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Autore: Demsmuffin    07/12/2010    3 recensioni
Non una parola di più. E quindi accese la macchina e partì lasciandosi mia madre alle spalle. Sapevo che i genitori e l’intera famiglia di lui ci avrebbero appoggiato, qualunque cosa sarebbe successa. Anche se ero incinta e noi non eravamo abbastanza maturi per crescere una figlia, sapevo che ci saremmo riusciti, perché avevamo l’amore dell’uno e dell’altro. Una figlia cambia tante cose, ma non credo che cambierà il nostro amore.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I love you and I don’t leave you alone, anyway




 

 
Ed ecco che sentivo il mondo cadere giù, senza pietà e senza alcun ripensamento. Deciso, come qualcuno che affila la lama di un coltello. Crudele. Non sapevo se ce l’avrei fatta, ero sola. Chiusi la porta alle mie spalle e scivolai giù, lasciando cadere le mie lacrime, non volendo fermarle. Fermai invece un singhiozzo che mi scosse il corpo. Sentii dei colpi alla porta.
“ Farrah, per favore, ascoltami”
Era la sua voce. La sua magica, soave, dolce, nervosa, preoccupata voce. Era un controsenso, ma io l’amavo proprio per questo.
“ Farrah”
Insisteva. Io non volevo lasciarlo andare, farlo fuggire via da me perché non ce l’avrei fatta. Potevo essere egoista, ma non volevo lasciarlo per non sprofondare. Ma lui aveva fatto lo stronzo con me.
“Farrah…”
Rimasi in bilico tra l’aprirgli e il non farlo. Non gli risposi, per il momento, non sapevo se dargli una seconda possibilità, ma cosa gli avrei detto quando fosse entrato?
“ Farrah, per favore…”
Mi alzai e mentre la porta pulsava dei suoi colpi, gli aprii.
“ Finalmente”
Quel volto che di solito era sempre rilassato era invece teso e nervoso e quei lineamenti dolci erano invece duri. Tipico di lui assumere quel volto quando litigavamo, ma era ugualmente bellissimo.
“Vai al sodo”
Gli dissi subito asciugandomi una lacrima, che non ne voleva sapere di non mostrarsi.
“ Sei saltata subito ad una conclusione che non era quella giusta”
Un lieve sussurro come quello mi fece rabbrividire, solo perché era lui a parlare.
“ No, ho capito benissimo. Me la caverò da sola. Saremo io e il bambino senza te. Non ti caricherò di responsabilità. Non c’è problema.”
Pensare a quelle parole era molto più facile che dirle. Sentirle uscire dalla mia bocca con la mia voce mi faceva paura. Io a 17 anni dovevo occuparmi del bambino che sarebbe nato tra 9 mesi. Ecco la realtà. Non ce l’avrei fatta senza l’uomo che amavo e che mi stava davanti, ma dovevo comunque provarci.
“ Non ho mai detto questo. Ho detto che sarà difficile, non che non sarò con te.”
Facile metterla così, girare le parole.
“ Non girare la frittata”
“ Non ho girato un bel niente! E’ quello che ho detto. Farrah, credimi.”
Era davvero sincero? Lo guardai in quei occhi, nocciola scuro, e cercavo di leggerci dentro, di trovare un barlume di sincerità e lo trovai. Capii subito di aver frainteso, capii che lui voleva starmi vicino in questo momento difficile, perché, in fondo, quello che portavo in grembo era anche suo figlio.
“ Mi credi?”
Mi chiese subito dopo.
“ Credo di si.”
“ Devi esserne certa.”
“ Lo sono. Sono certa di crederti. Ti credo.”
Ed ero sincera. I suoi riccioli neri si mossero al vento che la finestra della cucina lasciava entrare e si mossero anche i miei lunghi capelli castani.
“ Meno male”
Si avvicinò a me e mi baciò dolcemente. Ora il suo viso era dolce e rilassato. I miei occhi neri come il petrolio fissavano i suoi.
“ Come lo diciamo ai tuoi?”
Gli chiesi preoccupata.
“ Non devi preoccuparti dei miei, preoccupati dei tuoi piuttosto”
Mia madre non era mai d’accordo con quello che facevamo, doveva sempre contestare tutto. Figuriamoci in una situazione del genere.
“ Non so come dirglielo”
“ Ti starò accanto io”
Lo amavo con tutto il mio cuore, non riuscivo ad immaginarmi senza lui. Era la mia metà, il mio vero amore e l’unico ragazzo che abbia mai amato in tutta la mia vita.
“ Parlerò io con tua madre, glielo dirò io.”
“ Dirmi cosa?”
