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Autore: Heavenly Hell    04/12/2010    4 recensioni
[Spoiler 2x06-07-08-09-10.]
Kurt si confida con Finn, riguardo un bacio, un bacio che l'ha sconvolto. Finn non la prende per niente bene e inizia comportarsi diversamente con Kurt, che si adeguerà: i due si parlano a mala pena, e Finn comincia a porsi molte, probabilmente troppe, domande;
Karofsky è ossessionato da qualcosa, o meglio, qualcuno;
Kurt, personaggio principale, è confuso e preocupato, sia per il comportamento di Finn, sia per il suo "nuovo" pensiero fisso. Vi chiederete "che cosa lega questi tre personaggi?" Beh, lo scoprirete solamente leggendo. :)
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dave Karofsky, Finn Hudson, Kurt Hummel, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Kurt's P.O.V.

Perchè, perchè dovevi essere proprio tu? Il mio primo bacio, o almeno, il primo bacio che contasse. Tu che ogni volta, con il tuo sguardo, con le tue parole, con i tuoi modi di fare mi distruggi. Si, Karofsky, mi distruggi. Scappare non è servito a niente, anzi, la situazione è solamente peggiorata; le Regionali sono alle porte, dovrei concentrarmi, dovrei iniziare a tirare fuori qualche idea per riuscire a guadagnare la fiducia di Blaine e gli altri, ma tu, stronzo, continui a tormentarmi. Ogni notte mi appare il tuo viso in sogno, paffuto ma dai lineamenti delicati, quel viso che ho sfiorato per una volta, quel viso che mi terrorizzava ogni mattina al McKinley, quel viso che ora mi manca. Com'è possibile? Com'è accaduto? Forse è solo un'impressione, una strana sensazione. Tu Dave Karofsky, mi hai cambiato la vita.
Sono le 7 in punto, mi devo alzare, o farò tardi. Finn è ancora a letto, mentre papà e Carol sono nella cucina a fare colazione. Finn ha smesso di parlarmi, senza un perchè, anche se penso sia a causa del trasferimento. Si limita ad un "buongiorno" la mattina, un "ciao" durante la giornata e alla classica buonanotte. Non voglio importunarlo, non voglio avere un'altra discussione come quella dello scorso anno. Lui è il mio fratellastro, non sarà mai niente di più. Ormai il mio interesse verso di lui sta a poco a poco svanendo, per colpa sua, di quel cretino che mi da il tormento dai primi anni del liceo. Perchè mi ha baciato? Perchè gli piaccio o per chiedere aiuto indirettamente? Vorrei tanto saperlo, lo devo sapere. Ma come? Ogni volta che lo incontro o lo vedo, anche solo da lontano, il mio corpo si irrigidisce. Mi terrorizza, non posso chiedergli niente, anche se vorrei, perchè facendolo correrei un rischio, un grande rischio, e non ne varrebbe la pena. Voglio una vita tranquilla.
Scendo a fare colazione, frittelle e succo d'arancia, Carol si sta dando da fare. Papà è fortunato ad avere una donna come lei.
Ecco, pronto per una nuova giornata alla Dalton. Pronto per incontrare Blaine, il mio unico punto di riferimento, la mia ancora di salvezza. Bene, ora posso uscire, finita la colazione, denti puliti e lavati con cura, non manca nulla. Prendo la borsa e scappo via.
Sbagliato. Finn è sveglio, in piedi, che mi fissa con sguardo perplesso e leggermente triste.
-Tutto bene?
-Si, si, tutto bene. E tu?
-Idem.
-Bene.. C-ciao.
-Ciao, saluta il professor Schuester e gli altri da parte mia.
-Ok..

