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Autore: hermypotter    30/11/2005    1 recensioni
Song-fic di un solo capitolo, dedicata al mio ex ragazzo, Alessandro... Ispirata alla canzone omonima di KT Tunstall. You're the other side of the world... To me... Mi mancherai!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Other side of the world

Other side of the world

 

 

 

 

 

Over the sea and far away

She’s waiting like an iceberg

Waiting to change

But she’s cold inside

She wants to be like the water

 

Metà novembre, mare. Il cielo sopra di me è nuvoloso, e quella massa di acqua che si espande in lontananza ha un riflesso plumbeo. Osservo le barche, così lontane che sembrano al di là del mare. Sento dentro di me un alone di attesa, attesa per cosa? Forse voglio solo cambiare, finalmente. Dopo essere sempre stata la stessa, stessi voti, stessa scuola, stesso punto di ritrovo, stesso giorno di uscita, stesse amiche, stessi amici, stessa compagnia… Dopo quest’estate, forse riuscirò a cambiare. Anche se non è una cosa che avviene in poco, in due mesi, solo perché l’hai promesso a qualcuno, come avevi fatto tu…

 

…Tu mi piaci, ma devo risolvere dei miei problemi da solo, e quando ci rivedremo… Te lo prometto, staremo insieme…

 

Le parole rimbombano nella mia testa, non riescono a trovare lo spazio dove stare. Mentre ero in vacanza, all’isola d’Elba, le parole non facevano che tornarmi in mente. Appena un ragazzo mi guardava, le tue parole, pronunciate quella sera di luglio, mi bloccavano. Un’onda, un po’ più coraggiosa delle altre, quasi mi bagna le Adidas bianche. Sento freddo, quando vedo il giubbotto di Alessio lì vicino. Mi alzo in un istante dallo scoglio su cui sono seduta, prendo il bomber nero della Lonsdale, me lo infilo, constatando nuovamente che le cose di Alessio mi vanno, come al solito, troppo grandi, penso ridendo. Quest’estate, quando mi bagnavo, se pioveva, mi facevo sempre prestare da te la felpa, e mi stava sempre grande! Però era comodissimo e bellissimo, stare avvolta nel tessuto, sapendo che fino a qualche istante prima aveva accarezzato te. Ricordo ancora, avevo appena fatto a gavettoni, e stava per piovere, mi hai portata a casa tua, e mi hai prestato una delle tue camicie: mi arrivava quasi alle ginocchia, e abbiamo riso per minuti su quelle stupide cose, che per me e te rendevano più colorato quel pomeriggio estivo, in bianco e nero. Mi rimetto a sedere sullo scoglio, sorridendo tra me e me. Fa un po’ meno freddo, ora. Anche se il freddo c’è ancora, dentro. Osservo l’acqua, che si sta ritirando in fretta, dopo aver scurito la sabbia fina.

 

All the muscles tighten in her face

Buries her soul in one embrace

They’re one and the same

Just like the water

 

Mi affaccio un pò più avanti, dallo scoglio, fino a riuscire quasi a vedere il mio riflesso, anche se spezzato dall’irrequietezza del mare. Mi accarezzo i capelli, e una mano scivola sulla mia guancia, fredda. La sento tesa, sotto il mio tocco. Ricordo ancora, quando mi accarezzavi così dolcemente, quando stavo per litigare. Allora mi calmavo, e tutto sembrava più semplice. Non mi importava più nulla, avevo te…

 

-Non avevi detto che quando sarei tornata…?

-Non mi sento maturo per qualcosa di serio, speravo di poter crescere ma…

-Non si cresce in due mesi.

-Me ne sono reso contro troppo tardi.

 

 Mi stringo le mani al petto, ricordando quel caldo abbraccio in cui ho seppellito l’anima, quell’abbraccio dopo quei pianti… Siamo rimasti abbracciati tutta la sera, nonostante io sapessi benissimo che era tutto finito, anche se non era mai iniziato nulla, speravo potessimo essere uno solo, gli stessi, come l’acqua… Osservo quelle piccole particelle che, compatte, creano quello spettacolo di balugini che vedo all’orizzonte.

 

The fires fades away

Most of everyday

Is full of tired excuses

But it’s too hard to say

 

Osservo il sole che sta per sparire dietro delle nuvole passeggere. Lascia un istante di grigio, in cui sento che tutto sta svanendo. Il nostro fuoco, che mi fa ripensare a quelle battaglie che abbiamo fatto per far tenere acceso il camino quella sera freddissima, in cui siamo rimasti barricati in casa, a guardare le stelle attraverso la finestra, sta svanendo, piano piano. Ormai non ho neanche più la forza, la voglia di spiegare il perché di tutto questo, tutto quello che ne uscirebbe sarebbero delle scuse stanche, che mi farebbero sentire estranea a una persona come te, con cui ho condiviso i momenti più belli dell’ultimo anno. Sono troppo difficili, solo da pronunciare, queste giustificazioni deboli per cui adesso sarei qua, e non da te, approfittando del ponte di due giorni della mia scuola. Nell’ultimo anno, appena ho potuto, sono venuta da te: un finesettimana allungato, un ponte per le festività in mezzo alla settimana… Ogni scusa era buona per salire su un treno, o farmi accompagnare, per poi, vederti là, consapevole del mio ritorno nonostante ti volessi fare una sorpresa. Aprivi le braccia e mi richiamavi con quel nostro strano verso, e io correvo verso di te…

 

I wish it were simple

But we give up easily

You’re close enough to see that

You’re the other side of the world

 

