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Autore: Jane The Angel    07/12/2010    6 recensioni
Mi sento come se fossi una trottola che dopo mille tentativi ha finalmente trovato il suo equilibrio: potrei girare per ore su me stessa senza più cadere, senza scivolare, senza trovarmi a terra a cercare disperatamente la forza per rialzarmi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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GLEE – I love the way you lie

Nota di Jane:

La mia prima ff su Glee, su questa coppia che per me è semplicemente splendida… ho idea che ci possa essere qualcosa di molto simile alla mia storia in questa sezione, una ff aggiunta da poco: sottolineo che l’autrice di quest’altra storia, Princess Judith, ne è al corrente, perché leggendo in “anteprima” un pezzo della sua storia l’ho avvertita che stavo scrivendo qualcosa che si avvicinava.

Detto questo, spero che vi piaccia!!!

 

 

I love the way you lie

 

Cammino lungo il corridoio a testa alta, sicura di me stessa come non lo ero da molto, troppo tempo. Mi sento come se fossi una trottola che dopo mille tentativi ha finalmente trovato il suo equilibrio: potrei girare per ore su me stessa senza più cadere, senza scivolare, senza trovarmi a terra a cercare disperatamente la forza per rialzarmi.

Ora è tutto perfetto.

 

I can’t tell you what it really is
I can only tell you what it feels like

 

Mi sento un’adolescente normale, come tutte le altre: quello che è successo l’anno scorso è parte di me, mia figlia è sempre nei miei pensieri, è parte del mio cuore, ma ora posso andare avanti. Ho un ragazzo dolce e comprensivo, degli amici che sono come una famiglia, degli obiettivi… ora tutto ruota nel verso giusto.

Guardo l’orologio che porto al polso e noto che ho ancora qualche momento prima di incontrarmi con il Glee Club, così entro nel bagno delle ragazze per darmi una sistemata al trucco.

La grande stanza dalle pareti bianche e lucide è completamente vuota, così me la prendo comoda. Ho appena il tempo di poggiare il fard sul bordo del lavandino prima di sentire la porta che si apre. Faccio per continuare a truccarmi, ma la figura che vedo riflessa nello specchio mi fa sobbalzar e mi volto verso di lui.

-Cosa ci fai qui? Hai sbagliato bagno, non so se hai notato.-

Puck non risponde e fa scattare la serratura della porta. Mi mordo il labbro, preoccupata –Ti avviso, non sono ubriaca, non otterrai nulla.- mi pento immediatamente delle mie parole: cosa mi prende? Perché all’improvviso sento il bisogno di ferirlo?

 

And right now there’s a steel knife
In my windpipe
I can’t breathe but I still fight

 

Puck sobbalza: l’ho colpito, dritto al cuore. A volte fatico a rendermi conto di quanto io sia brava a ferire le persone con una semplice frase. Lui però non è solo una persona, lui è Puck, e resto quasi sbalordita dal risentimento che leggo nei suoi occhi –Non dire… idiozie.- mi rimprovera –Credi che ti farei…- scuote il capo e si interrompe –Sono qui solo per parlare.-

-Parlare? E di cosa dovremmo parlare?- domando, stupita. Dal giorno del parto io e lui non ci siamo più trovati da soli e tanto meno abbiamo mai parlato di qualcosa, soprattutto da quando io e Sam ci siamo messi insieme: mi sono sempre tenuta lontana da lui, che ha sempre fatto la stessa cosa, almeno fino ad oggi.

-Di cosa dovremmo parlare?- ripete le mie parole e riesce a farle sembrare sciocche: forse lo erano davvero –Hai ragione, dopotutto non abbiamo mai condiviso niente io e te. Di cosa mai potremmo parlare?-

Non riesco a capire cosa gli sia preso, così all’improvviso, e faccio un passo indietro quando mi si avvicina. Mi sembra che questo lo ferisca, forse più della mia infelice frase di poco fa –Scappi da me, ma ti vedi?-

-Io non scappo.- chiarisco immediatamente, eppure faccio un altro passo indietro –Solo… a Sam non piacerebbe trovarci da soli in un bagno.-

-Oh, giusto! Non rischiamo di scontentare il grande Sam!- sputa, acido –Non vorrei mai far arrabbiare il ragazzo perfetto.-

