv c'erano due puff, blu, sopra uno dei quali era poggiato un joystick wireless. Appena dietro di essi, un basso scalino portava ad un angolo pavimentato di bianco dove c'era un bel letto a una piazza e mezzo francese, le cui coperte erano con fantasie poco consone ad un ragazzo della sua età, come stelle su uno sfondo blu e cose simili. Al lato del letto c'erano poggiati vari cuscini di dimensioni diverse e qualche peluche, probabilmente ricordi d'infanzia, e un piccolo netbook bianco. Sopra la testiera, nel muro erano praticamente stati scavati degli scaffali pieni di libri e, più probabilmente, fumetti e giochini vari. Ad entrambi i lati c'era una piccola lampada a muro dal design particolare. Sceso di nuovo il piccolo scalino, in fondo alla stanza, quasi accanto al letto era poggiata la scrivania, con un computer fisso e uno portatile, vari fogli, probabilmente di lavoro, e altri fumetti poggiati alla rinfusa. Nascosta in un angolo, dietro la parete dove c'era la tv, si trovava la porta del bagno, che Alfred purtroppo non ebbe il piacere di vedere. Proprio accanto alla porta d'entrata c'era un attaccapanni, quasi poggiato ad un armadio a muro che si confondeva con la parete arancione.
Certamente una ventata di aria fresca in quella casa che puzzava di vecchio.
La luce era deliziosamente soffusa, bastavano i giusti movimenti per creare l'atmosfera giusta, pensò Alfred accomodandosi sul puff accanto all'altro che aveva già preso il joystick tra le mani.

Ah!” Sky sbattè un attimo gli occhi poi mollò lo stesso al ragazzo americano per andare a cercare l'altro, cominciando a gattonare per il parquet come fosse un animale.
Alfred alzò le sopracciglia e allargò un bel sorriso, seguendo con gli occhi ogni singolo movimento che faceva quel sedere per aria, che non faceva altro che dirgli 'vieni a prendermi, vieni a prendermi, vieni a prendermi...', ma non poteva di certo saltargli addosso così, no♥ avrebbe innanzitutto creato l'atmosfera giusta, e poi quel bel copriletto con le stelle sopra sarebbe stato presto scaraventato via dal letto, insieme a tutti i vestiti del rossino~.

Eccolo!” esclamò Sky, ritornando a gattoni sul puff, sedendosi con un saltello e avviando il gioco.
Se perdi cosa mi dai in cambio?” mormorò quasi innocentemente Alfred, con un sorriso gentile.
Oh... uhm, in che senso?” domandò il giovane Kirkland, lanciandogli una veloce occhiata per concentrarsi sulla schermata.
Alfred si avvicinò leggermente, quasi poteva sentire il profumo dei capelli dell'inglese che, ignaro, continuava a far avviare il gioco che ormai era nella sua schermata di start.

Beh, hai detto tu che volevi vedere cosa sapevo fare, e ti assicuro che non sono solo bravo a giocare a CoD♥” mormorò, malizioso, suadente nelle sue orecchie, cominciando ad avvicinare una mano alla sua cravatta. “Ne caso io vinca, e vincerò... mi piacerebbe avere un premio...” continuò, afferrando il nodo della cravatta del giovane e cominciando a tirarlo.
M-m che cosa stai dicendo...?” biascicò lui, cercando di allontanarsi leggermente, con le guance rosse. Cosa... cosa? Ci stava provando? Sì che ci stava provando, stava cercando di slacciargli la cravatta! “Oh, è cominciato!” esclamò, lanciando una veloce occhiata alla schermata della tv.
Un ragazzo della tua età dovrebbe intrattenersi con altri tipi di giochi♥” fece, giocoso, Alfred, posando la mano sulle sue per togliergli il joystick dalle dita.
La porta si aprì, ed entrò Arthur nella stanza. O meglio, Arthur era il primo ma la porta era stata chiaramente spalancata dalla mano furente di Logan.
Sky piegò la testa di lato, osservandoli sorpreso. “Che... cosa ci fate qui?”

