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Autore: ElizabethQuinzel    06/12/2010    4 recensioni
Harley Quinn ormai è vecchia, sta per lasciare questo mondo, si trova in una casa di riposo, tutta sola e triste.
Quindi comincia a raccontare la storia della sua vita, a partire dal suo primo lavoro ad Arkham.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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E’ giunto il momento, lo sento, gli anni mi stanno portando via, e adesso credo che sia il tempo di raccontare la mia storia, certi la conosceranno già, altri invece non avranno mai sentito parlare di me.
Sono qui sola ormai da molto tempo, i miei nipoti mi hanno lasciato in questa squallida casa di riposo, mi sento sola, ho solo i miei ricordi con me, ma soprattutto il “suo” dolce ricordo.
La mia vita è stata piuttosto difficile, stressante e monotona, tutto questo prima di incontrare l’uomo che ha cambiato la mia vita, un uomo considerato dalla gente non molto normale, e dalla società  un socio psicopatico. Ma io ho visto la sua vera natura, e per questo me ne sono innamorata, si, posso dire che la nostra relazione non era nella norma, considerammo l’amore in diversi aspetti, non quella tradizionale, infatti c’è chi non credeva nel nostro amore, c’era chi lo considerava violento,  e altri che lo consideravano falso da parte sua, ma io l’amavo per com’era, la mia lealtà e il mio desiderio di farlo felice erano più grandi di me… lui era tutto per me. Si, si può dire che era l’uomo della mia vita.
Fa un effetto strano mettere da parte il vestito che mi ha accompagnato per tutti questi anni in avventure piuttosto insolite . Mi rattrista molto , non voglio, ma devo farlo, non ho più occasioni per poterlo indossare di nuovo, già, nessuna. Eppure mi sembra solo ieri il giorno in cui picchiai il negoziante del negozio di costumi…  mi ero ammattita, non avevo più nessun interesse del mondo, né di me stessa e né delle conseguenze di quello che stavo per fare, avevo solo un pensiero fisso, “LUI, LUI, LUI”, continuavo a ripetere nella mia mente queste parole, avevo solo la sua immagine fissa nella mia testa, lui con quel suo sguardo ipnotico, e quel ghigno maligno, come se mi avesse stregato in qualche modo… ma come?!
Come ha potuto farmi questo effetto?!
E perché…IO?!
Cosa avevo fatto per meritarmi tutto questo?!
La risposta è una sola…  ero accecata dall’amore, accecata da un amore che in quel momento reputavo non ricambiato e impossibile. Lui era così…bello, ed io ero NIENTE in confronto a lui, N-I-E-N-T-E.
Già, come ha potuto una creatura di questo genere rinnovare il mio essere, bè mi ha reso una visione più bella della vita, adesso so che basta solo un sorriso per rendermi felice, e se un sorriso mi rende felice è  perché mi fa pensare di nuovo a lui, e a me non dispiace neanche un po’.
In questo momento sono circondata da alcuni vecchi mobili che mi ricordano quelli che avevamo nella nostra “tana” o meglio, dimora. C’è un comodino di un legno abbastanza chiaro, sembra beige ed è uguale a quello che stava vicino al nostro bel lettone…quanti bei ricordi in quella camera, anche se la maggior parte di questi sono le volte in cui lui mi picchiava, e altre.. beh.. lasciamo stare per adesso. Pur avendo 80 anni mi ricordo ancora la nostra prima volta, già, sembra strano, forse perché è stata una delle cose che mi rese tanto felice, o forse perché è stata tanto dolorosa, o  forse tutte e due le opzioni. Lui mi dimostrava il suo affetto così, mi amava in un suo particolar modo, ma a me andava bene, la gente mi scambiava addirittura per sua figlia, dicevano che lui fosse troppo grande per me, e infatti qualche volta lo chiamavo “paparino”  ma io ho sempre preferito , e preferisco tutt’ora, BUDINO.
Per fortuna che la gente non mi riconosce più, altrimenti potrebbero cominciare a farmi domande, o meglio…starmi alla larga… già, preferisco che mi stiano alla larga piuttosto che mi riempiono di domande come: Ma tu eri la puttana del Joker?! / Ma perché ti sei innamorata di un tipo pazzo e schizofrenico come lui?!
NO BASTA.
Quando ero giovane, per molti anni, mi hanno fatto domande di questo genere, e posso dire che non ho mai risposto a nessuna di queste, avevo le mie ragioni e non volevo assolutamente aprire bocca altrimenti sarebbero stati guai per tutti, guai per loro, ma anche…guai per me.
E come dimenticare la mia migliore amica Ivy?
Quante belle cose che abbiamo fatto insieme... Chissà dove si trova in questo momento. Mi manca, e lei è l’unica persona che mi piacerebbe tanto rivedere prima di lasciare questo mondo.
Già… Ivy…Poison Ivy… il suo nome è legenda, non capita tutti i giorni di incontrare una maniaca delle piante con poteri soprannaturali no?
E tutto questo grazie a LUI, se non mi avrebbe buttato fuori di casa forse non l’avrei mai conosciuta… mi chiedo cosa sarebbe successo se non ci fossimo incontrate in quella gioielleria, potevamo prendere strade diverse, o addirittura diventare nemiche, no…non riesco nemmeno a pensarci.
Mi ricordo che fu lei a far scattare l’allarme, mentre stavo rubando anch’io un bellissimo diamante dalla struttura liscia e perfetta, si, mi ci potevo specchiare per quanto era trasparente, era un piccolo oggetto che volevo regalare all’uomo che amavo per farmi perdonare a causa di una piccola marachella. Chissà se gli sarebbe piaciuto… ma che domande faccio!? Certo che si! Ogni cosa sbrilluccicante di ogni genere gli sarebbe piaciuta… anche il mio cuore in frantumi gli sarebbe piaciuto.
I miei occhi non hanno più lacrime da versare… ormai sono asciutti come la vita che mi avvolge, tutto sta per finire lo sento, il tempo è giunto per ricongiungermi con il mio budino. L'unica cosa che mi rimane in questa attesa sono i ricordi, ricordi che adesso vi racconterò se avrete la pazienza di ascoltare.
  
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