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Autore: Venere Williams    06/12/2010    6 recensioni
«Spesso mi dimentico di farlo» disse Tom buttando fuori il fumo dalla bocca e interrompendo il silenzio che si era creato.
«Che cosa?» domandò Kim con un filo di interesse nella voce, mascherato però da quell'espressione di noia che aveva imparato bene ad usare.
«Di essere felice»
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa è una prova,comunque sono molto legata a questa fic e non voglio scassamenti generali perchè si concentra soprattutto su Bill e Tom e quindi potrebbe essere considerata una storia "bimbominkiosa", pur se una dei personaggi ammetto che lo sia, la giovane Kendall. Rimembro per chi sia vecchio in questo circolo che il mio vecchio nick era _cindygirl e che io sono l'autrice dell'insulsa Zoom into me~

Lascio a voi ogni parere :D

Ah, i nomi li ho originalmente copiati dalle sorelle Kardashian. Un bacione,Pancake.

 

0.1 The Wedding Planner.

It gets harder every day


Kimberly teneva stretta tra le mani la cartellina blu e si sistemava in modo convulso i capelli lunghissimi e neri.

«Ok Kim,stai calma respira» balbettò nervosa, allungando la mano per suonare il campanello di quella casa enorme e dall’aria incantevole.

Dopo qualche secondo, senza neanche lasciare il tempo alla mora di prepararsi, il portone maestoso si spalancò. Un uomo sulla sessantina con un completo molto professionale la accolse.«Salve…posso aiutarla?»

Kim annuì velocemente facendo cadere qualche ciocca sul viso scarno. «Sono la signorina Brooks, la wedding planner…»spiegò sorridendo.

L’uomo annuì e con un gesto signorile la fece entrare nella casa magnifica.

Si guardò intorno poco abituata a tanta magnificenza,e tentando di darsi un contegno, guardò un attimo la cartellina concentrandosi su di essa.

Quel lavoro era il suo trampolino di lancio, quel lavoro le serviva.

Lei doveva fare di tutto per far diventare il matrimonio dell’attrice americana Diane Cole e del cantante tedesco Bill Kaulitz un sogno.

Era stata pagata fior di quattrini per quello.

«I signori stanno arrivando» la informò l’uomo con voce piatta e monotona.

Lei annuì ancora, sorridendo. Fu allora che sentì dei passi provenire dalla grande scala al centro della casa e si grattò la gola.

«Salve» una voce gentile e pacata le fece alzare lo sguardo lentamente.

Bill Kaulitz era davanti a lei in tutta la sua magnificenza, se ci fosse stata la sua sorellina sicuramente sarebbe svenuta. Lei invece raccolse tutta la sua formalità e sorrise porgendogli la mano. «Salve sono Kimberly Brooks, la wedding planner»

La sua voce era uscita secca e professionale.

Perfetto.

Bill Kaulitz sorrise alzando un sopracciglio questa volta in modo scettico. Aprì leggermente la bocca per dire qualcosa ma fu interrotto da un'altra voce.

«Bill? Chi è la ragazza della posta, quella carina?»

Che accento strano. Pensò Kim prima di alzare lo sguardo, ancora una volta, verso la scala.

Vide un uomo, molto simile a quello che aveva davanti, e alzò le sopracciglia. Aveva un po’ di barba incolta sul volto, un sorriso bianchissimo e perfettissimo e soprattutto delle treccine nere che contrastavano parecchio l’aria da ghetto-boy in quella casa da 100 milioni di dollari.

La mora mantenne comunque un aria rilassata e rispose tranquillamente «In realtà sono la wedding planner»

Il ragazzo scese l’ultimo scalino avvicinandosi con un espressione allibita. «La cosa?»

Lo sguardo schizzò per un attimo sul fratello, che aveva seguito la conversazione in silenzio, anche apparentemente divertito.

«E’ la mia Wedding Planner Tom» ribadì Bill molto, molto divertito.

Kimberly per rafforzare il concetto sorrise, mostrando quei denti perfetti che avevano fatto innamorare più di una persona.

La mossa sembrò avere il risultato opposto, perché invece di rilassarsi Tom si raddrizzò ancora di più «E che fine ha fatto la vecchia dell’agenzia?»

