Don’t know why.
Era un giorno come tanti e i ragazzi erano intenti a
provare come loro solito. Ad un certo punto il maknae
del gruppo si fermò, sentendo un dolore allucinante alla testa. I compagni
accorsero subito vicino a lui, chi tenendogli la testa e chi accarezzandogli le
braccia e la schiena.
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- Tae, tutto bene? –
Il ragazzo si destò con lentezza dal suo sonno, aprendo
piano i grandi occhi da bambino. Li posò sul viso di Minho,
seduto vicino a lui e piano cercò di alzarsi, per poggiarsi alla testata del
letto. Ci provò ma con le poche forze che aveva non ci riuscì e subito il suo
compagno più grande si alzò, facendo passare un braccio dietro alla sua schiena
e issandolo su. Mentre faceva questo, i capelli di Taemin
gli accarezzarono piano il mento e il naso, stuzzicandolo con il loro profumo.
- ..mmh, meglio –
Disse con voce flebile il piccoletto, poggiando la testa
contro alla parete dietro.
- ..il dottore ha detto che hai avuto una mancanza di
zuccheri e che ti devi riposare un po’, il live di domani e di dopodomani li
abbiamo cancellati –
- Ma non dovevat-.. –
- Smettila, senza di te non si fa niente –
Disse Minho, non volendo altre
repliche. Il piccolo abbassò lo sguardo, sentendosi una nullità, come se lui
stesso fosse un sassolino nella scarpa di tutti i suoi compagni.
- ..siamo in ospedale? –
- Si, Taemin.. ma tra poco ti
rilasceranno e io voglio che tu venga a casa mia –
Il piccoletto lo guardò con gli occhi strabuzzati,
inclinando leggermente il capo.
- E-e perché? –
Chiese imbarazzato, sentendo un lieve rossore tingergli
le guancie.
- ..perchè sono sicuro che a
casa da solo non ce la faresti a curarti –
Disse semplicemente il più grande, alzandosi e portando
le braccia ai fianchi. Possibile che Minho fosse così
preoccupato? Magari voleva solo che lui si rimettesse per non perdere altri
live e non gli interessava per niente la sua salute. Con quest’idea in mente il
piccoletto increspò le labbra, in una buffa smorfia. Riaprì gli occhi stanchi e
guardò per l’ultima volta Minho.
- Potrei stare da solo? –
Chiese con voce rotta, sentendo nascere un peso
all’altezza del cuore. Il grande lo guardò preoccupato, sembrava che Taemin da un momento all’altro potesse svenire.
- Tae? TAE? –
Si catapultò vicino a lui, prendendogli il viso fra le
mani e chiamandolo, ma fu tutto inutile, il piccolo lentamente cadde in un
sonno profondo.
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- Dai Minho! Andiamo a mangiare
qualcosa! –
- Non ho voglia.. –
Rispose come suo solito il rapper, sdraiato sul divano,
con la televisione accesa: ormai erano
circa due mesi che se ne stava rinchiuso in casa, come uno spettro. Non
aveva più ragione di vivere, no? Come poteva anche solo pensare di sorridere di
nuovo dopo quello che era successo?
Si ricordava benissimo il giorno dopo cosa successe. Cosa
successe a lui e alla band. Aveva detto chiaramente ai suoi altri tre amici che
non avrebbe più fatto niente negli SHINee fino a
quando Taemin non si fosse svegliato.
Key, Jonghyun e Onew avevano dovuto per forza ascoltarlo ed avevano
informato i giornalisti e le fans che gli SHINee stavano entrando in un periodo di pausa, senza
aggiungere dettagli.
Nonostante questo i tre migliori amici di Minho, continuavano ad insistere su qualsiasi cosa potesse
far sorridere almeno un po’ il loro amico, anche se con scarsi risultati.
- Va bene, ma
ricordati che se hai bisogno, noi ci siamo sempre! –
Esclamò Jonghyun sparendo
dietro alla porta d’ingresso.