Wow, che progressi.. Un mini-dialogo! Finn non è mai stato particolarmente loquace, ma, diamine, ora è peggio di un pesce. Al contrario di certi miei nuovi compagni di scuola che non fanno altro che ciarlare. Devo ammettere che sono rimasto deluso da loro, li credevo dei tipi seri, di classe, invece si sono dimostrati superficiali, come tutti gli altri. Tutti eccetto Blaine, il mio amico Blaine, che mi capisce, sa cosa si prova ad essere presi costantemente per il culo. Non ho mai pensato che tra noi potesse nascere qualcosa di più, e a mio parere neanche lui l'ha mai pensato. Tra noi si sta instaurando un profondo rapporto d'amicizia, forse l'unico oltre a quello che ho con Mercedes. Eccomi all'entrata, Blaine è seduto negli scalini, che, come promesso, mi aspetta. Mi vede, mi sorride, corre verso di me ad abbracciarmi.
-Hey Kurt! Come stai oggi?
-Potrebbe andare meglio..
-Su, su! Ti voglio in forma tesoro!

Dice lui, scompigliandomi i capelli.
-Lo sono! Più o meno..
Ci guardiamo, entrambi sorridiamo. Una nuova giornata è iniziata.



Finn's P.O.V.

Ma che mi succede? Cazzo questo non è da me! Perchè mi comporto così? Perchè con Kurt, poi? Perchè ora mi sembra che non m'importi più nulla delle cretinate di Rachel e di tutto il resto? Troppe, troppe domande a cui non posso rispondere. Meglio entrare in doccia e lasciare che i miei pensieri scorrano via insieme all'acqua. Chiudo gli occhi, libero la mente, mi rilasso. E' tutto inutile, non ci riesco, l'unica cosa, o meglio persona, che ho in mente è Kurt. Ma io mi chiedo, perchè?
Meglio mangiarci su. Salgo in cucina, Burt è già uscito a lavoro e mamma prepara delle frittelle; Kurt è appena andato a scuola e quindi io.. sono in ritardo! In forte ritardo direi!
Prendo due frittelle al volo e scappo di casa.. Eh no! Troppo facile, mamma non me lo lascerebbe fare. Lo so che ho quasi 17 anni, ma per le madri, i figli maschi sono degli eterni bambini.
-Finn, tesoro, da un bacino alla mamma prima di uscire.
-Ciao mamma, buona mattinata.

Le do quel "bacino" ed esco di casa. Una bella corsetta di mattina non fa mai male, quindi è meglio cominciare a correre.
Arrivato a scuola mi rendo conto della solita monotonia che mi circonda. Le cheerleader che mi salutano, Santana che mi fa l'occhiolino e strizza le sue tette, forse per controllare che siano ancora enormi, e Rachel.. Rachel che mi guarda con aria triste, con le lacrime agli occhi. E' vicino all'entrata laterale della scuola, isolata da tutti. Stranamente ora non m'importa più del male che mi ha fatto. Certo, ha risvegliato in me ciò che ho affrontato, come le menzogne di Quinn, ma a dir la verità, per Rachel non ho mai provato niente, lei è stata solamente un ripiego. Mi avvicino a lei, con sguardo serio. Poi abbozzo un sorriso e le asciugo le lacrime. Nel suo volto colgo una speranza, che purtroppo dovrò distruggere.
-Non fraintendere. Non voglio che torniamo insieme. Mi basta avere un rapporto tra compagni o anche amici, ma hai risvegliato in me delle sensazioni e dei ricordi non indifferenti e, mi hai fatto male.
Non le dissi che di lei non m'importava più niente, altrimenti avrebbe ricevuto due belle batoste. Le voglio bene, si, ma non provo niente per lei.
-Insomma vuoi che siamo amici? Vuoi che io ti passi accanto, ti saluti e faccia finta di niente? Tu sei fuori, totalmente! Cazzo Finn, ma ti rendi conto di quanto sei ridicolo?
-Rachel, smettila. Mi hai rotto, sei isterica, non accetti nulla, cerca di cambiare, o se è troppo almeno migliora. In questo modo non fai che allontanare le persone. Ti sto offrendo la mia amicizia perchè ci tengo a te e..
-Stronzate Finn, tutte stronzate! Se tu ci tenessi veramente a me tu.. Io.. Lo sai Finn! Tu lo sai che con Puck io non ho fatto niente! Volevo ma lui ha rifiutato, e mi sono resa conto dell'errore. Tutti sbagliamo, ma una coppia deve affrontare le difficoltà ed andare avanti, senza mai arrendersi.

