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Autore: vanryo    04/12/2010    5 recensioni
Dave e Kurt si ritrovano nella stessa stanza da soli dopo tempo. Dallo scontro verbale che ne sussegue, inizierà il tutto.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Kurt Hummel
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Fandom: Glee;
Pairing: Dave Karofsky/ Kurt Hummel, Sam Evans/ Blaine;
Rating: Pg;
Genere: Teen Drama, Romantico.
Warning: OOC, slash;
Beta: prisca_amaro che ringrazio infinitamente anche per i complimenti :°D
Summary: Dave e Kurt si ritrovano nella stessa stanza da soli dopo tempo. Dallo scontro verbale che ne sussegue, inizierà il tutto.


CAPITOLO 1.

- Voi due, nell'aula vuota. Insieme. -


Quando Figgins aveva pronunciato quelle parole, sia Kurt che Dave capirono all'istante che non sarebbe stata una buona cosa.

Dovevano risolvere i problemi tra loro, ora che Kurt era tornato.

E aveva letto, da qualche parte su internet, che una buona chiacchierata era meglio di qualsiasi altra cosa.

Piuttosto che mandargli nell'ufficio vetrato della signorina Pillsbury, aveva preferito utilizzare quell'aula vuota, dove nessuno entrava mai. Aveva il presentimento che le cose per il giovane Hummel sarebbero state ancora più complicate, se qualcuno avesse visto Karofsky insieme a lui.

- Allora... - disse Emma sedutasi alla cattedra, rivolgendo ansiosa lo sguardo ai due ragazzi - Chi vuole iniziare...? Dave? Per quale motivo sei così... arrogante nei confronti di Kurt?-

Arrogante?

Come poteva essere così stupida quella donna e scegliere una parola del genere?
Kurt guardò malissimo Emma e si richiuse nel più grande dei silenzi.

- Non ho niente da dire. - rispose Dave rilassando le spalle - Tutto questo è solo un'esagerazione. -

- Dave... - riprese Emma, - io penso che dovremmo andare a fondo di questa cosa...Voglio dire, il tuo comportamento non è... -

Prima che Emma potesse tentare di sembrare una terapista con inutili parole, venne richiamata da una professoressa: sembrava che una studentessa fosse stata beccata in bagno a vomitare e si sospettava che soffrisse di Bulimia.

In realtà, Lauren Zizes non era mai riuscita a digerire la peperonata, ma questo Emma lo avrebbe scoperto solo dopo essersi fatta un viaggio a vuoto nei bagni femminili. Così uscì, lanciando ai due ragazzi un’occhiata speranzosa.

Il silenzio che si era creato nella stanza era insopportabile. Karofsky tamburellava le dita sul banco, mentre Kurt guardava distrattato fuori dalla finestra, per poi lanciare un lieve sguardo nella direzione dell'atleta.

- Ti piace quello che vedi Hummel? - chiese con tono divertito Dave passandosi la lingua tra i denti, non riuscendo a fermare la battutina.

Kurt sospirò - Sei assurdo. Cambi espressioni e modo di fare... come il giorno si alterna con la notte. A volte mi viene da credere che tu possa provare qualcosa di simile ai sentimenti, e soffrire, invece sei solo un gigantesco idiota.

- Sono tante parole… O in realtà stai SOLO cercando di... nascondere quanto ti piaccia restare qua con me per potermi guardare quanto vuoi, Hummel?-

- Non ho chiesto io questa punizione. Quale persona con un minimo di amor proprio vorrebbe passare del tempo con te?! - disse duramente Kurt. - Stai rendendo la mia vita liceale uno schifo! I-io sono tornato per loro…per me, per i miei amici, ma sono riuscito a stare in pace solo una giornata, prima che tu ritornassi a buttarmi contro gli armadietti o a lanciarmi dello slushie in faccia! -

Karofsky continuava a stare in silenzio, ad assorbire ogni singola parola che Kurt gli sputava contro. Era dalla famosa volta nello spogliatoio che non lo vedeva così arrabbiato, furioso... coraggioso.