Appena gli altri furono andati, Minho
si alzò impacciato, entrando in camera da letto e aprendo l’armadio. Nel mentre
l’occhio gli scappò sullo specchio, rivelando quello che era diventato. Si
avvicino di più, rimanendo di fronte e non riuscendo più a togliere gli occhi
da lì.
Cos’era diventato? Per colpa di Taemin
ora lui non aveva più ragioni per resistere. Era egoista pensarla così, ma Minho veramente non si immaginava per niente un futuro
senza il piccoletto. Si passò una mano fra i capelli lunghi che ora gli
incorniciavano il viso e qualcosa brillò attraverso lo specchio, rivelandosi
poco dopo una lacrima.
Si, stava piangendo. Era uno dei suoi soliti pianti dopo
che Taemin era entrato in coma, senza dare nessun
segnale di vita.
Quel piccolo disgraziato, come aveva potuto distruggerlo
così? Distruggergli l’interno, gli organi, il cuore, il Minho
di un tempo. Ora il suo cuore non batteva più. Si sentiva a sua volta in coma,
ma l’unica cosa che poteva sentire erano le sensazioni di dolore immenso.
Continuò a piangere e dopo poco le lente lacrime
divennero numerose e lui venne scosso da grandi brividi e singhiozzi. Si poggiò
allo specchio, con le braccia a coprirsi gli occhi che perdevano sempre più
lacrime.
Ora che stava piangendo sentiva qualcos’altro all’altezza
del cuore: rabbia.
Perché fra tutti proprio Taemin
era stato scelto? Era forse un modo per uccidere lentamente e crudelmente il
povero Minho? Si sentì ancora più male quando anche
la rabbia si aggiunse alle lacrime.
Senza nemmeno accorgersene un pugnò ben assestato
frantumò lo specchio, facendolo cadere a terra in mille pezzi insieme a piccole
gocce rosse. Non sentiva neppure più il dolore fisico, si guardò con poco
interesse la mano grondante di sangue e le lacrime smisero quando dietro di lui
sentì uno spostamento d’aria.
- ..e ora avrai
sette anni di sfortuna –
La voce del suo piccolo Taemin
vibrò nell’aria, più allegra che mai. Piano Minho si
girò, spalancando la bocca quando ritrovò oltre il suo letto la figura opaca di
Taemin.
- aahhah! –
Una risata cristallina uscì da quelle labbra così dolci.
- ..Minho, perché ti stai facendo questo? E’ per me? Io voglio
che tu sia felice, Minho. Voglio rivedere ancora il
tuo sorriso. Tu devi vivere perché qualcuno ti ha donato la fantastica vita che
stai vivendo, non sprecarla in questo modo. Non voglio che tu ti distrugga per
colpa mia, sennò poi mi sentirei in colpa per te. Tu sei importante, sei
l’ultimo pensiero che mi si è consolidato da quando sono in coma e ti giuro che
quando ti vedo in questo stato il mio cuore piange e mi sento in colpa per aver
fatto una simile cosa a te, alla persona a me più importante. Ti prego,
dimenticami e vai avanti –
Taemin,
finito il discorso abbassò lo sguardo, sentendo Minho
superare il letto con un balzo e cercare di abbracciarlo, anche se l’unica cosa
che il rapper abbracciò fu l’aria.
- ..ti amo Minho –
Quelle parole e poi il nulla: Taemin
era scomparso. Minho urlò, urlò di dolore, urlò di
rabbia, urlò per non dover ricordare, urlò di speranza. Ormai lo sapeva, lo
sapeva che era diventato nulla.
- Perché mi fai questo è? Perché mi dici quelle parole,
ora?! Ora che non posso abbracciarti, baciarti, stringerti forte a me e non
lasciarti più! Ti prego TAEMIN! Torna da me, torna e riempimi le giornate.
Fammi riprendere quello che ero e ho perso, fammi ricordare tutte le cose belle
della vita. Svegliati, hai già dormito troppo! Non vedi come mi sto consumando
per te?! Vieni qui, salvami da questo, da tutto questo dolore che mi sta
divorando! –
Mentre gridava tutto questo, Minho
pianse, di rabbia, di frustrazione, di angoscia, di paura, di speranza, di
amore.