Proprio ora doveva diventare intelligente e sensibile? E ora che faccio, come posso uscirne? Un abbraccio o un biglietto per "quel paese"?
-Rachel, mi dispiace, ma non mi fido più di te. Se non accetti la mia amicizia, beh peggio per te, quella che ci perde sei tu. Continuiamo ad ignorarci, mi sta più che bene, ma piantala di fissarmi e metterti a piangere, questa storia sta diventando noiosa.
Forse ho esagerato, ma se lo meritava. E' in silenzio, perplessa. Si limita a fare un cenno con la testa e ad andarsene senza rispondere.
Le ragazze sono così complicate.
Meglio entrare a scuola.
La prima ora è andata, ora c'è Spagnolo. Entro nell'aula e mi siedo al mio posto. Non c'è ancora nessuno, a parte me; il professor Schuester fa il suo ingresso e si siede alla cattedra. Dopo essersi accorto della mia presenza si avvicina e mi da una pacca sulla spalla, per confortarmi.
-Sentiamo tutti la mancanza di Kurt nel Glee Club. Tu, però, hai la fortuna di viverci. Dimmi, come sta?
-Bene, credo.
-Come credi?
-Ultimamente noi non.. Ehm.. Abbiamo parlato tanto. No, diciamo che non abbiamo parlato e basta.
-Cosa? E come mai?

No, anche le domande di Schuester no! Non ha altro di meglio da fare?
-Signor Schue non lo so, non lo so! Scusi non ho voglia di fare spagnolo oggi, mi metta pure tutte le note di demerito che vuole, poco me ne fotte!
Esco dall'aula, sbattendo la porta e lasciando Will Schuester ammutolito e preoccupato a causa del mio comportamento. Non so perchè oggi io mi stia comportando in questo modo, tutto a causa di Kurt?
Vado fare due tiri a football, è proprio quello che ci vuole.
Oh, no. Karofsky. Davanti a me, che fruga nel suo armadietto. La tentazione di fargliela pagare è forte, ma è meglio trattenersi, in questi casi. A quanto pare, però, lui non la pensa come me.
-Oh guarda chi c'è, il grande ballerino! Dimmi, che avete fatto stanotte tu e la checca?
-Karofsky questo è troppo.
-Ma davvero?
-Smettila. Non provocarmi. Conosco il tuo punto debole.
-Ah si? E quale sarebbe?
-Io direi “chi sarebbe.”

-Ti conviene lasciarmi in pace, se non vuoi finire male.
-Oh oh oh, ora passiamo alle minacce? Vuoi minacciare di morte anche me?

La sua espressione cambia, lui rimane fermo, immobile, con sguardo furioso e allo stesso tempo triste; tenta di parlare ma evidentemente qualcosa lo blocca; il suo sguardo è rivolto verso il basso, quasi in segno di vergogna. Mi guarda nuovamente.
-Sta' zitto..
-O magari vuoi spingermi contro qualche armadietto?
-Basta, smettila!
-Com'è stato baciare Kurt?

Sorpresa Karofsky. Mi guarda, confuso. Questa proprio non se l’aspettava.
- Cosa?
-Che sapore hanno le sue labbra?

Non posso credere di avergli chiesto una cosa simile.
-Hudson tu sei fuori!
-Non sono io quello che, dopo aver tormentato qualcuno per anni, prendendolo per il culo per il fatto di essere gay, lo bacia! E poi? Poi beh continua a tormentarlo e distruggerlo emotivamente.

In un attimo Karofsky è sopra di me.
-Basta, smettila. Smettila, cazzo smettila! Non voglio sentire più niente. Tu e tutti gli altri mi state rendendo la vita impossibile.
Si alza, sbatte il suo armadietto ed esce dalla porta, sbattendo anche quella. Chi sono gli altri? Perchè è così turbato? Ma soprattutto, perchè mi interessa tanto che Karofsky e Kurt si siano scambiati un bacio? Cosa mi sta capitando?