Improvvisa voglia di giocare.” rispose Arthur, avvicinandosi, seguito a passo svelto da Logan, la cui espressione avrebbe potuto bruciare all'istante un intero bosco. Sky si aggiustò la cravatta, sperando non ci fosse alcun segno vistoso dello strano discorso di poco prima, mentre il suo povero personaggio era già stato ucciso tre volte.
Spostati.” sputò Logan, alzando di peso l'americano e togliendogli il joystick dalle mani, sedendosi al suo posto.
Ehi, ci stavo giocando io!” si lamentò Alfred, poggiato al piccolo scalino che portava al rialzo con il letto, dove Arthur si era appena seduto.
Ora non più” rispose Logan, concentrato sullo schermo tv, anche se in realtà aveva già mandato più di un'occhiata di fuoco al fratello minore, che aveva stranamente le guance più rosse del solito.
Alfred sbuffò, allentandosi la cravatta e andandosi a sedere sul letto, dove Arthur aveva preso possesso del piccolo netbook del fratello.

Che fai, spii le cose degli altri?” fece Alfred, stizzito, ma lanciando un'occhiata al desktop dove troneggiava come sfondo una foto in primo piano di Sky e Logan probabilmente in qualche spiaggia assolata della Nuova Caledonia.
Oh. E' dell'estate scorsa” mormorò tra sé Arthur, aprendo con nonchalance la cartella “New Caledonia” visto che tanto non aveva niente di meglio da fare e Logan l'avrebbe ucciso se se ne fosse andato mollandolo con lo stupido americano.
Alfred lo osservava incuriosito mentre cambiava di foto in foto. Tra i paesaggi da sogno, il mare limpido le palme e le varie cose, c'erano quasi esclusivamente foto del fratello maggiore.

Ehi, pare ci sia andato solo lui in vacanza” commentò Alfred, con finta nonchalance, prendendo un pupazzo tra gli altri e rigirandoselo tra le dita.
In Nuova Caledonia ci sono andati solo lui e Sky, l'estate scorsa.” rispose Arthur, continuando a guardare le foto. Però l'americano aveva ragione, il 90% erano tutte con Logan, anche se non mancavano quelle in cui c'erano entrambi.
Oh, si saranno divertiti un mondo...” fece Alfred, con una punta di secca ironia, alzando lo sguardo verso i due che giocavano.
Sono sempre stati legati da quando erano bambini. Nonostante Logan abbia quel carattere... anche quando Sky venne portato via... ma perché ti sto dicendo queste cose?!” sbottò Arthur, chiudendo la cartella e picchiettando le dita sulla superficie del netbook.
Ohh... dai, è interessante” rispose Alfred, stendendosi sul letto con il pupazzo tra le braccia e sorridendogli, come a volergli far continuare la storia.
Che cosa te ne importa?” continuò l'inglese, chiudendo il computer e poggiandolo al lato del letto.
Alfred alzò le spalle, con un sorriso “Ho il diritto di conoscere la famiglia che mi ospita~”
Arthur alzò le sopracciglia irritato, assottigliò gli occhi ma si girò verso di lui, inginocchiando le gambe e posandoci sopra i gomiti.