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- Abbiamo un collasso! Il cuore non batte più! –
- Dottore dottooore! E’
importante! –
Una serie di persone in bianco si catapultarono dentro una
piccola stanzina, portando dentro attrezzi e macchine di ogni tipo. Minho, Key, Onew e Jonghyun erano appena usciti dall’ascensore e vedendo tutta
quella gentaglia nella stanza di Taemin si
spaventarono.
- No, no, n-no.. –
Le gambe di Minho non ressero e
dovette essere portato fino alle poltroncine davanti alla stanza grazie
all’aiuto di Onew e Jonghyun.
Key gli accarezzò piano il braccio, piangendo silenzioso.
Anche Onew sentì una lacrima repentina scorrergli giù
per la guancia. Minho era in crisi, non sentiva
niente se non qualcosa che gli stava fermando il cuore. Jonghyun
era in piedi, l’unico che non piangeva, forte dentro. Si girò verso i suoi
amici e scosse piano la testa, guardandoli con determinazione.
- Ce la farà, lui è Taemin..
lui è il maknae, lui è uno degli SHINee
–
La voce di Jong tremava appena,
rivelando anche il suo dolore. Si coprì la bocca con una mano e un singhiozzo a
vuoto lo colpì in pieno.
Minho
guardò i suoi amici e le lacrime iniziarono a uscire da sole, numerose,
bagnandogli le guancie come non mai.
- ..voglio solo che sorrida ancora –
Le parole uscirono inconsciamente dalle labbra del
rapper, facendo girare i suoi amici con i loro visi distrutti dal pianto.
- Voglio confessargli l’amore che provo.. voglio solo che
sorrida ancora –
Jonghyun si
avvicinò e, con la mano dietro la nuca di Minho,
avvicinò la sua testa al proprio bacino, stringendolo piano.
- Minho, lui ce la farà, capito?
Lui è forte.. è Taemin –
Onew e
Key si aggiunsero all’abbraccio e i quattro rimasero attaccati insieme fino a
quando un dottore non si schiarì la voce dietro di loro. Si staccarono
immediatamente e il dottore scosse leggermente la testa, guardandoli tutti e
quattro.
- ..n-non ce l’ha fatta, mi dispiace –
Il cuore di tutti si fermò e Minho
non sentì più niente, se non un dolore immenso al cuore. Tutto divenne bianco e
si ritrovò in un posto totalmente bianco, dove al centro vi stava Taemin ancora più bello di quanto se lo ricordava. Era
vestito di bianco e stava giocando con un fiore, seduto a gambe incrociate.
Alzò lo sguardo e si accorse di Minho, sorridendo
felice e alzandosi per prendere il polso di Minho e
tirarlo.
- Minhoo! Finalmente! –
Rise Taemin non stando neanche
un attimo fermo. L’unica cosa che Minho riusciva a
capire era quanto dannatamente fosse bello il piccolo maknae
e quanto si fosse accorto di amarlo, più di quanto pensava.
Gli accarezzò una guancia e il piccolo subito si fermò,
guardandolo con occhioni dolci e pieni di vita.
- Taemin, ti amo più della mia
stessa vita. Non andartene, se te ne vai vengo anche io –
Riuscì a dire Minho, tornando
alla realtà e accorgendosi solo ora che davanti a lui c’era una stanza
d’ospedale e di fianco i suoi amici gli parlavano, ma lui non sentiva. Non
percepiva niente, se non il suono di un lento battere di cuore, proveniente da
quella stanza. Superò il dottore, senza neanche vederlo e s’inoltrò nella
stanza, spingendo via dottori e infermiere che cercavano di tirarlo indietro.
Arrivò al letto e lì vide il viso bianco e scavato di Taemin,
come se fosse addormentato. Si calò su di lui e gli tolse i capelli dalla
fronte, poggiando dolcemente le sue labbra. Sentì il ghiaccio sotto di lui, il
freddo della morte.
Una lacrima cadde sull’occhio chiuso di Taemin, bagnandoli le ciglia lunghe e bellissime.
