Salve
a tutti! Come promesso siamo di nuovo qui,
con quel che avevamo promesso, appunto: Star Wars! Stavolta nessuna
Mary Sue
meravigliosa ci ha impedito di compiere il nostro dovere, anche se le
continue
pause di Yusaki come sempre complicano il lavoro. Comunque alla fine ce
l’abbiamo fatta e vi presentiamo dunque il primo
capitolo…Buona lettura!
Un’astronave
si stava avvicinando lentamente,
molto lentamente, troppo lentamente...
(Oz:
Esiste anche l’acceleratore sapete?
SCHIACCIATELO OGNI TANTO!!!)
Dicevamo...l’astronave
si avvicinava un po’ meno
lentamente, l’obbiettivo ben in vista e pronto a essere
raggiunto. Una nave
consolare, che secondo informazioni attendibili (il blog di Prussia)
era in
contatto con i ribelli. Una lunga serie di colpi avvisò la
piccola navetta che
erano sotto tiro. La nave si posizionò sopra di loro...
(Ungheria:
Uuuh...sopra eh?)
...inglobandola
dentro di se.
(Yusaki:
Sembra l’introduzione di un film porno.
Francia:
Perché non lo è?)
Comunque,
le guardie della navetta entrarono in
allarme.
<<
Siamo spacciati, stavolta non ci sarà
scampo per la Principessa! >> disse D3-B-Austria,
agitandosi come una
giovane moglie.
La
sua controparte, C1-P-Prussia emise una serie
di suoni che solo un altro droide poteva capire...anzi, solo
D-3-B-Austria
poteva capire.
Una
forte scossa: erano stati agganciati...
La
porta fu fatta saltare, i primi ad entrare,
pronti a prendere possesso della nave, erano le temutissime guardie
imperiali!
<<
Allora, io faccio scopa! >>
esclamò Hong Kong, facendo sbuffare tutti gli altri asiatici.
<<
Ma dov’è Cina? >> domandò
Corea,
guardandosi attorno.
<<
Cina ha un ruolo molto più importante
>>, rispose Taiwan, imboscando nella manica due assi.
Vietnam,
sola contro una ventina di persone, si
voltò verso di loro << Che diamine state
facendo?! Venite a darmi una
mano, sono sotto attacco!!! >>
<<
In che senso? >> domandò
distrattamente Corea.
Comunque,
non si sa bene come (probabilmente per
culo), riuscirono ad annientare le guardie della navetta.
<<
Kkkkkkfffffh... >> un suono
rantolante annunciò l’arrivo del temibile...
<<
Signore... >> bisbigliò Thailandia
al potente uomo, << Signore...non vorrei essere
indiscreto ma...temo che
abbiate dimenticato una parte di costume! >>
<<
Kkkkkkfffh... >> ripeté ancora,
controllandosi addosso, scoprendo così di aver indossato
solo la sua maschera
ed il suo mantello (la rosa sul pube lo salutò),
<< No, va bene così
>>.
Darth
Francis, e la sua rosa sul pube, iniziarono
ad ispezionare la nave. Non si trovava traccia dei piani, i piani che
stavano
cercando, né del diplomatico che doveva essere a bordo.
<<
Guardie Imperiali, setacciate la nave!
>> ordinò il perfido Francis, interrompendo
l’ennesima partita a carte
delle sue guardie imperiali.
<<
Taiwan hai trovato qualcosa? >>
domandò, un po’ seccato, Hong Kong.
<<
No, non ancora >> rispose laconica
Taiwan.
<<
Allora, vedo...qualcosa di grigio...
>> disse Corea, che stava cercando un modo per passare il
tempo.
<<
Tony? >> azzardò Tibet.
Apparve
di colpo Feliciano: << No, è il
grosso pene di Germania! >>
<<
Non è grigio!!!! >> gridò
Germania, prima di svenire, e prima di venire trascinato via, insieme
ad
Italia, da Oz.
<<
Sono qui... >> un bisbiglio
sottile li interruppe.
<<
Cos’è stato? >> domandò
sottovoce
Vietnam.
<<
Sarà stato uno spiffero >>,
replicò Hong Kong, indifferente.
<<
Sono qui... >> ripeté lo
“spiffero”.
Per
farsi notare lo spiffero dovette sparare
addosso a Hong Kong, che per’altro gli aveva anche pestato un
piede.
<<
E tu chi sei?! >> esclamarono in
coro tutti gli asiatici.
<<
Sono la Principessa Matthew >>,
rispose il ragazzo, che per l’occasione sfoggiava una
pettinatura leggermente
fuori moda.
