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Autore: Robigna88    08/12/2010    3 recensioni
La vita può cambiare in un istante. Lo scopriranno sulla propria pelle Allison e Castiel diventato umano per stare con lei.
La loro normalità verrà bruscamente interrotta..
Genere: Drammatico, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Castiel
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Maybe it was the wrong choise


Allison rientrò sbattendo forte la porta di casa.
Lanciò la borsa sul divano e si tolse le scarpe stringendole tra le mani.
Non aveva alcun potere né una forza fisica sufficiente, ma se avesse potuto, le avrebbe spezzate in due.
Le strinse forte tra le mani e chiuse gli occhi quasi digrignando i denti.
Doveva restare calma.
E poi aveva fame, quindi la sua priorità in quel momento era la cena.
Cena che tra l'altro doveva ancora preparare.
Lasciò cadere le scarpe poco lontano e raggiunse la cucina.
La stanza era vuota, ma sul tavolo c'era un biglietto.

«Sono andato a prendere qualcosa per la cena.
Torno tra poco. Ti amo.»


Sorrise leggendolo e bevve un sorso d'acqua. Poi decise di apparecchiare la tavola.
Prese le tovagliette in un cassetto, dei piatti, delle posate e dei bicchieri.
Sistemò tutto in un angolo su un piano d'appoggio e poi dispose in ordine ogni cosa sul tavolo, al proprio posto.
Accese due candele e abbassò le luci così da creare un po' di atmosfera.
Poi si mise a sedere a tavola aspettando pazientemente che il suo amore tornasse.
Si perse nei suoi pensieri cercando di immaginare cosa avrebbero mangiato per cena.
Italiano forse, il preferito del suo uomo, o messicano, il suo preferito.. O forse avrebbero mangiato indiano, o una semplice pizza.
Qualunque cosa avrebbero mangiato, sperava che il momento di addentare il cibo arrivasse presto perchè stava morendo di fame.
Si sentì improvvisamente in colpa.
Apparecchiare e accendere due candele per creare un minimo di atmosfera, non la rendevano la fidanzata perfetta.
Avrebbe dovuto cucinare lei per loro e non rientrare tardi e aspettarlo mentre andava a comprare del cibo da asporto.
Poi, si chiese, perchè andava a prenderlo lui se bastava che chiamasse per farselo portare a casa?
Scosse appena il capo e si alzò.
Prese una bottiglia di vino rosso e riempì due calici.
Ne bevve un sorso e poi sentì la chiave girare nella serratura.
La porta richiudersi e la voce di Cass urlare appena.
«Allison.. Hai di nuovo lasciato le scarpe tra i piedi..»
Avanzò cauta sorridendo e se lo ritrovò davanti.
Lo aiutò con le buste e, mentre lui si toglieva il giubbotto, le poggiò sul tavolo della cucina.
«Scusa amore..» gli disse raggiungendolo e prendendogli le mani «Non lo farò mai più.»
«Lo dici tutte le sere..» brontolò Castiel tirandola piano verso di sé.
«Ma stasera dico sul serio.»
«Dici anche questo tutte le sere..»
Allison rise appena e si alzò in punta di piedi per baciarlo.
«Devo aggiornare il mio repertorio..» sussurrò.
«Direi di si..» replicò Cass baciandola di nuovo «Ti aiuterò a trovare nuove frasi.»
Entrambi risero e poi, tenendosi per mano raggiunsero la cucina.
Si misero a sedere, una di fronte all'altro e scartarono il cibo.
A differenza di quello che Allison aveva ipotizzato, il cibo non era né italiano, né indiano.. e non era nemmeno una pizza.
Era cibo cinese.
Spaghetti di soia con gamberi, pollo alle mandorle e involtini primavera.
Un menù ricco di sapore.
Sentì il suo stomaco brontolare e, dopo aver sistemato tutto sul tavolo, guardò Cass.

«Quale preferisci?» gli chiese.
«Vorrei degli spaghetti per iniziare.. E poi un po' di quel pollo alle mandorle.»
«Puoi mangiare tutti gli spaghetti, e anche tutto il pollo.. io mangerò gli involtini primavera. Sono i miei preferiti.» disse porgendogli il cartoncino con gli spaghetti.
«È per questo che ne ho presi dieci tutti per te.»
Allison sospirò con fare sognante e si poggiò una mano sul cuore.
«Sei il miglior fidanzato del mondo..» disse.
Poi afferrò un involtino e se lo mise tutto in bocca.
Castiel rise e la osservò per un po', poi, bevve un sorso di vino, e più elegantemente di lei, prese i bastoncini e iniziò a mangiare.