Dave's P.O.V.

No, non Hudson, non lui. Perchè doveva dirlo proprio a lui? Perchè, perchè? Tra tutte le persone a cui poteva dirlo, la scelta doveva essere proprio Finn Hudson? Kurt perchè mi fai questo? Perchè non stai al gioco. Sarò pronto, un giorno lo sarò, ma fino ad allora non posso trattarti in modo diverso, sospetterebbero. Perchè non capisci?
Come inizio non è tra i migliori. Anzi, è proprio un inizio di merda. Non ho più visto Kurt dal mio ritorno a scuola, neanche per le strade di Lima. Ho bisogno di parlargli, deve capire, devo spiegargli tutto. Ho bisogno.. di lui.
Devo andarmene da scuola, devo andare da Kurt. Esco dalla porta laterale, senza farmi vedere da nessuno. Prendo la macchina e mi dirigo verso la Dalton Accademy, posto che ho visitato più volte di nascosto. Parcheggio davanti all'ingresso principale. Salgo gli scalini ed entro dal portone; lo vedo, poco lontano da me, che parla con alcuni ragazzi, molto attraenti se devo essere sincero, ma non come lui. Ho capito di essere gay all'età di 14 anni. Quando ho incontrato lui, il suo bellissimo viso, i suoi occhi color ghiaccio e la sua bocca rosa, quando ho sentito la sua voce, quando l'ho sentito cantare. Le ragazze non mi hanno mai affascinato, nè mi sono mai piaciute fisicamente. Prima di incontrarlo non mi ero mai interessato a nessuno. Ma lui, Kurt Hammel, mi ha rapito. Avrei voluto dirglielo, rivelargli ciò che veramente provo per lui, ma la mia strada era il football, e per essere accettati, per integrarsi nel gruppo, ti devi comportare come gli altri.
Mi avvicino, fissandolo. Il suo sguardo lentamente si sposta verso la mia direzione, fino a quando non incontra il mio; inizia a respirare con affanno, i suoi occhi diventano lucidi, tento di avvicinarmi ma non faccio in tempo, fugge.
-Kurt, no! Voglio solo parlarti! Aspetta!
Lui corre, senza fermarsi, io lo seguo; entrambi usciamo dalla scuola, con gruppi di studenti che ci seguono; riesco a prenderlo per un braccio e lo trascino in un vicolo, in modo da non avere addosso occhi indiscreti. Lo spingo al muro, un braccio tiene la sua spalla schiacciata, l'altra gli blocca una possibile via di fuga.
-Voglio solo.. parlarti.
-Ti ho già detto che.. Che non voglio che tu stia vicino a me.
-Ascoltami, ti prego.
-Dammi una buona ragione per cui dovrei farlo.

Una ragione? E adesso? Non posso dirglielo, non ce la faccio, almeno non ancora. Scusami Kurt, mi dispiace, ma non posso.
-P-perché io.. Tu..
No, non ci riesco. Lo mollo laggiù, da solo, confuso. Corro il più velocemente possibile, per fuggire, sia da Kurt, che da me stesso.

To be continued..


Alloraaaaaa! Diciamo che questo è un capitolo introduttivo, per delineare il carattere e i modi di fare e pensare dei personaggi, in modo che voi li possiate “inquadrare”. Come avrete sicuramente notato, abbiamo un Kurt leggermente più forte e menefreghista e  un Finn che si pone molte, forse troppe, domande esistenziali. Riguardo Karofsky, invece, non penso di aver “stravolto” il suo io interiore. Nel telefilm il carattere non è facile da comprendere, e io ho interpretato i suoi gesti nel modo precedentemente descritto.  Premettendo che non sono una gran scrittrice e che questa è la prima fanfiction che scrivo, spero vivamente che possa venirne fuori qualcosa di carino! :) Mi scuso in anticipo se non potrò aggiornare la storia presto, ma ho bisogno di tempo, sia perché in questo periodo ho una marea di impegni, che per trovare spunti abbastanza interessanti per continuarla.
A presto, B.T. ;)

  
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