<<
Chi? >> dissero tutti, confusi.
<<
Portiamolo da Darth Francis, lui saprà
che fare >>, sentenziò alla fine Vietnam.
Da
un’altra parte della nave spaziale...
<<
Dove stai andando? >> domandò
D3-B-Austria, rivolto all’esagitato amico robotico,
<< Non chiamarmi
filosofo senza cervello sai! Inutile tedesco pulcinomane!
>>
C1-P-Prussia
non l'ascoltò minimamente,
mettendosi al sicuro in una piccola capsula di salvataggio e
trascinandoci
dentro l’altro. Non vi diciamo cosa è successo
nella “piccola” capsula di
salvataggio perché il sesso tra droidi non
c’è permesso di descriverlo.
Tornando
alla splendida (ahahaha) Principessa
(ahahahaha) (Canada: avete finito?)...
<<
Darth Francis, dovevo sapere che
c’eravate voi a capo di tutto questo! >>
Matthew lo guardò con astio
(ahahaha, con astio, ahahaha...Canada che guarda qualcuno con
astio...ahahaha...) << Il consiglio non ve la
farà passare liscia
>>.
<<
Ma chissenefregaaaa >>, borbottò
Francis, << Piuttosto kkkkkf...dimmi...kkkkkf....
>>
<<
Hai problemi di ricezione? >>
domandò la Principessa, perplessa da quegli strani suoni.
<< Forse
funzioni come le radio, magari se ti sposto... >> e
cominciò a spostarlo
in cerca di segnale.
<<
Kkkkfffffhhh...dimmi dove sono...
>> Matthew lo spostò di nuovo,
<< ...Kkkffffh...Only youuuu...
kkkkffffhhh...
>> lo spostò di nuovo,
<< Kkkkfffh...interrompiamo le
comunicazioni per gli aggiornamenti sul traffico...kkkkfffhh...tu
sei...E
SMETTILA DI SPOSTARMI! KKKKFFFH!!!! >>
Matthew
si fermò.
<<
Bene, dicevo...kkkkfhh...consegnami i
piani, sporca ribelle! >>
<<
Mai! >> ribatté coraggiosamente la
Principessa.
Nonostante
il lugubre casco lo sguardo minaccioso
di Darth Francis trapassò Matthew.
<<
...forse >> ritrattò il più
giovane.
Intanto
i droidi erano atterrati con la loro
piccola capsula di salvataggio. Ma non erano atterrati in un buon
posto: un
grande ed arido deserto li circondava.
<<
Ecco, guarda il tuo bellissimo piano
dove ci ha portato! Adesso come faremo a salvarci? Qui fa troppo caldo,
e la
sabbia è troppo sabbiosa, il sole è troppo alto,
non c’è nessuno in giro, i
miei circuiti stanno andando a fuoco, il mio pianoforte si è
rotto, e per di
più mi fa male il sedere…Ed è tutta
colpa tua Prussia! >>
Prussia
non potendo parlare, per esigenze di
copione, e non potendo picchiare l’altro droide, sempre per
esigenze di
copione, decise di andarsene lasciando il povero D3-B-Austria al suo
triste
destino.
<<
Dove vai adesso?! Chi ci dice che di là
ci sarà qualcuno che ci potrà aiutare? Io non
vengo! >> strillò
D3-B-Austria.
<<
E CHI TI VUOLE! >> urlò,
esasperato, C1-P-Prussia.
(Oz:
Prussia ti ricordiamo che non puoi parlare!
Prussia:
Ma quand’è troppo è troppo, io non lo
reggo più!)
E i
due droidi si separarono.
Ma
il destino dei due droidi non era di restare
lontani.
<<
Eh certo, figurarsi se mi va bene una
volta di abbandonarlo >> borbottò C1-P-Prussia.
Un
gruppo di Javas, in realtà due Javas, si
sentirono in obbligo di ricongiungere i due robot.
<<
Ma voi siete Estonia e Lettonia >>
disse perplesso C1-P-Prussia.
<<
Non è vero, utcini!
>> esclamarono in coro i due << E comunque
tu
non dovresti parlare! Utcini!
>>
<<
Ma si che siete voi >> insisté
C1-P-Prussia.
<<
Smettila, facci fare il nostro lavoro, utcini
>> protestarono Estonia e
Lettonia << e se te lo stai chiedendo questo strano verso
è perché
abbiamo il singhiozzo, utcini!