***

Dopo gli spaghetti, Cass decise che si, era sazio.
Avrebbe mangiato il pollo alle mandorle l'indomani.
Bevve un altro sorso di vino e spostò il suo piatto dentro il lavabo.
«Com'è andata al lavoro?» chiese ad Allison.
Attese che ingoiasse l'ultimo involtino e poi tornò a sedere.
«Malissimo..» si lamentò la donna «Quella stronza di Roxy vuole rubarmi la promozione.»
«Che intendi dire?»
Allison sospirò e si alzò.
Sistemò il suo piatto nel lavabo insieme a quello di Castiel e poi lo raggiunse sedendosi in braccio a lui.
«Oggi ci è stato chiesto di coordinare, come credevamo più opportuno, un piccolo carico di spedizioni.. Una specie di test per vedere le nostre capacità organizzative.» spiegò «Io, avevo un progetto tutto mio – dividere le spedizioni per fasce orarie – ho sorriso sicura che avrei avuto successo. Ero pronta a dire al capo quello che avevo in mente, quando Roxy mi precede, e avanzando decisa propone la mia idea spacciandola per sua. A quel punto ho dovuto velocemente pensare a qualcosa, perchè se avessi riproposto l'idea sarei sembrata una copiona.. anche se l'idea era mia.»
«E cosa hai detto?» le chiese Castiel accarezzandole la schiena.
«Ho farfugliato qualcosa riguardo all'acquisto di un jet privato, concentrando l'attenzione sul fatto che, avendo un mezzo proprio dell'azienda, con cui ritirare e consegnare il materiale all'estero, si sarebbero risparmiati molti soldi sulle spese di spedizione.»
«E..»
«E il capo mi ha fissato con un'aria perplessa, si è toccato il mento e poi ha sorriso dicendomi che sono un genio.»
L'uomo rise baciandole la mano e poi le passò le braccia intorno alla vita. «Quindi alla fine te la sei cavata.. Voglio dire, hai avuto tu la meglio su Roxy.»
Allison annuì tristemente e poi fece un grosso respiro. «Si.. ma sto meditando una terribile vendetta.. È una questione di.. principio ecco. Lei non può rubare le mie idee spacciandole per sue. Voglio dire, questa volta mi è venuta in mente l'idea del jet privato, ma la prossima volta potrebbe non venirmi niente in mente.. E lei si beccherebbe la promozione a cui aspiro da mesi.»
Castiel sorrise intenerito, e accarezzandole il viso, poggiò la bocca sulla sua.
«Mi dispiace amore..» le disse «Vorrei tanto trovare un lavoro tutto mio, così tu potresti rimanere a casa e non vedere più quell'antipatica di Roxy. Ma nessuno vuole assumere un ex angelo privo di qualunque talento.»
Allison scosse il capo e gli accarezzò i capelli.
«Tesoro,» gli disse «tu sei pieno di talenti e puoi fare ogni cosa. Devi solo trovare la tua strada, ma devi darti tempo. Per un umano che è.. umano da sempre è complicatissimo, e per chi è umano da meno tempo lo è ancora di più immagino. Ma prima o poi troverai quello che fa per te e che ti rende felice e a quel punto ti sentirai totalmente sereno ed io.. resterò a casa. Preparerò il pranzo e la cena, farò le pulizie e mi occuperò di accoglierti come si deve al tuo ritorno a casa dal lavoro.» concluse sorridendo maliziosa.
Lo baciò e per un attimo pensò di andare in banca, prendere i soldi che aveva da sempre e smettere di lavorare.
Prendere il suo amore e insieme a lui cambiare città, vita, anche nazione magari. Sarebbero bastati e anche avanzati.
Ma il pensiero durò un attimo, perchè insieme ne avevano parlato e quei soldi, e avevano deciso che sarebbero rimati lì, ad osservarli vivere una vita normale, nell'attesa di avere una grande famiglia.
Si, quei soldi erano destinati ai loro bambini, quando ne avrebbero avuti.
E di averne, un giorno, ne avevano tutta l'intenzione.
«Non vedo l'ora..» sussurrò Castiel staccandosi poco da lei.
Allison rise appena e poi lo guardò per un attimo con fare riflessivo.
«Aiutami a scegliere la giusta vendetta nei confronti di Roxy..» gli chiese Allison picchiettandosi il mento con un dito «Ci sono.. potrei metterle la polvere pruriginosa sulla scrivania.. sarebbe spassoso vederla grattarsi come una forsennata. Oppure, potrei mettere un peto di carnevale sulla sua sedia il giorno che il capo viene a trovarci. Così quando si siede..» si fermò e scoppiò a ridere immaginandosela «No!» esclamò di colpo «Ecco l'idea perfetta.. Mi fotocopierò il sedere, sotto scriverò “Roxy's ass” e attaccherò delle copie per tutta la casa discografica. Si.. farò così.»
«Mh..» mormorò Castiel osservandola «Diabolica..»
«Diabolica è il mio secondo nome!» esclamò lei strofinando le mani una contro l'altra.
Poi si toccò lo stomaco e arrossì violentemente.
«Hey.. stai bene?» le chiese Cass preoccupato.
«Si.. ma ho ancora fame.. Mi porti a prendere un gelato in quella gelateria fuori città?»
«Hai mangiato dieci involtini primavera.. Come puoi avere ancora fame?»
«Ho escogitato una vendetta.. e pianificare vendette fa venire fame.» si difese lei «Ti prego Cass.. ti prego ti prego ti prego.»
L'uomo scosse il capo sospirando, ma alla fine acconsentì.
Sistemarono velocemente la cucina e uscirono di casa.
Presero la statale dopo dieci minuti parlando e canticchiando le canzoni che la radio mandava..
E d'un tratto, le luci di un grosso camion colpirono i loro occhi.
Ci fu un silenzio assoluto, poi il rumore stridente dei freni e infine il colpo.
La macchina capovolta. L'odore del sangue.
E le loro mani, strette l'un l'altra.
   
 
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