In un certo senso, si sentiva anche orgoglioso del fatto di tutta quella grinta che ora il ragazzo mostrava nell’affrontarlo. Questo non cambiava il fatto che riuscisse a farlo sentire uno schifo, comunque.

- Sei...sei uno stronzo!
Quella parola non stava bene a Kurt. Le guance rosse e gli occhi quasi lucidi lo stavano tradendo.
- Mi hai rubato il primo bacio! Il mio primo bacio con un ragazzo! Doveva essere importante. Doveva essere speciale... Doveva essere con Blaine!

Al nome di Blaine , qualcosa scattò in Dave.

Si alzò così velocemente che la sedia cadde a terra. - Non voglio più sentire i tuoi piagnistei, Hummel! E nemmeno il nome di quel damerino del cazzo che ti sei portato a scuola davanti a me! Con che diritto sei andato a raccontargli una cosa del genere?! Avrei dovuto spaccarti la faccia quella volta! Era... era una cosa nostra e..., - Dave concluse la frase con un lamento stringendo forte il pugno nel tentativo di combattere l'irrefrenabile voglia di scagliare il ragazzo contro un muro. - È stato... è stato un impulso del momento, ecco. -

- Il tuo dannato impulso ha rovinato un momento importantissimo per me! - disse scandalizzato Kurt. - Come puoi prenderla così alla leg... -


- ERA SOLO UN BACIO! Uno schifoso, piccolo, insignificante bacio! Cazzo, perchè te la prendi tanto? –

Per il resto della mattina, Karofsky non ricevette nessuna risposta. Guardò soltanto Kurt incassare il colpo e rimanere in silenzio, prima di venire ripreso dalla Signorina Pillsbury.

- Cielo... non posso neanche andare ad aiutare una povera ragazza che qua crollano i muri!-

Dave riprese posto sulla sedia e si mise comodo, segnandosi mentalmente tutti i discorsi di Emma sul tener dentro le cose, gli scatti d'ira, sulle malvagità del bullismo e tutte le altre cavolate che sentiva da fin troppo tempo e non riusciva a mettere in pratica.

___________________________________



Pensava che per quella giornata avrebbe potuto tranquillamente lasciar perdere gli allenamenti di football. Tanto, non era concentrato per nulla e avrebbe solo rischiato di rendere gli allenamenti uno schifo.

Così scese le scale, trovandosi all' uscita di scuola una figura spiacevolmente nota.

Blaine.

- Se sei qui per Hummel, è già andato via col suo fratellastro. - la voce gli uscì così, con tono arrogante e pieno di sfida .

- Non sono qui per Kurt... o almeno, non direttamente. Volevo parlare con te. - disse Blaine stringendo la tracolla - L'ultima volta te ne sei andato con un'aria così confusa... che ho pensato che il mio discorso ti avesse colpito in qualche modo. -
Prendendo il silenzio di Dave per buona cosa, Blaine decise di continuare: - Senti... È dura cercare di ammettere una realtà che non sembra naturale, ma invece lo è. Non è sbagliato essere omosessuali... è una cosa normalissima! Se il problema possono essere i tuoi genitori esistono dei gruppi appositi dove possono trovarsi con altre persone in difficoltà... ma prima lo devi ammettere Dave. -

Karofsky buttò fuori l'aria dal naso come un toro pronto alla carica. Si voltò verso Blaine e lo afferrò per il colletto sbattendolo contro il muro: era così basso e leggero che non ci volle niente.

- Non chiamarmi per nome. Non ti ho mai autorizzato a usare il mio nome!- disse rosso in viso.