>>
<<
Anche voi il singhiozzo?! Ma cos’è, è
contagioso?! >>
<<
No, sono Yusaki e Oz che non hanno idee
>> spiegarono con calma i due baljavas
(Estonia&Lettonia: che razza
di nome è?!).
I
baljavas trascinarono C1-P-Prussia su un cargo
dove il nostro droide finalmente si ricongiunse al suo amato compagno.
<<
NOOOOOO!!! >> fu l’urlo disperato
di C1-P-Prussia alla vista di D3-B-Austria.
Non
sapevano per quanto tempo fossero rimasti in
quel sudicio cargo, si accorsero di essere arrivati non appena i
baljavas
arrestarono il mezzo.
Ad
aspettarli c’era una trattativa finanziaria…
I
droidi furono smontati dal mezzo e messi in
fila, ben in mostra per essere scelti. Una figura si
avvicinò a loro,
scrutandoli attentamente…
Nel
frattempo il giovane Alfred Skywalker stava
avviandosi a raggiungere lo zio.
<<
Alfred!! >> lo chiamò con tono
gioioso una donna, sulla soglia. << Dì allo
zio di assicurarsi, se prende
un droide traduttore, che sia gay! >>
<<
Ci proverò >> assicurò Alfred alla
zia Yusaki. E se la zia è Yusaki lo zio non poteva che
essere…
<<
Zio Oz! La zia dice di prenderlo
finocchio! >> urlò Alfred allo zio, che si
voltò con un sospiro
commentando: << è sempre la solita
maniaca… >>
Oz
guardò ancora una volta i robot, fino a
fermarsi davanti ad uno di essi.
<<
Se tua zia ne vuole uno gay questo è
perfetto >> esclamò Oz, indicando
D3-B-Austria, << Sei gay?
>> gli domandò poi, giusto per essere sicuro.
<<
Ma certo signore, il mio primo incarico
era come gigolò a Zurigo, poi sono passato ad un harem
tedesco…e infine sono
stato sottomesso dall’Ungheria…quello
però è stato un brutto periodo >>
rievocò il droide, che sembrava avere l’intenzione
di parlare ancora per molto.
<<
Ok, basta, sta’ zitto >> lo bloccò
bruscamente Oz.
<<
Si, mio padrone >> disse
D3-B-Austria con aria adorante.
Oz
si rimangiò le proprie perplessità e
ordinò ad
Alfred di portare via quel droide.
<<
Ma io dovevo andare al McDonald con i miei
amici! >> protestò il ragazzo.
<<
Avrai il tempo di rovinarti il fegato
dopo che avrai svolto il lavoro >> disse però
lo zio.
C1-P-Prussia
guardò andare via D3-B-Austria, con
aria sollevata.
Ma
Austria fraintese il suo sguardo, scambiandolo
per uno di tristezza.
<<
Oooh, povero C1-P-Prussia, si sentirà
solo senza di me >> dichiarò depresso il
droide.
<<
Va bene, prendiamo anche lui, altrimenti
tua zia non mi perdonerebbe mai di aver separato una coppia felice
>>
borbottò zio Oz, mandando anche C1-P-Prussia da Alfred.
<<
Mi raccomando C1-P-Prussia, comportati
bene, mi domando perché devo espormi così per
te… >> cominciò subito a
recriminare D3-B-Austria, facendo pentire all’istante
l’altro droide di essere
stato scelto.
I
due droidi vennero accuditi da Alfred.
<<
Questo bagno d’olio ci voleva proprio,
ho una forma così grave di contaminazione da polvere, e poi
io sono anche
allergico alla polvere! E dopo il sesso violento con C1-P-Prussia non
riuscivo
neanche a muovermi… >> D3-B-Austria
continuò a borbottare tutto il tempo,
seccando entrambi i personaggi presenti nella stanza.
<<
Uffa, non riuscirò mai ad andarmene di
qui >> si lamentava nel frattempo Alfred.
<<
C’è qualcosa che posso fare per
aiutarla, padrone? >> domandò D3-B-Austria.
<<
No, a meno che tu non sia abbastanza
forte da abbattere due Yaoiste e portarmi fuori di qui >>
<<
Mi dispiace padron Alfred, ma sono solo
un povero uke, non mi intendo di queste cose…
>> rispose il droide.
<<
Non chiamarmi padrone, puoi chiamarmi
semplicemente “L’Eroe” >>
disse magnanimamente Alfred, continuando a
rimettere i posto i vestiti di C1-P-Prussia, fino a che la sua mano
capitò…no,
non dove pensate…in una tasca, nella quale trovò
un video-ologramma, che partì
all’istante.