Noi siamo cinque fratelli, ma in realtà siamo tutti figli di madri diverse” cominciò, allentandosi la cravatta, ancora incerto se raccontare o meno la storia.
Ah sì? Beh si nota parecchio, anche se vi somigliate si nota una certa differenza!” esclamò Alfred, con una leggera risata, non di scherno, ma neanche di allegria.
Arthur lo fulminò con lo sguardo e fece una smorfia, girando il viso dall'altra parte. “Logan è figlio della prima moglie di mio padre, anche se hanno divorziato poco dopo la sua nascita. Mia madre è l'attuale moglie di mio padre, ma lui ha avuto un sacco di amanti negli anni successivi. Non ricordo bene, ma quando Sky arrivò in casa io avevo circa sei anni, e non sapevo nulla di questo fratello, mentre pochi mesi prima era nato Ray... sua mamma era morta dandolo alla luce quindi papà l'aveva subito fatto entrare in famiglia. Sky aveva un anno, Ray era appena nato, io ero piccolo e non capivo, mentre Logan aveva già otto anni e non sopportava l'idea di avere così tanti fratelli. Probabilmente mia madre cercò di farli avvicinare perché ricordo di averli visti spesso giocare insieme, mentre con me non ha mai voluto giocare” sospirò Arthur, passandosi una mano tra i capelli. “Però quando Sky compì tre anni fu portato via e andò a vivere con sua madre nelle isole Ebridi per tipo sette anni, finché non tornò a vivere con noi alla sua morte”

Ugh, qui c'è qualcuno che porta sfiga” commentò con una smorfia Alfred, tirando un orecchio al pupazzo poggiato sul suo petto.
Probabilmente è mio padre che se le sceglie deboli di salute. Tutt'ora io non so se la madre di Kain è viva o meno, non l'ho mai conosciuta”
Mh” rispose Alfred, fissando il pupazzo pensieroso. Ecco svelato il mistero, erano tutti figli di donne diverse. Ma che razza di gusto provava quell'uomo a mettere incinta tutte queste donne? Lui non avrebbe mai sopportato di vivere con l'ansia che da un giorno all'altro avrebbe potuto ritrovarsi un nuovo fratellino a gironzolare per casa.
Comunque, c'era decisamente un fondamento al complesso del fratello minore del rosso maggiore, probabilmente qualcosa che era successa quando erano piccoli e che sicuramente Arthur non poteva ricordare. Era interessante. Scoprire tutti i segreti che nascondeva questa famiglia poteva rivelarsi un utile e dilettevole passatempo nei due mesi che lo separavano dalle nozze.

Che cavolo stai fantasticando con quella faccia da idiota?” sbottò Arthur, togliendo il peluche di Sky dal petto del ragazzo e rimettendolo a posto.
No! Mi piaceva!” esclamò lui, allungando il braccio per riprenderlo.
Ma smettila di fare il bambino!” rispose lui, muovendo la mano per non farglielo afferrare di nuovo.
Ridammelo!” continuò Alfred, continuando a spingersi sull'inglese per recuperare il peluche, afferrandolo per una zampetta.
Ho detto di no, stai fer--!” biascicò, mentre i movimenti bruschi dell'altro lo fecero scivolare e cadere sul materasso, trascinandosi il peluche e la mano dell'americano, che rotolò sopra di lui.
Ah! E' mio!” esclamò, a cavalcioni su di lui, alzando il suo nuovo trofeo.
Levati immediatamente da me! Spostati!” esclamò, dandogli dei pugni sulle cosce per farlo spostare. Che posizione imbarazzante! Per fortuna che i due erano troppo concentrati nel gioco per poterli calcolare.
No. E' la punizione per avermi tolto il peluche.” rispose lui, arricciando le labbra con tono di sfida e mettendo il broncio come farebbe un bambino.
Finiscila, e alzati subito!” continuò Arthur, cercando di spostarsi, ma non si poteva certo dire che l'americano fosse un fuscello.
Alfred piegò la testa, avvicinandosi al suo viso così tanto che le punte dei suoi capelli poggiavano sulle guance che piano piano stavano diventando rosse d'imbarazzo dell'inglese. Figurarsi se per lui avere il viso così vicino a quello di un altro fosse un problema, ma a quanto pareva, l'algido principe dei limoni acerbi non gradiva questo contatto ravvicinato
.