Quel ragazzo, lo faceva infuriare. La faceva tanto semplice lui, perchè non sapeva cosa voleva dire essere figli di Paul Karofsky. Non immaginava neanche lontanamente quanto aveva sofferto l'istante in cui ebbe le farfalle allo stomaco alla vista di Kurt, quanto si era odiato per aver voluto essere spavaldo come lui .

- E chi ti credi di essere? Vieni qui a dirmi tutte queste belle paroline perchè vuoi fare la figura del fighetto perfetto con Kurt, eh? -

- N-No! - si difese Blaine, faticando un pò a respirare per con la presa ferrea di Dave. E poi c’era il dolore alla nuca che aumentava, dopo la testata al muro. Era normale che facesse così male? - È che... ti ho visto, Kurt mi ha raccontato... e ho… capito, provato a capire - si corresse - come potevi sentirti… e mi era familiare tutto questo. Io... voglio solo aiutarti. Voglio riscattarmi dalla mia codardia e... se farai così, perderai Kurt! Quando potresti averlo con facilità se solo tu ti comportassi come forse vorresti ... -

Ci vollero alcuni secondi prima che Karofsky potesse recepire al cento per cento il discorso di Blaine. Lui... voleva forse aiutarlo ad accettarsi... ? Voleva aiutarlo con Kurt?

Ripensò all'espressione di puro dolore di Kurt quando aveva confessato il desiderio di rivolgere il suo primo bacio a Blaine. E ora quel Blaine...voleva aiutarlo?

- Sei uno stronzo.-

Quelle furono le ultime parole di Dave Karofsky, prima che il pugno raggiungesse la bocca di Blaine.

______________________________


Sam era appena uscito da scuola, e salutò con sguardo malinconico Quinn che seguiva Santana e Brittany agli allenamenti dei Cheerio. Dove a bordo campo sicuramente ci sarebbe stato Puckerman.

Avrebbe dovuto immaginarselo che prima o poi i due avrebbero parlato, che sarebbero tornati insieme.

Quando la cheerleader bionda gli restituì l'anello nel palmo della mano, sentì il suo cuore come spezzarsi. Anche perchè, sentiva che Quinn non era completamente stupida.
Quella volta che stavano tranquillamente amoreggiando sul suo letto, era certo che lei avesse sentito il suo mormorato "Steve" mentre era preda del piacere che la bocca di Quinn stava riservando al suo collo. Solo, aveva fatto finta di niente e aveva provato a continuare quella storia.
Puck era la manna mandata dal cielo.

Sospirò infelice quando notò un ragazzo appoggiato al muro, con un'espressione sofferente che si stava tamponando la bocca con la manica della giacca.

Indossava un'uniforme blu scura con bordi rossi... senza alcun dubbio era della Dalton.

E ora che lo osservava meglio, quel ragazzo ricordava perfettamente la voce principale del Glee Club: avversario che avrebbero affrontato alle regionali. Temporeggiando ogni due passi si avvicinò a lui.

- Tu sei quello tappo della Dalton. - disse porgendo un fazzoletto a Blaine. - Io sono Sam. Un'amico di Kurt. -

- ...non sei gentile. - mormorò Blaine accettandolo il gesto e tamponandosi il labbro che continuava a sanguinare. - Non sono tappo. Sono di costituzione bassa. - E finì per premere il fazzoletto sul labbro, cercando di fermare definitivamente l’afflusso di sangue.

- È proprio un brutto colpo, eh...- Sam si avvicinò e scostò appena il fazzoletto vedendo che il sangue continuava a uscire.

Cavoli, quel ragazzo aveva le ciglia come quelle di una ragazza. Quasi come quelle di Quinn, si ritrovò a pensare. E anche un profumo buonissimo...

Scosse la testa e sospirò - È meglio se andiamo in infermeria. Vieni, ti accompagno. -

- Grazie…- sorrise Blaine facendo una piccola smorfia di dolore e seguendo il ragazzo dentro la scuola.



TBC.
 
   
 
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