<<
Aiutami Obi-Wan-Toris, sei la mia sola
speranza… >> stava dicendo la voce di una
giovane ragazza, ma forse non
era una ragazza, apparsa nell’ologramma.
<<
Chi è quello? >> chiese Alfred.
<<
Quello chi? >> domandò
D3-B-Austria.
<<
Quello del video! >>
D3-B-Austria
si volse verso l’altro droide, con
aria confusa, << Ma di chi parla? Tu lo vedi?
>>
C1-P-Prussia
si limitò a scuotere la testa.
<<
Chi è? è splendido, perché un
po’ mi
somiglia! >> esclamò ancora il biondo,
estasiato.
<<
MA CHI?! >> perse la calma
D3-B-Austria, che continuava a non vedere nessuno.
<<
C’è altro in questa registrazione?
>> Alfred si rivolse a C1-P-Prussia, che però
parve rifiutarsi a
rispondere.
<<
Su C1-P-Prussia, puoi fidarti di lui, è
il nostro nuovo eroe! >> lo incoraggiò
D3-B-Austria.
L’altro
droide però si limitò ad emettere dei
suoi incomprensibili.
<<
Dice di appartenere ad un certo
Obi-Wan-Toris >> tradusse D3-B-Austria.
<<
Obi-Wan-Toris…che sia il Vecchio Toris?
Quello strano uomo che ama vestirsi da cameriera? >>
rifletté il giovane
Skywalker, decidendo di parlarne con i suoi zii.
<<
Ci conviene cancellare la memoria a quel
droide… >> disse zio Oz, dopo aver ascoltato
quanto Alfred aveva da dire.
<<
Ma se Obi-Wan-Toris fosse il Toris che
pensiamo noi? >> controbatté Alfred
<< Dovremmo recapitargli il messaggio!
>>
<<
Non credo che esista più, deve essere
morto quand’è morto tuo padre >>
<<
Conosceva mio padre? >> saltò su
il ragazzo.
<<
Ti ho detto di lasciar perdere, perché
la Francia/America non esiste >> decretò Oz,
suicidandosi un minuto dopo
per averlo detto.
Dopo
un po’ lo zio riuscì comunque a riprendersi,
e disse: << Il tuo unico compito, Alfred, è
preparare quei droidi per
domani, in modo che tua zia possa essere ispirata per fare nuove
fanfiction
vietate ai minori >>
<<
Vorrei parlare del nostro accordo
allora, di restare qui un’altra stagione >>
cominciò Alfred, <<
Dopo questa stagione vorrei andare all’accademia…
>>
<<
Intendi il prossimo semestre? Prima
della stagione delle doujinshi? >> la voce di Oz si fece
pericolosamente
calma. << Devi capire che qui abbiamo bisogno di te!
>>
Alfred
se ne andò, seccato, lasciando i due zii
da soli.
<<
Quasi tutti i suoi amici sono andati via
>> disse zia Yusaki a zio Oz << Lo sai
quanto ci tiene a
frequentare quella scuola per spogliarellisti…
>>
<<
Lo lascerò andare >> dichiarò
gravemente Oz.
<<
Alfred non è un semplice contadino,
assomiglia a suo padre: è un seme con i fiocchi
>> affermò Yusaki.
<<
Lo so, è per questo che mi
preoccupo >>
Ma
nella notte avvenne un fatto imprevisto:
C1-P-Prussia fuggì.
<<
Lo inseguiremo domani, ormai è troppo
tardi >> disse Alfred, che aveva sonno e zero voglia di
inseguire un
droide, << Quel droide mi darà dei problemi
>>.
<<
è la sua specialità, signor eroe
>> fu il commento di D3-B-Austria.
Alla
mattina andarono, come promesso, a cercare
il fuggitivo.
Peccato
che non avessero calcolato i Sabbaltici.
<<
Ancora voi?! >> esclamò
D3-B-Austria, sconcertato nel vedere per l’ennesima volta
Estonia e Lettonia.
<<
Carenza di personale, ok?! E non ci
disturbare per favore, che noi qui stiamo lavorando! >>
ribatterono con
irritazione i due baltici, prima di attaccare brutalmente Alfred ed il
droide.
Per
fortuna arrivò qualcuno a salvarli, un eroe
(e stavolta non America) che come tutti gli eroi aveva un costume
tipico…una
divisa da cameriera.
Il
giovane vestito da cameriera trasse in salvo
Alfred, facendo uscire Prussia dal suo nascondiglio.
Lo
strano individuo li condusse a casa sua.
Sembrava sapere molte cose sul padre di Alfred, ma era molto criptico
al
riguardo.