- Ti amo Taemin, ti amo –
Minho
sentiva a malapena la sua stessa voce e man mano la sua vista peggiorava,
rendendo il tutto opaco e troppo movimentato. Vedeva luci e basta, sentì il suo
corpo leggero e delicatamente poggiò le sue labbra bagnate dalle lacrime su
quelle senza vita di Taemin, fredde e di un colore
poco umano.
Dopo quel piccolo bacio il nulla: Minho
cadde.
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- Ragazzo! Ragazzo! –
Un dottore prese per il polso Jonghyun,
portandolo in fretta dentro alla stanza dove Minho
era entrato senza badare a nessuno. Avevano cercato di fermarlo loro, ma come
sempre l’altro aveva fatto di testa sua.
- Il signor Choi è svenuto..
dovremmo portarlo fuori, mi aiuta? –
Jonghyun
annuì e mentre si accovacciava per alzare il corpo senza sensi di Minho, un “BIP” improvviso vibrò nella stanza. Jonghyun alzò il viso e guardò l’elettrocardiogramma,
mentre iniziava a ridare segni di vita.
Un sorriso nel pianto gli rasserenò il viso, mentre
portava fuori con velocità il suo amico. Lo fece sedere e gli tirò qualche
schiaffetto per svegliarlo.
- Ma che fai!? –
Key lo guardò con ancora le lacrime che scendevano e notò
il suo sorriso.
- ..perchè sorridi? –
- E’ tornato, Taemin è tornato!
–
Il sorriso ora era ancora più largo, mentre piangeva
ancora. Jonghyun tirò uno schiaffo ben assestato a Minho, facendolo spalancare gli occhi stanchi e rossi.
- No, uccidetemi –
Disse con voce stanca il rapper, passandosi una mano sul
viso, per pulire inutilmente le lacrime che continuava a scendere.
- Minho.. Taemin
è tornato –
Gli disse sorridente Jonghyun,
abbracciandolo d’impulso.
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- Hyung! Smeettila!
–
Un sorriso divertito animò il viso dolce e dai lineamenti
femminili di Taemin.
- E perché dovrei? –
Sorrise Minho, dandogli un
piccolo bacio sulla fronte.
- ..mi fai il solletico quando mi baci lì.. –
- Il solletico sul petto? Solo tu lo senti! –
- E allora? Sono unico! –
Disse altezzoso Taemin,
rigirandosi nel letto sfatto con ancora il pigiama su.
- ..si, sei veramente unico –
Sussurrò Minho, perdendosi con
gli occhi in un punto non preciso.
- ..cos’hai detto? –
- Niente piccolo. Colazione? –
- SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII! -
Esclamò con voce infantile il maknae,
scendendo dal letto con un balzo. Minho scese a sua
volta ma prima di uscire dalla camera strinse forte in un abbraccio inaspettato
Taemin, baciandogli il capo.
- ..Taemin, niente scherzi
d’ora in poi, vero? –
- Di cosa parli? –
Il piccolo alzò lo sguardo e lo impuntò in quello del più
grande.
- Niente.. lo sai che ti amo? –
- Si.. –
- Veramente? –
- Me lo ripeti ogni secondo, Minho
–
- Va bene.. –
Il rapper sorrise con dolcezza e gli baciò le labbra,
delicatamente, facendo arrossire immediatamente il piccoletto.
- Daai! E’ imbarazzante! –
- ..ma è un modo per mostrarti il mio amore –
- Ma è imbarazzante! –
Insistette il piccolo, abbracciando la vita di Minho e strusciando piano il capo contro il suo petto.
- ..per sempre insieme! –
Esclamò sorridente, prendendolo per il polso e portandolo
fuori dalla camera per fare colazione, insieme.
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*angolino mio*
Mi scuso per l’ennesima storia dove Taemin finisce
in ospedale quasi per morire ma non ce possò fare
niente ._.
Escono così (Uso la carta igienica eh! ;D)
Spero vi sia piaciuta, baci baci e baaaaci!
*si dissolve*