Cosa c'è, Artie? Non ti piace il contatto umano? Dovresti essere più caloroso con i tuoi ospiti~” mormorò Alfred, allargando il suo sorriso di scherno sul viso.
Arthur aggrottò le sopracciglia e cercò di spingere le mani sul petto dell'altro, per allontanarlo. “N-non sono fatti tuoi, io sono come mi pare con i miei ospiti! E ora spostati!” sputò, girando il viso di lato e chiudendo gli occhi, riempendolo di pugni sul petto.
Alfred ridacchiò, decisamente divertito. Gli sembrava di prendere in giro un bambino delle medie, invece che un ragazzo addirittura più grande di lui. Che spreco di carni, che spreco di cervello. Ma doveva, doveva divertirsi un po', praticamente si stava offrendo su di un piatto di argento allo scherno!
Si avvicinò ancora di più e prese a mordicchiargli un orecchio, assolutamente sicuro di destare una delle reazioni più divertenti che avesse mai visto in tutta la sua vita.
Arthur spalancò gli occhi, fino ad allora rimasti chiusi, ed arrossì fino alla punta delle orecchie quando sentì i denti del ragazzo sopra di lui cominciare a sfiorargli il lobo, poi la conchiglia, tirando lentamente e con sapienza.

... NOOOO!” urlò, spingendo via l'americano con tutta la forza che aveva, facendolo rotolare giù dallo scalino per finire tra i due puff, praticamente a viso per terra.
Non ti permettere mai più! Ti stacco i denti uno ad uno, ti cucio le labbra con la sparachiodi! Ti uccido, ti ammazzo!” continuò, dando in escandescenza, tenendo una mano sull'orecchio incriminato, indicandolo con l'altra. “Se provi un'altra volta a fare una cosa del genere ti ritroverai la faccia come un quadro di Picasso!” sbraitò, pestando i piedi come impazzito e uscendo dalla camera sbattendo la porta.
Logan alzò un sopracciglio e poi fissò l'americano che nel frattempo si era girato e fissava il soffitto con un bernoccolo sulla fronte.

Ma che cosa hai fatto?” domandò Sky, piegando la testa di lato.
Alfred cominciò a ridere sinceramente divertito, mettendosi seduto e massaggiandosi la fronte. “Niente, niente...” mormorò i risposta, prima di alzarsi e uscire dalla camera, continuando a ridere.
Sky e Logan si guardarono negli occhi e alzarono entrambi le sopracciglia, confusi.

Ok, questo era troppo, troppo. Doveva andare immediatamente da sua zia, da suo padre, dalle forze dell'ordine, dall'esercito per far allontanare quell'americano pazzo e maniaco da lui! Non era possibile, perché doveva accadere a lui? Nessuno, mai nessuno si era mai permesso di toccarlo, figurarsi di mordicchiarlo in quel modo così schifosamente lascivo! Aveva ancora i brividi, mentre pestava i piedi e a passo veloce ritornava in camera sua e sbatteva la porta chiudendola a chiave.
Non avrebbe potuto resistere oltre. Va bene le prese in giro, va bene i sorrisi di scherno ma quello superava oltremodo ogni limite! Da dove aveva preso il diritto, quello schifoso americano di potergli mordicchiare l'orecchio?! No, no! Una cosa così sconveniente e... e pervertita! Non esisteva né in cielo né in terra! No. Per ora sarebbe andato a dormire, il giorno dopo gliel'avrebbe fatta pagare, o non si sarebbe più chiamato Arthur Kirkland!