<<
Io…tuo padre…vestiti da
cameriera…orge…bar equivoci…
>> insomma, parole senza senso.
Ma
non importava in quel momento, era invece
fondamentale capire come aiutare la misteriosa fanciulla del messaggio.
C1-P-Prussia
proiettò nuovamente l’ologramma,
dove la Principessa Matthew spiegava che erano stati attaccati e che
avevano
bisogno del suo aiuto. Obi-Wan Toris ascoltava in silenzio.
<<
La conoscete? >> domandò Alfred,
osservando l’uomo.
<<
Non ho idea di chi sia >> rispose
tranquillo Toris << Ma sembra aver bisogno
d’aiuto. Verrai con me,
ragazzo? >>.
<<
Non so…non posso…zio Oz e zia Yusaki
hanno bisogno di me >>
<<
Sta a te decidere >> affermò serio
Obi-Wan Toris << A proposito, tuo padre voleva che ti
dessi questa non
appena tu avessi raggiunto l’età giusta
>>.
E
consegnò l’oggetto ad Alfred.
<<
Ma…ma è un vibratore! >> disse il
ragazzo, sconcertato.
<<
Hai idea del perché tutti i ruoli più
che secondari tocchino a noi? >> domandò Lettonia, in
qualche parte della
galassia.
<<
Lo sai, mancanza di personale >>
rispose atono Estonia.
<<
Si, però ci fanno veramente fare
qualsiasi cosa…ci manca solo che veniamo tramortiti da un
qualche alieno
volante… >> sospirò, tremante,
Lettonia.
<<
Ho avuto notizie dall’imperatore che i
merletti rosa sono tornati di moda! >>
l’annuncio del pony
dell’imperatore fece voltare tutti al tavolo. Il glorioso
capitano della Morte
Rosa, il pony appunto, era accompagnato dal sempre nudo Darth Francis.
<<
I-i ribelli potrebbero attaccarci d-dato
che la nave non è ancora finita >> si
intromise Lettonia, prima che il
pony potesse dare altre inutili informazioni sulle mode del momento.
<<
Qualsiasi informazione abbiano è tutto
inutile di fronte alla potenza della Morte Rosa: un’arma
così potente da
trasformare i pianeti in enormi fiocchi rosa! >>
esclamò Estonia.
<<
Non ti vantare troppo delle prodezze di
questa stazione >>, lo redarguì Darth Francis.
<< La sua potenza
non è niente in confronto al grande potere della forza
>>.
<<
Baggianate! Siete rimasto solo voi a
credere in questa insulsa forza >> sbottò
Estonia.
A
quel punto Darth Francis si spazientì, estrasse
dal mantello Tony (non si sa come), e lo lanciò addosso ad
Estonia,
tramortendolo. Tony era infatti la personificazione della forza.
<<
Basta, queste discussioni sono inutili.
E poi Darth Francis ci ha già dato la collocazione della
base dei ribelli, li
annienteremo ancor prima che possano cambiare il loro guardaroba
>>
concluse il Pony, sicuro della riuscita del piano.
Tornando
al nostro protagonista, Alfred Skywalker
stava in quel momento tornando a casa; ma una terribile scoperta lo
attendeva.
L’enorme
cargo che aveva trasportato per chissà
quanti chilometri C1-P-Prussia e D3-B-Austria era distrutto.
<<
E che me ne dovrebbe fregare se un cargo
è distrutto? >> domandò al vuoto
Alfred, continuando a mangiarsi un
panino in tutta calma. << Boh, saranno stati i
Sabbaltici… >>
<<
E certo, tutto noi facciamo, i venditori
di robot, gli assaltatori, i tizi anonimi che discutono insieme ad un
Pony…bastaaaaa! >> si lamentarono infuriati i
due baltici, anche se
Alfred non li considerò più di quanto aveva
considerato il cargo. Anzi, li
considerò un po’ meno del cargo.
<<
No, non sono stati i Sabbaltici, troppo
precisi. Estonia non sa neanche pisciare dentro la tazza
>>, affermò
Obi-Wan Toris. << Saranno state le guardie imperiali
>>.
<<
E poi perché Lituania deve avere una
parte importante? È un baltico anche lui! >>
sbottarono ancora Estonia e
Lettonia, venendo di nuovo ignorati.
Quaranta
minuti dopo Alfred era giunto ad una
importante conclusione.
<<
Quindi se hanno rintracciato chi vendeva
i droidi saranno arrivati… >>
<<
…Si? >> lo incoraggiò Obi-Wan
Toris.