-Cosa vuoi, si può sapere?-

-Voglio te, maledizione.- risponde, la voce bassa ma concitata –Mi manchi, tutto qui.-

 

She fucking hates me
And I love it

 

La prima parte della frase avrei anche potuto aspettarmela, ma non quel “mi manchi”: quella mi arriva dritta al cuore, come una freccia scagliata con precisione –Io…ti manco?- balbetto, per prendermi il tempo di pensare. Cosa mi prende, non dovrei sentirmi così confusa. Non è cambiato niente rispetto a dieci minuti fa, ho ancora un ragazzo dolce e comprensivo, degli amici che sono come una famiglia, degli obiettivi… tutto ruota ancora nel verso giusto…

-Si, Quinn. Si, mi manchi… è così difficile da credere? Annuncio dell’ultimo minuto, io ci tengo a te.- la sua rabbia è tanto intensa che scuote l’aria intorno a noi e per ogni passo che fa verso di me io indietreggio un poco. D’improvviso sento il muro freddo contro la schiena e mi blocco, senza più poter indietreggiare. Lui fa ancora un passo verso di me, ma si blocca un metro prima di raggiungermi –Non riesco a vederti con lui.- ammette.

-Non riesci a vedermi felice, dopo tutto quello che ho…- mi interrompo e mi correggo, dopotutto non voglio essere ingiusta –Dopo tutto quello che abbiamo passato?-

Scuote il capo con un sospiro –Sei davvero felice?- domanda, alzando lo sguardo verso i miei occhi. Di nuovo mi sento barcollare: come fa a far vacillare in questo modo le mie certezze, come se in qualche modo avesse il potere di scuotere il mio mondo?

-Certo.- mormoro, ma senza guardarlo –Certo, Sam è… il ragazzo perfetto.-

 

Just gonna stand there
And watch me burn

 

Rimane in silenzio. Non ho la forza di guardarlo negli occhi, ma posso sentire che mi sta fissando con un’intensità tale che la pelle sembra bruciare sotto il suo sguardo.

-Certo. Non dubito che lo sia.- ammette, e sono così sorpresa che alzo lo sguardo su di lui –Senza dubbio è il ragazzo perfetto. Come lo era Finn, no? Sei sempre stata bravissima a trovare i ragazzi più perfetti.- dal suo tono, sembra che la parola perfetto sia un insulto e mi trovo a cercare di giustificarmi –Cosa c’è di male?-

-Niente.- risponde, e la sua voce è quasi un sussurro mentre lui si avvicina ancora. È davanti a me, i nostri corpi quasi si sfiorano. Potrei allontanarmi, sarebbe facile scivolare di lato, so che non mi fermerebbe. Eppure non lo faccio, non voglio –Non c’è niente di male, se il ragazzo perfetto è anche quello giusto per te.- i miei occhi sfuggono dai suoi, ma mi accarezza il volto e gli sguardi si incontrano nuovamente –Quinn, è così? Sam è perfetto, ma è anche il ragazzo giusto? Se è così… se è così me ne andrò, davvero.-

-Certo…- le parole non escono. So qual è la risposta, la so, eppure non ce la faccio, non riesco a pronunciarla –Certo che Sam… lui… è…-

-Lui ama la tua perfezione, come tu ami la sua.-

 

But that’s alright
Because I like
The way it hurts

-Cosa c’è di male?- domando nuovamente, troppo confusa, troppo coinvolta dal suo profumo, dal suo sguardo… eppure sono la stessa persona che dieci minuti fa si sentiva tanto sicura di sé stessa.

-Tu non sei perfetta.- sorride, e il suo sorriso per me è stato così sincero solo una volta, in ospedale –Tu… piangi, ridi, inciampi, ferisci, menti…- un respiro e si avvicina ancora di più –E io amo il modo in cui, piangi, ridi, inciampi, ferisci… amo il modo in cui menti.-

 

And hear me cry but that’s alright
Because I love the way you lie

 

Sussurra sulle mie labbra, eppure ancora troppo lontano –Amo il tuo non essere perfetta… il tuo essere semplicemente te stessa.-

Cedo, con un sospiro accolgo il suo bacio, il suo abbraccio.

Mi sento in colpa, mi sento viva, risento come il fuoco, come il vento… mi sento imperfetta, e so anche Puck lo è: due essere imperfetti che solo insieme raggiungono la perfezione.

 

I love the way you lie

 

 

  
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