Alfred si guardò intorno, confuso. Bene, davvero fantastico. E adesso come faceva a tornare in camera sua? Quella casa era così grande e sconosciuta che non si sarebbe orientato nemmeno con un navigatore satellitare.
Ok, doveva tornare dove quella sera avevano cenato per cercare di ripercorrere al contrario la strada che aveva fatto con Ray Kirkland.

certo, ma dov'era quella sala? Scese le scale che aveva salito con il rossino e si guardò intorno. Sì, il senso dell'orientamento non era mai stato il suo forte, ma qua si rasentava il ridicolo, come poteva perdersi in una casa?!
Scese un'altra rampa di scale che non aveva mai visto ma che gli ispirava fiducia. Arrivò in una stanza che gli sembrava uguale a tutte le altre, non c'era nessuno in giro. Che nervi! Ma dov'era tutta la servitù che fino a tre ore prima formicolava in ogni angolo?! Un luce proveniva da una stanza lì vicino, Alfred decise di sporsi per vedere se ci fosse qualcuno che avrebbe potuto aiutarlo. Un piccolo fuoco scoppiettava in un camino, e su un delle poltrone di velluto disposte in ordine lì difronte c'era seduta niente poco di meno che la causa di tutti i suoi guai: Katherine Kirkland.
La ragazza si girò verso di lui e si alzò di scatto, aggiustandosi il vestito e dedicandogli un breve inchino.
Alfred la salutò con un breve cenno della testa, maledicendosi per la sua fortuna. In una casa così gigantesca invece di trovare qualche bel cameriere da portare in bagno si era ritrovata con l'unico essere sulla faccia della terra che non avrebbe voluto incontrare.

Buona sera... non riesci a dormire?” domandò lei, poggiandosi una mano sul collo, nervosa.
... diciamo di sì” rispose Alfred, alzando un sopracciglio. Non poteva di certo dirgli che si era perso, non a lei.
Katherine congiunse le mani davanti e cominciò a stropicciarsi il vestito. Alfred continuò a fissarla, conscio di starla mettendo in difficoltà. Infondo non avrebbe fatto male a nessuno, farla sentire a disagio per un po'.

Oh... ehm, la settimana prossima Aaron verrà qui per qualche giorno, lo sapevi?” fece all'improvviso lei, alzando il viso e cercando di guadagnare un po' di coraggio. Non poteva mostrarsi ancora timida e insicura con il fratello minore del suo futuro marito a due mesi dalle nozze!
Mh. No, non lo sapevo” rispose seccato Alfred. E no che non lo sapeva, lui non sapeva mai niente, anzi. Era stato spedito a Londra da un giorno all'altro senza neanche poter ribattere. “Non ho potere decisionale a casa mia, e non mi dicono niente di quello che fanno” rispose. Non era proprio vero, ma farla sentire in colpa sembrava divertente.
... oh” mugolò Katherine, abbassando il viso colpevole. Alfred aggrottò le sopracciglia. Cos'era questo? Senso... di colpa? No, impossibile, non poteva provare senso di colpa nei confronti di Katherine Kirkland, infondo era tutta colpa sua se lui era in quella situazione.
vero?
Che... cosa ti sei fatto?” mormorò, avvicinandosi leggermente e alzando una mano verso la sua fronte, dove troneggiava il bernoccolo che si era fatto poco prima.
Niente!” esclamò lui, arrossendo e nascondendo la fronte con la mano. “S-sono andato a sbattere, non è niente di che” sbottò, guardando in un'altra direzione. Ecco, una figura ridicola era proprio quella che aspettava di fare di fronte a lei.
Dobbiamo chiamare qualcuno, se non metti del ghiaccio si gonfierà” rispose lei, afferrando il vestito e correndo verso il divano, dov'era poggiata la sua borsetta. Prese il cellulare e digitò velocemente un numero, aspettando che rispondessero dall'altra parte.

Rupert? Perdonami se ti disturbo a quest'ora, sono Katherine. Il signorino Jones ha una brutta escoriazione sulla fronte ma non vedo personale in giro. Ti dispiacerebbe mandare qualcuno con del ghiaccio nella stanza del caminetto verde? Va bene... ti ringrazio” fece, velocemente, con un tono autoritario ma che sembrava in qualche modo amichevole.
Alfred la osservò con le sopracciglia alzate. “... non... non era necessario, sai?” sbottò, arrossendo leggermente e scostando lo sguardo ancora una volta.