<<
…da McDonald! Ommioddio, speriamo non
abbiano finito tutti gli hamburger! >>
<<
Non ci posso credere, ma sei davvero
stupido! Sono arrivati a casa tua no?! >> perse un
po’ la calma Toris.
<<
Ommioddio >> Alfred apparve
terrorizzato, << il mio hamburger in frigo!
>>
Toris
sospirò, e si rassegnò a seguirlo mentre
correva verso casa.
La
casa era in fiamme, una scena davvero tragica.
Povero hamburger, chissà che fine aveva fatto.
<<
Grazie per la preoccupazione eh >>
sbuffarono Oz e Yusaki.
<<
Zio Oz! Zia Yusaki! Siete vive?!
>> gridava Alfred, cercandole disperatamente.
<<
Come facciamo ad essere vive, me lo
spieghi?! >> gli urlò di rimando Yusaki, che
stava giocando a carte.
<<
Ma a me sembrate vivissime >>
ribatté Alfred.
<<
E non guardare me, guarda Oz, lei si sta
impegnando, dalle almeno soddisfazione >> disse Yusaki,
indicando Oz che
si contorceva sul pavimento facendo strane espressioni.
<<
Ma che sta facendo? >> il giovane
Skywalker era perplesso, << ha per caso mangiato un
biscotto di
Inghilterra? >>
<<
STO FACENDO FINTA DI ESSERE MORTA
CARBONIZZATA, CRETINO! >> sbraitò Oz.
<< COME SE NON SI CAPISSE!!!!
>>
<<
Dai, dai, ora vai >> canticchiò
stonata Yusaki, muovendo pigramente una mano, << Lasciami
giocare a carte
in pace >>.
E
con questa benedizione Alfred si separò dalle
zie.
<<
Obi-Wan Toris, voglio venire con te
>> dichiarò Alfred a
Toris, che lo guardò piuttosto perplesso avendo ovviamente
capito male.
<<
Emh, si, certo… >> balbettò
l’altro, non sapendo bene cosa dire, << basta
che Russia non lo venga a
sapere… >>
Darth
Francis stava camminando assieme a due
guardie a caso, indovinate chi erano?
<<
Se dite “baltici” vi uccido >>,
ringhiò Estonia, che non ne poteva più di tutti
quei cambi d’abito.
I
baltici.
<<
Ecco, lo sapevo! Ma non potevano
continuare ad accanirsi sui nordici? Proprio a noi dovevano andare a
rompere?!
>> Estonia e Lettonia erano sull’orlo di una
crisi di nervi, ma alle
autrici questo non importa quindi faranno comunque quei ruoli.
Darth
Francis aveva un compito molto importante:
interrogare la Principessa Matthew per farsi dare le informazioni
volute.
Così
il terzetto entrò nella stanza dove la
giovane era rinchiusa.
<<
Ommioddio, la prigioniera è fuggita!
>> disse Estonia, che non si era accorto di avercela
davanti.
<<
Emh, guardate che è davanti a voi
>> spiegò Darth Francis, ma i baltici erano in
pieno allarme.
<<
È fuggita! È fuggita! >> gridavano
Estonia e Lettonia, presi dal panico.
<<
Va bene, la interrogo da solo. Io so
come farmi dire queste cose >> dichiarò sicuro
Darth Francis,
guadagnandosi le occhiate sospettose delle due guardie, che comunque
alla fine
se ne andarono.
Alfred
e Obi-Wan Toris erano finalmente giunti al
porto di Mos Eisley, e ovviamente furono subito fermati dalle guardi
imperiali.
Gli
asiatici si avvicinarono ai due, e Corea si
fece avanti per fare un paio di controlli: << Da quanto
tempo avete
questi droidi? >>
<<
Da tre o quattro stagioni >>,
rispose tranquillo Alfred.
<<
Sono in vendita se li volete >>,
aggiunse Toris.
<<
Facci vedere i documenti >>,
insistette però Corea.
Toris
sorrise, con noncuranza afferrò l’orlo
della gonna con una mano facendola scivolare lentamente su per scoprire
parte
della coscia, << Non c’è bisogno che
controlliate i miei documenti
>> sussurrò, seducente.
<<
Non c’è bisogno che controlliamo i suoi
documenti >> ripeté come un ebete Corea,
ipnotizzato da quelle gambe.
<<
Questi non sono i droidi che state
cercando >> continuò Toris, tirando un altro
po’ su la gonna.
<<
Questi non sono i droidi che stiamo
cercando >> affermò Corea, tentando di fermare
un’emorragia nasale appena
insorta.