Bill gli tirò una pacchetta silenziosa e guardò Kimberly con apprensione «Scusalo vogliamo andare ad accomodarci in salotto?»

La mora annuì con una sensazione mista a stupore e rabbia addosso.

«In realtà, la signora Weber è impegnata in un affare in Oriente e ho avuto io l’incarico» pensò per un attimo che tutto quel giustificarsi fosse sbagliato, poi accomodandosi sul divano di pelle bianca incontrò di nuovo il sorriso gentile di Bill e si rilassò.

«Chi è la signora Weber?»chiese ancora quella voce fastidiosa, lei alzò lo sguardo esasperata e i loro occhi si incastrarono perfettamente per un attimo.

Blu turchese in nocciola.

Tom, quello era il suo nome, si accomodò –anzi si buttò- accanto a lei in una posizione decisamente poco galante.

Kimberly puntò lo sguardo ovunque, cercando di non guardare verso l’uomo.

«La signora Weber è la direttrice della Weber Star Weddings» rispose il suo tono uscì leggermente da saputella tanto che il moro alzò un sopracciglio.

«Ok» disse Bill spezzando la tensione creata «Diane tarderà perciò mi sembra il caso di iniziare»

Kim annuì aprendo la cartellina, con più determinazione, dovuta forse alla voglia di finire quel primo colloquio e uscire da quella casa.

«Aspetta e non ci dice come si chiama?» continuò Tom sporgendosi verso il viso della ragazza.

«Si chiama Kimberly, adesso non interrompere più»rispose in tono grave l’uomo di fronte a lei.

Bill le iniziava a stare molto più simpatico.

«Ma tu puoi chiamarmi signorina Brooks» disse rivolta a Tom,le uscì velocemente senza pensare.

Stupida, stupida Kim.

Bill rise e lanciò un'altra occhiataccia al fratello, che di risposta ne lanciò una a Kimberly.

Si grattò la gola sull’orlo di una crisi di nervi e cominciò a parlare, pregando di non essere interrotta ancora.

«Allora prima di tutto devo sapere in che mese volete farlo e soprattutto che genere di matrimonio avete in mente di celebrare…voglio dire tradizionale, orientale, moderno o in stile castello incantato?»

Bill annuì molto preso e cominciò a parlare a ruota libera, gesticolando di tanto in tanto con le mani. «Il periodo è forse l'unica cosa che abbiamo approvato in comune, vorremmo farlo per il mese prossimo a primavera inoltrata, precisamente il 21. Per il resto, io vorrei un matrimonio orientale con incenso e candele profumate ovunque…Diane invece è più per il moderno, vorrebbe farlo all’aperto con tanti fiori come orchidee e per il banchetto piatti quadrati neri e viola. Allora ho pensato perché non facciamo la cerimonia come piace a lei e il banchetto come piace a me?»

Kimberly ascoltò in silenzio appuntando di tanto in tanto qualche parola, poi sorrise «Sicuramente è un compromesso ragionevole, però non so quanto il distacco orientale-moderno possa reggere. Credo che sia molto più adatto fondere le vostre idee per far capire che entrambi avete messo del vostro…»spiegò con aria diplomatica.

L’uomo davanti a lei annuì «Come potremo fondere due tipi così diversi di idee?» chiese però con una punta di scetticismo.

Ok una risposta sbagliata e in un batter d'occhio danno il lavoro a qualcun'altro, perdi il lavoro e ciao ciao affitto, macchina, e teatro per tua sorella.

Kim respira e parla col cuore.

Aprì la bocca lentamente e con aria di chi la sa lunga parlò «Potremo creare un atmosfera con luci basse e musica soffusa, cesti e bouquet di orchidee di tutti i colori, bianche rosa, grigie...  difficili da trovare, ma non impossibili. Potremo spargere dei petali per il prato e mettere dei veli bianchi per coprire il cielo…per il banchetto sarebbe l’ideale tanto incenso e sul pavimento spargere dei brillantini che con un prodotto essiccante si saldano al terreno e danno un effetto brillante… »

Kim prese fiato e guardò Tom un attimo, aveva un mezzo sorrisetto sulle labbra e annuiva convinto «Mi piace»ammise.

