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Autore: lady lina 77    05/12/2010    2 recensioni
La giovinezza di De Treville, il suo rapporto con Charles, suo migliore amico e padre di D'artagnan. E la sua ultima promessa all'amico del cuore, ormai morto con la moglie: portare il suo bambino in Guascogna, al sicuro.
Quel piccolo bimbo diverrà, come pensava Charles, un moschettiere? Solo il tempo lo dirà a De Treville...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Torno con questa piccola one-shot Natalizia sugli 'albori' dei moschettieri, incentrata sulla gioventù del capitano De Treville e del suo migliore amico Charles, padre di d'Artagnan. I nomi li ho inventati, non credo che Dumas abbia mai indicato il nome di Battesimo del capitano (scusate se mi sbaglio) e ho scelto August che mi sembra adatto al personaggio. E nemmeno conosco i nomi dei genitori di d'Artagnan e ho inventato anche quelli (anche se Charles, se non mi sbaglio, era il nome del vero d'Artagnan).

Spero vi piaccia! Vuol essere un piccolo dono Natalizio per voi!

Come sempre, commenti e critiche saranno graditissimi!

Un bacione a tutti e buone feste!!!





Cavalcava, forte, veloce, disperatamente. Con un neonato fra le braccia...

Il suo nome era August, August De Treville.

Era un giovane onesto, ambizioso, gran spadaccino e devoto a sua maestà re Enrico IV.

Nato in Guascogna e cresciuto in quelle terre insieme a Charles, suo migliore amico, insieme avevano affrontato le tappe della crescita, allenamenti durissimi con la spada, i primi amori, le scoperte che fanno diventare uomini.

E insieme si erano trasferiti, a Parigi.

Un sogno, oltre alla loro amicizia, li accomunava.

Diventare moschettieri, servire il re, la regina e il piccolo principe e futuro Luigi XIII.

Giunti a Parigi erano stati entrambi travolti dall'allegria e dalla frenetica vita della capitale di Francia.

E lì i due caratteri diversi si erano distinti, pur continuando ad essere amici. August, serio, impettito, adulto e senza distrazione alcuna, si era subito distinto fra i moschettieri e da subito era stato indicato come il futuro capitano. Aveva rinunciato a svaghi, amori, avventure galanti in nome di quell'alto incarico che gli era stato pronosticato e che tanto lo inorgogliva.

E poi Charles, spadaccino provetto, allegro, forse un pò sbruffone ma leale e devoto al re, che per il re avrebbe dato la vita. Ma era differente dal suo migliore amico. Scanzonato, festaiolo, spericolato, lui nei moschettieri aveva avuto la nomina di addetto alle missioni pericolose. Per il suo coraggio, il suo non vedere rischi, il suo azzardare, Charles era l'uomo ideale. A Parigi era diventato, insieme ad August, uno dei moschettieri più valorosi e famosi. E a Parigi, a differenza dell'amico di sempre, aveva trovato l'amore. Dopo numerose storielle, numerose stelline passate dal suo letto senza lasciar traccia nel suo cuore, era arrivata lei... Anais...

Lunghi capelli rossi, sguardo dolce e gentile, lentiggini che rendevano il suo viso fresco come quello di una bambina, Anais aveva fatto breccia nel cuore di Charles lo sciupa femmine...

Che per lei aveva finalmente messo la testa a posto!

Per la gioia di August che da sempre rimproverava l'amico di essere eccessivamente farfallone e donnaiolo...

August De Treville era stato il loro testimone di nozze, il primo a gioire di quell'amore, il primo a venire a sapere della gravidanza di Anais, il primo a vedere il figlio appena nato della giovane coppia: d'Artagnan.

Un bimbo paffuto, sano, robusto. Un futuro moschettiere, come diceva Charles, scherzando...


Cavalcava August, con un groppo alla gola. Quei ricordi facevano male, molto male...

E nel frattempo, il piccolo fra le sue braccia dormiva, come se su quel cavallo si trovasse perfettamente a suo agio...

Cavalcava e ancora cavalcava August De Treville, per mantenere l'ultima promessa fatta a Charles...

Poco, troppo poco era durata la felicità della giovane famigliola...

I tumulti a Parigi che li avevano colti di sorpresa, che li avevano visti combattere eroicamente fianco a fianco come sempre, questa volta erano stati fatali al giovane e coraggioso Charles.

Avevano combattuto come leoni, con i moschettieri, per far tornare l'ordine a Parigi e difendere la famiglia reale.

Tumulti guidati da vecchi e conosciuti nemici. Che di loro due sapevano tutto, compreso che Charles aveva una giovane e graziosa moglie e un figlio appena nato.

Li avevano inseguiti nei vicoli di Parigi non appena ne avevano capite le intenzioni vendicative ma giunti a casa di Charles, i due amici l'avevano trovata in fiamme.

Troppo tardi!!!

E da dentro, le urla disperate di Anais.

Come un leone, Charles si era buttato nella casa in fiamme. Per salvare sua moglie, per salvare il suo bambino.

Un saluto, l'ultimo al suo migliore amico, unito all'intimazione di non entrare dentro a quella casa che sarebbe crollata sotto il peso delle fiamme da un momento all'altro. No, Charles sapeva che August non doveva morire, che non poteva chiedergli di aiutarlo, sapeva che i moschettieri avevano bisogno di uno come lui, sapeva che sarebbe stato il miglior capitano per quel corpo di valorosi combattenti.

Si erano guardati negli occhi un istante...

E poi Charles era sparito fra le fiamme che inghiottivano casa sua...

Uscendone poco dopo gravemente ferito, ustionato, con la moglie ormai priva di vita fra le braccia.

Era crollato a terra davanti all'amico di sempre, consegnandogli quel fagottino urlante che teneva fra le braccia inermi Anais.

D'artagnan stava bene, era illeso. Il corpo di sua madre e il coraggio di suo padre l'avevano salvato.

"Portalo dai miei genitori, in Guascogna... August... per favore..."...

Le ultime parole di Charles, prima di morire, abbracciato al suo amore Anais...

Il suo ultimo desiderio. Che suo figlio crescesse spensierato e felice in quella terra meravigliosa e lontana da intrighi che era la Guascogna.


Galoppava August, mentre le lacrime continuavano a rigargli il viso...

Charles... Mai più avrebbe avuto un amico come lui...

Ora era solo...

Ma avrebbe mantenuto quell'ultima promessa...

In lontananza vide la casa dei genitori del suo migliore amico.

Per loro il colpo sarebbe stato durissimo ma forse in quel bimbo avrebbero trovato la forza di continuare...

Guardò d'Artagnan fra le sue braccia ancora una volta, prima di bussare...

Quel neonato assomigliava a suo padre in maniera impressionante...


'Il mio piccolo moschettiere'


Così lo definiva sempre, scherzando, Charles. Gli diceva che un giorno avrebbe avuto suo figlio fra le sue fila...

De Treville sorrise tristemente, guardando il neonato. Chissà se davvero quel bimbetto, un giorno, si sarebbe distinto fra i moschettieri come suo padre?

D'un tratto d'Artagnan allungò la manina, afferrandogli un dito e stringendolo forte. Molto forte...

August sorrise di nuovo. Presa perfetta, salda, da bravo spadaccino. Come quella di suo padre! E occhi vispi e furbi che lo squadrano da sotto la copertina...

Oh, si, forse se ne era convinto anche lui...

Tempo quindici, vent'anni e di quel bimbo avrebbe sentito parlare...

Si, forse Charles aveva ragione, forse fra le braccia stringeva davvero un piccolo, futuro moschettiere.


  
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