<<
Adesso siete liberi di proseguire
>> concluse Toris.
<<
Adesso siete liberi di proseguire
>> ripeté ancora Corea.
Toris
ammiccò verso Corea e poi rimise in moto il
veicolo proseguendo per la sua strada. Una volta parcheggiato Alfred
scese
dalla macchina e molto ingenuamente chiese: << Non
capisco come abbiamo
fatto a passare >>.
<<
La forza esercita un grande potere sulle
menti deboli >>, sorrise Obi-Wan Toris, accarezzando
Tony, accoccolato
come un gatto sulle sue ginocchia.
Alfred
lo guardò senza capire bene, poi spostò
l’attenzione sull’orizzonte. << Come
faremo ad arrivare fino ad Alderan?
>> domandò.
<<
Contrabbandieri, farebbero di tutto per
un po’ di soldi extra >>, rispose Toris.
<<
Sono pronto a tutto >> dichiarò
serio Alfred.
<<
Ehyyy, ci date un passaggioooo? >>
si ritrovarono a dire poco tempo dopo, tentando di abbordare qualcuno
che desse
loro un passaggio.
Alla
fine furono costretti ad entrare in un bar,
sempre alla ricerca di un benedetto passaggio. Alfred entrò
per primo con
C1-P-Prussia e D3-B-Austria.
<<
Ehy, loro due non possono entrare
>>, esclamò subito il barista, indicando
Prussia e Austria.
<<
Chi, gli omosessuali? >> domandò
Alfred, guardando a sua volta i due.
<<
No, i droidi >> sbuffò il barista,
alzando gli occhi al cielo.
<<
Padron Alfred, noi la aspettiamo fuori
>> lo rassicurò D3-B-Austria, uscendo assieme
al compagno.
Quando
Alfred si sedette al bancone purtroppo
arrivò qualcuno ad importunarlo. Era Estonia, che
già da troppe frasi non aveva
un ruolo.
Estonia
cominciò tranquillamente ad accarezzargli
il fondoschiena, ma per fortuna Obi-Wan Toris accorse in suo soccorso.
<<
Con questo piccoletto non vale la pena.
È un seme, non ha un bel culo >>, disse Toris,
cercando di salvare
l’integrità di Alfred. Estonia scrollò
le spalle e cercò così di palpare Toris,
che si voltò e gli tagliò un braccio con il suo
vibratore laser.
<<
E che cavolo, pure un braccio mi
dovevate tagliare?! >> Estonia era seriamente arrabbiato,
con le autrici,
si intende.
Successe
un po’ di scompiglio al bar ma non ci
interessa raccontarvelo, ciò che vi deve interessare
è che Alfred notò la
strana figura dietro Obi-Wan Toris.
Era
Chewcina, che da circa sette anni per
interpretare questo ruolo non si faceva una ceretta.
<<
Chewcina qui, è il secondo pilota di una
nave che farebbe al caso nostro >> spiegò
Obi-Wan Toris ad Alfred.
<<
E il primo pilota chi è? >> disse
Alfred, sedendosi ad un tavolino.
<<
Il mio nome è Ian Cuba, sono il capitano
del Millennium Icecream >>, disse un uomo piuttosto
corpulento con una
divisa che gli andava stretta. << Chew dice che state
cercando un
passaggio, vi verrà a costare cinquantamila >>.
<<
Ma se non sai nemmeno cosa vogliamo
trasportare! >> esclamò Alfred.
Cuba
lo guardò con una smorfia, << Non mi
piace la tua faccia quindi chiedo cinquantamila a prescindere
>>.
<<
Cinquantamila cosa? >> domandò
Obi-Wan Toris.
<<
Gelati >>, rispose Ian Cuba, come
se fosse ovvio.
<<
CINQUANTAMILA GELATI?! >> saltò su
Alfred, con gli occhi sgranati, << Potrei metterci su una
gelateria,
troviamoci un mezzo nostro! >> disse a Toris.
<<
E chi lo guida, tu? >> sbuffò Ian
Cuba.
Alfred
era sul puntò di ribattere ma Obi-Wan
Toris lo fermò: << Ti daremo cinquantamila
gelati adesso e sessantamila
quando saremo arrivati >>.
<<
Affare fatto, partiremo non appena
sarete pronti >>.
Poco
tempo dopo Ian Cuba era impegnato a parlare
con un uomo.
<<
Tranquillo Jabba-Sadiq, avrai i tuoi
bambini >> gli stava assicurando Ian Cuba
Jabba-Sadiq
stava parlando una lingua
incomprensibile.