Eccola. Lei dai biondi capelli, il viso rigato dalle rughe e dalla stanchezza di tutta la vita, il fisico sempre forte che reggeva due buste della spesa che mise subito sul tavolo, guardandoci.
“ Allora? Cosa avete combinato stavolta?”
Ci lanciò un’occhiataccia perché eravamo ancora avvinghiati, con le labbra che si sfioravano l’un l’altra.
“Signora Jones” attaccò, staccandosi da me, Nick. “ Perché non si siede?”
Mia madre ci guardò con sospetto, ma si sedette. Non nascondo di aver avuto paura: Anche Nick si sedette, facendomi accomodare accanto a lui.
“ Signora, noi non giustifichiamo quello che abbiamo fatto, non ci sono scuse. E’ stata solo imprudenza… Ci siamo lasciati andare.”
Lo lasciai fare, mi fidavo. E in fondo era proprio quello che era successo. Ci eravamo lasciati trasportare dalle emozioni.
“ E quindi?”
Le sopracciglia chiare di mia madre si inarcarono.
“ Quindi….”
Nick mi strinse una mano e mi sorrise per incoraggiarmi, fece un sospiro e lo disse.
“ Farrah è incinta”
Lo ha detto. Oddio. Mia madre m guardò incredula.
“ Puttana del cazzo.”
Era quello che riusciva a dirmi? Ero incinta a 17 anni, ma ero sua figlia. Sentivo le lacrime che mi salivano lungo gli occhi e Nick, rimanendo incredulo, mi strinse ancora di più la mano.
“ Mamma, come puoi dirmi questo?”
“ Posso eccome! Siete degli incoscienti”
Ed ecco che la sua mano, non potendo colpire Nick, colpì me in pieno viso, duramente. Le lacrime insistevano per uscire, ma cercai di cacciarle dentro. Nick, vedendo mia madre alzare l’altra mano per colpirmi, mi trascinò immediatamente fuori casa mia, mentre mia madre imprecava. Mi fece infilare nella sua macchina al lato del passeggero e lui si sedette dall’altra parte. Ero scossa per quello che era successo, non credevo reagisse così.
“ Tranquilla piccola.”
Mi sussurrò lui, stringendomi tra le sue braccia e accarezzandomi i capelli leggeri.
“ Non credevo che potesse arrivare a dirmi questo. Non ci credo.”
“ Shh…”
Sentii le lacrime amare scendere giù e non le nascosi, non avevo motivo di nasconderle a lui. Un singhiozzo mi scosse, poi un altro e un altro ancora.
“ Shh… Basta piccola.”
Mi lasciai cullare dalle sue braccia. E poi mi mise una mano sulla pancia, accarezzandola.
“ La mamma ha bisogno di calmarsi, perché non ci parli tu, Sophia?”
Sorrisi.
“ Come fai a sapere che è femmina?”
“ Perché è quello che vuoi tu, una bambina, no?”
“ Si. Si e la voglio chiamare proprio Sophia.”
“ Lo sapevo.”
Ci staccammo e lui mi asciugò le guance con i polpastrelli.
“Andrà tutto bene. So di certo che i miei saranno dalla nostra parte.”
“ Lo spero”
Le sue labbra toccarono le miei e un brivido mi percosse la schiena. Vidi mia madre uscire da casa e trasalii, ma Nick abbassò sicuro di se il finestrino e mi fece segno di appoggiarmi allo schienale e di strare tranquilla.
“ Mi dica”
“ Dove la porti adesso, bastardo?”
Nonostante le cattive parole di mia madre, Nick non si mosse e la guardò coraggioso.
“ A casa mia, dai miei. Arrivederci signora”
Non una parola di più. E quindi accese la macchina e partì lasciandosi mia madre alle spalle. Sapevo che i genitori e l’intera famiglia di lui ci avrebbero appoggiato, qualunque cosa sarebbe successa. Anche se ero incinta e noi non eravamo abbastanza maturi per crescere una figlia, sapevo che ci saremmo riusciti, perché avevamo l’amore dell’uno e dell’altro. Una figlia cambia tante cose, ma non credo che cambierà il nostro amore.


Angolo autrice...
Eccomi qui con questa one shot. Ho messo davvero il cuore a farla.... Come vedete ho cancellato la mia FF sull'efp, per le recensioni. Ne sto scrivendo un altra che posterò non appena finita, nel frattempo avrete One shot a bizzeffe :D Spero che vi piaccia, la storia è ispirata a una storia vera di una ragazza rimasta incinta a diciasette anni, il suo ragazzo è morto, ma ho deciso di non fare proprio tutto e di fare vivere il povero Nick :) Recensite e baci :D Ah per la copertina... L'ho fatta io, non è un granchè, ma ho fatto quanto mi è stato possibile u.u
   
 
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