Vuoi dirmi che sai già orientarti in questa casa? Io non credo. Anche io che ci vengo spesso mi perdo in continuazione.” rispose lei, riponendo il cellulare nella borsetta.
Alfred aggrottò le sopracciglia vistosamente in imbarazzo. Scoperto. Quella ragazza era molto più furba di quanto non sembrasse.

Rupert ha detto che il maggiordomo incaricato di servirti è arrivato da poco, si scusa del ritardo e che manderà lui così poi potrà portarti in camera tua” concluse Katherine, girandosi verso di lui e sorridendo.
Alfred assottigliò gli occhi. No, non era gratitudine quella che sentiva. Assolutamente. “Grazie.” rispose, però, incrociando le braccia con fare stizzito.

Di niente” sorrise lei, sedendosi nuovamente sul divano. Seguirono parecchi minuti di silenzio, durante i quali Alfred continuò a grattarsi la nuca nervosamente e Katherine continuò a fissare il piccolo fuoco che scoppiettava nel camino.
Allora... ehm... tu non vai a casa?” biascicò Alfred, quasi per rompere quel silenzio snervante.
Sto aspettando che mio padre e mio zio finiscano di chiacchierare” rispose lei, girando lo sguardo verso di lui.
Bene. La conversazione era nuovamente morta. Era così odioso stare nella stessa stanza con lei! Incrociò le braccia stizzito, battendo un piede velocemente per terra.
Per fortuna poco dopo fece ingresso un uomo molto alto, vestito da maggiordomo e con i capelli rossi. Ma... era il maggiordomo dello schifoso inglese! Alfred piegò la testa di lato confuso.

Oh, Thomas! Non sapevo fossi stato assegnato tu al signorino Jones... ti credevo ancora in India” sorrise Katherine, alzandosi e avvicinandosi ai due.
Alfred alzò nuovamente le sopracciglia.

Signorina Katherine, è un piacere rivedervi. Spero siate in forma. Il signor Kirkland mi ha chiamato espressamente dall'India per poter servire il signorino Jones durante la sua permanenza a Londra” l'uomo fece un inchino sentito nei confronti di entrambi. Katherine sorrise.
Alfred sbatté ancora gli occhi, sentendosi escluso dalla conversazione.

Signorino Jones, il mio nome è Thomas e sono incaricato di servirla in ogni suo bisogno. Usufruisca di me come più crede” si rivolse finalmente a lui l'uomo.
Oh... ehm... certo, certo. E' un... piacere conoscerti, Thomas.” biascicò Alfred, ancora un po' titubante. “Sei... ehm, molto somigliante al maggiordomo dello schif... ehm, cioè di Arthur.”
Io e Rupert siamo gemelli eterozigoti, signorino. Serviamo la famiglia Kirkland da quando siamo piccoli” informò il maggiordomo ancora con la testa china.
... ah.” fece Alfred, semplicemente. Ovvio. Poteva arrivarci anche lui.
Signorina Katherine? I vostri genitori chiedono di lei, l'auto è pronta” spuntò all'improvviso una cameriera dalla parte opposta della stanza.
Arrivo subito!” rispose la ragazza, prendendo la sua borsa e salutando entrambi.
Spero potremo diventare amici, Alfred... arrivederci” si rivolse ad Alfred con un sorriso.
Alfred rispose con un cenno della testa. Ma poteva scordarselo! Cioè... più o meno, ecco.
Il maggiordomo lo accompagnò nella sua camera. Si era ritrovato praticamente dall'altra parte della casa, stupidi inglesi che facevano le case complicate.
Congedò Thomas e si buttò sul letto, sfilandosi la cravatta e lanciando via la giacca. Era a Londra da meno di ventiquattr'ore ed erano già successe troppe cose.
Lanciò via tutti i suoi vestiti e si ficcò nel bagno per farsi una doccia rigenerante, poi si mise i boxer e ritornò nella camera con un asciugamano in testa. Dal suo bagaglio a mano tirò fuori il suo computer portatile e se lo poggiò sulle gambe. Se tutto era andato come doveva, Tony avrebbe dovuto già aperto l'accesso a internet, e infatti così era.
Non fece neanche in tempo a collegarsi, che un messaggio spuntò nella cartella.