Ci sono stati i nostri momenti di debolezza, in cui ho pensato che non ce l’avremmo mai potuta fare, poi, però, dopo un tuo messaggino dolce di scuse, speravo con tutto il cuore che fosse stato abbastanza semplice da potercela fare, ma sapevo benissimo che ragionavo meglio e più razionalmente quando ero arrabbiata. Ci siamo arresi troppo presto, dopo due mesi di lontananza è stato inutile continuare a provare e a fingere di poter continuare senza problemi. I problemi, nelle coppie, sono normali, ma troppi non fanno bene né a te né a me. Un carattere del cavolo, abbiamo, io e te! Già, abbiamo esattamente lo stesso carattere, arrogante, presuntuoso e orgoglioso. Anche se, me l’hanno detto tutti, stare con me ti ha cambiato, ti ha reso meno orgoglioso. E io ne ero sempre fiera, ero riuscita a cambiare un ragazzo… Sorrido con amarezza, scansando il piede in tempo, mentre uno schizzo di acqua mi passa davanti. Sei abbastanza vicino, dato che la lontananza non è troppa, per capire che siamo completamente a due lati del mondo diversi…

 

On comes the panic light

Holding on with fingers and feelings alike

But the time has come

To move along

 

Mi è venuto il panico, quando ho capito che non ce l’avremmo mai fatta. Mi sentivo assolutamente persa, così ho provato in tutti i modi a tenere duro, a cercare di tenerci uniti, nonostante provassimo sentimenti diversi. Io ero semplicemente impaurita e insicura, ma ancora tanto, tanto innamorata. Tu, invece… Non sono più riuscita a capire cosa provassi. Prima, mi bastava guardarti, osservarti mentre sorridevi, per capire se ciò che si espandeva intorno a te era davvero ciò che sentivi dentro. Invece, dopo aver capito che era finita, e mentre stavamo planando in picchiata dal nostro angolino riparato, molto più in alto delle nuvole, non sono più riuscita a capirti. Sembravamo estranei, io e te, nonostante tre mesi di stupidaggini, esperienze, risate per ogni nuovo giorno pensavamo ci avessero legato con un filo indistruttibile. E poi, ho capito che era arrivato il momento di cambiare, e di spostarsi…

 

Can you help me?

Can you let me go?

And can you still love me

When you can’t see me anymore?

 

Aiutami… Alessandro, aiutami… E lasciami andare, lascia andare il mio cuore. Quest’estate ha lasciato una parte di me, vicino a te. Ricordi quando stavo per riempire di botte, quella stupida oca? Tu mi hai presa, e io ti urlavo addosso…

 

-Lasciami! Lasciami stare, Alessandro, lasciami andare!

-Non ci penso neanche… E ora calmati…

 

Lasciami… Lasciami stare… Lasciami andare… Sento ancora le tue braccia, che mi cingevano la vita, mentre io mi divincolavo. Sento ancora le tue mani, che mi toglievano i capelli dal volto, con un gesto dolcissimo che non avevi mai riservato a nessuna ragazza… Comincio a piangere, guardandomi indietro. Asciugo le lacrime quando vedo una sagoma in lontananza, ma è semplicemente una ragazza che porta a spasso, in riva al mare, il suo cane. Mi volto di nuovo verso l’acqua scintillante, ormai colorata dai riflessi rossastri del tramonto, mentre le lacrime continuano a scendere. Sapevo non ce l’avresti mai fatta, a continuare ad amarmi, nonostante tu non mi potessi vedere con quella stessa frequenza di prima, tutti i giorni, tutti i pomeriggi, tutte le sere. Lo penso con un po’ di amarezza, pensavo avresti potuto fare qualsiasi cosa, ora che ti avevo cambiato. Invece mi sbagliavo…

 

And the fire fades away

Most of everyday

Is full of tired excuses

But it’s too hard to say

I wish it were simple

But we give up easily

You’re close enough to see that

You’re the other side of the world to me…

 

Mi mancherai tantissimo, e mentre osservo il mare, penso se anche tu stai fissando la stessa acqua luccicante che sto fissando io. Trovo un foglio spiegazzato nella tasca dei miei jeans chiari della Levi’s, e con poche semplici mosse, le stesse che mi avevi insegnato con pazienza tu, mi trovo tra le mani una barchetta. La poso delicatamente sull’acqua, e la osservo mentre scivola via, pensando che, forse, per quanto assurdo possa essere, un ragazzo, dall’altra parte del mare, se la ritroverà tra le mani…

-Emily!

Mi volto di scatto, spazzando via le lacrime in fretta. Alessio sta correndo verso di me, e quando vede il suo bomber nero sulle mie spalle, sorride. Io corro verso di lui, e lo abbraccio.

-Che stavi facendo? –mi chiede, accarezzandomi i capelli.

-Pensavo –gli sorrido semplicemente. Lui mi osserva, e mi bacia delicatamente le labbra. Lo prendo per mano, poi andiamo a raggiungere i miei amici. Voltandomi un ultima volta, vedo la barchetta, che ormai è un piccolo puntino bianco, e spero ti arrivi tra le mani. Il telefono mi vibra, nella tasca dei jeans. Lo prendo, e spingo un pulsante, per conoscere chi mi ha appena fatto uno squillo.

Ultima chiamata senza risposta: Alessandro!!

Sorrido, mentre abbraccio più stretto Alessio. Sarà un segno del destino? Alessandro, mi mancherai, e non sarà semplice riempire nuovamente il mio cuore, ma qualcuno ci sta provando… Ti voglio bene…

  
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