Guardò Bill quella volta e lo vide molto preso ed entusiasta «Sarebbe perfetto e magnifico, potremo farlo verso tardo pomeriggio in modo da farlo coincidere con il tramonto. E poi potremo fare la cena mettendo tanti gazebo bianchi con tantissimi veli e….» si bloccò improvvisamente con un sorriso sornione sulle labbra «Davvero è un idea grandiosa»

«Quanti invitati più o meno pensate di avere?»chiese ancora appuntando.

«Credo intorno ai 460 invitati, ma dobbiamo ancora pulire la lista e eliminare tutte quelle star che non si sono degnate di una telefonata o di un’accortezza qualsiasi…»

«Bill» lo riprese il fratello, guardando però Kim enigmatico «Non credo che tutto ciò a lei interessi…»

Kimberly sorrise e appuntò ancora sull’agenda.

Si udirono due colpi alla porta e poi il maggiordomo entrò «Signor Kaulitz, la signorina Cole ha avvertito che non riuscirà ad arrivare ancora per qualche ora perché è rimasta bloccata molto più di quanto pensasse…»

Bill sospirò ma annuì «Credo che comunque sia necessario parlare anche con lei…»

«Posso tornare quando più desiderate, sono sempre a disposizione»disse guardando negli occhi marroni il moro e scorgendovi dell’ironia per il doppio significato della frase. Doveva ammettere che Tom Kaulitz era molto bello e affascinante, forse per quello non le andava molto a genio.

«Perfetto, domani alle 3 del pomeriggio andrà benissimo.»

Kimberly annuì e si alzò in piedi sistemandosi il suo completo da donna matura, qual era.

«Perfetto, arrivederci» salutò cordialmente stringendo la mano di Bill e poi guardando Tom.

Lui sorrise ancora, allargando quell’espressione maliziosa e misteriosa. «Ciao Kimberly» disse con voce bassa stringendole la mano.

Mantenne gli occhi bassi sulla cartellina che infilò in borsa e uscì dalla stanza ignorando quel brivido che aveva provato quando aveva nominato il suo nome.

 

 ***


«Cioè fammi capire» disse una ragazzina bionda piena di lentiggini, mettendo dei cereali dentro il carrello «Stai organizzando il matrimonio di Bill e Diane?»

Kim sospirò e controllò la scadenza degli yogurt «Sapevo che sarebbe stato un errore dirtelo. Kendall questo è un lavoro importantissimo per me, se mi riesce bene forse avrò un aumento o chi lo sa molte altre celebrità chiederanno di me. E’ per questo che non devi andarlo a sbandierare alle tue amiche o fregare dalla mia agenda il loro numero di cellulare, siamo intese?»

Kendall sgranò gli occhi «Hai il loro numero di cellulare?»

Kim sbuffò spingendo il carrello verso la cassa «Come pensi che possa organizzare il loro matrimonio senza un numero dove contattarli?»

«E Tom dal vivo com’è?»chiese ancora la ragazzina sgranando impercettibilmente gli occhioni blu, uguali a quelli della sorella maggiore.

«Strano. E’ un po’ sbruffone, però non mi sembra malvagio. L’importante è che non si mette in mezzo a contrastare le mie idee»

Kendy alzò gli occhi al cielo imbustando i prodotti. «Non parlo di quello…è davvero così bello anche dal vivo?»

Kimberly si concentrò sul bip che ogni prodotto faceva «Bhè diciamo che ha un suo perchè»

La lentigginosa scoppiò a ridere soddisfatta «E’ bellissimo non è vero?»

Pagò, ignorando il chiacchiericcio superfluo della sorella minore e si diresse verso l’uscita.

«Che facciamo stasera? Cinese e film?» chiese la minore saltellando allegra.

Kim aprì la macchina e sbuffò leggermente. «Non voglio più vedere quei film con dei cani che parlano Kendy, è una tortura»

«Va bene, vorrà dire che parleremo tutta la serata di quanto Tom sia un figo» disse la bionda mettendo le mani sui fianchi.

Kimberly socchiuse gli occhi fiammeggianti «Che film sia»


   
 
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