-Ciao Alf. Sei arrivato? Tutto a posto? C'è bel tempo?

Alfred alzò un sopracciglio e sospirò, arricciando le labbra.

-Ciao Matt, ovvio che sono arrivato, dove dovrei essere secondo te? Il tempo è normale.

-Ahahah, dai scherzavo. Hai conosciuto la famiglia? Com'è?

-E' un caso perso. Sono cinque figli tutti di donne diverse, e sono tutti uno più andato dell'altro. Quello che dovrebbe raddrizzarmi crede di essere il re del mondo. Per me è solo il principe dei limoni acidi.


-Ahahahah, davvero? Cinque tutti di donne diverse? Ahahah e io che pensavo che fossi tu quello a cui piaceva farlo in giro.

-Non paragonarmi a quel ciccione, mi offendo.

-Scherzo, Alf. Sei nervoso? Hai incontrato Katherine? Devi salutarmela. Che ore sono lì da te?


-... sì. L'ho incontrata. Lo farò. Qui è l'una e mezza di notte, devo andare, buona notte.

-Buona notte

Chiuse la chat in fretta, sbuffando. L'ultima persona che voleva sentire era il suo fratello gemello. Gli era passata la voglia persino di navigare in internet. Poggiò il portatile sul comodino e lo chiuse, spegnendo la luce e stendendosi, portando un braccio sotto il cuscino. Una bella dormita era proprio quella che ci voleva per affrontare la giornata di domani.

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Piccole curiosità prive di interesse:

-Sky è mancino. 

-Logan sa suonare il violino. Ma non lo fa mai davanti a qualcuno.

-Quando devono lavorare, Arthur, Sky e Logan alloggiano in due appartamenti vicino alla ditta, Arthur da solo, Logan con Sky.

-Katherine rappresenta l'Irlanda.

-Ray ama leggere. Camera sua è una piccola biblioteca e spesso lo si vede girare con un tomo più grande di lui tra le mani.

-La madre di Kain è viva, ma non può mantenere il figlio, così sin da quando è nato Kain ha vissuto nella mansione dei Kirkland con gli altri fratelli.

-Aaron, il fratello maggiore di Alfred e Matthew rappresenta tutta l'America settentrionale. E' biondo e ha gli occhi azzurri, ma non porta gli occhiali. 

-Logan è alto 181 cm, Sky 170 cm, Ray 161 cm, Kain 165 cm e Katherine 163 cm. Arthur come tutti sapete è alto 175 cm e Alfred 177 cm.

Compleanni:

.Logan è nato il 30 Novembre, il giorno di Sant'Andrea, patrono di Scozia. 

.Arthur non ha un compleanno, ma di solito si 'festeggia' l'Arthur day il 3 Marzo.

.Sky è nato il 28 Novembre, il giorno in cui le isole Ebridi sono tornate in mano alla Scozia.

.Ray è nato il 1 Marzo, giorno di San Davide, patrono del Galles.

.Kain è nato il 17 Marzo, giorno di San Patrizio, patrono d'Irlanda.

.Katherine è nata il 6 Dicembre, giorno della dichiarazione d'indipendenza della Repubblica d'Irlanda.

.Alfred è nato il 4 Luglio, giono della dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America.

-Arden Kirkland è fratello minore del signor Kirkland (del quale non ho ancora deciso un nome :D). Hanno un fratello ed una sorella minori. 

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Ciao a tutti. Vorrei rispondere ad ognuno di voi ma non ci riesco ç_ç mi dispiace... spero continuiate a seguirla e commentarla anche se non vi ringrazio uno alla volta... grazie a tutti >u<;

  
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