<<
è turco maledizione! Non è una lingua
incomprensibile! Comunque Ian Cuba ho atteso fin troppo, ma ti
darò altro tempo
a disposizione. Vedi di non deludermi >>, disse
Jabba-Sadiq.
<<
Sei un magnifico essere umano >>,
si complimentò Ian Cuba.
<<
Si, lo so >>, affermò l’altro,
dando uno strattone alle catene che legavano un tenero ed indifeso
Grecia.
Ma
eccoli i nostri valorosi eroi stavano per
imbarcarsi quando le Guardie Imperiali li attaccarono.
<<
Ma chi, noi li attacchiamo? >>
domandò Corea, giocando il settebello e facendo scopa. Pare
che in questa
fanfiction tutti giochino a carte.
Tuttavia
i nostri valorosi eroi riuscirono ad
imbarcarsi, anche se con qualche problema perché quel
taccagno di Cuba non
aveva messo la benzina.
<<
Non parte >>, affermò Ian Cuba,
sinceramente stupito.
<<
PER FORZA, NON C’è LA BENZINA! >>
Intanto
gli asiatici continuavano ad attaccare
con insistenza.
<<
Ragazzi, dovremmo attaccare >>
provò a spronarli Vietnam.
<<
Solo un’altra mano, sto per vincere!
>> gridò Taiwan, infervorata.
Sulla
morte nera Darth Francis stava camminando
attorno al pony.
<<
La sua resistenza è notevole >>,
disse Francis. << Ci vorrà tempo per
strappargli qualche grido >>.
Un
tizio a caso irruppe sulla scena, ed essendo
una comparsa di poco conto sarà di nuovo Estonia.
<<
I sistemi sono operativi >>
annunciò il baltico, ormai rassegnato al suo destino.
<<
Bene, portate qui la Principessa
Matthew. Ci penserò io a farla gridare >>,
ghignò il pony, con un
frustino poco rassicurante in mano.
La
Principessa Matthew venne trascinata in scena
da Estonia e Lettonia, come al solito, che si erano cambiati
d’abito in cinque
secondi.
<<
Ecco a voi la prigioniera >>
annunciarono i due baltici.
<<
Dov’è? >> chiese il pony.
<<
Davanti a voi >> replicò Estonia.
<<
Dove?! Non la vedo! Se è uno scherzo
sappiate che è di pessimo gusto… >>
<<
Sono qui, maledizione >> sbottò
piano la Principessa << Nemmeno quando mi minacciano mi
riconoscono…
>>
<<
Uh, ok, eccovi qua >>, finalmente
il pony la vide.
<<
Comunque dovevo aspettarmi di trovarvi
in mano con il guinzaglio di Darth Francis, Senatore Pony
>>, affermò
Matthew, tentando di darsi un contegno spavaldo. << Ho
avvertito la
vostra puzza di cavallo non appena sono arrivata a bordo
>>
<<
Gentilissima >>, sbuffò il
Senatore Pony, << adesso vi mostrerò la
potenza della Morte Rosa. Nessun
negozio di moda oserà più mettersi contro il mio
padrone. E poi per cosa?
Perché mette un po’ di rosa un po’
ovunque? Il rosa sta bene su tutto! Sapete,
voi avete determinato la scelta del primo bersaglio…
>>
Il
ghigno del pony si allargò: <<
Aldercanada. Mi ci sono voluti mesi per trovarlo, ma alla fine
eccolo…ommioddio, è sparito di nuovo?!
>> gridò, guardando uno schermo
che proiettava le immagini dell’esterno, << ah
no, eccolo lì, certo che
non lo si nota facilmente… >>
<<
Nooo! Vi dirò ciò che volete sapere!
>> urlò Matthew, disperato.
<<
Ditemi dov’è la base dei ribelli!
>> la incitò il senatore.
<<
È su Dantooegitto! >>
Il
pony la guardò. << No, Dantooegitto
è
troppo lontano per una dimostrazione >> disse.
E
il pony, senza alcuna pietà, premette un
bottone rosa e il pianeta della Principessa Matthew, Aldercanada, venne
trasformato in pochi istanti in un enorme e voluminoso fiocco rosa.
La
Principessa Matthew urlò, e si accasciò a
terra piangendo.
Fine
Primo Tempo
Note:
L’opera è di George Lucas, e alcune frasi
sono state riprese direttamente dal film Star Wars.
A
presto per il secondo tempo e l’intervallo, e
ricordatevi di recensire, sennò Oz vi spacca le gambe! No,
scherzavamo…o forse
no?